Old:ACPI e DSDT: differenze tra le versioni

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m (ha spostato ACPI e DSDT a Old:ACPI e DSDT)
 
(34 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate)
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==Il superdemone inetd==
{{Old}}
== Introduzione ==


===Introduzione===
ACPI ('''Advanced Configuration and Power Interface''') è uno standard industriale aperto che definisce l'interfaccia tra S.O. e BIOS per l'amministrazione e la configurazione delle risorse di un PC. ACPI prevede che le informazioni a basso livello sul sistema (batteria, luminosità LCD, pulsanti Fn, ecc.) siano contenute nella DSDT ('''Differentiated System Description Table''').  
Inetd ('''Internet Super-Server''') � un demone che ascolta sulle porte specificate nel suo file di configurazione e fa avviare il relativo servizio nel momento in cui viene fatta una richiesta. Esso controlla tramite dei wrappers i file '''/etc/hosts.allow''' e '''/etc/hosts.deny''' per verificare che la connessione sia consentita.


Viene chiamato superdemone proprio per questa sua funzione di controllo di altri demoni.
Il problema principale del supporto ad ACPI in Linux risiede nella presenza di errori (ma anche di controlli espliciti su alcune caratteristiche peculiari del S.O. soprastante) nella tabella DSDT: purtroppo, molti fornitori di hardware non sono in grado, o non vogliono fornire tabelle DSDT completamente funzionali secondo gli standard ACPI.


Il vantaggio di usarlo � di ottimizzare le risorse del sistema, avviando il demone che gestisce un determinato servizio solo quando ci sono effettive richieste.
Per questo motivo, per utilizzare appieno le possibilità offerte da alcuni PC, soprattutto laptop, è necessario correggere la DSDT e istruire il kernel affinché nel processo di boot carichi la tabella fornita da noi invece di quella fornita dal BIOS.


Sebbene possa essere usato per gestire quasi tutti i servizi � consigliabile farlo solo per quelli a basso e occasionale traffico.
== Aggiornamento del BIOS ==


===Installazione===
Per cominciare è indispensabile aggiornare il BIOS con l’ultima versione disponibile, sperando che la nuova versione contenga una tabella DSDT con meno errori della precedente :P.
Se per qualche motivo il demone inetd non dovrebbe essere installato � sufficiente installarlo tramite APT. Inoltre consiglio l'installazione dei TCP wrappers:
<pre>$: apt-get install netkit-inetd tcpd</pre>


===Configurazine===
== Installazione nel kernel del supporto ACPI ==
Per prima cosa � necessario modificare i permessi al file '''/etc/inetd.conf''' in modo che solo root abbia accesso:
<pre>$: chmod 600 /etc/inet.conf</pre>


Ogni riga di '''/etc/inetd.conf''' corrisponde ad un servizio che viene gestito da inetd. Se � commentata con un # il servizio non viene avviato e inetd non mette la relativa porta in listening. Esempio:
Per poter utilizzare ACPI è necessario disporre di un kernel in cui sia stato abilitato il supporto ACPI. Praticamente tutte le distribuzioni forniscono kernel precompilati con il supporto ACPI attivato. Nel caso, però, vi trovaste a dover (o voler) compilare autonomamente un kernel con il supporto ACPI, le voci necessarie sono le seguenti:


<pre># These are standard services. 
<pre>ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) Support --->
#
     ACPI Support --->
#ftp    stream  tcp  nowait  root  /usr/sbin/tcpd  in.ftpd -l -
        <*> AC Adapter
#telnet stream  tcp  nowait  root  /usr/sbin/tcpd  in.telnetd
        <*> Battery
#
        <*> Button
# Shell, login, exec, comsat and talk are BSD protocols. 
        <*> Processor</pre>
#shell  stream  tcp     nowait  root    /usr/sbin/tcpd  in.rshd 
#login  stream  tcp    nowait  root    /usr/sbin/tcpd  in.rlogind 
#exec  stream  tcp    nowait  root    /usr/sbin/tcpd  in.rexecd 
#comsat dgram  udp    wait    root    /usr/sbin/tcpd  in.comsat 
#talk  dgram  udp    wait    root    /usr/sbin/tcpd  in.talkd 
#ntalk  dgram  udp    wait    root    /usr/sbin/tcpd  in.ntalkd 
#dtalk  stream  tcp    waut    nobody  /usr/sbin/tcpd  in.dtalkd</pre>


Il formato tipico di ogni riga � il seguente:
== Strumenti per lavorare con le DSDT ==


<pre>service type protocol wait user server cmdline</pre>
Per poter leggere e compilare una DSDT è necessario il compilatore ASL di Intel, che in Debian esiste già precompilato a partire da Etch; altrimenti è liberamente disponibile per il download a [http://developer.intel.com/technology/iapc/acpi/downloads.htm questo] indirizzo.


Per utilizzare la DSDT corretta sono disponibili due metodi:
* il primo prevede l'applicazione di una [ftp://ftp.kernel.org/pub/linux/kernel/people/lenb/acpi/patches/release/ patch per il kernel] e l'inserimento della nuova DSDT direttamente nel kernel, che quindi  sarà da ricompilare ogni volta che si fanno cambiamenti alla DSDT;
* il secondo inserisce la nuova DSDT all'interno dell'initrd, e quindi non necessita la ricompilazione del kernel, a patto che nel vostro kernel sia stata inclusa una [http://gaugusch.at/kernel.shtml patch apposita]. Al momento la patch menzionata è inclusa nei kernel delle maggiori distribuzioni (sicuramente in Debian, Ubuntu, Suse, e Mandriva).


