SSHFS: montare una risorsa remota sfruttando FUSE ed SSH: differenze tra le versioni

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L'installazione dei driver proprietari Nvidia su Debian si pu� fare in due modi, e in entrambi i casi � molto semplice.  
=Introduzione=
Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito, alla home del proprio portatile, ...).


Il primo metodo prevede di utilizzare l'installer automatico fornito da Nvidia: si tratta di uno script per la shell che tramite un menu ci guida nell'installazione. Questo metodo, per quanto semplice e funzionale, ha uno svantaggio: aggira il sistema di gestione dei pacchetti (APT nel caso di Debian, ma anche qualunque altro), con il risultato che questo non sapr� mai dell'esistenza del modulo e non potr� aiutarci nella gestione di eventuali dipendenze o conflitti con altri pacchetti.
'''<tt>sshfs</tt>''' permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante [http://fuse.sourceforge.net/ FUSE], usando il protocollo [[SSH]].


Il secondo metodo utilizza un tool specifico di Debian: module-assistant. Module-assistant � un programma che permette di automatizzare la compilazione di molti moduli proprietari, e la creazione di pacchetti .deb contenenti i moduli compilati, per la successiva installazione tramite APT. Lo svantaggio di questo metodo � che i nuovi pacchetti per module-assistant arrivano sempre con qualche giorno di ritardo rispetto all'installer, come � ovvio che sia.
=Installazione=
 
Il pacchetto sshfs e le utility per gestire FUSE son già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice
{{Warningbox|Si raccomanda di usare <b>uno solo</b> dei due metodi proposti.}}
 
= Metodo 1: l'installer Nvidia =
== Occorrente ==
Ecco di cosa abbiamo bisogno per l'installazione:
* Headers del kernel che stiamo utilizzando (occhio alle subversion, per controllare si pu� usare <tt>uname -r</tt>) o, in alternativa, i sorgenti dello stesso kernel (gli headers fanno parte dei sorgenti, ed esistono come pacchetto indipendente solo ed esclusivamente per poter compilare moduli fuori dal kernel senza dover scaricare tutto il kernel)
* Driver corretto per la nostra architettura scaricabile da [http://www.nvidia.com www.nvidia.com]
 
<b>nota:</b> se avete compilato un kernel personalizzato, il pacchetto degli headers per il vostro kernel non esiste: dovete usare i sorgenti del kernel configurati.
 
== Cosa fare ==
Prima di tutto occorre chiudere X. Non basta fare logout, bisogna proprio killare il server grafico: se avete installato un desktop manager, per esempio kdm, andate in una console non grafica (per es. con <tt>Ctrl+Alt+F1</tt>), e usate, da root:
<pre>
<pre>
# /etc/init.d/kdm stop
# apt-get install sshfs fuse-utils
</pre>
</pre>


Ora, controllate (con <tt>ls -l</tt>) che il link <tt>/usr/src/linux</tt> punti agli headers del kernel in funzione o ai sorgenti, che per� <b>devono</b> essere configurati esattamente come il nostro kernel corrente.
Per quanto riguarda il kernel, normalmente è presente il modulo ''fuse''. Se non è presente è necessaria la ricompilazione del kernel.
 
Il modulo da attivare si trova in: ''File systems  ---> Filesystem in Userspace support''


Per fare un esempio supponiamo di aver installato il .deb dei sorgenti, e di doverli quindi configurare:
=Configurazione=
==Creazione del punto di mount==
Prima di tutto è necessario creare un [[mountpoint | punto di montaggio]] in cui montare la risorsa di rete (ovviamente ognuno è liberissimo di utilizzare la directory che vuole):
<pre>
<pre>
$ cd /usr/src
# mkdir /mnt/sshdir
$ tar xvfj linux-source-xxx
$ cd linux-source-xxx
$ cp /boot/config-`uname -r` .config
$ make oldconfig
</pre>
</pre>
 
è necessario, inoltre, impostare l'utente che utilizzerà questa directory come ''[[owner]]'':
dopo di che siamo pronti per avviare l'installazione.
 
