Munin: differenze tra le versioni

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=Introduzione=
{{Versioni compatibili|Squeeze|Wheezy|Jessie}}
==Introduzione==
Munin è un sistema di monitoraggio di sistema avanzato, facilmente installabile e configurabile che offre una vasta gamma di monitor e supporta la raccolta di informazioni da più macchine.<br/>
Munin è un sistema di monitoraggio di sistema avanzato, facilmente installabile e configurabile che offre una vasta gamma di monitor e supporta la raccolta di informazioni da più macchine.<br/>
(Ringrazio Keltik per avermelo involontariamente mostrato).
(Ringrazio Keltik per avermelo involontariamente mostrato).
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In questa guida vedremo come installarlo, configurandolo per monitorare due macchine: quella su cui è installato il server ed un desktop (in questo caso i dati verranno raccolti solo quando questa macchina sarà accesa).
In questa guida vedremo come installarlo, configurandolo per monitorare due macchine: quella su cui è installato il server ed un desktop (in questo caso i dati verranno raccolti solo quando questa macchina sarà accesa).


=Installazione=
==Installazione==
Il programma è composto da:
Il programma è composto da:
; munin-node : il Client, che gestisce la raccolta di informazioni su una determinata macchina
; munin-node : il Client, che gestisce la raccolta di informazioni su una determinata macchina;
; munin : il Server, che si occupa di elaborare i dati, catalogarli, creare i grafici e le pagine html
; munin : il Server, che si occupa di elaborare i dati, catalogarli, creare i grafici e le pagine HTML.


Per installare il Server (necessario solo sulla macchina che raccoglierà i dati):
Per installare il Server (necessario solo sulla macchina che raccoglierà i dati):
<pre>
<pre>
# apt-get install munin
# apt-get install munin munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra apache2
</pre>
</pre>


Per installare il client (su tutte le macchine che vogliamo monitorare):
Per installare il client (su tutte le macchine che vogliamo monitorare):
<pre>
<pre>
# apt-get install munin-node
# apt-get install munin-node munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra
</pre>
</pre>


Durante l'installazione non è richiesto l'intervento dell'utente.
Durante l'installazione non è richiesto l'intervento dell'utente.


==Configurazione==
===Node===
La configurazione dei Client (o ''nodi'') è estremamente semplice ed automatizzata: è presente un comando che controlla la macchina alla ricerca di servizi monitorabili attraverso delle regole predefinite. È d'obbligo evidenziare il numero di monitor presenti, che spaziano dalla statistiche di sistema ''base'' (CPU, Memoria, [[Swap]]) fino a quelle dei servizi (MySql, Postfix, NFS, Apache, ecc).


=Configurazione=
Su ogni ''nodo'' provvediamo a lanciare lo strumento di configurazione automatico, così da rilevare tutti i servizi/parametri di cui è possibile tenere traccia:
==Node==
La configurazione dei Client (o ''nodi'') è estemamente facile ed automatizzata: è presente un comando che controlla la macchina alla ricerca di servizi monitorabili attraverso delle regole predefinite. È d'obbligo evidenziare il numero di monitor presenti, che spaziano dalla statistiche di sistema ''base'' (CPU, Memoria, [[Swap]]) fino a quelle dei servizi (MySql, Postfix, NFS, Apache, ...).
 
Su ogni ''nodo'' provvediamo a lanciare il configuratore automatico, così da rilevare tutti i servizi/parametri di cui è possibile tenere traccia:
<pre>
<pre>
# munin-node-configure
# munin-node-configure
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</pre>
</pre>


