Installare un ambiente LAMP: Linux, Apache2, SSL, MySQL, PHP5
Versioni Compatibili ERRORE: valore non valido ( Debian Lenny 5.0 Debian Squeeze Debian Sid )! Vedi qui. |
Introduzione
LAMP è un acronimo che indica un ambiente server in cui siano installati Linux, Apache, MySQL e PHP. In questa guida vedremo come installare un server Apache2 su Debian Lenny, come configurare il modulo SSL e come fornire supporto per il linguaggio di scripting PHP5 e i database basati su MySQL.
In tutta la guida assumeremo che il nome del server Debian sia demo
e il suo indirizzo IP sia 123.45.6.7.890
. Questi valori vanno ovviamente sostituiti con quelli del vostro ambiente di lavoro.
Installazione di Apache2
Installare il web server Apache2 su Debian è un'operazione molto semplice:
# aptitude install apache2-mpm-prefork apache2-utils libexpat1 apache2-suexec
Probabilmente noterete, all'avvio del web server, il messaggio di avvertimento:
apache2: Could not reliably determine the server's fully qualified domain name, using 127.0.0.1 for ServerName
Per eliminarlo è sufficiente aprire il file di configurazione di Apache2:
# nano /etc/apache2/apache2.conf
e aggiungere la direttiva:
ServerName demo
Quindi riavviate Apache2 per fargli digerire le modifiche:
# apache2ctl graceful
A questo punto aprite il vostro browser preferito e navigate verso l'indirizzo http://123.45.67.890. Sarete accolti dalla pagina di benvenuto del vostro web server: It Works!
Configurazione di SSL
Le connessioni sicure SSL sono vitali per le aree di amministrazione dei nostri siti, poiché assicurano segretezza e protezione alle password che digitiamo. In questa sezione vedremo come configurare un certificato auto-firmato e come creare un virtual host sulla porta https (443) per le nostre connessioni.
NOTA: i certificati auto-firmati, poiché non verificati da un'autorità internazionale, generano nel browser un messaggio di avvertimento. Per questo motivo sono adatti in ambienti intranet o su server dove il traffico https serve solo per amministrazione e non per fornire servizi a utenti esterni.
Installazione
Creiamo innanzitutto una directory dove archiviare i nostri certificati:
# mkdir /etc/apache2/ssl
Quindi creiamo i nostri certificati:
# openssl req -new -x509 -days 365 -nodes -out /etc/apache2/ssl/apache.pem -keyout /etc/apache2/ssl/apache.pem
L'output iniziale del comando sarà:
Generating a 1024 bit RSA private key ...........++++++ ...........++++++ writing new private key to '/etc/apache2/ssl/apache.pem' ----- You are about to be asked to enter information that will be incorporated into your certificate request. What you are about to enter is what is called a Distinguished Name or a DN. There are quite a few fields but you can leave some blank For some fields there will be a default value, If you enter '.', the field will be left blank. -----
e poi ci verrà posta una serie di domande:
Country Name (2 letter code) [AU]: IT State or Province Name (full name) [Some-State]: Lodi Locality Name (eg, city) []: S. Angelo Lodigiano Organization Name (eg, company) [Internet Widgits Pty Ltd]: Compagnia di Test Organizational Unit Name (eg, section) []: Divisione IT Common Name (eg, YOUR name) []: demo.dominio.local Email Address []: webmaster@dominio.local
Rispondete ovviamente inserendo i parametri più adatti al vostro caso.
Adesso che abbiamo i certificati piazzati al loro posto non dobbiamo far altro che abilitare Apache mod_ssl e, già che ci siamo, alcuni altri moduli utili:
# a2enmod ssl # a2enmod rewrite # a2enmod suexec # a2enmod include
Configurazione dei Virtual Host
Iniziamo con il creare un file di testo che specifichi il nostro Virtual Host SSL:
# nano /etc/apache2/sites-available/default-ssl
e configuriamolo come segue:
NameVirtualHost *:443 <VirtualHost *:443> SSLEngine on SSLCertificateFile /etc/apache2/ssl/apache.pem SSLCertificateKeyFile /etc/apache2/ssl/apache.pem ServerAdmin admin@dominio.org ServerName server.dominio.org ErrorLog /var/log/apache2/error_ssl.log LogLevel warn CustomLog /var/log/apache2/access_ssl.log combined ServerSignature On DocumentRoot /var/www/apache2-default <Directory /> Options FollowSymLinks AllowOverride None </Directory> <Directory /var/www/apache2-default> Options Indexes FollowSymLinks MultiViews AllowOverride None Order allow,deny allow from all </Directory> ScriptAlias /cgi-local/ /var/www/apache2-default/cgi-bin/ ScriptAlias /cgi-bin/ /usr/lib/cgi-bin/ <Directory "/var/www/apache2-default/cgi-bin"> AllowOverride None Options None Order allow,deny Allow from all </Directory> <Directory "/usr/lib/cgi-bin"> AllowOverride None Options None Order allow,deny Allow from all </Directory> Alias /icons/ "/usr/share/apache2/icons/" Alias /manual/ "/usr/share/doc/apache2-doc/manual/" <Directory "/usr/share/apache2/icons"> Options Indexes MultiViews AllowOverride None Order allow,deny Allow from all </Directory> </VirtualHost>