{{Warningbox|Potreste aver gi� installato un driver NVIDIA, in questo caso:
#Se lo avete installato voi, allora questa guida non vi server perche sapete gi� come fare :)
#Se ve lo ha installato un'altra persona, allora potete tranquillamente dire all'installer di sovrascriverlo se state installando una versione piu aggiornata.}}
 
Per avviare l'installazione dobbiamo spostarci nella directory dove abbiamo salvato il driver nvidia e dare il comando:
 
<pre># sh NVIDIA-*</pre>
 
dove <tt>NVIDIA-*</tt> � il nome del driver che abbiamo scaricato.
 
<b>Aggiornamento:</b> con X.org 7.0 � cambiata la locazione dei driver del server grafico, ed � necessario dire all'installer dove deve mettere i driver, pena il non funzionamento dei driver stessi, e anche il probabile malfunzionamento delle applicazioni che usano OpenGL. Il comando per l'installazione diventa:
 
<pre># sh NVIDIA-* --x-module-path=/usr/lib/xorg/modules/</pre>
 
Una volta avviato l'installer comparir� un menu interattivo che ci guider� nell'installazione, dove dovremo rispondere alle domande dicendo che vogliamo installare il driver.
 
Il nuovo installer permette l'aggiornamento automatico di <tt>xorg.conf</tt>. Potete farlo anche a mano, semplicemente editando il file <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt> come indicato nella sezione successiva.
 
Dopo aver installato il driver per il kernel pu� essere utile installare il tool grafico per configurarlo:
<pre>
<pre>
# aptitude install nvidia-settings
# chown username /mnt/sshdir
</pre>
</pre>
ricordate che molte delle impostazioni che potete modificare con <tt>nvidia-settings</tt> necessitano del riavvio della sessione per avere effetto.


In fine possiamo far ripartire il server grafico, sempre nell'ipotesi che usiate kdm:
==Permessi utenti==
È possibile permettere l'utilizzo di sshfs anche agli utenti normali, seguendo i seguenti passaggi:
<pre>
<pre>
# /etc/init.d/kdm start
# chgrp fuse /usr/bin/fusermount
# chmod u+s /usr/bin/fusermount
# adduser nomeutente fuse
</pre>
</pre>
in questo modo permettiamo l'utilizzo del comando ''fusermount'' agli utenti appartenenti al gruppo ''fuse'', e aggiungiamo l'utente che utilizzerà sshfs al gruppo fuse.


= Metodo 2: module-assistant =
Per rendere effettiva l'aggiunta al gruppo è necessario effettuare un logout-login.
== Occorrente ==
Per usare questo motodo � sufficiente una connessione ad internet, oltre, ovviamente, a module-assistant: se non l'abbiamo:
<pre># aptitude install module-assistant</pre>


== Cosa fare ==
=Utilizzo e Test=
Come per l'altro metodo, bisogna fermare il server grafico, e poi non dobbiamo fare altro che lanciare module-assistant:
L'utilizzo è semplice:
<pre># m-a</pre>
 
il quale ci mostra un menu grafico tramite il quale dobbiamo, nell'ordine:
* aggiornare la lista dei pacchetti disponibili
* preparare il sistema per la compilazione
* selezionare il modulo da compilare dalla lista fornita
* compilare
* installare il pacchetto ottenuto
 
il tutto senza uscire da module-assistant.
 
nota: module-assistant si occupa automaticamente di installare un compilatore se non l'avete, e anche gli headers del kernel. Se possedete gi� gli headers giusti, o anche l'intero kernel (che, ricordo, deve essere configurato esattamente come il vostro kernel), � sufficiente controllare di avere impostato il link simbolico <tt>/usr/src/linux</tt> in modo che punti agli headers o ai sorgenti:
<pre>ln -s /usr/src/linux-headers-xxx /usr/src/linux</pre>
 
Ora bisogna modificare xorg.conf, nella sezione "Device", in modo che nella riga "Driver" sia scritto <tt>'''nvidia'''</tt> (di solito al posto di <tt>'''nv'''</tt> o <tt>'''vesa'''</tt>), inoltre bisogna sostituire, nella sezione "Module", le righe
<pre>
<pre>
Load    "dri"
$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir
Load    "GLcore"
</pre>
</pre>
con la riga
dove
<pre>
; user : è l'utente della macchine remota (se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando (root, in questo caso)
Load    "glx"
; host : è l'indirizzo ip o l'url a cui la macchina remota risponde
</pre>
; /dir/to/mount : è il percorso assoluto della directory da montare... (è possibile anche utilizzare un percordo relativo a partire dalla directory home dell'utente: ''./path/to/dir'')
 