Per le macchine diverse da quella che ospita il server, bisogna modificare le impostazioni di accesso per consentire le connessioni da parte di quest'ultimo. Per fare questo apriamo con un editor il file '''/etc/munin/munin-node.conf''', ed aggiungiamo la seguente riga alla fine del file:
Per le macchine diverse da quella che ospita il server, bisogna modificare le impostazioni di accesso per consentire le connessioni da parte di quest'ultimo. Per fare questo apriamo con un editor il file <code>'''/etc/munin/munin-node.conf'''</code>, ed aggiungiamo la seguente riga alla fine del file:
<pre>
<pre>
allow ^192\.168\.0\.1$
allow ^192\.168\.0\.1$
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Il commento poco sopra il punto in cui abbiamo inserito questa stringa ci ricorda che si tratta di espressioni regolari, di conseguenza è necessario anteporre un backslash prima dei punti.
Il commento poco sopra il punto in cui abbiamo inserito questa stringa ci ricorda che si tratta di espressioni regolari, di conseguenza è necessario anteporre un backslash prima dei punti.


Per applicare le modifica apportate, riavviamo ''munin-node'':
Per applicare le modifica apportate, riavviamo <code>munin-node</code>:
<pre>
<pre>
# /etc/init.d/munin-node restart
# /etc/init.d/munin-node restart
</pre>
</pre>


===Moduli===
====Moduli====
Munin sfrutta un' architettura a plug-in per monitorare le varie componenti di sistema. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente (vedi l' output di ''munin-node-configure'') ce ne sono a disposizione moltissimi.
Munin sfrutta un'architettura a plug-in per monitorare le varie componenti di sistema. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente (vedi l'output di <code>munin-node-configure</code>) ce ne sono a disposizione moltissimi.


Munin-node altro non è che uno script che si preoccupa di lanciare i vari plug-ins presenti all' interno della cartella '''/etc/munin/plugins'''. Notiamo subito che all' interno di questa directory non troviamo i veri e propri moduli, ma del link simbolici ad essi:
Munin-node altro non è che uno script che si preoccupa di lanciare i vari plug-in presenti all'interno della cartella <code>'''/etc/munin/plugins'''</code>. Notiamo subito che all'interno di questa directory non troviamo i veri e propri moduli, ma del link simbolici ad essi:
<pre>
<pre>
# ls -l /etc/munin/plugins |more
# ls -l /etc/munin/plugins |more
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[...]
[...]
</pre>
</pre>
Quindi, per abilitare e/o disabilitare i moduli, è sufficiente creare/cancellare i links simbolici a /usr/share/munin/plugins presenti in /etc/munin/plugins.
Quindi, per abilitare e/o disabilitare i moduli, è sufficiente creare/cancellare i link simbolici a <code>/usr/share/munin/plugins</code> presenti in <code>/etc/munin/plugins</code>.


Se ad esempio voglio abilitare i moduli relativi ad '''apt''', sarà sufficiente il comando:
Se ad esempio voglio abilitare i moduli relativi ad '''apt''', sarà sufficiente il comando:
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# ln -s /usr/share/munin/plugins/apt* /etc/munin/plugins
# ln -s /usr/share/munin/plugins/apt* /etc/munin/plugins
</pre>
</pre>
e, dopo aver creato i links:
e, dopo aver creato i link:
<pre>
<pre>
/etc/init.d/munin-node restart
# /etc/init.d/munin-node restart
</pre>
</pre>
===Apache, un caso particolare===
Parliamo un po' più dettagliatamente dei moduli relativi ad Apache: per abilitarli, infatti, non è sufficiente creare i links simbolici, ma abbiamo bisogno anche di metter mano alla configurazione di Apache.


Per monitorare Apache, Munin ha bisogno che mod_status venga caricato da httpd con la direttiva "ExtendedStatus On". In Debian mod_status per Apache viene caricato di default, per cui dobbiamo solo preoccuparci di fare un piccolo aggiustamento alla sezione che lo riguarda.
Nel caso si voglia testare l'effettivo funzionamento di un plugin, si può sfruttare il comando <code>munin-run</code> che lancia lo script coi permessi effettivi con cui verrà richiamato da munin.
Per esempio, si può testare il corretto funzionamento del plugin <code>postfix_mailstats</code> con:
<pre>
# munin-run postfix_mailstats
</pre>
Il comando, in questo caso, potrebbe dare errore (o restituire un valore pari a <code>U</code>) per via dei permessi insufficienti: è necessario essere root per poter accedere allo spool di posta e 'contare' i messaggi presenti. Per ovviare a questo problema è sufficiente modificare il file <code>/etc/munin/plugin-conf.d/plugins.conf</code> aggiungendo la seguente riga:
<pre>
[postfix_mailstats]
user root
</pre>
che indica, a munin, di eseguire lo script coi privilegi di root.
 