Apache non è in ascolto sulla porta 443, quella normalmente utilizzata da apache-ssl, e quindi lo dobbiamo istruire modificando il file /etc/apache2/ports.conf
aggiungendo la riga:
Listen 443
Come ultima cosa, importantissima, bisogna attivare il sito che abbiamo appena creato (sempre utilizzando i comodi comandi che Apache2 ci mette a disposizione). Sarà quindi sufficiente un:
# a2ensite default-ssl
Un riavvio di Apache2 caricherà la nuova configurazione:
# /etc/init.d/apache2 force-reload
Installazione di PHP5
Per avere il supporto a PHP5 è sufficiente installare il linguaggio di scripting e il relativo modulo di supporto ad Apache2:
# aptitude install php5 libapache2-mod-php5
A questo punto un riavvio di Apache è sufficiente:
# /etc/init.d/apache2 reload
Test della configurazione
Prima di procedere è una buona idea verificare che tutto ciò che abbiamo fatto funzioni realmente. Per questo utilizziamo il metodo phpinfo
di PHP5 caricandolo in una pagina di test. Partiamo col creare il file della pagina di test:
# nano -w /var/www/test.php
Quindi riempiamolo in questo modo:
<html> <head> <title> PHP Test Script </title> </head> <body> <?php phpinfo( ); ?> </body> </html>
salviamo il file e richiamiamolo nel nostro browser: http://123.45.67.890/test.php. Se tutto è andato per il verso giusto vi troverete davanti a una schermata di riepilogo delle funzionalità abilitate di PHP5.
Moduli aggiuntivi
Tramite le funzionalità di ricerca di aptitude diamo uno sguardo ai moduli disponibili per PHP5:
# aptitude search php5
Scegliete solo quelli che vi servono e installateli nel solito modo:
# aptitude install php5-mysql php5-curl php5-gd php5-idn php-pear php5-imagick php5-imap php5-mcrypt php5-memcache php5-mhash php5-ming php5-ps php5-pspell php5-recode php5-snmp php5-sqlite php5-tidy php5-xmlrpc php5-xsl php5-json
Installazione di MySQL
L'installazione del RDBM MySQL è semplice:
# aptitude install mysql-server mysql-client
Durante l'installazione vi verrà chiesta la password di amministratore di MySQL (che è chiamato root ma è diverso dall'utente root del server Debian):
New password for the MySQL "root" user: <-- LAMIAPASSWORD Repeat password for the MySQL "root" user: <-- LAMIAPASSWORD
La password che sceglierete sarà valida sia per l'utente MySQL root@localhost sia per l'utente root@demo.
L'interfaccia phpMyAdmin
Per amministrare i nostri database può essere comoda un'interfaccia grafica raggiungibile da browser. A questo scopo installiamo phpMyAdmin:
# aptitude install phpmyadmin
Durante l'installazione vi verrà chiesto di indicare il web server in esecuzione sulla vostra machina. Indicate apache2:
Web server to reconfigure automatically: <-- apache2
A questo punto lanciate il browser su http://123.45.67.890/phpmyadmin e fate login con le credenziali di root di MySQL inserite poco fa.
Apache2: layout di configurazione
Assumendo di aver utilizzato aptitude o apt-get per installare Apache2, spostiamoci nella sua directory di configurazione per dare un occhio a come è strutturata:
# cd /etc/apache2 # ls
sites-available
Questa directory conterrà i file con le configurazioni di ogni sito (conosciuti come virtual hosts) che vorrete servire con Apache. Uno sguardo alla directory:
ls sites-available/ ... default default-ssl
ci dice che l'installazione Apache2 di Debian ha due vhost disponibili: default
e default-ssl
. Notate che la presenza di un virtual host in questa directory non significa che questo sia attivo e visibile dagli utenti; significa solo che sarà disponibile se verrà abilitato.
Tutto questo ci porta a...
sites-enabled
Questa directory contiene dei link simbolici ai files dei siti che volete rendere disponibili. Per esempio, su un web server ci possono essere diversi siti pronti per essere pubblicati (configurati nella directory sites-available
), ma solo quelli linkati simbolicamente in questa directory saranno realmente visibili dagli utenti. Diamo uno sguardo alla directory:
# ls -l sites-enabled ... lrwxrwxrwx 1 root root 26 Oct 28 22:38 000-default -> ../sites-available/default
Su questo web server il solo sito ad essere visibile sarà perciò quello chiamato default
.
mods-available
Questa directory contiene i moduli di Apache2 pronti per essere resi disponibili.
mods-enabled
Questa directory, come nel caso dei virtual host, contiene i link simbolici ai moduli effettivamente abilitati sul web server.
a2en e a2dis
Essere buoni amministratori di sistema significa conoscere i comandi per renderci le cose più semplici.
a2dissite
Questo comando cancella il link simbolico di un sito abilitato. Ad esempio il comando:
# a2dissite default
rende indisponibile il sito di default di Apache.
a2ensite
Questo comando serve invece a abilitare un virtual host:
# a2ensite default
rimette le cose a posto, ripristinando il sito di default precedentemente disabilitato.
a2dismod
Questo comando disabilita un modulo di Apache.
a2enmod
Questo comando abilita un modulo di Apache.