Un esempio pratico di una riga presente in '''/etc/inetd.conf''':
=== Installare il compilatore ASL ===
<pre>ftp stream tcp nowait root /usr/sbin/in.ftpd �l


ftp: nome del servizio
Uno dei motivi per cui le DSDT sono spesso difettose è che vengono compilate con il compilatore fornito da Microsoft, invece che con quello fornito da Intel. Curiosamente i sistemi Microsoft riescono ad evitare gli errori commessi dal compilatore della stessa società, mentre, come si può immaginare, la stessa cosa non succede per Linux.
stream: indica il tipo
tcp: indica il protocollo
nowait: indica se deve attendere
user: indica l�utente che ha il privilegio di accesso
server: indica dove si trova il programma
cmdline:indica il nome dell�eseguibile e eventuali flag</pre>


Inoltre inetd si appoggia su un altro file di configurazione dei servizi:
Per installare il compilatore Intel è sufficiente avere nel <code>sources.list</code> un repository per Etch, ed impartire, da root, il comando
<pre>
# aptitude install iasl
</pre>


<pre>/etc/services
Se invece avete scaricato i sorgenti, per avere il compilatore ASL funzionante è necessario compilarlo:
File che assegna un nome di servizio alla relativa porta. Viene usato anche da altri programmi come file di riferimento.</pre>
<pre>$ tar -zxvf acpica-unix-20050624.tar.gz
$ cd acpica-unix-20050624/compiler
$ make</pre>


Se si vogliono utilizzare i tcpwrapper per limitare l'accesso al servizio la riga sopra diventa:
=== Ottenere una DSDT ===
<pre>ftp stream tcp nowait root /usr/sbin/tcpd in.ftpd �l</pre>


Nelle distribuzioni Linux, solitamente inetd � gi� configurato per supportare i tcp wrappers.
È possibile ottenere la DSDT attualmente installata per poi correggere gli eventuali errori e problemi, copiandola da un file reso appositamente disponibile dal filesystem virtuale <code>/sys</code>:
<pre># cat /sys/firmware/acpi/tables/DSDT > dsdt.dat</pre>


===TCP wrappers===
Ciò creerà un file '''dsdt.dat''' che contiene la DSDT compilata.
I tcp wrapper '''TCPD''', sviluppati dall'olandese Wietse Venema, sono un layer software che permette il controllo e il filtro degli accessi a servizi del sistema, tipicamente gestiti con inetd.
Per poterne leggere il contenuto è necessario decompilarla con il compilatore ASL appena installato:
<pre>$ iasl -d dsdt.dat</pre>


In pratica da una configurazione:
Verrà generato un file di testo denominato '''dsdt.dsl''', che contiene la DSDT. Questo file può essere aperto con un normale editor di testi e modificato a seconda delle esigenze e dei problemi riscontrati.


<pre>client -----> inetd -----> servizio</pre>
Per vedere quali sono i problemi spesso è sufficiente ricompilare il file ottenuto: il compilatore ASL fornirà una serie di warning sulle ottimizzazioni che è possibile fare (e le farà automaticamente) ed, eventualmente, segnalerà degli errori, la cui soluzione può essere, ad esempio, ricercata su Internet.


Si passa ad una configurazione:
Ad ogni modo una lettura del codice della DSDT può essere istruttiva. Il linguaggio è abbastanza simile al C e con qualche minima conoscenza è possibile comprendere i principali costrutti logici.


<pre>client -----> inetd -----> TCPD -----> servizio</pre>
Nel codice di alcune DSDT è stato trovato un controllo (if .. then) sulla lunghezza del nome del S.O. soprastante (17 lettere, proprio come "Microsoft Windows") come requisito per l'attivazione di alcune funzioni dell'ACPI.


Nella nuova configurazione i tcpwrappers possono limitare l'accesso al servizio secondo criteri configurabili ed hanno funzionalit� anti-spoofing e anti tcp seguence guessing. La configurazione dei tcp wrappers si fa essenzialmente in due file.
Una volta corretti gli errori ricompilare il file '''dsdt.dsl'''.
       
<pre>$ iasl -tc dsdt.dsl</pre>


Questo file permette di specificare quali servizi abilitare e da quali indirizzi IP:
Verranno generati due file dalla compilazione:
<pre>/etc/hosts.allow</pre>
*: dsdt.hex


Questo file permette di specificare come limitare l'accesso a specifici servizi:
*: DSDT.aml
<pre>/etc/hosts.deny</pre>


===Comandi utili===
{{ Warningbox | È possibile scaricare una custom DSDT già pronta e corretta da Internet per molti portatili in commercio: http://acpi.sourceforge.net/dsdt/tables }}
Per avviare, riavviare, fermare il servizio inetd:
<pre>$: /etc/rc.d/init.d/inetd start/stop/restart</pre>


===Configurazioni utili===
==== Un esempio: la mia DSDT ====
Nega l'accesso a tutti i client e controlla che ip - nome.host corrispondano:
<pre>File da applicare: /etc/hosts.deny
ALL:ALL@ALL,PARANOID</pre>


Consente l'accesso a tutti i client e controlla che ip - nome.host corrispondano:
Nel mio sistema (PC desktop, scheda madre Chaintech) ho da qualche tempo un problema con l'inizializzazione delle porte USB, tale che circa nel 40% dei casi (ma mai due volte di seguito) il PC si blocca durante il boot, e devo riavviare forzatamente.
<pre>File da applicare: /etc/hosts.allow
ALL: LOCAL 192.168.1.0/255.255.255.0</pre>


Permette l'accesso SSH all'host prova.it corrispondente all'IP 10.0.0.1
Per cercare di risolvere la cosa ho analizzato la mia tabella DSDT.
<pre>File da applicare: /etc/hosts.allow
L'ho estratta, e quando ho provato a ricompilarla ho avuto il seguente output:
sshd: 10.0.0.1 prova.it</pre>
<pre>
$ iasl -tc dsdt.dsl


