LKN: Guida di Riferimento dei Parametri di Boot del Kernel - parte1: differenze tra le versioni

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; <code>vdso=''[0|1]''</code> : Disabilita (0) o abilita (1) il VDSO (Virtual Dynamic Shared Object) mapping. Di default, e' abilitata.
; <code>vdso=''[0|1]''</code> : Disabilita (0) o abilita (1) il VDSO (Virtual Dynamic Shared Object) mapping. Di default, e' abilitata.


=='''Opzioni per la sospensione'''==
Queste opzioni cambiano il modo con cui il kernel gestisce la sospensione per scopi di power-saving.
==='''resume'''===
Specifica la partizione di dispositivo per l'immagine di sospensione.
; <code>resume=suspend_device</code> : Dice al kernel quale dispositivo di disco contiene l'immagine del kernel sospesa. Se i dati nell'immagine sono una immagine di kernel valida creata dal software suspend subsystem, verrà caricata nella memoria e il kernel la  eseguirà invece di continuare il normale processo di boot. suspend_device è il nome del dispositivo del kernel, che potrebbe essere differente da ciò che lo userspace pensa che il nome del dispositivo sia, per cui state attenti con questa opzione.
==='''noresume'''===
Disabilita il resume.
Disabilita la funzione di resume del kernel. Qualsiasi partizione di swap che era utilizzata per mantenere le immagini di sistema con il quale il kernel poteva venir ricaricato ritornerà ad essere spazio di swap disponibile.
=='''Opzioni per la CPU'''==
Queste opzioni controllano un largo intervallo di comportamento che riguardano i timing, l'uso del processore in sistemi multi processore, e altre caratteristiche del processore.
==='''cachesize'''===
Non tiene conto del rilevamento della dimensione della cache di livello 2.
; <code>cachesize=n</code> : A volte i bug hardware della CPU fanno si che riportino una dimensione errata della cache. Il kernel tenterà di raggirare e di sistemare i problemi più noti con molte delle CPU, ma per alcune CPU non è possibile determinare quale dovrebbe essere la dimensione corretta. Questa opzione prevede di non tenerne conto per queste situazioni. n è misurato in bytes.
==='''lpj'''===
Imposta i loops per jiffy.
; <code>lpg=n</code> : Specifica i loops per jiffy che dovrebbero essere usati dal kernel, e così da far evitare al kernel il time-consuming di autorilevamento a boot-time di questo valore. Se n è 0, il valore verrà rilevato come al solito.
Su sistemi SMP, questo valore verrà impostato su tutte le CPU, il che potrebbe causare dei problemi se le differenti CPU necessitano di diverse impostazioni. Un valore incorretto causerà delay incorretti nel kernel, il che può portare a inpredicabili errori di I/O e altri problemi. Sebbene sfortunatamente, in casi estremi questo potrebbe danneggiare il vostro hardware.
==='''nmi_watchdog'''=== 
Imposta il valore di NMI watchdog
; <code>nmi_watchdog=''[0|1|2|3]''</code> : Questa è una caratteristica di debug che permette all'utente di non tener conto del valore di "default nonmaskable interrupt" (NMI) watchdog. 0 specifica che nessun NMI watchdog dovrebbe essere usato. 1 specifica che l'APIC dovrebbe essere usato se presente. 2 specifica che il local APIC dovrebbe essere usato se presente. 3 significa che il watchdog di NMI è invalido, per cui non usarlo.
==='''no387'''===
Usa sempre la libreria di emulazione del 387.
Usa sempre la libreria di emulazione del 387, anche se un coprocessore matematico 387 è presente nel sistema.
==='''nofxsr'''===
Disabilita l'x86 floating-point save e restore.
Disabilita il save e restore registro extended dell'x86 floating-point.
Il kernel salverà solo i registri di legacy floating-point su un task switch.
==='''no-hlt'''===
Non usare l'istruzione HLT.
Questa opzione è disponibile perché l'istruzione HLT non funziona correttamente su alcuni processori x86. Questa istruzione dice al kernel di non usare questa istruzione.
