SSHFS: montare una risorsa remota sfruttando FUSE ed SSH: differenze tra le versioni

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|successivo=Guida_alla_formattazione_dei_dischi_con_fdisk
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}}{{Versioni compatibili}}
}}
{{SSH
|precedente=SFTP: SSH File Transfer Protocol
}}
{{Versioni compatibili|Jessie|Stretch|Buster}}
== Introduzione ==
== Introduzione ==
Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito o alla home del proprio portatile).
Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito o alla home del proprio portatile).


'''<code>Sshfs</code>''' permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante [http://fuse.sourceforge.net/ FUSE], usando il protocollo [[SSH]].
'''<code>Sshfs</code>''' permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante FUSE<sup>[[#Collegamenti esterni|[1]]]</sup>, usando il protocollo [[SSH]].


== Installazione ==
== Installazione ==
Il pacchetto <code>sshfs</code> e le utility per gestire FUSE sono già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice:
Il pacchetto <code>sshfs</code> e le utility per gestire FUSE sono già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice:
<pre>
<pre>
# apt-get install sshfs fuse
# apt install sshfs
</pre>
</pre>
 
(da eseguirsi con [[privilegi di amministrazione]])
Per quanto riguarda il kernel, normalmente è presente il modulo ''fuse''. Se non è presente è necessaria la ricompilazione del kernel.
 
Il modulo da attivare si trova in: ''File systems  --->  Filesystem in Userspace support''.


== Configurazione ==
== Configurazione ==
=== Creazione del punto di mount ===
Prima di tutto è necessario creare un [[mountpoint | punto di montaggio]] in cui montare la risorsa di rete (ovviamente ognuno è liberissimo di utilizzare la directory che vuole):
<pre>
# mkdir /mnt/sshdir
</pre>
è necessario, inoltre, impostare l'utente che utilizzerà questa directory come ''[[owner]]'':
<pre>
# chown username /mnt/sshdir
</pre>
=== Permettere l'esecuzione di sshfs ad altri utenti ===
=== Permettere l'esecuzione di sshfs ad altri utenti ===
A partire da Debian 8 ([[Jessie]]) non è necessario modificare niente, in quanto di default tutti gli utenti possono utilizzare il modulo <code>fuse</code> se è installato, a prescindere dalla loro appartenenza al gruppo ''fuse''.
A partire da Debian 8 ([[Jessie]]) non è necessario modificare niente, in quanto di default tutti gli utenti possono utilizzare il modulo <code>fuse</code> se è installato; né ha più alcuna importanza l'appartenenza al gruppo ''fuse'', in precedenza richiesta.
 
Con Debian 7 ([[Wheezy]]) e precedenti invece, per impostazione predefinita l'utilizzo di <code>sshfs</code> richiede [[privilegi di amministrazione]], tuttavia è possibile permettere l'utilizzo di <code>sshfs</code> anche agli utenti normali, se li si aggiunge al gruppo '''fuse'''.
 
{{Box|Nota|Non è necessario cambiare i permessi di esecuzione di sshfs per garantire una corretta corrispondenza dei permessi di file/cartelle tra macchina locale e remota. Permettere l'esecuzione di sshfs ad utenti diversi da root SOLO se si ha l'effettiva necessità di permettere ad uno o più utenti normali di caricare risorse remote autonomamente.}}
 
<!-- OBSOLETO: Passaggi obsoleti (in Wheezy), per ora commentati
 
# chgrp fuse /usr/bin/fusermount
# chmod u+s /usr/bin/fusermount
 
-->
Per aggiungere un utente (qui chiamato "nomeutente") al gruppo, basta il seguente comando:
<pre>
# adduser nomeutente fuse
</pre>
in questo modo aggiungiamo l'utente che utilizzerà <code>sshfs</code> al gruppo ''fuse'', permettendo di leggere e scrivere <code>/dev/fuse</code> e di eseguire come amministratore <code>fusermount</code>.
 
Per rendere effettiva l'aggiunta al gruppo è necessario effettuare un logout-login.


