Old:Configurare un server Syslog su Debian

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Emblem-important.png Attenzione. Questa guida è obsoleta. Viene mantenuta sul Wiki solo per motivi di natura storica e didattica.
Se si sta utilizzando Debian 6 (Squeeze) vedere la guida: Configurare un server Syslog su Debian Squeeze


Introduzione

In una serverfarm, ma anche in una piccola rete casalinga, può risultare molto utile riunire i log di tutte le macchine in un unico posto. Si possono in questo modo applicare funzioni di analisi, ricerca e statistica che, in un unico intervento, restituiranno lo stato di tutte le macchine della rete, e sarà inoltre possibile configurare un unico strumento per inviare messaggi di alert quando lo stato di una qualsiasi delle macchine monitorate subisce un'alterazione potenzialmente pericolosa.
Debian, come è lecito aspettarsi, mette a disposizione degli ottimi strumenti per creare un server di log centralizzato.

Installazione di Syslog-ng

Il server syslog che prenderemo in considerazione sarà Syslog-NG. Pur non essendo installato di default su sistemi Debian, dove invece si può trovare syslogd, questo demone presenta diversi vantaggi:

  1. Le connessioni possono essere stabilite via TCP al posto di UDP
  2. I log tra host syslog-ng possono essere inviati crittati
  3. I log possono essere filtrati in base alla criticità del loro contenuto
  4. Il demone stesso è altamente personalizzabile

Procediamo quindi alla sua installazione:

# apt-get install syslog-ng

L'installazione rimuoverà automaticamente il demone syslog installato di default.

Configurazione del server Syslog

Il file di configurazione di syslog-ng è /etc/syslog-ng/syslog-ng.conf. Occorre aprirlo con un editor, decommentare la linea:

udp();

e modificare le linee:

2)# enable or disable DNS usage
# syslog-ng blocks on DNS queries, so enabling DNS may lead to
# a Denial of Service attack
# (default is yes)
use_dns(no);

in:

# enable or disable DNS usage
# syslog-ng blocks on DNS queries, so enabling DNS may lead to
# a Denial of Service attack
# (default is yes)
use_dns(yes);
dns_cache(yes);

in modo da abilitare il demone a ricevere log da client remoti.
In questa configurazione è stata presa in considerazione una semplice gestione dei log (di default salvati in /var/log), senza l'implementazione di un database di archiviazione. Si tenga comunque presente che le possibilità di gestione dei log sono molto più avanzate di quelle mostrate in questa guida.

Installazione di phpLogCon

Info.png Nota
phpLogCon ha attualmente cambiato nome in LogAnalyzer. Il nuovo software è trattato nel capitolo successivo

Per facilitare la lettura e la gestione dei log è uso comune ricorrere a interfacce grafiche. Su server senza l'ambiente grafico X installato potrebbe essere comodo ricorrere a un'interfaccia scritta in PHP. La scelta in questa guida è caduta su phpLogCon (http://www.phplogcon.org/), che a mio avviso rappresenta un ottimo compromesso tra funzionalità e facilità di installazione/gestione.
Prima di installare phpLogCon è necessario installare e configurare un ambiente LAMP, seguendo ad esempio le indicazioni riportare in questa guida: LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP.
Una volta terminata la configurazione dell'ambiente LAMP si può procedere all'installazione di phpLogCon. Si scarichi innanzitutto la versione più aggiornata dal sito ufficiale: http://www.phplogcon.org/downloads.
Quindi si scompatti l'archivio appena scaricato e si copi la directory src all'interno del nostro server Apache:

# tar -xzvf phplogcon-2.3.11.tar.gz
# cd phplogcon-2.3.11
# mv src /var/www/
# mv /var/www/src /var/www/phplogcon

Prima di continuare con l'installazione di phpLogCon occorre rendere rendere leggibili a phpLogCon i files di log syslog.
Creiamo innanzitutto un nuovo gruppo e aggiungiamo l'utente www-data a questo gruppo:

# groupadd adm
# usermod -a -G adm www-data

Verifichiamo quindi la buona riuscita dei comandi:

groups www-data

Ora copiamo i due file configure.sh e secure.sh dalla directory contrib all'interno del nostro server Apache, rendiamoli eseguibili e lanciamo gli script:

# cd
# mv phplogcon-2.3.11/contrib/configure.sh /var/www/phplogcon
# mv phplogcon-2.3.11/contrib/secure.sh /var/www/phplogcon
# cd /var/www/phplogcon
# chmod +x configure.sh secure.sh
# ./configure.sh

Infine colleghiamoci alla pagina http://127.0.0.1/phplogcon e completiamo il processo di installazione e configurazione di phplogcon.
Ora apriamo con un editor il file /etc/logrotate.conf e cerchiamo la voce create, modificandola in:

create 640 root adm

Modifichiamo infine anche il file /etc/logrotate.d/syslog-ng, cercando la sezione relativa a syslog e modificandola come segue:

/var/log/syslog {
   rotate 7
   daily
   compress
   create 640 root adm
   postrotate
      /etc/init.d/syslog-ng reload >/dev/null
   endscript
}

In questo modo la prossima volta che logrotate verrà eseguito i log diventeranno leggibili di default anche per il nostro webserver. Per visualizzarli basterà collegarsi alla pagina http://127.0.0.1/phplogcon.

Installazione di LogAnalyzer 3.x

Il successore di phpLogCon si chiama Adiscon LogAnalyzer e, come il suo predecessore, è scritto in PHP ed è liberamente scaricabile dal sito del progetto: http://loganalyzer.adiscon.com/ .
La sua installazione procede essenzialmente in maniera identica a quella di phpLogCon, ma in questo paragrafo esamineremo anche l'utilizzo di un database MySQL di appoggio. Prima di installare LogAnalyzer è necessario installare e configurare un ambiente LAMP, seguendo ad esempio le indicazioni riportare in questa guida: LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP.
Una volta terminata la configurazione dell'ambiente LAMP si può procedere all'installazione di LogAnalyzer. Si scarichi innanzitutto la versione più aggiornata dal sito ufficiale: http://www.loganalyzer.adiscon.com/downloads.
Quindi si scompatti l'archivio appena scaricato e si copi la directory src all'interno del nostro server Apache:

# tar -xzvf loganalyzer-3.0.1.tar.gz
# cd loganalyzer-3.0.1
# mv src /var/www/
# mv /var/www/src /var/www/loganalyzer

Prima di continuare con l'installazione di LogAnalyzer occorre rendere leggibili a LogAnalyzer i files di log syslog.
Creiamo innanzitutto un nuovo gruppo e aggiungiamo l'utente www-data a questo gruppo:

# groupadd adm
# usermod -a -G adm www-data

Verifichiamo quindi la buona riuscita dei comandi:

groups www-data

Ora copiamo i due file configure.sh e secure.sh dalla directory contrib all'interno del nostro server Apache, rendiamoli eseguibili e lanciamo gli script:

# cd
# mv loganalyzer-3.0.1/contrib/configure.sh /var/www/phplogcon
# mv loganalyzer-3.0.1/contrib/secure.sh /var/www/phplogcon
# cd /var/www/loganalyzer
# chmod +x configure.sh secure.sh
# ./configure.sh

Inoltre dobbiamo configurare un nuovo database MySQL. Apriamo quindi l'interfaccia phpMyAdmin che abbiamo installato seguendo la guida apposita, facciamo login con le credenziali configurate e creiamo un nuovo database, chiamandolo loganalyzer.
Infine colleghiamoci alla pagina http://127.0.0.1/loganalyzer e completiamo il processo di installazione e configurazione di loganalyzer. Quando arriviamo alla pagina di configurazione del supporto database inseriamo il nome del database che abbiamo appena creato (loganalyzer e il nome utente e la password del nostro utente MySQL).
Ora apriamo con un editor il file /etc/logrotate.conf e cerchiamo la voce create, modificandola in:

create 640 root adm

Modifichiamo infine anche il file /etc/logrotate.d/syslog-ng, cercando la sezione relativa a syslog e modificandola come segue:

/var/log/syslog {
   rotate 7
   daily
   compress
   create 640 root adm
   postrotate
      /etc/init.d/syslog-ng reload >/dev/null
   endscript
}