====Apache, un caso particolare====
Parliamo un po' più dettagliatamente dei moduli relativi ad Apache: per abilitarli, infatti, non è sufficiente creare i link simbolici, ma abbiamo bisogno anche di metter mano alla configurazione di Apache.
 
Per monitorare Apache, Munin ha bisogno che <code>mod_status</code> venga caricato da httpd con la direttiva <code>ExtendedStatus On</code>. In Debian <code>mod_status</code> per Apache viene caricato di default, per cui dobbiamo solo preoccuparci di fare un piccolo aggiustamento alla sezione che lo riguarda.


Ecco come dobbiamo impostare in httpd.conf la sezione di mod_status:
Ecco come dobbiamo impostare in <code>httpd.conf</code> la sezione di <code>mod_status</code>:
<pre>
<pre>
<IfModule mod_status.c>
<IfModule mod_status.c>
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</IfModule>
</IfModule>
</pre>
</pre>
In questo modo munin può interrogare Apache direttamente tramite il protocollo http.
In questo modo munin può interrogare Apache direttamente tramite il protocollo HTTP.


Per verificare che mod_status sia effettivamente in funzione è sufficiente puntare il nostro browser all' indirizzo http://localhost/server-status.
Per verificare che <code>mod_status</code> sia effettivamente in funzione è sufficiente puntare il nostro browser all'indirizzo http://localhost/server-status.


{{box|Nota sulla sicurezza|E' bene aggiungere alcune istruzioni relative alla sicurezza nella nostra configurazione di mod_status, in modo da renderlo accessibile unicamente attraverso il nostro indirizzo ip locale (127.0.0.1). per fare questo possiamo inserire al' interno dei tags <location> e </location>, subito al di sotto di "SetHandler server-status" queste istruzioni:
{{box|Nota sulla sicurezza|È bene aggiungere alcune istruzioni relative alla sicurezza nella nostra configurazione di <code>mod_status</code>, in modo da renderlo accessibile unicamente attraverso il nostro indirizzo IP locale (127.0.0.1). per fare questo possiamo inserire all'interno dei tag <code><location></code> e <code></location></code>, subito al di sotto di <code>SetHandler server-status</code> queste istruzioni:
<pre>
<pre>
Order Deny,Allow
Order Deny,Allow
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     Allow from 127.0.0.1
     Allow from 127.0.0.1
</pre>}}
</pre>}}
Riavviamo apache:
Riavviamo Apache:
<pre>
<pre>
# apachectl graceful
# apachectl graceful
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</pre>
</pre>


==Server==
===Server===
La configurazione di defalut del server è più che sufficiente per un utilizzo normale di questo. Utilizza la directory '''/var/www/munin/''', in cui inserisce tutte le pagine relative ai computer da monitorare. Questa directory, quindi, dovrà essere accessibile in scrittura dall'utente '''munin''', ed in lettura dall'utente '''www-data''' (supponendo l'utilizzo di apache come webserver per visualizzare le statistiche). In particolare controlliamo che la directory '''/var/www''' abbia i permessi di esecuzione per l'utente ''nobody''.
La configurazione di default del server è più che sufficiente per un utilizzo normale di questo. Utilizza la directory <code>'''/var/www/munin/'''</code>, in cui inserisce tutte le pagine relative ai computer da monitorare. Questa directory, quindi, dovrà essere accessibile in scrittura dall'utente '''munin''', ed in lettura dall'utente '''www-data''' (supponendo l'utilizzo di Apache come webserver per visualizzare le statistiche). In particolare controlliamo che la directory <code>'''/var/www'''</code> abbia i permessi di esecuzione per l'utente ''nobody''.
 