Manda una mail all'indirizzo specificato admin_mail ogni qualvolta qualcuno si connette attraverso il servizio telnet, indicando l'indirizzo del client (%a) e l'utente (%u), la lista di questi parametri � contenuta nella man page hosts_access.
Intel ACPI Component Architecture
<pre>File da applicare: /etc/hosts.allow
ASL Optimizing Compiler version 20060113 [Jan 22 2006]
in.telnetd : ALL@ALL : spawn ( /bin/mail -s "Connessione telnet da: %a %u" admin_mail ) & </pre>
Copyright (C) 2000 - 2006 Intel Corporation
Supports ACPI Specification Revision 3.0a


==Da inetd a Xinetd==
dsdt.dsl  290:    Method (\_WAK, 1, NotSerialized)
===Differenze===
Warning  2078 -                ^ Reserved method must return a value (_WAK)
A differenza del precedessore, xinetd (e'''x'''tended inetd):


:*Limita o regola l'accesso a determinati servizi senza ricorrere al Tcp Wrapper;
dsdt.dsl  318:             Store (Local0, Local0)
:*Offre un sistema di logging indipendente da syslog;
Error    1048 -                        ^ Method local variable is not initialized (Local0)
:*Permette di limitare l'accesso ai servizi in determinate ore della giornata;
:*Supporta il protocollo Ipv6;
:*Utilizza vari meccanismi che mitigano l'impatto di un attacco DOS.


===File di configurazione===
dsdt.dsl  323:             Store (Local0, Local0)
La configurazione del demone e dei servizi pu� essere suddivisa in pi� file non compatibili con i vecchi file di configurazione del demone inetd. Le directory contenenti i file di configurazione sono leggermente cambiate:
Error    1048 -                        ^ Method local variable is not initialized (Local0)
<pre>/etc/xinetd.conf
File di configurazione del demone


/etc/xinetd.d/*
dsdt.dsl  2368:            Store (Local0, Local0)
Directory che contiene i singoli file dei servizi offerti da xinetd</pre>
Error    1048 -                        ^ Method local variable is not initialized (Local0)


Il file di configurazione di xinetd � un file di testo che indica i servizi gestiti da xinetd. Contiene delle sezioni, ognuna delle quali identifica un servizio, con la seguente sintassi:
ASL Input:  dsdt.dsl - 4804 lines, 160190 bytes, 1781 keywords
<pre>service service_name
Compilation complete. 3 Errors, 1 Warnings, 0 Remarks, 465 Optimizations
</pre>
 
in sostanza, c'è un errore ripetuto identico tre volte (<code>Error 1048</code>), oltre ad un warning. Andiamo a vedere le sezioni incriminate. La prima è:
<pre>
Scope (\_SI)
{
    Method (_MSG, 1, NotSerialized)
    {
        Store (Local0, Local0)
    }
    Method (_SST, 1, NotSerialized)
    {
        Store (Local0, Local0)
    }
}
</pre>
Come si vede viene utilizzata due volte la variabile <code>Local0</code>, ma non viene mai dichiarata.
 
Vediamo di capire almeno un minimo il significato di questo pezzo di codice.
La funzione <code>Store</code> è una funzione di assegnazione verso destra: alla variabile a destra viene assegnato il valore (o il valore della variabile) che si trova a sinistra.
 
In questo caso, però, è evidente che questa assegnazione è del tutto inutile, perché viene assegnato alla variabile <code>Local0</code> il valore che ha già, quindi per correggere l'errore non faccio altro che cancellare l'istruzione commentandola:
<pre>
Scope (\_SI)
{
    Method (_MSG, 1, NotSerialized)
    {
//        Store (Local0, Local0)
    }
    Method (_SST, 1, NotSerialized)
    {
//        Store (Local0, Local0)
    }
}
</pre>
Come si vede i commenti sono marcati come in C.
 
Facendo questa correzione anche nelle altre posizioni segnalate vengono eliminati tutti gli errori, quindi passiamo al warning. Il codice è questo:
<pre>
Method (\_WAK, 1, NotSerialized)
{
    Store (0xFF, DBG1)
    SALD (0x00)
    SFAN (0xFF)
    Notify (\_SB.PCI0.PX40.UAR1, 0x00)
    If (OSFL)
    {
        Notify (\_SB.PWRB, 0x02)
    }
    Else
    {
        If (LEqual (RTCW, 0x00))
        {
            Notify (\_SB.PWRB, 0x02)
        }
    }
    Notify (\_SB.PCI0.USB0, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB1, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB2, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB3, 0x00)
}
</pre>
Le ultime righe mi danno la prova che l'errore ha a che fare con le porte USB, come avevo già notato.
 
Cercando in rete scopro che il metodo <code>\_WAK</code>, che è una funzione utilizzata al risveglio da uno stato di risparmio energetico (o di spegnimento), deve restituire un valore, che indichi se l'operazione di risveglio è riuscita o meno.
 
Una possibile diagnosi del mio problema, a questo punto, è che in certi casi durante il boot viene richiamato questo metodo, e il sistema si blocca in attesa di un risultato, che però non viene mai restituito. (N.d.A.: la diagnosi è evidentemente sbagliata, perché il problema persiste :()
 
Io non ho idea di come reperire, nel codice, l'informazione sull'esito dell'inizializzazione delle porte USB, quindi non mi è possibile correggere il codice in modo che assolva alla funzione per cui è stato scritto, ma posso usare un workaround, e fare in modo che restituisca comunque un esito positivo.
 