In questo modo la prossima volta che logrotate verrà eseguito i log diventeranno leggibili di default anche per il nostro webserver. Per visualizzarli basterà collegarsi alla pagina http://127.0.0.1/loganalyzer. LogAnalyzer permette di configurare più sorgenti log, nel caso volessimo tener monitorati, oltre al file syslog, anche altri file di log. Per aggiungere sorgenti log è sufficiente aprire il file di configurazione:

# nano /var/www/loganalyzer/config.php

e spostarci alla fine del file. Lì troveremo configurata la prima sorgente log (Syslog) ma potremo aggiungerne altre. Ad esempio possiamo controllare gli accessi al nostro server creando la seguente sorgente:

$CFG['DefaultSourceID'] = 'Source2';

$CFG['Sources']['Source2']['ID'] = 'Source2';
$CFG['Sources']['Source2']['Name'] = 'Auth Log Server';
$CFG['Sources']['Source2']['ViewID'] = 'AUTHLOG';
$CFG['Sources']['Source2']['SourceType'] = SOURCE_DISK;
$CFG['Sources']['Source2']['LogLineType'] = 'auth.log';
$CFG['Sources']['Source2']['DiskFile'] = '/var/log/auth.log';

Non c'è limite alle sorgenti log che possono essere configurate.

Installazione di Splunk

Un'interfaccia alternativa molto potente è Splunk (http://www.splunk.com/).
Per scaricare il pacchetto .deb che viene messo a disposizione (uno per architetture x86 e uno per architetture amd64) occorre effettuare la registrazione gratuita sul sito. Splunk non è opensource, ma è disponibile una versione Free, la cui limitazione è che può processare solo 500 MB di Log al giorno. Durante la configurazione di Splunk sarà possibile scegliere se utilizzare una versione Enterprise di prova o se utilizzare la versione Free.
Per installare Splunk, dopo aver scaricato il pacchetto .deb per la nostra architettura spostiamoci nella directory di download e diamo i comandi:

# apt-get update
# apt-get install libstdc++6
# dpkg -i splunk_package_name.deb

dove package_name corrisponde al numero di versione del pacchetto scaricato.
Per avviare Splunk per la prima volta diamo il comando:

# /opt/splunk/bin/splunk start --accept-license

(potete trovare il testo della licenza qui: /opt/splunk/license-eula.txt).
Una volta terminata l'installazione dirigiamoci all'interfaccia web di Splunk:

http://indirizzo.ip.del.server:8000

e facciamo login con le credenziali:

  • user: admin
  • password: changeme

Qui trovate tutta la documentazione per utilizzare al meglio questo potente software per l'analisi dei log.

Configurazione di logrotate

L'utility logrotate è pensata per semplificare l'amministrazione dei file di log. Logrotate permette la rotazione automatica, la compressione, l'eliminazione e l'invio per mail dei file di log; può inoltre essere impostato per l'esecuzione giornaliera, settimanale, mensile o quando i log raggiungono una certa dimensione predefinita.
Per installare logrotate su Debian:

# apt-get install logrotate

/etc/logrotate.conf

Attraverso il file di configurazione di logrotate è possibile definire il comportamento dell'applicazione in due contesti: a livello globale (nella prima parte del file) e a livello locale dove le regole ridefinite prevalgono su quelle globali. Per ogni file di cui si vuole effettuare la rotazione è necessario indicarne il percorso, al quale seguono tra parentesi graffe le direttive di gestione.
Tra le direttive più utili:

  • Criteri di rotazione
    • daily: rotazione su base giornaliera;
    • weekly: rotazione su base settimanale;
    • monthly: rotazione su base mensile;
    • size <dimensione>: rotazione in base alla dimensione;
    • notifempty: non esegue la rotazione se il file è vuoto;
    • rotate nn: conserva i file di log per nn rotazioni;
  • Compressione
    • compress: una volta archiviato il file di log, viene compresso tramite gzip;
    • compresscmd: indica il programma da utilizzare al posto di gzip;
  • Gestione File
    • create <mode> <owner> <group>: immediatamente dopo la rotazione viene creato un nuovo file con il nome identico al precedente. È possibile specificare, modalità di accesso, proprietario e gruppo;
    • copy: crea una copia del file di log e non modifica l'originale che non viene mai rimosso;
    • copytruncate: utilizzata nel caso in cui non sia possibile chiudere il file di log. Viene archiviata parte del file di log mentre ne viene eseguita una copia;
    • olddir <directory>: i file di log vengono spostati nella directory indicata prima di eseguire la rotazione;
  • Configurazione
    • include <file o directory>: legge il file oppure tutti i file della directory indicata ed applica le direttive incontrate all'interno di essi. È possibile trovare include /etc/logrotate.d in quanto alcuni pacchetti installano le proprie istruzioni in questa directory;
  • Operazioni Pre-log e Post-log
    • postrotate endscript: tramite questo blocco di direttive è possibile eseguire delle operazioni in seguito alla rotazione;
    • prerotate endscript: tramite questo blocco di direttive è possibile eseguire delle operazioni prima che avvenga la rotazione e solo se questa avrà luogo.

A titolo di esempio possiamo osservare la directory del web server Apache2 su un sistema in cui logrotate è in funzione, /var/log/apache2

root@test:~# ls -1 /var/log/apache2/
access.log
access.log.1
access.log.2.gz
access.log.3.gz
access.log.4.gz
access.log.5.gz
error.log
error.log.1
error.log.2.gz
error.log.3.gz
error.log.4.gz
error.log.5.gz

Si possono notare i file di log attualmente in uso (access.log e error.log), i file di log del giorno precedente (access.log.1 e error.log.1) e i file dei giorni ancora precedenti, che di default vengono compressi e conservati per cinque settimane. Logrotate può essere schedulato utilizzando cron. La directory /etc/cron.daily contiene infatti gli script che vengono eseguiti automaticamente ogni giorno dal sistema. Qui si può trovare lo script di logrotate. Ogni giorno questo script, al momento dell'esecuzione, esamina due cose:

  1. il file di configurazione /etc/logrotate.conf
  2. la directory di configurazione /etc/logrotate.d

Questa directory contiene i file di configurazione per i servizi installati sul server. Per esempio sul server esaminato in precedenza troveremo il file /etc/logrotate.d/apache2.
Un tipico file di configurazione di logrotate è simile a questo:

/var/log/apache2/*.log {
        weekly
        missingok
        rotate 52
        compress
        delaycompress
        notifempty
        create 640 root adm
        sharedscripts
        postrotate
                if [ -f /var/run/apache.pid ]; then
                        /etc/init.d/apache restart > /dev/null
                fi
        endscript
}

Analizziamolo nel dettaglio:

  1. /var/log/apache2/*.log: indica i file che vengono interessati dal processo;
  2. weekly: i file sono ruotati ogni settimana. Alternativa: daily;
  3. rotate nn: saranno conservati non più di nn file;
  4. compress: i file saranno compressi con gzip. Alternativa: nocompress;
  5. delaycompress: non comprime i log del giorno prima;
  6. notifempty: non esegue la rotazione se il file è vuoto. Alternativa: ifempty;
  7. create xx user group: imposta proprietario, gruppo e permessi per i nuovi file creati;
  8. sharedscripts: esegue ogni script di prerotate o postrotate su ogni file. Alternativa: nosharedscripts;
  9. postrotate + endscript: ogni cosa tra queste due voci viene eseguita dopo il processo di rotazione. Alternativa: prerotate.

Se avete necessità di conservare per più tempo i log ruotati potete aumentare il valore dell'opzione rotate, oppure crearvi uno script che vi faccia il backup dei vecchi log in un'altra directory (in questo modo non rischiate che la directory /var/log/ cresca troppo in dimensione).

Programmi utili

Per gli amanti delle e-mail si segnala l'esistenza del pacchetto logwatch, uno script in Perl che ogni giorno raccoglie gli eventi dei log e li invia all'utente root del sistema (o all'utente specificato in /etc/aliases).