==== Debian Squeeze ====
A partire da Debian Squeeze la configurazione di Munin richiede qualche passaggio aggiuntivo.
<br/>
Innanzitutto dobbiamo tenere a mente che la directory utilizzata è diventata <code>'''/var/cache/munin/www'''</code> e che deve avere i corretti permessi:
<pre>
# chown -R munin:www-data /var/cache/munin/www/
</pre>
Se intendiamo visualizzare i grafici di Munin da una macchina diversa da localhost dobbiamo anche modificare il file:
<pre>
# nano /etc/munin/apache.conf
</pre>
e cambiare la sezione
<pre>
Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
        Order allow,deny
        Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1
</pre>
in qualcosa di simile a:
<pre>
Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
        Order allow,deny
        Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1
        Allow from 192.168.1.0/24
</pre>
dove ovviamente <code>192.168.1.0</code> corrisponde al nostro indirizzo di rete.<br/>
Ricordarsi di eseguire:
<pre># /etc/init.d/apache reload</pre>
per rendere effettive le modifiche.
 
==== Debian Jessie ====
La versione di Apache è la 2.4.x e il controllo degli accessi Rule-Based prevede una configurazione differente.


===Aggiunta di Client===
<pre>
La configurazione del server è gestita tramite un file: '''/etc/munin/munin.conf'''.
Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
  Require all granted
    Require ip 192.168.1.0/24
    ..........
</Directory>
</pre>
vedere anche: [[Installare un ambiente LAMP: Linux, Apache2, SSL, MySQL, PHP5]] e [[Apache2: proteggere directory mediante autenticazione]]
 
====Aggiunta di Client====
La configurazione del server è gestita tramite un file: <code>'''/etc/munin/munin.conf'''</code>.


La sezione che a noi interessa è l'ultima, dove vengono raccolti i dati dei ''nodi'' da monitorare. Ogni blocco rappresentate un ''nodo'', nel file di configurazione, ha la seguente struttura:
La sezione che a noi interessa è l'ultima, dove vengono raccolti i dati dei ''nodi'' da monitorare. Ogni blocco rappresentate un ''nodo'', nel file di configurazione, ha la seguente struttura:
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I parametri e le opzioni descritte hanno il seguente significato:
I parametri e le opzioni descritte hanno il seguente significato:
; nome_del_modulo : indica il nome con cui verrà rappresentato il ''nodo'' (solo se ''use_node_name'' è ''yes''). Munin raccoglie i nodi per domini di secondo livello, in una struttura ad albero.
; <code>nome_del_modulo</code> : indica il nome con cui verrà rappresentato il ''nodo'' (solo se <code>use_node_name</code> è <code>yes</code>). Munin raccoglie i nodi per domini di secondo livello, in una struttura ad albero.
; address <indirizzo_del_nodo> : indica l'indirizzo (IP o URL) tramite il quale raggiungere il ''nodo''.
; <code>address <indirizzo_del_nodo></code> : indica l'indirizzo (IP o URL) tramite il quale raggiungere il ''nodo''.


Riporto un esempio di configurazione per il monitoraggio di due macchine:
Riporto un esempio di configurazione per il monitoraggio di due macchine:
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</pre>
</pre>


I dati contenuti in '''/var/www/munin''' sono aggionati tramite il cron '''/etc/cron.d/munin''', esattamente ogni 5 minuti.
I dati contenuti in <code>'''/var/www/munin'''</code> sono aggiornati tramite il cron <code>'''/etc/cron.d/munin'''</code>, esattamente ogni 5 minuti.


