Old:Installazione e configurazione di Apache, PHP e Oracle: differenze tra le versioni

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== Introduzione ==
{{Old}}
=Introduzione=
In genere si sente spesso parlare di LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP), con riferimento alla famosa e diffusa piattaforma open per lo sviluppo di applicazioni web based (per informazioni complete e dettagliate sull'impostazione di un sistema LAMP vi invito a leggere la guida, presente su questo sito, [[LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP]]). In questa guida, invece, vorrei proporvi una variante di tale piattaforma in cui il DBMS MySQL viene sostituito da Oracle Server 10g Express Edition, una versione free del più blasonato DBMS commerciale, disponibile anche per il pinguino, seppur con alcune limitazioni di cui parlerò in seguito.
In questa guida si focalizzerà l'attenzione sull'installazione e la configurazione di [http://httpd.apache.org/ Apache], [http://www.php.net/ PHP] ed [http://www.oracle.com/technology/software/products/database/xe/index.html Oracle Database Server 10g XE] e sulle modalità di interazione tra questi software, in modo tale da disporre di una piattaforma completa per lo sviluppo di applicazione web-based.
Tutti i passaggi indicati in questa guida sono stati eseguiti su un sistema Debian GNU/Linux 4.0 R3 Netinst.
Buona lettura!


Questo how-to spiegher� come installare i driver proprietari forniti da ATI per generare il modulo <tt>fglrx</tt> necessario al funzionamento del motore 3d delle schede grafiche.
=Oracle Database Server 10g XE=
==Installazione==
Sul sito di Oracle Corp., previa procedura di registrazione, sono disponibili i pacchetti per Debian, Ubuntu, Suse Novell, Red Hat/Fedora e Mandriva di Oracle Database Server 10g XE con una serie di limitazioni rispetto alla versione a pagamento:
* se Oracle Database Server 10g XE viene installato su un computer con più di una CPU (incluse anche le CPU dual core), esso utilizzerà esclusivamente le risorse di una sola CPU;
* su un singolo computer può essere effettuata l’installazione di una sola copia di Oracle Database Server 10g XE; in aggiunta, gli utenti possono far girare una sola istanza del database Oracle su ciascun computer. Quest’ultima limitazione può comunque essere aggirata in quanto, anche sulla stessa installazione di Oracle Database Server 10g XE possono convivere più schemi, ciascuno dei quali contenente le proprie tabelle. Di fatto, è come se sulla stessa macchina fossero presenti più database simultaneamente;
* la quantità massima di dati contenuta in un database Oracle Database Server 10g XE non può superare i 4 gigabytes di spazio disco, tuttavia se i dati degli utenti dovessero superare tale quota, il sistema invierebbe l’errore ORA-12592;
* la quantità massima di memoria RAM che Oracle Database Server 10g XE utilizza non può eccedere un gigabyte, anche se ne è disponibile una quantità maggiore. La quantità di memoria totale utilizzata dal server Oracle viene ricavata come somma della System Global Area (SGA) e della Program Global Area (PGA) aggregata;
* il protocollo HTTPS (Secure HTTP) non è supportato nativamente dal listener HTTP presente in Oracle 10g XE, quindi è necessario far uso di un web server, come Apache, che supporti tale protocollo.


Come � noto i driver ATI soffrono di una difficile installazione e configurazione. Sfortunatamente (o forse no) esistono molteplici configurazioni hardware che ostacolano l'installazione dei driver. Spesso, anche seguendo un guida perfetta, non si riesce ad attivare l'accelerazione 3D al primo colpo (molto raramente si hanno anche problemi di visualizzazione nel desktop). Solamente con i successivi tentativi (variando anche il metodo, o la guida) solitamente si raggiunge lo scopo prefisso. Il modesto consiglio � di non disperarsi, magari tirare cazzotti pesanti al case, ma provare finch� non si riesce.
Limitazioni a parte, Oracle Database Server 10g XE resta, a mio avviso, un buon prodotto utilizzato con successo, ad esempio, da varie università sul territorio italiano.
Una volta effettuato il download del pacchetto, l'installazione di Oracle Database Server 10g XE si riduce al seguente comando:


== Software richiesto ==
<pre>
# dpkg –i oracle-xe-10.2.0.1-1.0.deb
</pre>


Sebbene i pacchetti per la generazione del modulo <tt>fglrx</tt> siano disponibili nel repository di Debian, il consiglio � quello di utilizzare l'installer fornito da ATI in quanto pi� aggiornato.
L'installazione di Oracle Database Server 10g XE richiede la presenza di alcuni pacchetti che vanno installati a parte, se non presenti con il seguente comando:
Nel caso in cui si voglia compilare il modulo (operazione necessaria sia con module-assistant che utilizzando l'installer), sar� necessario disporre dei sorgenti del kernel compilati o degli header del kernel installato.
Se sulla nostra macchina gira un kernel precompilato debian dobbiamo installare gli headers esattamente corrispondenti alla versione che gira (per la quale compileremo il modulo). Per far ci� diamo in un terminale
<pre>uname -r</pre>che restituir� solo la versione. Siamo ora pronti a installare i giusti headers<pre>aptitude install linux-headers-<risultato del comando precedente></pre>


{{ Warningbox | Prima di far partire l'installazione di nuovi driver:
<pre>
# apt-get install bc libaio1 libxml2 libxml2-dev libxml2-utils python-libxml2
</pre>


* Salvate una copia di <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt> , che in caso di problemi andra' sostituita a quella nuova (creata dal configurer).
==Configurazione==
* Verificate che non sia presente la cartella <tt>/usr/share/fglrx/</tt>. Se � presente, significa che sono installati dei vecchi driver fglrx. In versioni recenti la cartella � <tt>/usr/share/ati/</tt>. Per rimuoverli:
Al termine dell'installazione, bisogna configurare opportunamente Oracle Database Server 10g XE lanciando lo script '''oracle-xe''' con l'opzione “configure”. Tale script si trova nella directory <code>/etc/init.d/</code> e va eseguito sempre con i privilegi di root.
<pre># cd /usr/share/fglrx/
Lo script in questione richiede interattivamente all'utente di fornire una serie di informazioni per eseguire Oracle Database Server 10g XE tra cui:
# sh ./fglrx-uninstall.sh</pre>
e seguite le istruzioni.
* Fate un '''<tt>aptitude purge</tt>''' di vecchi pacchetti di vecchi driver, se sono installati. Per esempio (i nomi dei pacchetti potrebbero essere diversi):
<pre># aptitude purge fglrx-driver fglrx-kernel-src fglrx-control fglrx-kernel-2.6.17-2-686</pre>
}}


== Metodologie di installazione ==
* il numero di porta (per default la 8080) tramite cui è possibile raggiungere l’interfaccia web per la configurazione di Oracle all’url http://127.0.0.1:8080/apex
* il numero di porta (per default la 1521) su cui si mette in attesa il “listener” di Oracle Server, ossia un demone preposto a ricevere e servire le richieste di connessione al server Oracle, appunto. Se si dispone di un firewall potrebbe essere necessario configurarlo in modo tale da lasciare passare il traffico sulla porta 1521 o, diversamente, è possibile indicare allo script di configurazione di Oracle Server 10g XE di mettere il listener in ascolto su una porta differente
* quando far partire l’istanza di Oracle Database Server 10g XE; si può decidere se schedulare la partenza di Oracle al boot del sistema, oppure se eseguirla manualmente di volta in volta (io ho optato per la prima opzione, per comodità, ma è pur sempre possibile realizzare uno script bash per gestire l'avvio e l'arresto di Oracle in modo manuale).


