LVM: funzionamento

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Guida all'LVM

Sommario

Parte I
Introduzione all'LVM
  1. Introduzione all'LVM
  2. Come funziona
  3. Gestire i VG
  4. Gestire i LV
  5. Gestire i PD
Parte II
Casi speciali
  1. Il Boot e l'LVM
  2. Installazione di Debian con l'LVM
  3. Impostare un mirror LVM
  4. Lavorare con gli snapshot
  5. Esempi
Appendice
  1. Comandi utili
  2. Sitografia

In questa sezione sono introdotti i principi di funzionamento dell'LVM.


La struttura dell'LVM

Il LVM basa il proprio funzionamento sulla seguente struttura:

Volume Group (VG)
trattasi del più alto livello di astrazione che raggruppa in sé una collezione di Logical Volume e Physical Volume.
Physical Device (PD)
i nostri supporti di memorizzazione di qualsiasi tipo, possono infatti essere Hard Disk, nastri ma anche ambianti RAID, etc.
Logical Volume (LV)
l'equivalente per il nostro LVM di una partizione su un Hard Disk, con l'unica differenza per l'etichetta/label (ad es. /home invece di /sda1). Può contenere un file system a nostro piacimento.
Logical Extend (LE)
seppure non avremo mai a che farci direttamente, i LE sono i pezzetti in cui viene suddiviso il LV in modo di poterlo allocare tra i vari PE disponibili al VG.
Physycal Extent (PE)
ad esempio, quando vogliamo aggiungere un PD al nostro VG, dobbiamo per prima cosa iniziarlo con il comando pvcreate. Questo comando altro non fa che dividere il supporto in tanti spazi in modo da poter poi creare una corrispondenza tra i LE ed i PE e così allocare lo spazio necessario per i LV.

In modo un po' stilizzato:, possiamo descrivere il passaggio dalle partizioni ai LV nel seguente modo:

  hd1    sda2      (Physical Device - partizioni)
    \     /
     \   /
    server1        (Volume Group)
     / | \
    /  |  \
   /   |   \
 Home Root  Dati   (Logical Volume)

Per approfondire