==='''mce'''===
Attiva la carattersitica di controllo delle eccezioni della macchina.
Alcuni processori possono controllare gli errori di macchina (di solito errori nell'hardware). Questa opzione attiva questo subsystem, se è stato compilato all'interno della configurazione del kernel.
==='''nomce'''=== 
Disabilita la carattersitica di controllo delle eccezioni della macchina.
Questa opzione disabilita il subsystem.
==='''nosep'''===
Disabilita il supporto x86 SYSENTER/SYSEXIT
Disabilita il supporto x86 SYSENTER/SYSEXIT nel kernel. Questo può causare per alcune system call un allungamento dei tempi.
==='''nosmp'''===
Si avvia come una macchina a processore singolo.
Dice a un kernel SMP di comportarsi come un kernel uniprocessore, anche se su una macchina multiprocessore.
=='''Opzioni dello scheduler'''==
Queste opzioni apportono piccole modifiche ai parametri usati per fare le decisioni di scheduling. Molti dipendono da una comprensione interiore di come lo scheduler funziona in Linux.
==='''isolcpus'''===
Isola le CPU dallo scheduler del kernel.
; <code>isolcpus=cpu_number''[,cpu_number,...]''</code>
Rimuove le CPU, come definito dal valore di cpu_number, dal bilanciatore SMP generale del kernel e dagli algoritmi di scheduler.
L'unico modo per muovere un processo dentro o fuori una CPU "isolata" è via la chimata di sistema CPU affinity. cpu_number comincia da 0, per cui il valore massimo è il numero di CPU presenti nel sistema meno uno.
Questa opzione è la via preferita per isolare le CPU. L'alternativa, impostare manualmente le CPU mask di tutte le task del sistema, può causare problemi e sottoottimali performance nel load-balancer.
==='''migration_cost'''===
Non tiene conto dei costi di migration dello scheduler di default.
; <code>migration_cost=level-1-useconds''[level-2-useconds...]''</code>
Questa è una opzione di debug che non tiene conto della matrice del costo di migration dello scheduler di default. I numeri specificati da level-N-useconds sono indicizzati dal "CPU domain distance" e sono misurati in microsecondi.
Un esempio di questa opzione è migration_cost=1000,2000,3000 per una macchina SMT NUMA. Imposta un costo di migration intra-core di 1ms, un altro costo inter-core di migration di 2ms e un altro costo inter-node di 3ms.
Valori incorretti possono severamente degradare le performance dello scheduler, per cui questa opzione dovrebbe venir usata solo per lo sviluppo dello scheduler, mai per ambienti di produzione.
==='''migration_debug'''===
Verbosita' del costo di autorilevamento della migration.
; <code>igration_debug=''[0|1|2]''</code>
Imposta il livello di debug del costo di migration. Se 0 viene specificato, nessun messaggio extra viene stampato nel log del kernel. Questo è il valore di default. 1 stampa alcune informazioni su come la matrice è determinata. 2  è molto prolisso ed è utile solo se utilizzate una console seriale, dato che l'ammontare delle informzioni sovrascriverà il buffer del log del kernel.
==='''migration_factor'''===
Moltiplica o divide i costi di migration.
; <code>migration_factor=percent</code>
Modifica i costi di default di migration alla percentuale specificata. Questa è una opzione di debugging per aumentare o decrementare proporzionalmente i costi di autorilevamento per tutte le entries della migration matrix. Per esempio, migration_factor=150 incrementa i costi di migration del 50 per cento, per cui lo scheduler sarà meno desideroso di migrare le task di cache-hot. migration_factor=80 decrementa i costi di migration del 20 per cento, così rendendo lo scheduler più desideroso di migrare le task.
Valori incorretti possono severamente degradare le performance dello scheduler, per cui questa opzione dovrebbe venir usata solo per lo sviluppo dello scheduler, mai per ambienti di produzione.