Per quanto riguarda l'intallazione di quelli nuovi, esistono essenzialmente <u>3 metodi alternativi</u>:
==Impostazione delle variabili d’ambiente di Oracle Server 10g XE==
# usare l'eseguibile Ati
Al termine dell'installazione di Oracle Server 10g XE è necessario settare le variabili d'ambiente indispensabili per il funzionamento di tool come, ad esempio, SQL*Plus, utilizzato per le classiche operazioni di gestione del database come inserimenti, modifiche, cancellazioni, consultazioni di dati e così via.
# creare i pacchetti ''.deb'' partendo dall'eseguibile Ati
Per procedere in questo senso, è sufficiente lanciare uno script di configurazione delle variabili d’ambiente di Oracle Database Server 10g XE, disponibile in due distinte versioni dipendentemente dalla shell in uso. I due script si trovano nella directory <code>/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/</code> e sono:
# installare i driver dai repository


=== Intallazione attraverso l'installer ATI ===
* <code>oracle_env.sh</code> (valido anche per le shell Bourne e Korn)
* <code>oracle_env.csh</code> (valido anche per le shell C e tsh)


Da un terminale spostatevi nella cartella dove avete scaricato il file e date i permessi di esecuzione:
Lo script oracle_env.sh, si occupa di impostare una serie di variabili d'ambiente tra cui:
<pre>$ chmod +x ati-driver-installer-8.26.18-x86.run</pre> quindi, da root:
<pre># sh ./ati-driver-installer-8.26.18.x86.run</pre>
e seguite le istruzioni.
Poi, sempre con i permessi di root, aggiornate il file di configurazione <tt>xorg.conf</tt>:
<pre># cd /etc/X11/
# aticonfig --initial
# aticonfig --overlay-type=Xv</pre>
e se volete settare meglio la configurazione:
<pre># aticonfig</pre>
il quale ci dar� un lungo output con la descrizione di tutte le opzioni che possiamo usare con <tt>aticonfig</tt>.


A questo punto non ci resta che compilare il modulo del kernel fglrx. I metodi possono essere 2:
* ORACLE_HOME: il path dell’installazione di Oracle 10g XE
* ORACLE_SID: il nome del database (XE)
* NLS_LANG: il character set, rilevato in base alle impostazioni in uso sul sistema operativo, che verrà utilizzato per la memorizzazione dei dati nel database
* PATH: il percorso che porta alla directory contenente gli eseguibili di Oracle Server 10g XE
* LD_LIBRARY_PATH: il percorso della directory contenente le librerie principali per Oracle Server 10g XE


1) Usare module-assistant un pacchetto fornito per compilare moduli contenenti nel kernel-headers
{{Warningbox|Va ricordato che riavviando il computer, i settaggi impostati con lo script <code>oracle_env.sh</code> vengono persi, perciò è buona norma inserire la stringa:


2) Compilare a mano il modulo.
<pre>/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/oracle_env.sh</pre>


Preferendo la seconda via perch� non richiede il pacchetto kernel-header e perch� applicabile a qualsiasi tipo di kernel sia quello distribuito dai debian repository che i kernel vanilla di www.kernel.org il metodo � il seguente:
all’interno del file <code>.bash_profile</code>; inoltre, per poter mantenere le stesse impostazioni all’apertura di ogni nuova shell durante la sessione corrente, è conveniente aggiungere l'istruzione precedente anche all’interno del file <code>.bashrc</code>.}}


Spostarci nella directory /lib/module/fglrx/build_mod da utenti root:
Bene, l'installazione e la configurazione di Oracle Database Server 10g XE sono complete! Per assicurarsi che Oracle sia partito correttamente, è possibile lanciare il comando seguente:


In questa directory adesso basta lanciare
<pre>
# /etc/init.d/oracle-xe status


<pre>./make.sh</pre>
LSNRCTL for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta on 14-FEB-2007 10:14:01
Copyright (c) 1991, 2005, Oracle. All rights reserved.
Connecting to (DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=TCP)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
STATUS of the LISTENER
————————
Alias LISTENER
Version TNSLSNR for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta
Start Date 14-FEB-2007 10:13:44
Uptime 0 days 0 hr. 0 min. 17 sec
Trace Level off
Security ON: Local OS Authentication
SNMP OFF
Default Service XE
Listener Parameter File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/admin/listener.ora
Listener Log File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/log/listener.log
Listening Endpoints Summary…
(DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=tcp)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
Services Summary…
Service “PLSExtProc” has 1 instance(s).
Instance “PLSExtProc”, status UNKNOWN, has 1 handler(s) for this service…
The command completed successfully
</pre>


Accertarsi che tutto sia andato a buon fine con una scritta "done" e poi spostarci nella directory precedente a build_mod ovvero /lib/modules/fglrx
Come si può notare dall'output dello script, il listener Oracle ha un'istanza attiva sulla porta 1521, come stabilito in fase di configurazione.
A questo punto lanciare il comando


<pre>./make_install.sh </pre>
=Apache e PHP=
Il secondo passo consiste nell'installazione e configurazione di Apache e PHP con supporto al DBMS Oracle. È possibile installare il web server Apache e il linguaggio di scripting serverside PHP tramite i pacchetti forniti dalla propria distribuzione, oppure ricompilare il tutto da sorgenti. La possibilità di compilare questi due software da sorgenti consente di scegliere autonomamente le opzioni di compilazione più adatte alle proprie necessità (ad esempio, il supporto per Oracle, oppure per MySQL, per LDAP, per la libreria di compressione zlib e così via).