== Autenticazione ==
L'unico problema di Munin è che le nostre statistiche sono visibili a tutti. Occorre quindi prendere qualche precauzione.
<br/>
Abilitiamo innanzitutto il modulo <code>auth_digest</code> di Apache, per gestire le Digest Authentication, un metodo più sicuro che evita di trasmettere in chiaro la password:
<pre>
# a2enmod auth_digest
</pre>
Quindi ricarichiamo la configurazione di Apache:
<pre>
# /etc/init.d/apache2 force-reload
</pre>
Ora che Apache può gestire un'autenticazione sicura dobbiamo impostare un utente e una password per Munin:
<pre>
# htdigest -c /var/cache/munin/www/.htpasswd munin munin
</pre>
Ci verrà richiesta una password per l'utente "munin" appena creato; digitiamola due volte per conferma.<br/>
A questo punto non ci resta che modificare il file che definisce il Virtual Host di Apache per Munin, abilitando l'autenticazione digest:
<pre>
# nano /etc/munin/apache.conf
</pre>
e aggiungendo le righe seguenti tra i TAG <code><Directory />....</Directory></code>:
<pre>
<Directory />
      ...
     
      #Autenticazione
      AuthType Digest
      AuthName "munin"
      AuthUserFile  /var/www/munin/.htpasswd
      require valid-user
</Directory>
</pre>
Infine controlliamo l'attuale configurazione di Apache e riavviamolo:
<pre>
# apache2ctl -t
Syntax OK
# /etc/init.d/apache2 force-reload
</pre>


==Conclusioni==
==Conclusioni==
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==Bookmark==
==Bookmark==
[http://www.linpro.no/projects/munin/ Home Page del progetto]
[http://munin-monitoring.org/ Home Page del progetto]
[[Categoria:Networking]][[Categoria:Sicurezza]]
<br/>
<br/>
 
 
{{Autori
|Autore = [[Utente:MaXeR|MaXeR]]
|Estesa_da =
:[[Utente:Ferdybassi|Ferdybassi]] 20:55, 4 apr 2011 (CEST)
|Verificata_da=
:[[Utente:porkyhttp|porkyhttp]] 17:04, 06 mag 2012 (CEST)
:People 21:04, 05 mag 2012 (CEST)
:[[Utente:Ferdybassi|Ferdybassi]] 16:19, 21 mag 2012 (CEST)
:[[Utente:nydebianized|nydebianized]] 07:12, 12 set 2015 (CEST)
|Numero_revisori=4
}}
 
[[Categoria:Monitoraggio]]

Versione attuale delle 09:11, 7 lug 2019

Edit-clear-history.png Attenzione. Questa guida è da considerarsi abbandonata, per via del tempo trascorso dall'ultima verifica.

Potrà essere resa obsoleta, previa segnalazione sul forum, se nessuno si propone per l'adozione.


Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 6 "squeeze"
Debian 7 "wheezy"
Debian 8 "jessie"

Introduzione

Munin è un sistema di monitoraggio di sistema avanzato, facilmente installabile e configurabile che offre una vasta gamma di monitor e supporta la raccolta di informazioni da più macchine.
(Ringrazio Keltik per avermelo involontariamente mostrato).

In questa guida vedremo come installarlo, configurandolo per monitorare due macchine: quella su cui è installato il server ed un desktop (in questo caso i dati verranno raccolti solo quando questa macchina sarà accesa).

Installazione

Il programma è composto da:

munin-node
il Client, che gestisce la raccolta di informazioni su una determinata macchina;
munin
il Server, che si occupa di elaborare i dati, catalogarli, creare i grafici e le pagine HTML.

Per installare il Server (necessario solo sulla macchina che raccoglierà i dati):

# apt-get install munin munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra apache2

Per installare il client (su tutte le macchine che vogliamo monitorare):

# apt-get install munin-node munin-java-plugins munin-libvirt-plugins munin-plugins-extra

Durante l'installazione non è richiesto l'intervento dell'utente.

Configurazione

Node

La configurazione dei Client (o nodi) è estremamente semplice ed automatizzata: è presente un comando che controlla la macchina alla ricerca di servizi monitorabili attraverso delle regole predefinite. È d'obbligo evidenziare il numero di monitor presenti, che spaziano dalla statistiche di sistema base (CPU, Memoria, Swap) fino a quelle dei servizi (MySql, Postfix, NFS, Apache, ecc).

