OpenSSH: file di configurazione

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OpenSSH: configurazione di base

Installazione lato server SSH digitando da root:

# apt-get install ssh

APT provvederà ad installare automaticamente il daemon SSH.

Analisi dei file di configurazione

I file di configurazione di OpenSSH si trovano in /etc/ssh. Per configurare in modo corretto il nostro Server SSH il file da modificare è /etc/ssh/sshd_config.

La sua struttura è molto intuitiva, però potrebbe valer la pena osservare alcune opzioni:

  • Port 22

Di default viene aperta la porta 22. Però per questioni di sicurezza e per evitare che il nostro server SSH possa essere trovato da un portscan occasionale è consigliato cambiarla, possibilmente scegliendone una superiore alla 1024, poiché le porte fino alla 1024 sono riservate per servizi noti.

  • ListenAddress 0.0.0.0

Di default è 0.0.0.0 e indica che il demone SSH è in ascolto su tutte le interfacce di rete configurate e tutti gli indirizzi IP associati. Potrebbe essere utile cambiarlo con l’indirizzo IP specifico sul quale ci si aspettiamo connessioni SSH

  • HostKey /etc/ssh/ssh_host_key

Specifica la posizione che contiene le chiavi private di un host e può essere lasciato il valore di default. Possono essere specificati più file ripetendo HostKey e cambiando il file di destinazione

  • Protocol 2

Indica il protocollo da utilizzare. Possono essere indicati 1 o 2 o entrambi, separandoli con la virgola (1,2), tuttavia non è consigliato permettere connessioni con il protocollo 1

  • UsePrivilegeSeparation yes

yes è il valore di default, e indica che per ogni login viene creato un processo figlio con i privilegi dell’user che ha effettuato il login per evitare tecniche di “privilege escalation” basati sui privilegi dei processi

  • ServerKeyBits 1024

Dice quanti bit devono essere utilizzati per la creazione della chiave di criptazione della connessione. Si preferisce di solito utilizzare 1024 che è un buon compromesso tra velocità ed efficacia di crittazione.

  • LoginGraceTime 120

Rappresenta il tempo massimo in secondi che intercorre tra il momento in cui viene stabilita la connessione e quello in cui avviene un login con successo.

  • KeyRegenerationInterval 3600

Rappresenta il massimo tempo in secondi che il demone aspetta prima di rigenerare una nuova chiave per la connessione corrente. Non deve essere eccessivamente elevato per evitare il cracking della chiave utilizzata nella sessione corrente

  • PermitRootLogin no

In genere di default è impostato su yes, ma è altamente sconsigliato permettere ad un utente di effettuare il login remoto come root; è molto più sicuro fare in modo che si effettui un login come normal user per poi guadagnare i permessi di root.

  • IgnoreRhosts yes

Dichiara di ignorare i file rhosts e shosts per l’autenticazione.

  • IgnoreUserKnownHosts yes

Dice al daemon di ignorare la lista degli hosts conosciuti presente in $HOME/.ssh/known_hosts durante la RhostsRSAAuthentication.

  • StrictModes yes

Serve per proteggere i file nelle home degli user che di solito vengono lasciati “world-writable”.

  • X11Forwarding no

Permette di disabilitare o abilitare il forwarding su X11. Se non abbiamo una GUI installata nel server (di solito è così) possiamo settarlo su no.

  • PrintMotd yes

Abilita la visualizzazione di /etc/motd a login avvenuto.

  • IgnoreUserKnownHost yes

Ignora l’utilizzo di ~/.ssh/known_host e per il login si basa unicamente su user e password

  • SyslogFacility AUTH
  • LogLevel INFO

Indicano il grado di prolissità dei log. I valori possibili sono QUIET, FATAL, ERROR, INFO, VERBOSE, DEBUG, DEBUG1, DEBUG2, DEBUG3. Utilizzare un flag di DEBUG viola la privacy degli utenti e pertanto non è consigliato

  • RSAAuthentication yes

Indica se sono concessi i login con solo RSA

  • PasswordAuthentication yes

Indica se utilizzare come metodo di accesso le password o meno

  • PermitEmptyPasswords no

Non permette i login senza user o senza password

  • AllowUsers user1 user2

Permette il login via SSH solo agli user specificati. Da notare che gli user sono separati da spazi vuoti, quindi niente virgole o punti o altro

  • AllowGroups group1 group2

Permette il login via SSH solo ai gruppi specificati. Da notare che i gruppi sono separati da spazi vuoti, quindi niente virgole o punti o altro

Configurazione di sshd per l'autenticazione mediante password

# nano /etc/ssh/sshd_config

Il consiglio è di decommentare ed impostare

  • PermitRootLogin no

Riavviare il servizio con il comando

# /etc/init.d/sshd restart

Configurazione del client per la connessione remota

Installazione del client sul client

# apt-get install openssh-client
  • Connessione al server remoto
ssh [IP del server]

oppure

ssh [utente@hostname]

Essendo la prima connessione, ssh mostrerà un messaggio simile a questo:

utente@localhost:~# ssh server@xxxx.xxxx.xxxxxx 
The authenticity of host 'xxxx.xxxxx.xxxxx (<no hostip for proxy command>)' can't be established.
ECDSA key fingerprint is xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx:xx.
Are you sure you want to continue connecting (yes/no)? 

Rispondiamo yes

Warning: Permanently added 'xxxx.xxxxx.xxxxx' (ECDSA) to the list of known hosts.

Ci verra' infine richiesto di inserire nome utente e password per l'accesso

server@xxx.xxxx.xxxxx password: # 	password of the user
utente@xxx.xxxx.xxxxx:~$ # 		logined

Guida basata sull'originale presente sul sito: Oscene.net




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