Se tutto � andato a buon fine avete compilato il vostro bel modulo fglrx e per evitare di riavviare il sistema basta semplicemente entrare in linea di comando con CTRL + ALT + F1, effettuare il login come utente root e poi digitare
==Installazione e configurazione di Apache==
I comandi seguenti consentono il download, la scompattazione e la compilazione del web server Apache sulla propria Linux box:


<pre> /etc/init.d/gdm o kdm stop </pre>
<pre>
$ wget -c http://apache.fis.uniroma2.it/httpd/httpd-2.2.3.tar.gz
# tar xzf httpd-2.2.3.tar.gz /usr/local/src/


montare il modulo fglrx con
# cd /usr/local/src/httpd-2.2.3/
# ./configure --prefix=/usr/local/apache2/
# make && make install
</pre>


<pre> modprobe fglrx </pre>
il parametro <code>'''--prefix'''</code> passato al comando configure richiede il path in cui verrà installato il web server Apache. Dalla documentazione del web server si legge che il percorso di default da indicare è <code>/usr/local/apache2/</code>.
Le impostazioni del server web Apache risiedono nel file <code>'''httpd.conf'''</code> (che si trova nella directory <code>/usr/local/apache2/conf/</code> nel caso sia stata effettuata l'installazione da sorgenti); tale file può essere modificato, disponendo dei privilegi di root, con un qualsiasi editor di testi.
Le direttive da impostare nel file <code>httpd.conf</code> per ottenere un funzionamento minimale del web server Apache sono:


e riavviare il sistema
* <code>Listen</code>: consente ad Apache di porsi in ascolto su un determinato indirizzo IP e/o porta
* <code>ServerName</code>: il nome del server, o l'indirizzo IP e il numero di porta che il server utilizza per identificare se stesso
* <code>DocumentRoot</code>: la directory contenente le pagine web delle proprie applicazioni. È anche possibile indicare un alias, o un link simbolico per puntare ad altre locazioni del filesystem.


<pre> /etc/init.d/gdm o kdm restart </pre>
Una volta salvate le modifiche apportate al file <code>httpd.conf</code>, si può far partire Apache con il comando:


Per controllare che la vostra accelerazione 3D funzioni basta digitare da shell come utente normale
<pre>
# /usr/local/apache2/bin/apachectl start
</pre>


<pre> fglrxinfo </pre>
quindi, puntando il proprio browser web all'indirizzo specificato anche con la direttiva <code>'''ServerName'''</code> precedentemente citata, si dovrebbe poter visualizzare la pagina di benvenuto di Apache.
Nel mio caso l'output � il seguente:


<pre>display: :0.0  screen: 0
==Installazione e configurazione di PHP==
OpenGL vendor string: ATI Technologies Inc.
PHP è un linguaggio di scripting serverside che consente di integrare il codice HTML al fine di realizzare pagine web dinamiche, ossia il cui contenuto varia in base alle azioni intraprese dagli utenti. Poiché lo scopo di questa guida è quello di realizzare un server web in grado di interagire con una base di dati Oracle, è necessario che PHP disponga del supporto per tale DBMS. Ancora una volta, per poter abilitare esclusivamente le funzionalità richieste di PHP, si è optato per la compilazione dei sorgenti di questo software.
OpenGL renderer string: ATI Radeon Xpress Series
OpenGL version string: 2.0.6473 (8.37.6)</pre>


<pre>glxinfo | grep rendering </pre>
<pre>
$ wget -c http://it2.php.net/get/php5.1.6.tar.gz/from/it.php.net/mirror
# tar xzf php-5.1.6.tar.gz /usr/local/src/
# cd /usr/local/src/php5.1.6/


e aspettare che vi dia come output
# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server \
--enable-sigchild \
--without-mysql


<pre>direct rendering: Yes</pre>
# make && make install
</pre>


N.B.: Se non avete glxinfo installare il pacchetto mesa-utils
Come si può notare dal codice precedente, il comando <code>'''configure'''</code> è seguito da una serie di opzioni da attivare nella successiva fase di compilazione:


Questo metodo risulta pi� semplice ed efficace della pacchettizzazione. Se usate kernel vanilla la procedura � la medesima. Attenzione ad usare i kernel 2.6.20 poich� hanno un bug e quindi viene corretto da una patch al modulo fglrx.Tale patch � possibile trovarla in rete.
* <code>--prefix</code>: permette di indicare in quale directory installare PHP;
* <code>--with-apxs2</code>: indica che si vuole compilare PHP come un moulo condiviso di Apache;
* <code>--with-config-file-path</code>: indica il percorso dei file di configurazione di Apache;
* <code>--with-oci8</code>: abilita il supporto per il DBMS Oracle di cui è necessario indicare il path dell'installazione;
* <code>--enable-sigchild</code>: abilita il gestore dei segnali proprio di PHP;
* <code>--without-mysql</code>: disabilita il supporto al DBMS MySQL, non necessario, visto che si vuole utilizzare Oracle Database Server.


===Installazione manuale con generazione pacchetti specifici per Debian===
Il parametro <code>'''--with-oci8'''</code> richiede di specificare il percorso, sul filesystem locale, dell'installazione di Oracle Database Server, se tale installazione è stata effettuata sullo stesso server fisico di Apache e PHP. Se, invece, web server e db server risiedono su due macchine distinte, come spesso accade, allora sulla macchina che funge da server web deve essere installato l'[http://www.oracle.com/technology/tech/oci/instantclient/index.html Oracle Instant Client].
I passi da seguire per installare tale software sono molto semplici:


Con i privilegi di root, rimuoviamo i vecchi pacchetti del modulo <tt>fglrx</tt>, se presenti:
* Scaricare, dal link sopra indicato, i package '''Basic''' e '''SDK'''
<pre># rm /usr/src/fglrx-kernel*.deb</pre>
* Scompattare i file scaricati in una directory a piacere (ad es. <code>/usr/local/src/</code>)
E' necessario installare i seguenti pacchetti:
<pre># apt-get install module-assistant build-essential fakeroot dh-make debconf libstdc++5 gcc-3.4-base</pre>
Spostiamoci nella cartella dove abbiamo scaricato l'eseguibile Ati e diamogli i permessi di esecuzione:
<pre>$ chmod +x ati-driver-installer-8.26.18-x86.run</pre>
Poi, per creare i 5 pacchetti .deb:
<pre>$ sh ./ati-driver-installer-8.26.18-x86.run --buildpkg Debian/[release]</pre>
Per avere una lista di tutte le release supportate:
<pre>$ sh ./ati-driver-installer-8.26.16-x86.run --listpkg</pre>
Ad esempio:
<pre>$ sh ./ati-driver-installer-8.26.18-x86.run --buildpkg Debian/testing</pre>
Per installarli (installiamo solo quelli fondamentali):
<pre>$ su
Password:
# dpkg -i fglrx-driver_8.26.18-1_i386.deb
# dpkg -i fglrx-kernel-src_8.26.18-1_i386.deb
# dpkg -i fglrx-control_8.26.18-1_i386.deb</pre>


====Compilazione del modulo <tt>fglrx</tt>====
<pre>
# mkdir /usr/local/src/instantclient
# cd /usr/local/src/instantclient
# unzip instantclient-basic-linux32-10.2.0.1-20050713.zip
# unzip instantclient-sdk-linux32-10.2.0.1-20050713.zip
</pre>


Adesso va compilato il modulo <tt>fglrx</tt>, con <tt>module-assistant</tt> (m-a):
* Creare un link simbolico alle librerie <code>libclntsh.so.10.1</code> e <code>libocci.so.10.1</code>
<pre># m-a prepare
# m-a update
# m-a build fglrx
# m-a install fglrx
# depmod -a</pre>
Quindi muoviamoci in <tt>/etc/X11/</tt>:
<pre># cd /etc/X11/</pre>
e aggiorniamo il file di configurazione di X:
<pre># aticonfig --initial
# aticonfig --overlay-type=Xv</pre>
Naturalmemte � possibile modificare <tt>etc/X11/xorg.conf</tt> anche a manina (per fare questo consultate...uhm, forse c'� qualche cosa in <tt>man xorg.conf</tt>) oppure consultando e usando <tt>aticonfig</tt>.