# apt-get install logwatch

Se desiderate ricevere le email di logwatch anche su un indirizzo di posta elettronico esterno al sistema da monitorare, modificate il file /etc/aliases come segue:

vostro_utente: vostro_utente indirizzo_esterno@pippo.com

Non dimenticate, alla fine delle modifiche, di lanciare il comando:

# newaliases

Se invece amate avere sott'occhio i log in un terminale, potreste trovare utile il pacchetto ccze, che altro non è che un coloratore di log molto comodo. Per installarlo:

# apt-get install ccze

Il suo utilizzo è molto semplice. Ad esempio:

# tail -f /var/log/messages | ccze

Configurazione dei client della rete

Client Linux

Per forwardare i log di una macchina Linux verso un server Syslog possono essere usati sia syslog sia syslog-ng.

1 - Syslog

Si apra il file /etc/syslogd.conf. La sintassi utilizzata in questo file è molto semplice:

facility.level destination

Ad esempio:

*.* @10.58.1.1         # Tutti i log sono forwardati al server syslog 10.58.1.1
kern.alert @10.2.5.8   # Gli alert del kernel sono forwardati a 10.2.5.8

Ricordarsi di riavviare il demone affinché prenda in considerazione le modifiche:

# etc/init.d/sysklogd restart

2 - Syslog-NG

La configurazione di un client syslog-ng è leggermente più complicata, ma offre più opzioni di personalizzazione.
Iniziamo con installare il demone sul client:

# apt-get install syslog-ng

Il file di configurazione del demone è /etc/syslog-ng/syslog-ng.conf. La sua sintassi è abbastanza semplice:

log
{
source(source_name);
filter(filter_name);
destination(destination_name);
}; 

Vediamo alcuni esempi.

  • Tutti i log sono inviati a un server syslog all'indirizzo 10.13.44.44:
source s_all {
internal();
unix-stream("/dev/log");
file("/proc/kmsg" log_prefix("kernel: "));
udp();
};

destination d1 { udp("10.13.44.44"); }; 

log
{
source(s_all);
destination(d1);
}; 
  • Viene utilizzato un filtro per inviare al syslog server solo i messaggi di livello alert e error generati da kernel facility. Come si può notare, per l'invio dei log viene utilizzato questa volta il protocollo TCP:
source s_all {
internal();
unix-stream("/dev/log");
file("/proc/kmsg" log_prefix("kernel: "));
udp();
};

filter filter1 { level(notice, alert, error) and facility(kern); }; 

destination d1 { tcp("10.15.61.1" port (54321)); }; 

log
{
source(s_all);
filter(filter1);
destination(d1);
}; 

Affinché tutto funzioni non dobbiamo dimenticarci di istruire il server syslog affinché si ponga in ascolto anche sulla porta TCP specificata.
Modifichiamo perciò il file di configurazione del server, /etc/syslog-ng/syslog-ng.conf:

source s_all {
internal();
unix-stream("/dev/log");
file("/proc/kmsg" log_prefix("kernel: "));
udp();
tcp(port(54321));
}; 

Client Windows

L'incapacità di Windows di mantenere e gestire i log in maniera semplice e unificata è notoria. Di default i log si sfogliano dall'interno del Visualizzatore Eventi (Pannello di Controllo - Strumenti di Amministrazione - Visualizzatore Eventi).
Sfortunatamente ci sono due inconvenienti:

  1. i log sono salvati in formato binario, ed è quindi necessario utilizzare il Visualizzatore Eventi per leggerli
  2. non esiste un tool di sistema per inviare i log a un server centralizzato

Per nostra fortuna il mondo open-source ha sviluppato diversi tool che, installati come servizi sulle macchine Windows da monitorare, si occupano di tradurre i log in un formato standard e di inviarli a un server centralizzato.
I due tool che consiglio per la loro efficienza e per la loro facilità di configurazione sono:

  1. Snare Agent, scaricabile da http://www.intersectalliance.com/projects/SnareWindows/index.html
  2. NTSyslog, scaricabile da http://ntsyslog.sourceforge.net/

Entrambi i tool sono facilmente configurabili.
Consiglio anche di aumentare la dimensione massima dei file di log di Windows, di default troppo bassa, e di agire su Criteri di Protezione Locali per abilitare un criterio di auditing un po' più efficace di quello attivo nella configurazione di default.




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