=='''Opzioni Ramdisk'''==
Queste opzioni controllano come chi immagazzina le informazioni in memoria, che viene usato per simulare i dischi (ramdisk), è fatto, incluso il ramdisk di init che contiene informazioni necessarie ad alcuni stage di booting.
==='''initrd'''===
Locazione del ramdisk iniziale.
; <code>initrd=filename</code>
Specifica dove il ramdisk iniziale per il boot del kernel è locato.
==='''load_ramdisk'''===
Carica un kernel ramdisk da floppy
; <code>load_ramdisk=n</code>
Se n è impostato a 1, un ramdisk viene caricato dal kernel a boot time dal floppy drive.
==='''noinitrd'''===
Non usare qualsiasi initrd.
Non caricare nessun ramdisk iniziale, anche se è configurato in altre opzioni passate al kernel.
==='''prompt_ramdisk'''===
; <code>prompt_ramdisk=1</code>
Chiede all'utente quale ramdisk iniziale prima di provare a leggerlo da floppy drive.
==='''ramdisk_blocksize'''===
; <code>ramdisk_blocksize=n</code>
Dice al driver di ramdisk quanti byte usare per blocco. La dimensione di default è 1024.
==='''ramdisk_size'''===
Dimensione del ramdisk.
; <code>ramdisk_size=n</code>
Specifica la dimensione del ramdisk iniziale in kilobyte. La dimensione di default è 4096 (4 MB). Questa opzione dovrebbe venir usata invece della vecchia opzione da linea di comando ramdisk.
=='''Opzioni del disco di Root'''==
Queste opzioni controllano come il kernel trova e gestisce il filesystem che contiene quello di root.
==='''ro'''===     
Esegue il mount del dispositivo di root in "read-only" a boot.
Il default del kernel è quello di fare il mount del dispositivo di root come read-only a boot time. Questa opzione assicura che questo sia il modo che il kernel usi. Non tiene conto della opzione da linea di comando di rw, se è stata specificata in precedenza a linea di comando di boot.
==='''root'''===
Specifica da quale filesystem di root fare il boot.
; <code>root=device</code>
Dice al kernel su quale dispositivo di disco l'immagine del root filesystem si trova.
Il dispositivo può essere specificato in una delle seguenti maniere:
''nnnn''
Un device number in esadecimale rappresenta il major e minor number del dispositivo nel formato interno che il kernel aspetta. Questo metodo non è raccomandato a meno che abbiate accesso all'inetrno del kernel.
''/dev/nfs''
Usa il disco NFS specificato da opzione di boot nfsroot come disco di root.
''/dev/<diskname>''
Usa il nome kernel del disco specificato da <diskname> come disco di root.
''/dev/<diskname><decimal>''
Usa il nome kernel del disco specificato da <diskname> e la partizione specificata da <decimal> come disco di root. Questo è uguale come sopra, ma è necessario quando <diskname> termina con una cifra.
==='''rootdelay'''===
Tempo di ritardo prima di provare a fare il mount del filesystem di root.
; <code>rootdelay=n</code> : Attende n secondi prima di provare a fare il mount del filesystem di root. Questo può essere utile se il filesystem di root è su un dispositivo USB o Firewire, dato che questi dispositivi richiedono un po' di tempo per essere scoperti dal kernel.
==='''rootflags'''===
Le opzioni di mount del filesystem di root.
; <code>rootflags=options</code> : Le opzioni di mount che il kernel dovrebbe usare nel fare il mount del filesystem di root. Il valore delle opzioni dipende dal tipo di filesystem; vedere la documentazione per i tipi individuali per i dettagli su cosa sia valido.
==='''rootfstype'''===
Il tipo di filesystem di root.
; <code>rootfstype=type</code> : Prova a fare il mount del filesystem di root con questo tipo di filesystem. Per esempio, rootfstype=ext3.
==='''rw'''===
Fa il mount del dispositivo di root in lettura-scrittura al boot.
Il default per il kernel è fare il mount del dispositivo di root in sola lettura al boot time. Questa opzione fa il mount del dispositivo di root in lettura-scrittura invece.