Riavviamo '''X'''.
<pre>
ln -s libclntsh.so.10.1 libclntsh.so
ln -s libocci.so.10.1 libocci.so
</pre>


{{ Warningbox | Ad ogni aggiornamento del kernel bisogna ricompilare il modulo <tt>fglrx</tt>. }}
La scompattazione dei due file precedenti crea una directory, contenente i file dell'Oracle Instant Client. Nel mio caso, tale directory si chiama <code>instantclient_11/</code>, ma il nome potrebbe differire, quindi '''ATTENZIONE'''.
Il comando configure precedentemente lanciato per PHP va quindi modificato indicando, con la direttiva <code>'''--with-oci8'''</code>, il percorso in cui è stato installato l'Oracle Instant Client:


===Installazione dei driver dai repository===
<pre>
# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=instantclient,/usr/local/src/instantclient/instantclient_11/ \
--enable-sigchild \
--without-mysql
</pre>


Innanzi tutto installiamo i pacchetti necessari:
Per concludere l’installazione di PHP è sufficiente inserire il percorso <code>/usr/local/php/lib/php</code> all’interno del file <code>'''php.ini'''</code>, il quale deve essere successivamente copiato dalla directory dei sorgenti di PHP nella directory <code>/usr/local/lib</code> e in <code>/usr/local/apache2/conf/</code> (se Apache è stato compilato da sorgenti).
<pre># apt-get install fglrx-control fglrx-driver fglrx-driver-dev fglrx-kernel-src</pre>
Se la compilazione di PHP è andata a buon fine, nel file httpd.conf sarà stata aggiunta in automatico la seguente stringa:
Siccome il modulo di cui abbiamo bisogno (<tt>fglrx</tt>) � sotto forma di sorgenti (<tt>fglrx-kernel-src</tt>), lo compiliamo e lo installiamo utilizzando <tt>module-assistant</tt>, come descritto [[#Compilazione del modulo fglrx|qui]].


In teoria abbiamo finito, bisogna solamente configurare [[#Struttura del file xorg.conf|<tt>/etc/X11/xorg.conf</tt>]] e riavviare '''X'''.
<pre>
LoadModule php5_module modules/libphp5.so
</pre>


'''Nota:''' Consultate anche il manuale di <tt>fglrx</tt> . ( <tt>man fglrx</tt> ).
Questa riga indica che Apache ha caricato il modulo per il funzionamento delle pagine web contenenti codice PHP (nella versione 5), tuttavia, per far sì che i browser web interpretino correttamente il codice PHP, è necessario modificare nuovamente il file <code>httpd.conf</code> di configurazione del web server Apache aggiungendo le due righe seguenti all'interno della sezione <code>'''<IfModule mime_module>'''</code>


== Struttura del file xorg.conf ==
<pre>
<IfModule mime_module>
[...]
AddType application/x-httpd-php .php .phtml
AddType application/x-httpd-php-source .phps
</IfModule>
</pre>


Un esempio di <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt>
Di default, PHP offre il supporto per il DBMS MySQL, mentre nel caso di questa guida esso è stato sostituito con il supporto ad Oracle. Questo richiede di modificare alcune direttive presenti nel file <code>php.ini</code> per rendere PHP aderente alla sintassi utilizzata da Oracle. In particolare, MySQL ed Oracle considerano il carattere apice(<code>’</code>) come delimitatore di stringhe, o di date. Se si deve memorizzare una stringa all’interno di una tabella e questa stringa contiene una o più occorrenze del carattere apice, entrambi i DBMS ritorneranno un errore a meno di non eseguiate un escape di tale carattere jolly. Questa operazione si rende, ovviamente, necessaria anche per i dati che gli utenti inseriscono, ad esempio, tramite i form di un sito e che poi andranno inseriti all’interno di un database, ma con una importante differenza: MySQL effettua l’escape del carattere apice tramite il carattere backslash (<code>\</code>),  mentre Oracle utilizza un ulteriore apice.
PHP consente l’escape del carattere apice, se presente nei dati passati tramite GET, POST o persino cookie, per mezzo delle seguenti direttive contenute nel <code>php.ini</code>:


<pre>
<pre>
; Magic quotes for incoming GET/POST/Cookie data.
magic_quotes_gpc = Off
; Magic quotes for runtime-generated data, e.g. data from SQL, from exec(), etc.
magic_quotes_runtime = Off
; Use Sybase-style magic quotes (escape ' with '' instead of ').
magic_quotes_sybase = On
</pre>


### /etc/X11/xorg.conf ###
Impostando <code>magic_quotes_gpc</code> e <code>magic_quotes_sybase</code> a <code>On</code> si ottiene l’escape del carattere apice alla maniera di Oracle, mentre se <code>magic_quotes_sybase</code> viene impostato a <code>Off</code> si ottiene l’escape alla maniera di MySQL.


Section "ServerLayout"
=PEAR=
Identifier    "Default Layout"
PHP mette a disposizione delle funzioni che consentono la comunicazione con una base di dati, ma esse dipendono strettamente dal tipo di DBMS con cui le pagine web scritte in PHP devono interagire. Per questo motivo è necessario servirsi del framework [http://pear.php.net/ PEAR] (PHP Extension and Application Repository), ossia un repository di package con cui è possibile estendere le funzionalità del linguaggio PHP. In particolare, il [http://pear.php.net/package/DB package DB], fornisce un’API che si frappone tra PHP e il DBMS sottostante, permettendo di slegare un'applicazione web dal DBMS in uso. Il vantaggio è che se dovesse rendersi necessaria una migrazione del database verso un DBMS diverso da quello attuale non vi sarà l'obbligo di modificare tutte le funzioni che PHP utilizza per interagire con la base di dati, ma solo il protocollo do comunicazione utilizzato (oci8 per Oracle, oppure mysql per MySQL, ecc).
Screen      0  "aticonfig-Screen[0]" 0 0
InputDevice    "Keyboard"
InputDevice    "Mouse"
InputDevice    "Touchpad"
EndSection