== Utilizzo e Test ==
== Utilizzo e Test ==
L'utilizzo è semplice:
L'utilizzo è semplice:
  sshfs [user@]host:[dir] mountpoint [options]
  '''sshfs''' [user@]host''':'''[dir] mountpoint [options]
anche se spesso si può semplicemente usare con :
anche se spesso si può semplicemente usare senza opzioni:
<pre>
<pre>
$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir
$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir
</pre>
</pre>
dove
dove
; <code>user</code>: è l'utente della macchina remota, se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando ([[root]], in questo caso);
; <code>user</code>: è l'utente della macchina remota, se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando;
; <code>host</code>: è l'indirizzo IP o l'URL a cui la macchina remota risponde;
; <code>host</code>: è l'indirizzo IP o l'URL a cui la macchina remota risponde;
; <code>/dir/to/mount</code>: è il percorso assoluto della directory da montare, (è possibile anche utilizzare un percorso relativo a partire dalla directory home dell'utente: <code>''./path/to/dir''</code>);
; <code>/dir/to/mount</code>: è il percorso assoluto della directory da montare, (è possibile anche utilizzare un percorso relativo a partire dalla directory home dell'utente: <code>''./path/to/dir''</code>; o perfino tralasciare questo argomento, per indicare la home, ma sempre digitando '''<code>:</code>''');
; <code>/mnt/sshdir</code>: rappresenta il punto di mount;
; <code>/mnt/sshdir</code>: rappresenta il punto di mount; questa directory deve appartenere all'utente, che deve avervi accesso anche in scrittura;


per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando:
per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando:
<pre>
<pre>
$ mount
$ findmnt
</pre>
</pre>


Per quanto riguarda lo smontaggio (umounting) il comando è il seguente:
Per quanto riguarda lo smontaggio (unmounting) il comando è il seguente:
<pre>
<pre>
$ fusermount -u /mnt/sshdir
$ fusermount -u /mnt/sshdir
</pre>
</pre>


per le opzioni consultare il file  
per le opzioni consultare il file
$man sshfs
<pre>
tra le più comuni :
$ man sshfs
  -p PORT equivalente a '-o port=PORT'
</pre>
  -C equivalenta a '-o compression=yes'
tra le più comuni:
  -F ssh_configfile specifica un file di configurazione alternativo
  '''-p''' ''PORT'' equivalente a <code>-o port=PORT</code>
  -1 equivalente a '-o ssh_protocol=1'
  '''-C''' equivalente a <code>-o compression=yes</code>
  '''-F''' ''ssh_configfile'' specifica un file di configurazione alternativo
  '''-1''' equivalente a <code>-o ssh_protocol=1</code>


Se il mount avviene con successo è possibile usare il file-manager preferito per poter gestire in lettura e scrittura la nuova directory montata , che sia esso MC, dolphin, PCmanfm o altro.
Si noti che per dichiarare opzioni di SSH è sufficiente digitare <code>'''-o''' ''variabile_sshd'''''='''''valore''</code>, ad esempio per specificare la propria chiave privata è sufficiente aggiungere <code>-o IdentityFile=/percorso/chiave</code> (ASSOLUTO!):
<pre>$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o IdentityFile=/percorso/chiave -p numero_porta</pre>
 
Se il mount avviene con successo è possibile usare il file-manager preferito per poter gestire in lettura e scrittura la nuova directory montata, che sia esso MC, dolphin, PCmanfm o altro.


=== Utenti e gruppi proprietari ===
=== Utenti e gruppi proprietari ===


Per impostazione predefinita sshfs adotta un'associazione "diretta" tra UID/GID della macchina remota e quella locale, il che significa per esempio che se il proprietario di un certo file sulla macchina remota è l'utente con UID 1002 anche in locale la proprietà del file sarà attribuita all'utente avente UID 1002. Potrebbero dunque sorgere problemi di permessi se su macchina remota e locale non sussiste un esatta corripondenza utenti/uid e gruppi/gid. Un modo veloce per superare tale problema è specificare lo UID/GID durante il comando per montare le risorse remote, per esempio
Per impostazione predefinita sshfs adotta un'associazione "diretta" tra [[UID]]/[[GID]] della macchina remota e quella locale, il che significa per esempio che se il proprietario di un certo file sulla macchina remota è l'utente con UID 1002 anche in locale la proprietà del file sarà attribuita all'utente avente UID 1002. Potrebbero dunque sorgere problemi di permessi se su macchina remota e locale non sussiste un esatta corrispondenza utenti/UID e gruppi/GID. Un modo veloce per superare tale problema è specificare lo UID/GID durante il comando per montare le risorse remote, per esempio