Su ogni nodo provvediamo a lanciare lo strumento di configurazione automatico, così da rilevare tutti i servizi/parametri di cui è possibile tenere traccia:

# munin-node-configure

il processo può impiegare un bel po' di tempo (soprattutto se la macchina è lenta); per controllare l'avanzamento del processo, consiglio di abilitare il debug:

# munin-node-configure --debug

al termine della procedura di riconoscimento verrà mostrata una tabella riassuntiva, simile alla seguente:

Plugin                     | Used | Extra information
------                     | ---- | -----------------
acpi                       | no   |
apache_accesses            | no   |
apache_processes           | no   |
apache_volume              | no   |
apt                        | no   |
apt_all                    | no   |
courier_mta_mailqueue      | no   |
courier_mta_mailstats      | no   |
courier_mta_mailvolume     | no   |
cps_                       | no   |
cpu                        | yes  |
cupsys_pages               | yes  |
df                         | yes  |
df_abs                     | no   |
df_inode                   | yes  |
entropy                    | yes  |
exim_mailqueue             | no   |
exim_mailstats             | no   |
forks                      | yes  |
fw_conntrack               | no   |
fw_forwarded_local         | no   |
fw_packets                 | no   |
hddtemp_smartctl           | yes  |
if_                        | yes  | eth0
if_err_                    | yes  | eth0
interrupts                 | yes  |
iostat                     | yes  |
ip_                        | no   |
ircu                       | no   |
irqstats                   | yes  |
load                       | yes  |
loggrep                    | no   |
memory                     | yes  |
multips                    | no   |
munin_graph                | no   |
munin_update               | no   |
mysql_bytes                | yes  |
mysql_isam_space_          | no   |
mysql_queries              | yes  |
mysql_slowqueries          | yes  |
mysql_threads              | yes  |
netstat                    | yes  |
nfs_client                 | yes  |
nfsd                       | yes  |
ntp_                       | yes  | mathfox_xs4all_nl
ntp_states                 | no   |
open_files                 | yes  |
open_inodes                | yes  |
ping_                      | no   |
port_                      | no   |
postfix_mailqueue          | yes  |
postfix_mailstats          | no   |
postfix_mailvolume         | no   |
processes                  | yes  |
ps_                        | no   |
psu_                       | no   |
sendmail_mailqueue         | no   |
sendmail_mailstats         | no   |
sendmail_mailtraffic       | no   |
sensors_                   | no   |
smart_                     | yes  | hda
squid_cache                | no   |
squid_icp                  | no   |
squid_requests             | no   |
squid_traffic              | no   |
swap                       | yes  |
sybase_space               | no   |
uptime                     | no   |
vlan_                      | no   |
vlan_inetuse_              | no   |
vlan_linkuse_              | no   |
vmstat                     | yes  |

Per le macchine diverse da quella che ospita il server, bisogna modificare le impostazioni di accesso per consentire le connessioni da parte di quest'ultimo. Per fare questo apriamo con un editor il file /etc/munin/munin-node.conf, ed aggiungiamo la seguente riga alla fine del file:

allow ^192\.168\.0\.1$

Il commento poco sopra il punto in cui abbiamo inserito questa stringa ci ricorda che si tratta di espressioni regolari, di conseguenza è necessario anteporre un backslash prima dei punti.

Per applicare le modifica apportate, riavviamo munin-node:

# /etc/init.d/munin-node restart

Moduli

Munin sfrutta un'architettura a plug-in per monitorare le varie componenti di sistema. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente (vedi l'output di munin-node-configure) ce ne sono a disposizione moltissimi.