Section "Files"
{{ Warningbox | Attualmente, il package DB è stato sostituito dal [http://pear.php.net/package/MDB2 package MDB2] che si consiglia di utilizzare.}}
# path to defoma fonts
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/misc"
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/100dpi/:unscaled"
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/75dpi/:unscaled"
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/Type1"
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/100dpi"
FontPath    "/usr/share/fonts/X11/75dpi"
FontPath    "/var/lib/defoma/x-ttcidfont-conf.d/dirs/TrueType"
EndSection


Section "Module"
==Configurazione di PEAR==
Load  "synaptics"
Conclusa la configurazione di PHP, è necessario passare a quella del framework PEAR quindi, aggiungendo i pacchetti necessari per la comunicazione con una base di dati gestita tramite Oracle. Le API messe a disposizione da PEAR potranno poi essere sfruttate nelle proprie pagine PHP per slegarsi dal DBMS in uso.
Load  "bitmap"
L'aggiunta di un pacchetto in PEAR si esegue con il comando:
Load  "ddc"
Load  "dri"
Load  "extmod"
Load  "freetype"
Load  "glx"
Load  "int10"
Load  "type1"
Load  "vbe"
#      Load  "GLcore"
EndSection


Section "InputDevice"
<pre>
Identifier  "Keyboard"
pear install [nome_pacchetto]
Driver      "kbd"
</pre>
Option     "CoreKeyboard"
Option     "XkbRules" "xorg"
Option     "XkbModel" "pc105"
Option     "XkbLayout" "it"
EndSection


Section "InputDevice"
tramite cui si può installare un package prelevandolo direttamente dai repository di PEAR.
Identifier  "Mouse"
Di seguito vengono indicati i comandi necessari per installare sia il package DB, sia MDB2:
Driver      "mouse"
Per il package DB:
Option     "CorePointer"
Option     "Device" "/dev/input/mice"
Option     "Protocol" "ExplorerPS/2"
Option     "Emulate3Buttons" "true"
EndSection


Section "InputDevice"
<pre>
Identifier  "Touchpad"
# ./pear install DB
Driver      "synaptics"
</pre>
Option     "Device" "/dev/psaux"
Option     "Protocol" "auto-dev"
Option     "LeftEdge" "1700"
Option     "RightEdge" "5300"
Option     "TopEdge" "1700"
Option     "BottomEdge" "4200"
Option     "FingerLow" "25"
Option     "FingerHigh" "30"
Option     "MaxTapTime" "180"
Option     "MaxTapMove" "220"
Option     "VertScrollDelta" "100"
Option     "MinSpeed" "0.10"
Option     "MaxSpeed" "0.30"
Option     "AccelFactor" "0.0150"
Option     "SHMConfig" "on"
        Option      "AlwaysCore" "true"
EndSection


Section "Monitor"
Per il nuovo package MDB2, invece:
Identifier  "aticonfig-Monitor[0]"
HorizSync    30.0 - 70.0
VertRefresh  50.0 - 100.0
Option     "VendorName" "ATI Proprietary Driver"
Option     "ModelName" "Generic Autodetecting Monitor"
Option     "DPMS" "true"
EndSection


Section "Monitor"
<pre>
Identifier  "aticonfig-Monitor[1]"
# ./pear install MDB2
Option     "DPMS" "true"
# ./pear install pear/MDB2#oci8
EndSection
 
Section "Device"
Identifier  "aticonfig-Device[0]"
Driver      "fglrx"
Option     "VideoOverlay" "on"
Option     "OpenGLOverlay" "off"
Option     "DesktopSetup" "horizontal,reverse"
BusID      "PCI:1:0:0"
EndSection
 
Section "Screen"
Identifier "aticonfig-Screen[0]"
Device    "aticonfig-Device[0]"
Monitor    "aticonfig-Monitor[0]"
DefaultDepth    24
SubSection "Display"
Viewport  0 0
Depth    24
Modes    "1280x800" "1280x1024" "1024x768" "800x600" "640x480"
EndSubSection
EndSection
 
Section "DRI"
Mode        0666
EndSection
 
### End Of File ###
</pre>
</pre>


== Alcuni Test ==
{{Box|Nota Bene:|è necessario ricordarsi di includere il file <code>DB.php</code>, oppure <code>MDB2.php</code>, a seconda del pacchetto installato, all'interno delle proprie pagine PHP per poter utilizzare le funzioni messe a disposizione da questo package per l'interazione con una base di dati Oracle.
L'istruzione da utilizzare all'inizio del codice PHP è la seguente:


Per verificare se abbiamo installato tutto correttamente:
<pre>require_once ('MDB2.php');</pre>}}
<pre>$ fglrxinfo</pre>
dovrebbe dare un output simile a questo:
<pre>display: :0.0  screen: 0
OpenGL vendor string: ATI Technologies Inc.
OpenGL renderer string: MOBILITY RADEON 9700 Generic
OpenGL version string: 2.0.5879 (8.26.18)</pre>
Se al posto di ATI compare Mesa, c'� qualcosa che non va. L'installazione non � andata a buon fine.


Per testare l'accelerazione:
=Conclusioni=
<pre>$ fgl_glxgears</pre>
Bene, a questo punto disponiamo di un web server con Apache e PHP configurati per comunicare con una base di dati Oracle sottostante e il tutto in salsa open source!
Dovrebbe comparire un cubo rotante con sulle sei faccie degli ingranaggi rotanti e, sul terminale la conta dei frame:
<pre>Using GLX_SGIX_pbuffer
1610 frames in 5.0 seconds = 322.000 FPS
1640 frames in 5.0 seconds = 328.000 FPS
2093 frames in 5.0 seconds = 418.600 FPS</pre>
Se invece compaiono 4-5 righe di errori, c'� qualcosa che non va. L'installazione non � andata a buon fine. Ritenta, forse sarai pi� fortunat*.


Per testare l'accelerazione � possibile utilizzare anche i tools di Mesa:
{{Autori
<pre># apt-get install mesa-utils
|Autore = [[Utente:Hydra|Hydra]] 04:10, 15 Mar 2008 (CDT)
$ glxgears -printfps</pre>
}}
Appaiono tre ingranaggi rotanti e la conta dei fotogrammi:
<pre>14045 frames in 5.0 seconds = 2808.862 FPS
14115 frames in 5.0 seconds = 2822.858 FPS
14196 frames in 5.0 seconds = 2839.177 FPS</pre>
 
==File di log==
 
l file di log principale � '''<tt>/var/log/Xorg.0.log</tt>''' e seguenti. Da spulciare, analizare, bruciare, supplicare. Insomma qui c'� di tutto di pi�. Ma a volte si pu� anche non trovare nulla di anomalo e magari <tt>fgl_glxgears</tt> non funziona lo stesso. 8�(
 
Se abbiamo installato i driver con l'installer Ati, esiste anche questo piccolo log:  <tt>/usr/share/fglrx/fglrx-install.log</tt>
 