<pre># sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o allow_other,idmap=user,uid=1001</pre>
<pre># sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o idmap=user,uid=1001</pre>


fa sì che all'utenza usata per connettersi al server remoto sia associata in locale l'utenza avente uid 1001. Se si ha la necessità di fissare la corrispondenza di più utenze/gruppi è possibile creare degli appositi file di mappatura (si veda il manuale di sshfs).
fa sì che all'utenza usata per connettersi al server remoto sia associata in locale l'utenza avente UID 1001. Se si ha la necessità di fissare la corrispondenza di più utenze/gruppi è possibile creare degli appositi file di mappatura (si veda il manuale di sshfs).


Inoltre, per permettere l'accesso anche ad altri utenti (indipendentemente dai permessi associati ai file), è stata aggiunta l'opzione: <code>-o allow_other</code>
==== Accesso ad altri utenti ====
 
Per permettere l'accesso del file system anche ad altri utenti, indipendentemente dai permessi associati ai file, è possibile mediante l'opzione: <code>-o allow_other</code>
 
Affinché abbia effetto però bisogna anche configurare '''fuse''', ossia che <code>/etc/fuse.conf</code> contenga, non commentata, la riga <code>user_allow_other</code>, che di default è disabilitata per ragioni di sicurezza. Per maggiori informazioni si rimanda al manuale (<code>man fuse</code>).
 
È pertanto '''sconsigliato''' utilizzare tale impostazione, se si può fare altrimenti.


== FAQ ed Errori Frequenti ==
== FAQ ed Errori Frequenti ==
=== failed to open <code>/dev/fuse</code>: No such file or directory ===
=== failed to open <code>/dev/fuse</code>: No such file or directory ===
L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a ''fusefs''. È necessario compilarlo come modulo o staticamente (nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un:
L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a ''fusefs''. È necessario compilarlo come modulo o staticamente. Nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un:
<pre>
<pre>
# modprobe fuse
# modprobe fuse
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* appendere, dopo il comando <code>''sshfs''</code> l'opzione <code>''-o nonempty''</code>
* appendere, dopo il comando <code>''sshfs''</code> l'opzione <code>''-o nonempty''</code>


<!--
=== Collegamenti esterni ===
OBSOLETO: possibile parte obsoleta, per ora la commento
[1] [http://fuse.sourceforge.net/ FUSE]
 
=== fusermount: mount failed: Invalid argument ===
È possibile che la versione dei pacchetti <code>fuse-utils, libfuse2, sshfs-fuse</code> non sia sufficientemente aggiornata rispetto alla versione del kernel in uso.<br/>
Si legga in particolare la discussione apparsa su [http://forum.debianizzati.org/viewtopic.php?f=19&t=21639 questa pagina] nel forum.
 
La soluzione prospettata è quella  di sostituire e aggiornare i pacchetti a tutt'oggi disponibili (per Sarge: <code>fuse-utils 2.2.1-4, libfuse2 2.2.1-4, sshfs 1.1-1</code> ) con le versioni a disposizione su [http://www.backports.org/ http://www.backports.org/] (<code>fuse-utils 2.5.3-1bpo1, libfuse2 2.5.3-1bpo1, sshfs_1.6-0bpo1</code>) seguendo le relative [http://www.backports.org/dokuwiki/doku.php?id=instructions istruzioni].
 
-->
{{Autori
{{Autori
|Autore = [[Utente:MaXeR|MaXeR]]
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|Verificata_da =
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: [[Utente:Wtf|Wtf]] 16:58, 9 ott 2013 (CEST)
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| Numero_revisori = 3
| Numero_revisori = 3
}}
}}


[[Categoria:Filesystem]]
[[Categoria:Filesystem]]

Versione attuale delle 19:01, 18 ago 2019

File System e dispositivi fisici
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Generalità

Locali

Remoti

Strumenti

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SSH
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Guide correlate



Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 8 "jessie"
Debian 9 "stretch"
Debian 10 "buster"

Introduzione

Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito o alla home del proprio portatile).

Sshfs permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante FUSE[1], usando il protocollo SSH.