Munin-node altro non è che uno script che si preoccupa di lanciare i vari plug-in presenti all'interno della cartella /etc/munin/plugins. Notiamo subito che all'interno di questa directory non troviamo i veri e propri moduli, ma del link simbolici ad essi:

# ls -l /etc/munin/plugins |more
totale 0
lrwxrwxrwx  1 root root 28 2005-07-01 01:06 cpu -> /usr/share/munin/plugins/cpu
lrwxrwxrwx  1 root root 27 2005-07-01 01:06 df -> /usr/share/munin/plugins/df
lrwxrwxrwx  1 root root 33 2005-07-01 01:06 df_inode -> /usr/share/munin/plugins/df_inode
lrwxrwxrwx  1 root root 32 2005-07-01 01:06 entropy -> /usr/share/munin/plugins/entropy
[...]

Quindi, per abilitare e/o disabilitare i moduli, è sufficiente creare/cancellare i link simbolici a /usr/share/munin/plugins presenti in /etc/munin/plugins.

Se ad esempio voglio abilitare i moduli relativi ad apt, sarà sufficiente il comando:

# ln -s /usr/share/munin/plugins/apt* /etc/munin/plugins

e, dopo aver creato i link:

# /etc/init.d/munin-node restart

Nel caso si voglia testare l'effettivo funzionamento di un plugin, si può sfruttare il comando munin-run che lancia lo script coi permessi effettivi con cui verrà richiamato da munin. Per esempio, si può testare il corretto funzionamento del plugin postfix_mailstats con:

# munin-run postfix_mailstats

Il comando, in questo caso, potrebbe dare errore (o restituire un valore pari a U) per via dei permessi insufficienti: è necessario essere root per poter accedere allo spool di posta e 'contare' i messaggi presenti. Per ovviare a questo problema è sufficiente modificare il file /etc/munin/plugin-conf.d/plugins.conf aggiungendo la seguente riga:

[postfix_mailstats]
user root

che indica, a munin, di eseguire lo script coi privilegi di root.

Apache, un caso particolare

Parliamo un po' più dettagliatamente dei moduli relativi ad Apache: per abilitarli, infatti, non è sufficiente creare i link simbolici, ma abbiamo bisogno anche di metter mano alla configurazione di Apache.

Per monitorare Apache, Munin ha bisogno che mod_status venga caricato da httpd con la direttiva ExtendedStatus On. In Debian mod_status per Apache viene caricato di default, per cui dobbiamo solo preoccuparci di fare un piccolo aggiustamento alla sezione che lo riguarda.

Ecco come dobbiamo impostare in httpd.conf la sezione di mod_status:

<IfModule mod_status.c>
  ExtendedStatus On
  <Location /server-status>
      SetHandler server-status
  </Location>
</IfModule>

In questo modo munin può interrogare Apache direttamente tramite il protocollo HTTP.

Per verificare che mod_status sia effettivamente in funzione è sufficiente puntare il nostro browser all'indirizzo http://localhost/server-status.

Info.png Nota sulla sicurezza
È bene aggiungere alcune istruzioni relative alla sicurezza nella nostra configurazione di mod_status, in modo da renderlo accessibile unicamente attraverso il nostro indirizzo IP locale (127.0.0.1). per fare questo possiamo inserire all'interno dei tag <location> e </location>, subito al di sotto di SetHandler server-status queste istruzioni:
Order Deny,Allow
    Deny from all
    Allow from 127.0.0.1

Riavviamo Apache:

# apachectl graceful

e munin-node:

# /etc/init-d/munin-node restart

Server

La configurazione di default del server è più che sufficiente per un utilizzo normale di questo. Utilizza la directory /var/www/munin/, in cui inserisce tutte le pagine relative ai computer da monitorare. Questa directory, quindi, dovrà essere accessibile in scrittura dall'utente munin, ed in lettura dall'utente www-data (supponendo l'utilizzo di Apache come webserver per visualizzare le statistiche). In particolare controlliamo che la directory /var/www abbia i permessi di esecuzione per l'utente nobody.