== Tips and Tricks ==
 
* Una cosa importante, ma che resta comunque strana, � scrivere, in <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt>, i moduli <tt>dri</tt>, <tt>glx</tt> e <tt>GLcore</tt>, in questo ordine. Se ad esempio si mette <tt>GLcore</tt> per primo, l'accelerazione non andr� e il log <tt>/var/log/Xorg.0.log</tt> riporter� una serie di errori, tra cui warning sulla libreria <tt>/usr/lib/xorg/modules/extensions/libGLcore.so</tt> e  un errore verso la fine, tristemente incorniciato. Questo errore non so se sia circoscritto alla mia configurazione o se sia un cosa generale. L'unica cosa � fare un po' di test.
* A volte si ottengono risultati migliori installando i driver con '''X non avviato'''.
* Se i driver sono molto recenti il modulo <tt>GLcore</tt> non bisognerebbe inserirlo in <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt> : viene caricato automaticamente.
* Aggiornando le librerie Mesa (<tt>libgl1-mesa-dri</tt> oppure <tt>libgl1-mesa-glx</tt> ad esempio), ahim�, pu� capitare che l'accelerazione sparisca all'improvviso. L'unica cosa da fare probabilmente � disinstallare i driver e installarli di nuovo.
* Per quanto riguarda le trasparenze di KDE, credo non siano supportate a livello hardware. Io non sono riuscito ad attivarle, infatti se aggiungo a <tt>/etc/X11/xorg.conf</tt> la sezione:
<pre>Section "Extensions"
Option "Composite" "Enable"
EndSection</pre>
l'accelerazione 3D non viene caricata.
 
----
 
Autore: [[User:rasca|rasca]] 09:04, 17 July 2006 (CEST)
 
Ampliato da: [[Utente:Superflieriam|Superflieriam]]
 
Alcune correzioi da: [[Utente:ENtRoPiA|ENtRoPiA]] 11:31, 9 July 2007
 
[[Categoria:Hardware]]
[[Categoria:Desktop]]
[[Categoria:Kernel]]

Versione attuale delle 10:56, 12 giu 2016

Emblem-important.png Attenzione. Questa guida è obsoleta. Viene mantenuta sul Wiki solo per motivi di natura storica e didattica.


Introduzione

In genere si sente spesso parlare di LAMP (Linux, Apache, MySQL e PHP), con riferimento alla famosa e diffusa piattaforma open per lo sviluppo di applicazioni web based (per informazioni complete e dettagliate sull'impostazione di un sistema LAMP vi invito a leggere la guida, presente su questo sito, LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP). In questa guida, invece, vorrei proporvi una variante di tale piattaforma in cui il DBMS MySQL viene sostituito da Oracle Server 10g Express Edition, una versione free del più blasonato DBMS commerciale, disponibile anche per il pinguino, seppur con alcune limitazioni di cui parlerò in seguito. In questa guida si focalizzerà l'attenzione sull'installazione e la configurazione di Apache, PHP ed Oracle Database Server 10g XE e sulle modalità di interazione tra questi software, in modo tale da disporre di una piattaforma completa per lo sviluppo di applicazione web-based. Tutti i passaggi indicati in questa guida sono stati eseguiti su un sistema Debian GNU/Linux 4.0 R3 Netinst. Buona lettura!

Oracle Database Server 10g XE

Installazione

Sul sito di Oracle Corp., previa procedura di registrazione, sono disponibili i pacchetti per Debian, Ubuntu, Suse Novell, Red Hat/Fedora e Mandriva di Oracle Database Server 10g XE con una serie di limitazioni rispetto alla versione a pagamento:

  • se Oracle Database Server 10g XE viene installato su un computer con più di una CPU (incluse anche le CPU dual core), esso utilizzerà esclusivamente le risorse di una sola CPU;
  • su un singolo computer può essere effettuata l’installazione di una sola copia di Oracle Database Server 10g XE; in aggiunta, gli utenti possono far girare una sola istanza del database Oracle su ciascun computer. Quest’ultima limitazione può comunque essere aggirata in quanto, anche sulla stessa installazione di Oracle Database Server 10g XE possono convivere più schemi, ciascuno dei quali contenente le proprie tabelle. Di fatto, è come se sulla stessa macchina fossero presenti più database simultaneamente;
  • la quantità massima di dati contenuta in un database Oracle Database Server 10g XE non può superare i 4 gigabytes di spazio disco, tuttavia se i dati degli utenti dovessero superare tale quota, il sistema invierebbe l’errore ORA-12592;
  • la quantità massima di memoria RAM che Oracle Database Server 10g XE utilizza non può eccedere un gigabyte, anche se ne è disponibile una quantità maggiore. La quantità di memoria totale utilizzata dal server Oracle viene ricavata come somma della System Global Area (SGA) e della Program Global Area (PGA) aggregata;
  • il protocollo HTTPS (Secure HTTP) non è supportato nativamente dal listener HTTP presente in Oracle 10g XE, quindi è necessario far uso di un web server, come Apache, che supporti tale protocollo.

Limitazioni a parte, Oracle Database Server 10g XE resta, a mio avviso, un buon prodotto utilizzato con successo, ad esempio, da varie università sul territorio italiano. Una volta effettuato il download del pacchetto, l'installazione di Oracle Database Server 10g XE si riduce al seguente comando:

# dpkg –i oracle-xe-10.2.0.1-1.0.deb

L'installazione di Oracle Database Server 10g XE richiede la presenza di alcuni pacchetti che vanno installati a parte, se non presenti con il seguente comando:

# apt-get install bc libaio1 libxml2 libxml2-dev libxml2-utils python-libxml2

Configurazione

Al termine dell'installazione, bisogna configurare opportunamente Oracle Database Server 10g XE lanciando lo script oracle-xe con l'opzione “configure”. Tale script si trova nella directory /etc/init.d/ e va eseguito sempre con i privilegi di root. Lo script in questione richiede interattivamente all'utente di fornire una serie di informazioni per eseguire Oracle Database Server 10g XE tra cui:

  • il numero di porta (per default la 8080) tramite cui è possibile raggiungere l’interfaccia web per la configurazione di Oracle all’url http://127.0.0.1:8080/apex
  • il numero di porta (per default la 1521) su cui si mette in attesa il “listener” di Oracle Server, ossia un demone preposto a ricevere e servire le richieste di connessione al server Oracle, appunto. Se si dispone di un firewall potrebbe essere necessario configurarlo in modo tale da lasciare passare il traffico sulla porta 1521 o, diversamente, è possibile indicare allo script di configurazione di Oracle Server 10g XE di mettere il listener in ascolto su una porta differente
  • quando far partire l’istanza di Oracle Database Server 10g XE; si può decidere se schedulare la partenza di Oracle al boot del sistema, oppure se eseguirla manualmente di volta in volta (io ho optato per la prima opzione, per comodità, ma è pur sempre possibile realizzare uno script bash per gestire l'avvio e l'arresto di Oracle in modo manuale).