=='''Opzioni di Init'''==
Il processo di Init è il primo che viene eseguito dal kernel ed è il progenitore di tutti gli altri processi. Queste opzioni controllano quale programma è eseguito e come viene eseguito.
==='''init'''===
Programma da eseguire a init time.
; <code>init=filename</code> : Esegue il binario specificato come processo di init invece del programma di default /sbin/init.
==='''rdinit'''===
Esegue il processo di init dal ramdisk.
; <code>rdinit=full_path_name</code> : Esegue il programma specificato da full_path_name come processo di init.
Questo file deve essere sul ramdisk del kernel invece che sul filesystem di root.
==='''S'''===
Esegue init in modalità single-user.
Il default per il kernel è di eseguire init in multi-user mode. Questa opzione esegue init invece in modalità single-user.
=='''Opzioni di kexec'''==
Il sotto sistema kexec è una caraterristica specializzata nel reboot che permette un reboot veloce ed è usualmente combinata con la kdump facility che abilita la memoria del kernel precedente per essere scaricata in un posto sicuro per una analisi a posteriori. Queste opzioni modificano i parametri del sottosistema di kexec.
==='''crashkernel'''===
Riserva una porzione di memoria fisica per l'uso di kexec.
; <code>crashkernel=n''[KMG]@start[KMG]''</code> : Il sottosistema di kexec ama avere una porzione di memoria fisica riservata per esso. Questa opzione riserva la memoria dal resto del kernel ed inizierà a usarla se il kernel va in panic. n specifica l'ammontare della memoria da riservare, e start specifica la locazione per per questa parte di memoria. Entrambe sono misurate in unita' di kilobyte (K), megabyte (M), o gigabyte (G).
==='''elfcorehdr'''===
Inizio dell'ELF header dell'immagine di core del kernel.
; <code>elfcorhdr=n</code> : Il kernel, come ogni eseguibile Linux, è salvato in formato ELF.
Questa opzione specifica l'indirizzo fisico dove l'ELF header del core dell'immagine del kernel inizia. Questo è usato da kexec per trovare il kernel quando fa il boot l'immagine del kernel secondario.
=='''Opzioni RCU'''==
Read Copy Update (RCU) è una porzione del kernel che gestisce l'esclusione mutuale per una varietà di sottosistemi in maniera "lockless". Ci sono un numero di opzioni che possono essere usate per regolare RCU in modi differenti:
==='''rcu.blimit'''===
RCU batch limit.
; <code>rcu.blimit=n</code> : Imposta il numero massimo di callback RCU finite a un processo in un unico batch.
==='''rcu.qhimark'''===
RCU queue high level.
; <code>rcu.qhimark=n</code> : Il "Batch limiting" è disabilitato quando il numero di callback accodate si incremnte oltre n.
==='''rcu.qlowmark'''===
RCU queue low level.
; <code>rcu.qlowmark=n</code> : Il "Batch limiting" è ri-abilitato quando il numero di callback RCU accodate si decrementa sotto n.
==='''rcu.rsinterva'''===
RCU callback queue length.
; <code>rcu.rsinterval=n</code> : Imposta il numero di callback RCU addizionali che dovrebbero essere accodate prima di forzare un "rescheduling" su tutte le CPU.
=='''Opzioni ACPI'''==
Queste opzioni controllano i parametri che il sottosistema Advanced Configuration and Power Interface (ACPI) può usare.
==='''acpi'''===
Opzioni del sottosistema ACPI.
acpi=''[force|off|noirq|ht|strict]'' : Questa è l'opzione principale per l'Advanced Configuration and Power Interface (ACPI).
I valori sono:
force : Forza l'attivazione dell'ACPI. Può essere usato per non tenere conto della opzione di configurazione del kernel che la disabilita.
off : Disabilita ACPI. Può essere usato per non tenere conto della opzione di configurazione del kernel che lo abilita.
noirq : Impedisce che l'ACPI venga utilizzato per il routing IRQ.
ht : Esegue solo i layer sufficienti di ACPI per attivare l'HyperThreading sui processori che ne hanno la capacità.
strict : Fa si che il layer ACPI sia meno tollerante delle piattaforme che non sono pienamente rispettose delle specifiche ACPI.
