Old:Low-latency 2.6 kernel per applicazioni audio realtime

Da Guide@Debianizzati.Org.
Versione del 31 mar 2006 alle 15:10 di TheNoise (discussione | contributi) (categorie)
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Introduzione

Questa è una breve guida su come configurare il sistema per poter eseguire applicazioni audio realtime.

Per chi non conoscesse il mondo dell'audio professionale su GNU/Linux consiglio questo magnifico sito introduttivo:

Ci sono due passi distinti illustrati nella guida: il primo è patchare un kernel 2.6 con la patch realtime-preemption di Ingo Molnar per ottenere un kernel con la più bassa latenza possibile; il secondo è invece permettere a normali utenti l'esecuzione di applicazioni in modalità realtime.

Il kernel 2.6 ha raggiunto ormai delle prestazioni molto buone per quanto riguarda la latenza (anni luce avanti rispetto al 2.4). Normalmente è dunque sufficiente configurare il sistema per permettere ai normali utenti di eseguire applicazioni realtime (secondo passo).

Se invece, si vuole non solo ridurre sotto la soglia (indicativa) dei ~ 5 ms la latenza minima ottenibile, ma soprattutto, aumentare notevolmente l'affidabilità del sistema nel rispettare le basse latenze bisogna usare la patch realtime-preemption (primo passo). E' questo il caso, ad esempio, se si vuole lavorare in full-duplex su diverse tracce in realtime, senza correre il rischio di xrun (ovvero interruzioni del flusso audio). Oppure se si vuole suonare un sintetizzatore software usando la minima latenza possibile.

La patch realtime-preemption (per quanto perfettamente usabile) continua ad essere sviluppata incessantemente, e le release sono spesso giornaliere. Il kernel a cui si applica la patch è sempre l'ultimo kernel stabile o, spesso, l'ultimo RC. Nella guida, a puro titolo esemplificativo, mi riferirò ad un kernel e ad una versione di patch specifica, anche se queste versioni diventeranno presto obsolete.

Warning.png ATTENZIONE
Se non siete a vostro completo agio a compilare e patchare il kernel questa non è la via che fa per voi. Consiglio, in tal caso, di usare un setup per l'audio professionale pronto per l'uso, installando l'ottima distribuzione DeMuDi (è una CDD). Se volete invece informazioni dettagliate su come compilare il kernel alla debian-way: Debian Kernel Howto.


Dal kernel stabile all'RC

Consiglio di compilare l'ultima versione stabile del kernel, configurandola e testandola fino ad ottenere una configurazione ben funzionante. Come spunto potete usare questa configurazione. Nel mio caso ho usato il kernel 2.6.13.2 e la debian-way di compilare il kernel.

La patch realtime-preemption più recente si applica solitamente ai kernel RC (Release Candidate). Questo perchè Ingo Molnar segue sempre il kernel più recente (quindi usa le RC come base di partenza per la sua patch). Quando viene rilasciato un nuovo kernel stabile Ingo Molnar rilascia pach per il nuovo kernel stabile, ma dopo alcune settimane passa nuovamente a seguire l'ultima RC uscita nel frattempo.

Quindi, si hanno due possibilità:

  1. compilare l'ultimo kernel stabile con l'ultima patch rilasciata per quel kernel
  2. compilare l'ultimo kernel rc e usare la versione corrente della pacth.

Attualmente l'ultimo kernel stabile, per il quale sia stata rilasciata la patch realtime preemption è il 2.6.14 (non i successivi 2.6.14.x). Per tale kernel l'ultima patch disponibile è la 2.6.14-rt22, come si può vedere qui.

Se invece si vuole usare l'ultima patch realtime-preemption (attualmente 2.6.15-rc5-rt2) bisogna usare anche l'ultimo kernel RC.

Per passare da un kernel stabile ad un RC basta fare un make oldconfig in modo da configurare solo le nuove voci. Questo metodo "a due passi" permette di separare i problemi dovuti ad un eventuale errore di configurazione del kernel stabile dai problemi potenzialmente introdotti dall'uso di un kernel RC non stabile.

La patch realtime-preemption

L'archivio delle patch realtime-premption si trova a questo indirizzo. La patch realtime-preemption usata di seguito (a puro titolo esemplificativo) è la 2.6.14-rc5-rt5, voi usate la versione più recente disponibile. La patch è un semplice file di testo. Il suo nome è del tipo patch-<kernel version>-<patch version>. Bisogna applicare la patch all'esatta versione del kernel indicata dal nome. Di seguito viene usata la versione rt5 applicata al kernel 2.6.14-rc5. Tenete presente che nuove versioni della patch vengono rilasciate giornalmente.