Impostazione delle variabili d’ambiente di Oracle Server 10g XE

Al termine dell'installazione di Oracle Server 10g XE è necessario settare le variabili d'ambiente indispensabili per il funzionamento di tool come, ad esempio, SQL*Plus, utilizzato per le classiche operazioni di gestione del database come inserimenti, modifiche, cancellazioni, consultazioni di dati e così via. Per procedere in questo senso, è sufficiente lanciare uno script di configurazione delle variabili d’ambiente di Oracle Database Server 10g XE, disponibile in due distinte versioni dipendentemente dalla shell in uso. I due script si trovano nella directory /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/ e sono:

  • oracle_env.sh (valido anche per le shell Bourne e Korn)
  • oracle_env.csh (valido anche per le shell C e tsh)

Lo script oracle_env.sh, si occupa di impostare una serie di variabili d'ambiente tra cui:

  • ORACLE_HOME: il path dell’installazione di Oracle 10g XE
  • ORACLE_SID: il nome del database (XE)
  • NLS_LANG: il character set, rilevato in base alle impostazioni in uso sul sistema operativo, che verrà utilizzato per la memorizzazione dei dati nel database
  • PATH: il percorso che porta alla directory contenente gli eseguibili di Oracle Server 10g XE
  • LD_LIBRARY_PATH: il percorso della directory contenente le librerie principali per Oracle Server 10g XE
Warning.png ATTENZIONE
Va ricordato che riavviando il computer, i settaggi impostati con lo script oracle_env.sh vengono persi, perciò è buona norma inserire la stringa:
/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/bin/oracle_env.sh

all’interno del file .bash_profile; inoltre, per poter mantenere le stesse impostazioni all’apertura di ogni nuova shell durante la sessione corrente, è conveniente aggiungere l'istruzione precedente anche all’interno del file .bashrc.


Bene, l'installazione e la configurazione di Oracle Database Server 10g XE sono complete! Per assicurarsi che Oracle sia partito correttamente, è possibile lanciare il comando seguente:

# /etc/init.d/oracle-xe status

LSNRCTL for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta on 14-FEB-2007 10:14:01
Copyright (c) 1991, 2005, Oracle. All rights reserved.
Connecting to (DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=TCP)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
STATUS of the LISTENER
————————
Alias LISTENER
Version TNSLSNR for Linux: Version 10.2.0.1.0 - Beta
Start Date 14-FEB-2007 10:13:44
Uptime 0 days 0 hr. 0 min. 17 sec
Trace Level off
Security ON: Local OS Authentication
SNMP OFF
Default Service XE
Listener Parameter File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/admin/listener.ora
Listener Log File /usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server/network/log/listener.log
Listening Endpoints Summary…
(DESCRIPTION=(ADDRESS=(PROTOCOL=tcp)(HOST=localhost)(PORT=1521)))
Services Summary…
Service “PLSExtProc” has 1 instance(s).
Instance “PLSExtProc”, status UNKNOWN, has 1 handler(s) for this service…
The command completed successfully

Come si può notare dall'output dello script, il listener Oracle ha un'istanza attiva sulla porta 1521, come stabilito in fase di configurazione.

Apache e PHP

Il secondo passo consiste nell'installazione e configurazione di Apache e PHP con supporto al DBMS Oracle. È possibile installare il web server Apache e il linguaggio di scripting serverside PHP tramite i pacchetti forniti dalla propria distribuzione, oppure ricompilare il tutto da sorgenti. La possibilità di compilare questi due software da sorgenti consente di scegliere autonomamente le opzioni di compilazione più adatte alle proprie necessità (ad esempio, il supporto per Oracle, oppure per MySQL, per LDAP, per la libreria di compressione zlib e così via).

Installazione e configurazione di Apache

I comandi seguenti consentono il download, la scompattazione e la compilazione del web server Apache sulla propria Linux box:

$ wget -c http://apache.fis.uniroma2.it/httpd/httpd-2.2.3.tar.gz
# tar xzf httpd-2.2.3.tar.gz /usr/local/src/

# cd /usr/local/src/httpd-2.2.3/
# ./configure --prefix=/usr/local/apache2/
# make && make install

il parametro --prefix passato al comando configure richiede il path in cui verrà installato il web server Apache. Dalla documentazione del web server si legge che il percorso di default da indicare è /usr/local/apache2/. Le impostazioni del server web Apache risiedono nel file httpd.conf (che si trova nella directory /usr/local/apache2/conf/ nel caso sia stata effettuata l'installazione da sorgenti); tale file può essere modificato, disponendo dei privilegi di root, con un qualsiasi editor di testi. Le direttive da impostare nel file httpd.conf per ottenere un funzionamento minimale del web server Apache sono:

  • Listen: consente ad Apache di porsi in ascolto su un determinato indirizzo IP e/o porta
  • ServerName: il nome del server, o l'indirizzo IP e il numero di porta che il server utilizza per identificare se stesso
  • DocumentRoot: la directory contenente le pagine web delle proprie applicazioni. È anche possibile indicare un alias, o un link simbolico per puntare ad altre locazioni del filesystem.

Una volta salvate le modifiche apportate al file httpd.conf, si può far partire Apache con il comando:

# /usr/local/apache2/bin/apachectl start

quindi, puntando il proprio browser web all'indirizzo specificato anche con la direttiva ServerName precedentemente citata, si dovrebbe poter visualizzare la pagina di benvenuto di Apache.

Installazione e configurazione di PHP

PHP è un linguaggio di scripting serverside che consente di integrare il codice HTML al fine di realizzare pagine web dinamiche, ossia il cui contenuto varia in base alle azioni intraprese dagli utenti. Poiché lo scopo di questa guida è quello di realizzare un server web in grado di interagire con una base di dati Oracle, è necessario che PHP disponga del supporto per tale DBMS. Ancora una volta, per poter abilitare esclusivamente le funzionalità richieste di PHP, si è optato per la compilazione dei sorgenti di questo software.

$ wget -c http://it2.php.net/get/php5.1.6.tar.gz/from/it.php.net/mirror
# tar xzf php-5.1.6.tar.gz /usr/local/src/
# cd /usr/local/src/php5.1.6/

# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=/usr/lib/oracle/xe/app/oracle/product/10.2.0/server \
--enable-sigchild \
--without-mysql

# make && make install

Come si può notare dal codice precedente, il comando configure è seguito da una serie di opzioni da attivare nella successiva fase di compilazione:

  • --prefix: permette di indicare in quale directory installare PHP;
  • --with-apxs2: indica che si vuole compilare PHP come un moulo condiviso di Apache;
  • --with-config-file-path: indica il percorso dei file di configurazione di Apache;
  • --with-oci8: abilita il supporto per il DBMS Oracle di cui è necessario indicare il path dell'installazione;
  • --enable-sigchild: abilita il gestore dei segnali proprio di PHP;
  • --without-mysql: disabilita il supporto al DBMS MySQL, non necessario, visto che si vuole utilizzare Oracle Database Server.