Per fare questo si trova (in rete), senza entrare nei dettagli, che è sufficiente aggiungere alla fine del metodo, subito prima dell'ultima parentesi graffa, la riga
<pre>
Return(Package(0x02){0x00, 0x00})
</pre>
Dopo le correzioni il codice viene ricompilato senza errori né warning :D
 
Ora però mi viene una curiosità, e mi metto a cercare nel codice la scritta "Microsoft". Questo è quello che ne viene fuori:
<pre>
Method (\_SB.PCI0._INI, 0, NotSerialized)
{
{
     attribute assign_op [value] [value] [...]
     If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows"))
     [...]
    {
}</pre>
        Store (0x56, SMIP)
    }
    Else
    {
        If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows NT"))
    {
        Store (0x58, SMIP)
        Store (0x00, OSFX)
        Store (0x00, OSFL)
    }
    Else
    {
    Store (0x57, SMIP)
    Store (0x02, OSFX)
    Store (0x02, OSFL)
    }
}
</pre>
Anche senza conoscere il linguaggio, il codice è facilmente interpretabile: "se il Sistema Operativo si chiama 'Microsoft Windows' assegna il valore (esadecimale) <code>0x56</code> alla variabile <code>SMIP</code>, se invece si chiama 'Microsoft Windows NT' assegna <code>0x58</code> alla variabile <code>SMIP</code> e zero alle variabili <code>OSFX</code> e <code>OSFL</code>; se il S.O. è diverso da quelli elencati assegna alle tre variabili, rispettivamente, <code>0x57</code>, <code>0x02</code> e <code>0x02</code>".
 
Per qualche motivo a me ignoto chi ha impostato questa DSDT ha fatto in modo di cambiare le funzionalità del sottosistema ACPI a seconda del S.O. che si usa. Poiché questo non mi rende particolarmente felice, ho modificato il codice in questo modo, eliminando di fatto il controllo:
<pre>
Method (\_SB.PCI0._INI, 0, NotSerialized)
{
//    If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows"))
//    {
//        Store (0x56, SMIP)
//    }
//    Else
//    {
//        If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows NT"))
//    {
        Store (0x58, SMIP)
        Store (0x00, OSFX)
        Store (0x00, OSFL)
//    }
//    Else
//    {
//    Store (0x57, SMIP)
//    Store (0x02, OSFX)
//    Store (0x02, OSFL)
//    }
}
</pre>
 
Ora il mio sistema funziona un pochino meglio :-)
 
Aggiornamento: ricontrollando il codice ho notato che le tre variabili <code>SMIP</code>, <code>OSFX</code> e <code>OSFL</code> vengono inizializzate altrove, e quindi, in sostanza, il presente codice è inutile (se non dannoso ;-)), quindi l'ho semplicemente eliminato.
 
 
Vorrei far notare che le correzioni che sono state fatte <b>non sono</b> delle <b>vere</b> correzioni, ma dei workaround: non ci si assicura che il codice faccia quel che deve fare, ma solo che non ci siano errori formali.
 
Purtroppo la correzione <b>vera</b> di questi errori è al di là delle nostre possibilità, perché richiede, oltre alla conoscenza del linguaggio di programmazione, una conoscenza approfondita di come si comporta il nostro hardware, e nella grande maggioranza dei casi queste informazioni sono tenute segrete.
 
== Aggiornare il Kernel ==
 
Come abbiamo già detto, è possibile inserire la tabella DSDT generata in modo statico nel kernel, oppure renderla disponibili tramite initrd.
 
*:Il primo metodo prevede di includere la DSDT nel kernel. Questo comporta la ricompilazione del kernel al termine della procedura. Se usate questo metodo avete bisogno del file '''dsdt.hex'''.
 
*:Il secondo metodo prevede di passare la DSDT al kernel durante il caricamento nella fase di boot tramite initrd. Se usate questo metodo avete bisogno del file '''DSDT.aml'''.
 
 
Il metodo initrd è probabilmente preferibile, soprattutto se dovete fare diversi cambiamenti alla vostra DSDT, perché non richiede la ricompilazione del kernel per ogni nuova DSDT generata.
 
=== Installazione Metodo statico ===
 
È necessario applicare una patch al kernel per far sì che sia in grado di leggere la nuova DSDT.
Per fare questo ci spostiamo nella directory dove sono presenti i sorgenti:
<pre>
$ cd /usr/src/linux-2.6.8
$ patch -p1 < /percorso_dove_avete_salvato_la_patch
</pre>
 
Se non appaiono errori, significa che la patch è stata applicata correttamente.
 
Copiamo il file dsdt.hex, rinominandolo in dsdt_table.h, nella directory dei sorgenti del kernel:
<pre>
$ cp dsdt.hex /usr/src/linux-2.6.8/include/acpi/dsdt_table.h
</pre>
 
Infine ricompiliamo il kernel. Se non ci sono errori al prossimo avvio del PC il supporto ACPI è caricato correttamente senza alcun problema.
 
=== Installazione Metodo initrd ===
 
Se usate un kernel standard Debian non è necessario ricompilare il kernel: è sufficiente posizionare la tabella DSDT nel posto giusto e ricreare l'initrd o l'initramfs.
Per fare questo dovete prima verificare se il vostro kernel usa l'initrd o l'initramfs.
I kernel Debian standard usano l'initramfs a partire dalla versione 2.6.14 compresa, ma per essere sicuri è sufficiente usare il comando <code>file</code>.
Per esempio nel mio sistema ho:
<pre>
$ file /boot/initrd.img-2.6.12-1-686-smp
/boot/initrd.img-2.6.12-1-686-smp: Linux Compressed ROM File System data, little endian \
size 5046272 version #2 sorted_dirs CRC 0x5c015a8f, edition 0, 2920 blocks, 338 files
</pre>
che è un tipico initrd Debian e usa il cramfs, e anche
<pre>
$ file /boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp
/boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp: gzip compressed data, from Unix, max compression
</pre>
che invece è un initramfs.
 
Distro diverse da Debian non usano il cramfs, e può darsi che a questa prima analisi si trovi comunque un file compresso con <code>gzip</code>: per indagare oltre è sufficiente decomprimere una copia del file (notate l'aggiunta del suffisso .gz, senza il quale <code>gunzip</code> rifiuta di decomprimere il file): l'initramfs è un archivio <code>cpio</code>.
 