==='''acpi_sleep'''===
Opzioni di sleep di ACPI.
; <code>acpi_sleep=''[s3_bios],[s3_mode]''</code> : Durante il ''resume'' S3 (che succede dopo che la macchina è stata sospesa nella RAM), l'hardware ha bisogno di venir reinizializzato propriamente.
Per molti dipsositivi ciò è semplice, eccetto per le schede video, che sono normalmente inizializzate dal BIOS. Il kernel non ha sufficienti informazioni per riconfigurare i dispositivi video, perché quell'informazione è nel BIOS e non è accessibile. Questa opzione lascia provare al kernel l'uso del sottosistema ACPI per riconfigurare la scheda video in due modid differenti.
Vedere il file Documentation/power/video.txt per maggiori informazioni su questa opzione e come trovare il valore appropriato per il vostro tipo di hardware.
==='''acpi_sci'''===
ACPI System Control Interrupt trigger mode.
; <code>acpi_sci=''[level|edge|high|low]''</code> : Imposta l' ACPI System Control Interrupt trigger mode.
==='''acpi_irq_balance'''===
Abilita il bilanciamento ACPI IRQ.
Fa in modo che ACPI bilanci gli IRQ attivi. Questa è la opzione di default quando si lavora in modalita' APIC.
==='''acpi_irq_nobalance'''===
Disabilita il bilanciamento ACPI IRQ.
Fa in modo che ACPI non muova gli IRQ attivi. Questa è l'opzione di default quando si opera in modalita' PIC.
==='''acpi_irq_isa'''===
Segna gli IRQ elencati come usati da ISA.
acpi_irq_isa=irq''[,irq...]'' : Se l'opzione di bilanciamento degli IRQ è attiva, segna gli IRQ elencati come usati dal sottosistema ISA.
==='''acpi_irq_pci'''===
Segna gli IRQ elencati come usati da PCI.
; <code>acpi_irq_pci=irq''[,[irq...]''</code> : Se l'opzione di bilanciamento degli IRQ è attiva, segna gli IRQ elencati come usati dal sottosistema  PCI.
==='''acpi_os_name'''===
Falsica il nome del sistema operativo ad ACPI.
; <code>acpi_os_name=name</code> : Dice al BIOS ACPI che il nome del sistema operativo in esecuzione è ''name''. Questo può essere utile per ingannare il BIOS e fargli credere Windows è in esecuzione invece di Linux, il che potrebbe risolvere alcuni problemi ACPI per i BIOS più vecchi. Un esempio, usate la dicitura "Microsoft 2001" p
er ingannare il BIOS e fargli pensare che "Windows 2001" è in esecuzione sulla macchina.
==='''acpi_osi'''===
Disabilita il metodo _OSI ACPI.
; <code>acpi_osi=''[n]''</code> : Attualmente questa è una opzione binaria a dispetto del valore di integer. Se n è assente, ACPI disabiliterà il metodo _OSI. Se n è presente, _OSI non sarà disabilitato.
==='''acpi_serialize'''===
Forza la serializzazione dei metodi ASL.
Forza la serializzazione dei metodi ACPI Machine Language.
==='''acpi_skip_timer_override'''===
Salta l'interrupt che non tiene conto dei problemi.
Permette al layer ACPI di riconoscere ed ignorare l'interrupt IRQ0/pin2 che non tiene conto dei malfunzionamenti dei BIOS nForce2 che risultano comportarsi male nel timer XT-PIC.
==='''acpi_dbg_layer'''===
ACPI debug layer.
; <code>acpi_dbg_layer=n</code> : Imposta i layers di debug. n è un integer nel quale ogni bit indica un differente layer ACPI di debug. Dopo che il sistema è partito, i layer di debug possono venir impostati via file /proc/acpi/debug_layer.
==='''acpi_fake_ecdt'''===
ECDT workaround.