Il parametro --with-oci8 richiede di specificare il percorso, sul filesystem locale, dell'installazione di Oracle Database Server, se tale installazione è stata effettuata sullo stesso server fisico di Apache e PHP. Se, invece, web server e db server risiedono su due macchine distinte, come spesso accade, allora sulla macchina che funge da server web deve essere installato l'Oracle Instant Client. I passi da seguire per installare tale software sono molto semplici:

  • Scaricare, dal link sopra indicato, i package Basic e SDK
  • Scompattare i file scaricati in una directory a piacere (ad es. /usr/local/src/)
# mkdir /usr/local/src/instantclient
# cd /usr/local/src/instantclient
# unzip instantclient-basic-linux32-10.2.0.1-20050713.zip
# unzip instantclient-sdk-linux32-10.2.0.1-20050713.zip
  • Creare un link simbolico alle librerie libclntsh.so.10.1 e libocci.so.10.1
ln -s libclntsh.so.10.1 libclntsh.so
ln -s libocci.so.10.1 libocci.so

La scompattazione dei due file precedenti crea una directory, contenente i file dell'Oracle Instant Client. Nel mio caso, tale directory si chiama instantclient_11/, ma il nome potrebbe differire, quindi ATTENZIONE. Il comando configure precedentemente lanciato per PHP va quindi modificato indicando, con la direttiva --with-oci8, il percorso in cui è stato installato l'Oracle Instant Client:

# ./configure --prefix=/usr/local/php \
--with-apxs2=/usr/local/apache2/bin/apxs \
--with-config-file-path=/usr/local/apache2/conf \
--with-oci8=instantclient,/usr/local/src/instantclient/instantclient_11/ \
--enable-sigchild \
--without-mysql

Per concludere l’installazione di PHP è sufficiente inserire il percorso /usr/local/php/lib/php all’interno del file php.ini, il quale deve essere successivamente copiato dalla directory dei sorgenti di PHP nella directory /usr/local/lib e in /usr/local/apache2/conf/ (se Apache è stato compilato da sorgenti). Se la compilazione di PHP è andata a buon fine, nel file httpd.conf sarà stata aggiunta in automatico la seguente stringa:

LoadModule php5_module modules/libphp5.so

Questa riga indica che Apache ha caricato il modulo per il funzionamento delle pagine web contenenti codice PHP (nella versione 5), tuttavia, per far sì che i browser web interpretino correttamente il codice PHP, è necessario modificare nuovamente il file httpd.conf di configurazione del web server Apache aggiungendo le due righe seguenti all'interno della sezione <IfModule mime_module>

<IfModule mime_module>
[...]
AddType application/x-httpd-php .php .phtml 
AddType application/x-httpd-php-source .phps
</IfModule>

Di default, PHP offre il supporto per il DBMS MySQL, mentre nel caso di questa guida esso è stato sostituito con il supporto ad Oracle. Questo richiede di modificare alcune direttive presenti nel file php.ini per rendere PHP aderente alla sintassi utilizzata da Oracle. In particolare, MySQL ed Oracle considerano il carattere apice() come delimitatore di stringhe, o di date. Se si deve memorizzare una stringa all’interno di una tabella e questa stringa contiene una o più occorrenze del carattere apice, entrambi i DBMS ritorneranno un errore a meno di non eseguiate un escape di tale carattere jolly. Questa operazione si rende, ovviamente, necessaria anche per i dati che gli utenti inseriscono, ad esempio, tramite i form di un sito e che poi andranno inseriti all’interno di un database, ma con una importante differenza: MySQL effettua l’escape del carattere apice tramite il carattere backslash (\), mentre Oracle utilizza un ulteriore apice. PHP consente l’escape del carattere apice, se presente nei dati passati tramite GET, POST o persino cookie, per mezzo delle seguenti direttive contenute nel php.ini:

; Magic quotes for incoming GET/POST/Cookie data.
magic_quotes_gpc = Off
; Magic quotes for runtime-generated data, e.g. data from SQL, from exec(), etc.
magic_quotes_runtime = Off
; Use Sybase-style magic quotes (escape ' with '' instead of ').
magic_quotes_sybase = On

Impostando magic_quotes_gpc e magic_quotes_sybase a On si ottiene l’escape del carattere apice alla maniera di Oracle, mentre se magic_quotes_sybase viene impostato a Off si ottiene l’escape alla maniera di MySQL.

PEAR

PHP mette a disposizione delle funzioni che consentono la comunicazione con una base di dati, ma esse dipendono strettamente dal tipo di DBMS con cui le pagine web scritte in PHP devono interagire. Per questo motivo è necessario servirsi del framework PEAR (PHP Extension and Application Repository), ossia un repository di package con cui è possibile estendere le funzionalità del linguaggio PHP. In particolare, il package DB, fornisce un’API che si frappone tra PHP e il DBMS sottostante, permettendo di slegare un'applicazione web dal DBMS in uso. Il vantaggio è che se dovesse rendersi necessaria una migrazione del database verso un DBMS diverso da quello attuale non vi sarà l'obbligo di modificare tutte le funzioni che PHP utilizza per interagire con la base di dati, ma solo il protocollo do comunicazione utilizzato (oci8 per Oracle, oppure mysql per MySQL, ecc).

Warning.png ATTENZIONE
Attualmente, il package DB è stato sostituito dal package MDB2 che si consiglia di utilizzare.


Configurazione di PEAR

Conclusa la configurazione di PHP, è necessario passare a quella del framework PEAR quindi, aggiungendo i pacchetti necessari per la comunicazione con una base di dati gestita tramite Oracle. Le API messe a disposizione da PEAR potranno poi essere sfruttate nelle proprie pagine PHP per slegarsi dal DBMS in uso. L'aggiunta di un pacchetto in PEAR si esegue con il comando:

pear install [nome_pacchetto]

tramite cui si può installare un package prelevandolo direttamente dai repository di PEAR. Di seguito vengono indicati i comandi necessari per installare sia il package DB, sia MDB2: Per il package DB:

# ./pear install DB

Per il nuovo package MDB2, invece:

# ./pear install MDB2 
# ./pear install pear/MDB2#oci8 
Info.png Nota Bene:
è necessario ricordarsi di includere il file DB.php, oppure MDB2.php, a seconda del pacchetto installato, all'interno delle proprie pagine PHP per poter utilizzare le funzioni messe a disposizione da questo package per l'interazione con una base di dati Oracle.

L'istruzione da utilizzare all'inizio del codice PHP è la seguente:

require_once ('MDB2.php');


Conclusioni

Bene, a questo punto disponiamo di un web server con Apache e PHP configurati per comunicare con una base di dati Oracle sottostante e il tutto in salsa open source!




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