Apache2: files di configurazione
ports.conf
È il file che indica ad Apache su quali porte TCP/IP restare in ascolto:
NameVirtualHost *:80 Listen 80 <IfModule mod_ssl.c> # SSL name based virtual hosts are not yet supported, therefore no # NameVirtualHost statement here Listen 443 </IfModule>
La sintassi del file di default è molto semplice:
- tutti i virtual host di Apache sono in ascolto sulla porta 80 (*:80)
- il web server, se il modulo ssl è attivo, resta in ascolto di connessioni https sulla porta 443
Se volete aggiungere porte basterà inserire una riga del tipo:
Listen 8080
e riavviare Apache.
apache2.conf
È il file di configurazione principale di Apache su Debian. È estremamente ben commentato, ma può valer la pena lo stesso dare un'occhiata alle opzioni di configurazione principali.
Timeout
Default:
Timeout 300
Questa opzione imposta il tempo massimo, in secondi, durante il quale Apache aspetta una richiesta, la processa e le risponde. È impostato deliberatamente su un valore molto alto, ma è possibile ridurlo, portandolo a un sano 45 (o anche meno). Ridurre questo valore può anche aiutare a controbattere gli effetti di un attacco DOS.
KeepAlive
Default:
KeepAlive On
Questo parametro andrebbe lasciato su ON, poiché indica a Apache di mantenere aperta una connessione con il client, in modo che ogni file o immagine di un documento HTML non siano richiesti con una nuova connessione. Di seguito vedremo alcune impostazioni del parametro KeepAlive.
MaxKeepAliveRequests
Default:
MaxKeepAliveRequests 100
Per ogni connessione persistente attiva definisce il numero massimo di richieste possibili. Va tenuto alto per garantire efficienza. Se il vostro sito contiene parecchi javascript, immagini, etc, provate a aumentarlo a 200.
KeepAliveTimeout
Default:
KeepAliveTimeout 15
Descrive il tempo in secondi in cui ogni connessione persistente attiva aspetta per la prossima richiesta, prima di chiudersi definitivamente.
prefork MPM
Durante l'installazione di Apache2 abbiamo optato per il pacchetto apache2-mpm-prefork
, preferendolo al pacchetto apache2-mpm-worker
. Vi rimando alla documentazione ufficiale di Apache2 per le differenze.
Questo parametro definisce il comportamento di Apache2 MPM prefork.
Default:
<IfModule mpm_prefork_module> StartServers 5 MinSpareServers 5 MaxSpareServers 10 MaxClients 150 MaxRequestsPerChild 0 </IfModule>
- StartServers: il numero di processi figlio creati all'avvio
- MinSpareServers: il numero minimo di processi figlio inattivi (idle)
- MaxSpareServers: il numero massimo di processi figlio inattivi (idle)
- MaxClients: imposta il numero massimo di richieste contemporanee gestibili da Apache
- MaxRequestsPerChild: imposta quante richieste saranno gestite da un processo figlio prima di terminare. Il valore 0 indica che il processo non termina mai. Modificare questo valore può aiutare la gestione della memoria RAM del server.
ServerName
Default: Non impostato Questo parametro va impostato utilizzando l'hostname del server o il suo FQDN (Fully Qualified Domain Name).
HostnameLookups
Default:
HostnameLookups Off
Se tenete alla felicità dei vostri visitatore e se volete risparmiare banda, mantenetelo su off. Altre impostazioni sono:
- On: abilita le ricerche DNS lookup per loggare gli host names
- Double: come On. In più controlla l'hostname.
ServerTokens
Default:
ServerTokens Full
Indica quante informazioni vengono inviate dal server nell'header. Può essere utile modificare il valore di default per una questione di sicurezza: meno informazioni forniamo sul nostro server, sulla versione di Apache e sui moduli installati, e meno facile sarà trovare un exploit per bucarci.
Le possibili opzioni sono:
- Full
Apache/2.2.9 (Debian) PHP/5.2.6-1+lenny3 with Suhosin-Patch Server at demo
- OS
Apache/2.2.9 (Debian) Server
- Minimal
Apache/2.2.9 Server
- Minor
Apache/2.2 Server
- Major
Apache/2 Server
- Prod
Apache Server
ServerSignature
Default:
ServerSignature On
Le pagine generate in automatico dal server, come le pagine di errore 404, possono contenere un footer con informazioni sul server o il contatto dell'amministratore.
I possibili valori sono:
- Off: non viene aggiunto alcun footer
- On: vengono aggiunte informazioni sul server al livello definito da
ServerTokens
- Email: viene aggiunto anche l'indirizzo email dell'amministratore
Per approfondimenti vedi anche:
Installare un ambiente LAMP: Linux, Apache2, SSL, MySQL, PHP5
Backup di MySQL tramite script
Configurare MySQL per accettare connessioni remote