; /mnt/sshdir : rappresenta il punto di mount
dopo di che non resta che installare i driver per xfree/xorg (che sono sempre proprietari, ma non sono da compilare, e in Debian sono in un pacchetto a parte) e, volendo, anche il tool grafico per configurarli, e poi si pu� lanciare X:
<pre>
# aptitude install nvidia-glx nvidia-settings
# /etc/init.d/kdm start
</pre>
 
 
= Verifica =
 
Per verificare velocemente se tutto funziona potete usare glxgears, da lanciare in un terminale.  
 
Glxgears � un semplicissimo programma che produce in una finestra l'animazione di tre ruote dentate che girano, e nel frattempo conta quanti frame al secondo riesce a generare il vostro sistema. Non � pensato per effettuare un vero benchmark, ma � solo un test indicativo, e i suoi risultati dipendono vistosamente dal carico presente sulla CPU, quindi per ottenere indicazioni attendibili evitate di lanciarlo mentre la CPU sta facendo altre cose.
 
= Opzioni utili =


In <tt>xorg.conf</tt> ci sono alcune opzioni specifiche del driver nvidia che si posono inserire nella sezione "Device", per esempio se non vogliamo vedere il logo Nvidia ad ogni avvio possiamo inserire:
per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando <pre>
<pre>
$ mount
Option "NoLogo" "1"
</pre>
</pre>
invece per usare il codice AGP del driver proprietario invece di quello libero possiamo inserire:
<pre>
Option "NvAGP" "On"
</pre>
personalmente con questa opzione attivata riscontro con glxgears un aumento di prestazioni pari al 50%.


In certi casi ci possono essere dei problemi nell'uso di un monitor esterno su di un laptop:  per ovviare all'inconveniente si pu provare ad aggiungere
<pre>
Option "UseEDID" "0"
</pre>


Per abilitare l'uso dell'uscita TV come monitor addizionale (ove disponibile)
Per quanto riguarda lo smontaggio (umounting) il comando è il seguente:
<pre>
<pre>
Option "TwinView"
$ fusermount -u /mnt/sshdir
</pre>
</pre>


Se l'immagine sulla TV risulta essere in bianco e nero o con i colori falsati occorre impostare lo standard video utilizzato.
=Faq ed Errori Frequenti=
<pre>
==failed to open /dev/fuse: No such file or directory==
Option "TVStandard" "PAL-B"
L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a ''fusefs''. È necessario compilarlo come modulo o staticamente (nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un <pre>
# modprobe fuse
</pre>
</pre>


Ci sono molte altre opzioni possibili, che trovate elencate, su Debian, in <tt>/usr/share/doc/nvidia-glx/README.txt.gz</tt>.
==mountpoint is not empty==
 
Se si cerca di montare una risorsa in un [[mountpoint]] contenente già dei file, può apparire il seguente errore:
----
<pre>fusermount: mountpoint is not empty
Autore: [[Utente:Bedo|Bedo]]
fusermount: if you are sure this is safe, use the 'nonempty' mount option</pre>
[[Categoria:Desktop]][[Categoria:Hardware]]
Le soluzioni sono:
 
* usare un mountpoint libero (consigliata)
Correzioni, metodo 2, verifica e opzioni utili aggiunti da [[Utente:tindal|tindal]]
* appendere, dopo il comando ''sshfs'' l'opzione ''-o nonempty''
[[Categoria:Networking]][[Categoria:Desktop]]


Opzioni TV e altre correzioni minori [[Utente:test|test]]
==fusermount: mount failed: Invalid argument==
E' possibile che la versione dei pacchetti fuse-utils, libfuse2, sshfs-fuse non sia sufficientemente aggiornata rispetto alla versione del kernel in uso.
Si legga in particolare la discussione apparsa su queste pagine nel forum [[http://www.debianizzati.org/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=29&func=view&id=21673&catid=19#21673]]:
la soluzione prospettata e' quella  di sostituire e aggiornare i pacchetti a tutt'oggi disponibili (per la sarge: fuse-utils 2.2.1-4, libfuse2 2.2.1-4, sshfs 1.1-1 ) con le versioni a disposizione su [http://www.backports.org/ http://www.backports.org/] (fuse-utils 2.5.3-1bpo1, libfuse2 2.5.3-1bpo1, sshfs_1.6-0bpo1) seguendo le relative [http://www.backports.org/dokuwiki/doku.php?id=instructions istruzioni].