Installazione

Il pacchetto sshfs e le utility per gestire FUSE sono già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice:

# apt install sshfs

(da eseguirsi con privilegi di amministrazione)

Configurazione

Permettere l'esecuzione di sshfs ad altri utenti

A partire da Debian 8 (Jessie) non è necessario modificare niente, in quanto di default tutti gli utenti possono utilizzare il modulo fuse se è installato; né ha più alcuna importanza l'appartenenza al gruppo fuse, in precedenza richiesta.

Utilizzo e Test

L'utilizzo è semplice:

sshfs [user@]host:[dir] mountpoint [options]

anche se spesso si può semplicemente usare senza opzioni:

$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir

dove

user
è l'utente della macchina remota, se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando;
host
è l'indirizzo IP o l'URL a cui la macchina remota risponde;
/dir/to/mount
è il percorso assoluto della directory da montare, (è possibile anche utilizzare un percorso relativo a partire dalla directory home dell'utente: ./path/to/dir; o perfino tralasciare questo argomento, per indicare la home, ma sempre digitando :);
/mnt/sshdir
rappresenta il punto di mount; questa directory deve appartenere all'utente, che deve avervi accesso anche in scrittura;

per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando:

$ findmnt

Per quanto riguarda lo smontaggio (unmounting) il comando è il seguente:

$ fusermount -u /mnt/sshdir

per le opzioni consultare il file

$ man sshfs

tra le più comuni:

-p PORT equivalente a -o port=PORT
-C equivalente a -o compression=yes 
-F ssh_configfile specifica un file di configurazione alternativo
-1 equivalente a -o ssh_protocol=1

Si noti che per dichiarare opzioni di SSH è sufficiente digitare -o variabile_sshd=valore, ad esempio per specificare la propria chiave privata è sufficiente aggiungere -o IdentityFile=/percorso/chiave (ASSOLUTO!):

$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o IdentityFile=/percorso/chiave -p numero_porta

Se il mount avviene con successo è possibile usare il file-manager preferito per poter gestire in lettura e scrittura la nuova directory montata, che sia esso MC, dolphin, PCmanfm o altro.

Utenti e gruppi proprietari

Per impostazione predefinita sshfs adotta un'associazione "diretta" tra UID/GID della macchina remota e quella locale, il che significa per esempio che se il proprietario di un certo file sulla macchina remota è l'utente con UID 1002 anche in locale la proprietà del file sarà attribuita all'utente avente UID 1002. Potrebbero dunque sorgere problemi di permessi se su macchina remota e locale non sussiste un esatta corrispondenza utenti/UID e gruppi/GID. Un modo veloce per superare tale problema è specificare lo UID/GID durante il comando per montare le risorse remote, per esempio

# sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir -o idmap=user,uid=1001

fa sì che all'utenza usata per connettersi al server remoto sia associata in locale l'utenza avente UID 1001. Se si ha la necessità di fissare la corrispondenza di più utenze/gruppi è possibile creare degli appositi file di mappatura (si veda il manuale di sshfs).

Accesso ad altri utenti

Per permettere l'accesso del file system anche ad altri utenti, indipendentemente dai permessi associati ai file, è possibile mediante l'opzione: -o allow_other

Affinché abbia effetto però bisogna anche configurare fuse, ossia che /etc/fuse.conf contenga, non commentata, la riga user_allow_other, che di default è disabilitata per ragioni di sicurezza. Per maggiori informazioni si rimanda al manuale (man fuse).

È pertanto sconsigliato utilizzare tale impostazione, se si può fare altrimenti.

FAQ ed Errori Frequenti

failed to open /dev/fuse: No such file or directory

L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a fusefs. È necessario compilarlo come modulo o staticamente. Nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un:

# modprobe fuse

mountpoint is not empty

Se si cerca di montare una risorsa in un mountpoint contenente già dei file, può apparire il seguente errore:

fusermount: mountpoint is not empty
fusermount: if you are sure this is safe, use the 'nonempty' mount option

Le soluzioni sono:

  • usare un mountpoint libero (consigliata)
  • appendere, dopo il comando sshfs l'opzione -o nonempty

Collegamenti esterni

[1] FUSE



Guida scritta da: MaXeR Swirl-auth80.png Debianized 80%
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