Per applicare la patch basta copiarla in /usr/src, entrare della dir del kernel e lanciare il comando, nel mio esempio:

 $ cat ../patch-2.6.14-rc3-rt2 | patch -p1 -t

A questo punto nuovamente un make oldconfg ci permetterà di configurare le voci inserite dalla patch. Assicurarsi di scegliere Complete Preemption (Real-Time) in:

Processor type and features  --->
   Preemption Mode (Complete Preemption (Real-Time))

per il resto ho lasciato tutte le altre nuove voci su NO (la maggior parte di esse serve, infatti, per attivare vari strumenti di debug).

Non ci resta che compilare il kernel:

 $ fakeroot make-kpkg --append-to-version -realtime --revision 0.1 kernel_image

ed installare il pacchetto, per ulteriori informazioni su questo passaggio: Debian Kernel Howto.


Modalità realtime e realtime scheduling

La modalità realtime è un particolare privileggio di esecuzione che un'applicazione può avere . Questa modalità permette ad una applicazione di avere accesso alla CPU con la massima priorita (rispetto ad ogni altra applicazione in attesa) ogni volta che venga richiesto, impedendo inoltre che un'altra applicazione possa a sua volta interrompere l'esecuzione (a meno che non sia anch'essa realtime).

Questo permette di tenere in esecuzione applicazioni a bassa latenza, senza il rischio che altre applicazioni non-realtime possano disturbarle. Si capisce come questa modalità sia importantisissima nelle applicazioni audio professionali (ad esempio una sessione di registrazione non verrà mai interrotta anche se molte applicazioni non realtime saturano la CPU!).

D'altro canto, questa modalità, pone dei seri problemi di sicurezza dato che un'applicazione potrebbe (a causa di un errore o di un comportamento malevolo) occupare la CPU per un tempo indefinito, senza poter essere interrrotta, impedendo dunque la normale applicazione degli altri programmi.

Normalemente, quindi, solo root ha i privileggi per lanciare applicazioni in modalità realtime. Questo è un problema, dato che (ad esempio) Jack e tutte le applicazioni che vi si connettono dovrebbero essere lanciate da root per poter funzionare in modalità realtime, e questo costituirebbe un ancor più grosso problema di sicurezza.

Per risolvere il problema bisogna consentire l'uso della modalità realtime anche a normali utenti ma in maniera "controllata".

Attualmente esistono due approcci per raggiungere lo scopo:

  1. Usare il modulo realtime-lsm
  2. Usare gli rlimits

Entrambi gli approcci possono essere usati sia con kernel vanilla che con kernel realtime-preemption.


Il modulo realtime-lsm

Il modulo realtime-lsm permette ad un normale utente inserito nel gruppo audio di eseguire applicazioni in modalità realtime. Questo è il vecchio approccio, che verrà man mano sostituito nelle varie distro dall'uso degli rlimits (vedi oltre).

Su debian l'installazione del modulo è molto semplice: basta installare il pacchetto realtime-lsm-source ed usare module-assistant per compilare e pacchettizzare il modulo.

In pratica, dopo aver fatto il boot del kernel per il quale si vuole installare il modulo, (e aver installato realtime-lsm-source) basta il seguente comando:

 $ m-a build realtime-lsm

per compilare e creare un pacchetto per il modulo. A questo punto non ci resta che installare il pacchetto realtime-lsm creato.

Questo modulo non è stato accettato (ne lo sarà mai) nel tree ufficiale del kernel per i potenziali problemi di sicurezza legati al suo utilizzo. In particolare per il suo corretto funzionamento devono essere attivate le seguenti voci di configurazione del kernel:

Security options --->
[*] Enable different security model
<M>   Default Linux Capabilities

(l'ultima voce deve necessariamente essere un modulo!)

Nei recenti kernel binari di Etch le precendenti condizioni non sono soddisfatte, percui il modulo realtime-lsm non funzionerà con tali kernel. Inoltre il modulo realtime-lsm è ormai ufficialmente deprecato in debian Etch.

In questi casi bisognerà ricompilare il kernel oppure usare l'approccio tramite rlimits.

Usare gli rlimits

E' già presente nel kernel un nuovo meccanismo più sicuro per concedere i privileggi di realtime chiamato rlimits che sostituisce completamente il modulo realtime-lsm.

Tuttavia, l'uso degli rlimits richiede una versione recente di PAM, la 0.80. Attualmente in Debian Sid ed Etch è presente la 0.79 ma si può installare il pacchetto patchato o compilarlo seguendo le seguenti istruzioni:

Conclusioni

Con un kernel così ottimizzato si raggiungono prestazioni realtime davvero spinte. Io ad esempio, con una modestissima SB Audigy 1 posso fare partire jack a 32 frame x 2 periodi @ 48000Hz (latenza 1.3 ms!) in modalità solo playback. Qualche xrun avviene ancora a latenze così basse se si eseguono altre operazioni sulla macchina. Per avere la massima affidabilità in full-duplex utilizzo usualmente jack a 128x2 @ 48000Hz.

In bocca al lupo e...

Happy Debian!

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Autore: ~ The Noise