Versione delle 08:12, 18 ago 2006

Introduzione

Spesso può essere necessario lavorare direttamente su un filesystem remoto (si pensi, ad esempio, alla webroot di un sito, alla home del proprio portatile, ...).

sshfs permette di superare questo problema in un modo semplice e pulito: montando una directory mediante FUSE, usando il protocollo SSH.

Installazione

Il pacchetto sshfs e le utility per gestire FUSE son già presenti in Debian, quindi l'installazione si riduce ad un semplice

# apt-get install sshfs fuse-utils

Per quanto riguarda il kernel, normalmente è presente il modulo fuse. Se non è presente è necessaria la ricompilazione del kernel.

Il modulo da attivare si trova in: File systems ---> Filesystem in Userspace support

Configurazione

Creazione del punto di mount

Prima di tutto è necessario creare un punto di montaggio in cui montare la risorsa di rete (ovviamente ognuno è liberissimo di utilizzare la directory che vuole):

# mkdir /mnt/sshdir

è necessario, inoltre, impostare l'utente che utilizzerà questa directory come owner:

# chown username /mnt/sshdir

Permessi utenti

È possibile permettere l'utilizzo di sshfs anche agli utenti normali, seguendo i seguenti passaggi:

# chgrp fuse /usr/bin/fusermount
# chmod u+s /usr/bin/fusermount
# adduser nomeutente fuse

in questo modo permettiamo l'utilizzo del comando fusermount agli utenti appartenenti al gruppo fuse, e aggiungiamo l'utente che utilizzerà sshfs al gruppo fuse.

Per rendere effettiva l'aggiunta al gruppo è necessario effettuare un logout-login.

Utilizzo e Test

L'utilizzo è semplice:

$ sshfs user@host:/dir/to/mount /mnt/sshdir

dove

user
è l'utente della macchine remota (se omesso verrà utilizzato l'username dell'utente che lancia il comando (root, in questo caso)
host
è l'indirizzo ip o l'url a cui la macchina remota risponde
/dir/to/mount
è il percorso assoluto della directory da montare... (è possibile anche utilizzare un percordo relativo a partire dalla directory home dell'utente: ./path/to/dir)
/mnt/sshdir
rappresenta il punto di mount

per controllare la riuscita del comando, si può analizzare l'output del comando

$ mount


Per quanto riguarda lo smontaggio (umounting) il comando è il seguente:

$ fusermount -u /mnt/sshdir

Faq ed Errori Frequenti

failed to open /dev/fuse: No such file or directory

L'errore è dovuto alla mancanza del modulo del kernel relativo a fusefs. È necessario compilarlo come modulo o staticamente (nei kernel pacchettizzati Debian è presente, ed è caricabile con un

# modprobe fuse

mountpoint is not empty

Se si cerca di montare una risorsa in un mountpoint contenente già dei file, può apparire il seguente errore:

fusermount: mountpoint is not empty
fusermount: if you are sure this is safe, use the 'nonempty' mount option

Le soluzioni sono:

  • usare un mountpoint libero (consigliata)
  • appendere, dopo il comando sshfs l'opzione -o nonempty

fusermount: mount failed: Invalid argument

E' possibile che la versione dei pacchetti fuse-utils, libfuse2, sshfs-fuse non sia sufficientemente aggiornata rispetto alla versione del kernel in uso. Si legga in particolare la discussione apparsa su queste pagine nel forum [[1]]: la soluzione prospettata e' quella di sostituire e aggiornare i pacchetti a tutt'oggi disponibili (per la sarge: fuse-utils 2.2.1-4, libfuse2 2.2.1-4, sshfs 1.1-1 ) con le versioni a disposizione su http://www.backports.org/ (fuse-utils 2.5.3-1bpo1, libfuse2 2.5.3-1bpo1, sshfs_1.6-0bpo1) seguendo le relative istruzioni.