<pre>
$ cp /boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp initramfs.gz
$ gunzip initramfs.gz
$ file initramfs
initramfs: ASCII cpio archive (SVR4 with no CRC)
</pre>
 
Se usate l'initrd (da root):
<pre>
# cp DSDT.aml /etc/mkinitrd/DSDT
# mkinitrd -o initrd-<versione>  <versione>
</pre>
in cui <code><versione></code> è il nome della directory che contiene i moduli, e che trovate in <code>/lib/modules/</code>.
 
Se usate l'initramfs (sempre da root):
<pre>
# cp DSDT.aml /etc/mkinitramfs/DSDT.aml
# mkinitramfs -o initrd-<versione>  <versione>
</pre>
con le stesse avvertenze di prima.
 
Se il vostro kernel non comprende la patch che gli permette di leggere la DSDT nell'initrd, dovete ricompilarlo. Prima però applicate la patch, spostandovi nella directory dove sono presenti i sorgenti:
<pre>$ cd /usr/src/linux-2.6.8
$ patch -p1 < / percorso_dove_avete_salvato_la_patch</pre>
 
Al momento in cui si scrive, se usate l'initramfs vi serve anche una seconda patch che trovate allo stesso indirizzo della prima (in futuro verranno probabilmente unificate).
 
Prima di compilare è necessario assicurarsi che i seguenti moduli (ramdisk e initrd) siano compilati staticamente nel kernel:
<pre>
Device Drivers --->
    Block Devices --->
        <*> RAM disk support
        [*] Initial RAM disk (initrd) support
</pre>
 
Inoltre è necessario controllare che l’opzione '''Read DSDT from initrd''' sia selezionata nel menu delle opzioni ACPI:
<pre>
Power management options (ACPI, APM) --->
     ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) Support --->
        [*] Read DSDT from initrd
</pre>


Dove:
Se queste opzioni non sono abilitate, abilitarle e ricompilare il kernel. Se sono già abilitate non è necessario ricompilare il kernel ;-).  
:* '''service_name'''  � l�indicazione di un servizio gestito da xinetd;
:* '''attribute'''  indica un attributo relativo al servizio service_name;
:* '''assign_op'''  � un operatore di assegnamento, e pu� essere = (specifica l�unico valore dell�attributo), += (aggiunge un valore all�attributo) o -= (rimuove un valore dall�attributo).


===Opzioni di Xinetd===
Ora il kernel è pronto ad accettare la DSDT con initrd.
Le opzioni che possono essere utilizzate per la modalit� di funzionamento di xinetd sono le seguenti:
Se non avete a disposizione i tool mkinitrd e/o mkinitramfs che Debian mette a disposizione è necessario modificare l'initrd che avete, ma prima di farlo è fortemente consigliato di farne una copia di backup:
:* '''-d''' abilita la modalit� di debug;
<pre>
:* '''-syslog syslog_facility''' imposta la facility relativa al system log44 secondo quanto specificato da syslog_facility;
# cp /boot/initrd-kernel-2.6.8.img /boot/initrd-kernel-2.6.8.img.bak
:* '''-filelog logfile'''' indica di redirigere il log degli eventi di xinetd nel file logfile;
# echo -n "INITRDDSDT123DSDT123" >> /boot/initrd-kernel-2.6.8.img
:* '''-f config_file''' indica il file di configurazione da considerare secondo quanto specificato da config_file (default /etc/xinetd.conf);
# cat DSDT.aml >> /boot/initrd-kernel-2.6.8.img
:* '''-pidfile pid_file''' indica di scrivere nel file pid_file il PID del processo lanciato;
</pre>
:* '''-stayalive''' indica di rimanere in esecuzione anche se nel file di configurazione non � stato specificato nessun servizio;
:* '''-limit proc_limit''' imposta il numero massimo di processi che xinetd pu� lanciare secondo quanto specificato da proc_limit;
:* '''-logprocs limit''' imposta il numero massimo di daemon che possono essere lanciati in esecuzione per ogni utente, secondo quanto specificato da limit;
:* '''-version''' visualizza la versione di xinetd;
:* '''-inetd_compat''' indica di considerare anche il file di configurazione '''/etc/inetd.conf''' subito dopo '''/etc/xinetd.conf''';
:* '''-cc interval''' indica di controllare un controllo periodico del proprio stato ogni interval secondi;


Il processo xinetd effettua le operazioni elencate in corrsipondenza dei seguenti segnali.
Riavviare e controllare se il supporto ACPI funziona. Ricordarsi di aggiornare i bootloader!


:*'''SIGHUP''' rilegge il file di configurazione e termina l�esecuzione dei daemon relativi a servizi non pi� attivi (secondo quanto specificato nel file di configurazione).
== Siti ufficiali dei progetti ==
:* '''SIGQUIT''' termina la sua esecuzione.
:* '''SIGTERM''' termina l�esecuzione di tutti i daemon prima di terminare anche la sua esecuzione.
:* '''SIGUSR1''' scrive il suo stato interno (dump) nel file '''/var/run/xinetd.dump'''.
:* '''SIGIOT''' controlla la consistenza delle sue strutture dati, visualizzando quindi un messaggio relativo.


Autore: [[Utente:Net deity|Net deity]]
* http://acpi.sourceforge.net
* http://www.acpi.info/

Versione attuale delle 09:43, 8 mag 2016

Emblem-important.png Attenzione. Questa guida è obsoleta. Viene mantenuta sul Wiki solo per motivi di natura storica e didattica.


Introduzione

ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) è uno standard industriale aperto che definisce l'interfaccia tra S.O. e BIOS per l'amministrazione e la configurazione delle risorse di un PC. ACPI prevede che le informazioni a basso livello sul sistema (batteria, luminosità LCD, pulsanti Fn, ecc.) siano contenute nella DSDT (Differentiated System Description Table).