Debian Squeeze

A partire da Debian Squeeze la configurazione di Munin richiede qualche passaggio aggiuntivo.
Innanzitutto dobbiamo tenere a mente che la directory utilizzata è diventata /var/cache/munin/www e che deve avere i corretti permessi:

# chown -R munin:www-data /var/cache/munin/www/

Se intendiamo visualizzare i grafici di Munin da una macchina diversa da localhost dobbiamo anche modificare il file:

# nano /etc/munin/apache.conf

e cambiare la sezione

Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
        Order allow,deny
        Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1

in qualcosa di simile a:

Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
        Order allow,deny
        Allow from localhost 127.0.0.0/8 ::1
        Allow from 192.168.1.0/24

dove ovviamente 192.168.1.0 corrisponde al nostro indirizzo di rete.
Ricordarsi di eseguire:

# /etc/init.d/apache reload

per rendere effettive le modifiche.

Debian Jessie

La versione di Apache è la 2.4.x e il controllo degli accessi Rule-Based prevede una configurazione differente.

Alias /munin /var/cache/munin/www
<Directory /var/cache/munin/www>
   Require all granted
    Require ip 192.168.1.0/24
    ..........
</Directory>

vedere anche: Installare un ambiente LAMP: Linux, Apache2, SSL, MySQL, PHP5 e Apache2: proteggere directory mediante autenticazione

Aggiunta di Client

La configurazione del server è gestita tramite un file: /etc/munin/munin.conf.

La sezione che a noi interessa è l'ultima, dove vengono raccolti i dati dei nodi da monitorare. Ogni blocco rappresentate un nodo, nel file di configurazione, ha la seguente struttura:

[nome_del_nodo]
    address <indirizzo_del_nodo>
    use_node_name <yes|no>

I parametri e le opzioni descritte hanno il seguente significato:

nome_del_modulo
indica il nome con cui verrà rappresentato il nodo (solo se use_node_name è yes). Munin raccoglie i nodi per domini di secondo livello, in una struttura ad albero.
address <indirizzo_del_nodo>
indica l'indirizzo (IP o URL) tramite il quale raggiungere il nodo.

Riporto un esempio di configurazione per il monitoraggio di due macchine:

[spirit.knio.it]
    address 127.0.0.1
    use_node_name yes

[maxer.knio.it]
    address 192.168.0.2
    use_node_name yes

I dati contenuti in /var/www/munin sono aggiornati tramite il cron /etc/cron.d/munin, esattamente ogni 5 minuti.

Autenticazione

L'unico problema di Munin è che le nostre statistiche sono visibili a tutti. Occorre quindi prendere qualche precauzione.
Abilitiamo innanzitutto il modulo auth_digest di Apache, per gestire le Digest Authentication, un metodo più sicuro che evita di trasmettere in chiaro la password:

# a2enmod auth_digest

Quindi ricarichiamo la configurazione di Apache:

# /etc/init.d/apache2 force-reload

Ora che Apache può gestire un'autenticazione sicura dobbiamo impostare un utente e una password per Munin:

# htdigest -c /var/cache/munin/www/.htpasswd munin munin

Ci verrà richiesta una password per l'utente "munin" appena creato; digitiamola due volte per conferma.
A questo punto non ci resta che modificare il file che definisce il Virtual Host di Apache per Munin, abilitando l'autenticazione digest:

# nano /etc/munin/apache.conf

e aggiungendo le righe seguenti tra i TAG <Directory />....</Directory>:

<Directory />
       ...
       
       #Autenticazione
       AuthType Digest
       AuthName "munin"
       AuthUserFile  /var/www/munin/.htpasswd
       require valid-user
</Directory>

Infine controlliamo l'attuale configurazione di Apache e riavviamolo:

# apache2ctl -t
Syntax OK
# /etc/init.d/apache2 force-reload

Conclusioni

Munin, come visto, è uno strumento veramente utile, sia per la sua facilità di installazione, sia per il vasto numero di dati che è capace di monitorare. Le sue funzionalità, inoltre, sono ampliabili tramite plugin, così da poter adattare al meglio il servizio alle proprie esigenze.

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