Il problema principale del supporto ad ACPI in Linux risiede nella presenza di errori (ma anche di controlli espliciti su alcune caratteristiche peculiari del S.O. soprastante) nella tabella DSDT: purtroppo, molti fornitori di hardware non sono in grado, o non vogliono fornire tabelle DSDT completamente funzionali secondo gli standard ACPI.

Per questo motivo, per utilizzare appieno le possibilità offerte da alcuni PC, soprattutto laptop, è necessario correggere la DSDT e istruire il kernel affinché nel processo di boot carichi la tabella fornita da noi invece di quella fornita dal BIOS.

Aggiornamento del BIOS

Per cominciare è indispensabile aggiornare il BIOS con l’ultima versione disponibile, sperando che la nuova versione contenga una tabella DSDT con meno errori della precedente :P.

Installazione nel kernel del supporto ACPI

Per poter utilizzare ACPI è necessario disporre di un kernel in cui sia stato abilitato il supporto ACPI. Praticamente tutte le distribuzioni forniscono kernel precompilati con il supporto ACPI attivato. Nel caso, però, vi trovaste a dover (o voler) compilare autonomamente un kernel con il supporto ACPI, le voci necessarie sono le seguenti:

ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) Support ---> 
    ACPI Support ---> 
        <*> AC Adapter
        <*> Battery
        <*> Button
        <*> Processor

Strumenti per lavorare con le DSDT

Per poter leggere e compilare una DSDT è necessario il compilatore ASL di Intel, che in Debian esiste già precompilato a partire da Etch; altrimenti è liberamente disponibile per il download a questo indirizzo.

Per utilizzare la DSDT corretta sono disponibili due metodi:

  • il primo prevede l'applicazione di una patch per il kernel e l'inserimento della nuova DSDT direttamente nel kernel, che quindi sarà da ricompilare ogni volta che si fanno cambiamenti alla DSDT;
  • il secondo inserisce la nuova DSDT all'interno dell'initrd, e quindi non necessita la ricompilazione del kernel, a patto che nel vostro kernel sia stata inclusa una patch apposita. Al momento la patch menzionata è inclusa nei kernel delle maggiori distribuzioni (sicuramente in Debian, Ubuntu, Suse, e Mandriva).

Installare il compilatore ASL

Uno dei motivi per cui le DSDT sono spesso difettose è che vengono compilate con il compilatore fornito da Microsoft, invece che con quello fornito da Intel. Curiosamente i sistemi Microsoft riescono ad evitare gli errori commessi dal compilatore della stessa società, mentre, come si può immaginare, la stessa cosa non succede per Linux.

Per installare il compilatore Intel è sufficiente avere nel sources.list un repository per Etch, ed impartire, da root, il comando

# aptitude install iasl

Se invece avete scaricato i sorgenti, per avere il compilatore ASL funzionante è necessario compilarlo:

$ tar -zxvf acpica-unix-20050624.tar.gz
$ cd acpica-unix-20050624/compiler
$ make

Ottenere una DSDT

È possibile ottenere la DSDT attualmente installata per poi correggere gli eventuali errori e problemi, copiandola da un file reso appositamente disponibile dal filesystem virtuale /sys:

# cat /sys/firmware/acpi/tables/DSDT > dsdt.dat

Ciò creerà un file dsdt.dat che contiene la DSDT compilata. Per poterne leggere il contenuto è necessario decompilarla con il compilatore ASL appena installato:

$ iasl -d dsdt.dat

Verrà generato un file di testo denominato dsdt.dsl, che contiene la DSDT. Questo file può essere aperto con un normale editor di testi e modificato a seconda delle esigenze e dei problemi riscontrati.

Per vedere quali sono i problemi spesso è sufficiente ricompilare il file ottenuto: il compilatore ASL fornirà una serie di warning sulle ottimizzazioni che è possibile fare (e le farà automaticamente) ed, eventualmente, segnalerà degli errori, la cui soluzione può essere, ad esempio, ricercata su Internet.

Ad ogni modo una lettura del codice della DSDT può essere istruttiva. Il linguaggio è abbastanza simile al C e con qualche minima conoscenza è possibile comprendere i principali costrutti logici.

Nel codice di alcune DSDT è stato trovato un controllo (if .. then) sulla lunghezza del nome del S.O. soprastante (17 lettere, proprio come "Microsoft Windows") come requisito per l'attivazione di alcune funzioni dell'ACPI.

Una volta corretti gli errori ricompilare il file dsdt.dsl.

$ iasl -tc dsdt.dsl

Verranno generati due file dalla compilazione:

  • dsdt.hex
  • DSDT.aml
Warning.png ATTENZIONE
È possibile scaricare una custom DSDT già pronta e corretta da Internet per molti portatili in commercio: http://acpi.sourceforge.net/dsdt/tables


Un esempio: la mia DSDT

Nel mio sistema (PC desktop, scheda madre Chaintech) ho da qualche tempo un problema con l'inizializzazione delle porte USB, tale che circa nel 40% dei casi (ma mai due volte di seguito) il PC si blocca durante il boot, e devo riavviare forzatamente.

Per cercare di risolvere la cosa ho analizzato la mia tabella DSDT. L'ho estratta, e quando ho provato a ricompilarla ho avuto il seguente output:

$ iasl -tc dsdt.dsl

Intel ACPI Component Architecture
ASL Optimizing Compiler version 20060113 [Jan 22 2006]
Copyright (C) 2000 - 2006 Intel Corporation
Supports ACPI Specification Revision 3.0a

dsdt.dsl   290:     Method (\_WAK, 1, NotSerialized)
Warning  2078 -                 ^ Reserved method must return a value (_WAK)

dsdt.dsl   318:             Store (Local0, Local0)
Error    1048 -                         ^ Method local variable is not initialized (Local0)

dsdt.dsl   323:             Store (Local0, Local0)
Error    1048 -                         ^ Method local variable is not initialized (Local0)

dsdt.dsl  2368:             Store (Local0, Local0)
Error    1048 -                         ^ Method local variable is not initialized (Local0)

ASL Input:  dsdt.dsl - 4804 lines, 160190 bytes, 1781 keywords
Compilation complete. 3 Errors, 1 Warnings, 0 Remarks, 465 Optimizations

in sostanza, c'è un errore ripetuto identico tre volte (Error 1048), oltre ad un warning. Andiamo a vedere le sezioni incriminate. La prima è:

Scope (\_SI)
{
    Method (_MSG, 1, NotSerialized)
    {
        Store (Local0, Local0)
    }
    Method (_SST, 1, NotSerialized)
    {
        Store (Local0, Local0)
    }
}

Come si vede viene utilizzata due volte la variabile Local0, ma non viene mai dichiarata.

Vediamo di capire almeno un minimo il significato di questo pezzo di codice. La funzione Store è una funzione di assegnazione verso destra: alla variabile a destra viene assegnato il valore (o il valore della variabile) che si trova a sinistra.

In questo caso, però, è evidente che questa assegnazione è del tutto inutile, perché viene assegnato alla variabile Local0 il valore che ha già, quindi per correggere l'errore non faccio altro che cancellare l'istruzione commentandola:

Scope (\_SI)
{
    Method (_MSG, 1, NotSerialized)
    {
//        Store (Local0, Local0)
    }
    Method (_SST, 1, NotSerialized)
    {
//        Store (Local0, Local0)
    }
}

Come si vede i commenti sono marcati come in C.

Facendo questa correzione anche nelle altre posizioni segnalate vengono eliminati tutti gli errori, quindi passiamo al warning. Il codice è questo:

Method (\_WAK, 1, NotSerialized)
{
    Store (0xFF, DBG1)
    SALD (0x00)
    SFAN (0xFF)
    Notify (\_SB.PCI0.PX40.UAR1, 0x00)
    If (OSFL)
    {
        Notify (\_SB.PWRB, 0x02)
    }
    Else
    {
        If (LEqual (RTCW, 0x00))
        {
            Notify (\_SB.PWRB, 0x02)
        }
    }
    Notify (\_SB.PCI0.USB0, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB1, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB2, 0x00)
    Notify (\_SB.PCI0.USB3, 0x00)
}

Le ultime righe mi danno la prova che l'errore ha a che fare con le porte USB, come avevo già notato.

Cercando in rete scopro che il metodo \_WAK, che è una funzione utilizzata al risveglio da uno stato di risparmio energetico (o di spegnimento), deve restituire un valore, che indichi se l'operazione di risveglio è riuscita o meno.

Una possibile diagnosi del mio problema, a questo punto, è che in certi casi durante il boot viene richiamato questo metodo, e il sistema si blocca in attesa di un risultato, che però non viene mai restituito. (N.d.A.: la diagnosi è evidentemente sbagliata, perché il problema persiste :()

Io non ho idea di come reperire, nel codice, l'informazione sull'esito dell'inizializzazione delle porte USB, quindi non mi è possibile correggere il codice in modo che assolva alla funzione per cui è stato scritto, ma posso usare un workaround, e fare in modo che restituisca comunque un esito positivo.

Per fare questo si trova (in rete), senza entrare nei dettagli, che è sufficiente aggiungere alla fine del metodo, subito prima dell'ultima parentesi graffa, la riga

Return(Package(0x02){0x00, 0x00})

Dopo le correzioni il codice viene ricompilato senza errori né warning :D

Ora però mi viene una curiosità, e mi metto a cercare nel codice la scritta "Microsoft". Questo è quello che ne viene fuori:

Method (\_SB.PCI0._INI, 0, NotSerialized)
{
    If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows"))
    {
        Store (0x56, SMIP)
    }
    Else
    {
        If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows NT"))
    {
        Store (0x58, SMIP)
        Store (0x00, OSFX)
        Store (0x00, OSFL)
    }
    Else
    {
    Store (0x57, SMIP)
    Store (0x02, OSFX)
    Store (0x02, OSFL)
    }
}

Anche senza conoscere il linguaggio, il codice è facilmente interpretabile: "se il Sistema Operativo si chiama 'Microsoft Windows' assegna il valore (esadecimale) 0x56 alla variabile SMIP, se invece si chiama 'Microsoft Windows NT' assegna 0x58 alla variabile SMIP e zero alle variabili OSFX e OSFL; se il S.O. è diverso da quelli elencati assegna alle tre variabili, rispettivamente, 0x57, 0x02 e 0x02".

Per qualche motivo a me ignoto chi ha impostato questa DSDT ha fatto in modo di cambiare le funzionalità del sottosistema ACPI a seconda del S.O. che si usa. Poiché questo non mi rende particolarmente felice, ho modificato il codice in questo modo, eliminando di fatto il controllo:

Method (\_SB.PCI0._INI, 0, NotSerialized)
{
//    If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows"))
//    {
//        Store (0x56, SMIP)
//    }
//    Else
//    {
//        If (STRC (\_OS, "Microsoft Windows NT"))
//    {
        Store (0x58, SMIP)
        Store (0x00, OSFX)
        Store (0x00, OSFL)
//    }
//    Else
//    {
//    Store (0x57, SMIP)
//    Store (0x02, OSFX)
//    Store (0x02, OSFL)
//    }
}

Ora il mio sistema funziona un pochino meglio :-)

Aggiornamento: ricontrollando il codice ho notato che le tre variabili SMIP, OSFX e OSFL vengono inizializzate altrove, e quindi, in sostanza, il presente codice è inutile (se non dannoso ;-)), quindi l'ho semplicemente eliminato.


Vorrei far notare che le correzioni che sono state fatte non sono delle vere correzioni, ma dei workaround: non ci si assicura che il codice faccia quel che deve fare, ma solo che non ci siano errori formali.

Purtroppo la correzione vera di questi errori è al di là delle nostre possibilità, perché richiede, oltre alla conoscenza del linguaggio di programmazione, una conoscenza approfondita di come si comporta il nostro hardware, e nella grande maggioranza dei casi queste informazioni sono tenute segrete.

Aggiornare il Kernel

Come abbiamo già detto, è possibile inserire la tabella DSDT generata in modo statico nel kernel, oppure renderla disponibili tramite initrd.

  • Il primo metodo prevede di includere la DSDT nel kernel. Questo comporta la ricompilazione del kernel al termine della procedura. Se usate questo metodo avete bisogno del file dsdt.hex.
  • Il secondo metodo prevede di passare la DSDT al kernel durante il caricamento nella fase di boot tramite initrd. Se usate questo metodo avete bisogno del file DSDT.aml.


Il metodo initrd è probabilmente preferibile, soprattutto se dovete fare diversi cambiamenti alla vostra DSDT, perché non richiede la ricompilazione del kernel per ogni nuova DSDT generata.

Installazione Metodo statico

È necessario applicare una patch al kernel per far sì che sia in grado di leggere la nuova DSDT. Per fare questo ci spostiamo nella directory dove sono presenti i sorgenti:

$ cd /usr/src/linux-2.6.8
$ patch -p1 < /percorso_dove_avete_salvato_la_patch

Se non appaiono errori, significa che la patch è stata applicata correttamente.

Copiamo il file dsdt.hex, rinominandolo in dsdt_table.h, nella directory dei sorgenti del kernel:

$ cp dsdt.hex /usr/src/linux-2.6.8/include/acpi/dsdt_table.h

Infine ricompiliamo il kernel. Se non ci sono errori al prossimo avvio del PC il supporto ACPI è caricato correttamente senza alcun problema.

Installazione Metodo initrd

Se usate un kernel standard Debian non è necessario ricompilare il kernel: è sufficiente posizionare la tabella DSDT nel posto giusto e ricreare l'initrd o l'initramfs. Per fare questo dovete prima verificare se il vostro kernel usa l'initrd o l'initramfs. I kernel Debian standard usano l'initramfs a partire dalla versione 2.6.14 compresa, ma per essere sicuri è sufficiente usare il comando file. Per esempio nel mio sistema ho:

$ file /boot/initrd.img-2.6.12-1-686-smp
/boot/initrd.img-2.6.12-1-686-smp: Linux Compressed ROM File System data, little endian \
size 5046272 version #2 sorted_dirs CRC 0x5c015a8f, edition 0, 2920 blocks, 338 files

che è un tipico initrd Debian e usa il cramfs, e anche

$ file /boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp
/boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp: gzip compressed data, from Unix, max compression

che invece è un initramfs.

Distro diverse da Debian non usano il cramfs, e può darsi che a questa prima analisi si trovi comunque un file compresso con gzip: per indagare oltre è sufficiente decomprimere una copia del file (notate l'aggiunta del suffisso .gz, senza il quale gunzip rifiuta di decomprimere il file): l'initramfs è un archivio cpio.

$ cp /boot/initrd.img-2.6.15-1-686-smp initramfs.gz
$ gunzip initramfs.gz
$ file initramfs
initramfs: ASCII cpio archive (SVR4 with no CRC)

Se usate l'initrd (da root):

# cp DSDT.aml /etc/mkinitrd/DSDT
# mkinitrd -o initrd-<versione>  <versione> 

in cui <versione> è il nome della directory che contiene i moduli, e che trovate in /lib/modules/.

Se usate l'initramfs (sempre da root):

# cp DSDT.aml /etc/mkinitramfs/DSDT.aml
# mkinitramfs -o initrd-<versione>  <versione> 

con le stesse avvertenze di prima.

Se il vostro kernel non comprende la patch che gli permette di leggere la DSDT nell'initrd, dovete ricompilarlo. Prima però applicate la patch, spostandovi nella directory dove sono presenti i sorgenti:

$ cd /usr/src/linux-2.6.8
$ patch -p1 < / percorso_dove_avete_salvato_la_patch

Al momento in cui si scrive, se usate l'initramfs vi serve anche una seconda patch che trovate allo stesso indirizzo della prima (in futuro verranno probabilmente unificate).

Prima di compilare è necessario assicurarsi che i seguenti moduli (ramdisk e initrd) siano compilati staticamente nel kernel:

Device Drivers ---> 
    Block Devices ---> 
        <*> RAM disk support 
        [*] Initial RAM disk (initrd) support

Inoltre è necessario controllare che l’opzione Read DSDT from initrd sia selezionata nel menu delle opzioni ACPI:

Power management options (ACPI, APM) ---> 
    ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) Support ---> 
        [*] Read DSDT from initrd

Se queste opzioni non sono abilitate, abilitarle e ricompilare il kernel. Se sono già abilitate non è necessario ricompilare il kernel ;-).

Ora il kernel è pronto ad accettare la DSDT con initrd. Se non avete a disposizione i tool mkinitrd e/o mkinitramfs che Debian mette a disposizione è necessario modificare l'initrd che avete, ma prima di farlo è fortemente consigliato di farne una copia di backup:

# cp /boot/initrd-kernel-2.6.8.img /boot/initrd-kernel-2.6.8.img.bak
# echo -n "INITRDDSDT123DSDT123" >> /boot/initrd-kernel-2.6.8.img
# cat DSDT.aml >> /boot/initrd-kernel-2.6.8.img

Riavviare e controllare se il supporto ACPI funziona. Ricordarsi di aggiornare i bootloader!

Siti ufficiali dei progetti