Se presente, permette ad ACPI di raggirare i BIOS failure quando gli manca un Embedded Controller Description Table.
==='''acpi_generic_hotkey'''===
Usa il driver generico ACPI hotkey.
Autorizza il driver "ACPI consolidated generic hotkey" a non tener conto del driver specifico di piattaforma se uno  è presente.
==='''acpi_pm_good'''===
Non tiene conto del controllo del bug di pmtimer.
Forza il kernel ad assumere che il valore del pmtimer di macchina sia bloccato e che ritorni sempre dei valori corretti.
==='''ec_intr'''===
Modalità ACPI Embedded Controller interrupt.
; <code>ec_intr=n</code> : Specifica la modalità ACPI embedded controller interrupt. Se n è 0, la modalità di "polling" verrà usata, altrimenti la modalità interrupt sarà usata. La modalità interrupt è il default.
==='''memmap'''===
Marca della memoria specifica come dati ACPI.
; <code>memmap=n''[KMG]#start[KMG]''</code> : Marca una locazione specifica e un intervallo di memoria come dati ACPI. n  è la misura della locazione di memoria e start è l'inizio della locazione nella memoria dell'intervallo. Entrambe sono misurate in unità di kilobyte (K), megabyte (M), o gigabyte (G).
==='''pnpacpi'''===
Spegne il Plug and Play ACPI.
; <code>pnpacpi=off</code> : Disabilita la funzionalità ACPI di Plug and Play.
==='''processor.max_cstate'''===
Limita il processore a un massimo C-state.
; <code>processor.max_cstate=n</code> : Limita il processore a un massimo C-state, non importa cosa le tabelle di ACPI dicono che possa supportare. n è un valore valido di C-state. Il valore di 9 non tiene conto di qualsiasi limite di DMI blacklist che potrebbe essere presente per questo processore.
==='''processor.nocst'''===
Ignora il metodo _CST per i C-state.
Fa si che il ''core'' ACPI ignori il metodo _CST nel determinare i C-state del processore e usi invece il metodo legacy FADT.
=='''Opzioni del Network File System'''==
Queste opzioni controllano lo startup dell'NFS.
==='''lockd.nlm_grace_period'''===
Assegna un ''grace period'' al lock manager.
; <code>lockd.nlm_grace_period=n</code> : Imposta il ''grace period'' per il lock manager. n è misurato in secondi.
==='''lockd.nlm_tcpport'''===
Assegna una porta TCP al lock manager.
; <code>lockd.nlm_tcpport=port</code> : Imposta la porta TCP che l'NFS lock manager dovrebbe usare. La porta deve avere un valore di porta TCP valido.
==='''lockd.nlm_timeout'''===
Assegna un nuovo valore di timeout al lock manager.
; <code>lockd.nlm_timeout=n</code> : Non considera il valore di default di ''time'' per l'NFS lock manager. n è misurato in secondi. Se questa opzione non è specificata, il default di 10 secondi verrà usato.
==='''lockd.nlm_udpport'''===
Assegna una porta UDP al lock manager.
; <code>lockd.nlm_udpport=port</code> : Imposta la porta UDP che l'NFS lock manager dovrebbe usare. La porta deve avere un valore di porta UDP valido.
==='''nfsroot'''===
Specifica l'NFS root filesystem.
; <code>nfsroot=''[server-ip:]root-dir[,nfs-options]''</code> : Imposta l'NFS filesystem di root per i sistemi senza disco, per abilitarli a fare il boot correttamente con NFS. Se questo parametro non è impostato, il valore di  /tftp-boot/client_ip_address verrà utilizzato come filesystem di root con le opzioni di default di NFS.
server-ip : ndirizzo ip del server NFS a cui connettersi.
root-dir : Directory sul server NFS dove fare il mount del root. Se c'è un gettone %s in questa string, verrà rimpiazzato con la rappresentazione ASCII dell'indirizzo IP del client.
nfs-options : Le opzioni standard di NFS, quali ro, separate da virgola.
==='''nfs.callback_tcpport'''===
Imposta la porta TCP di NFSv4 per il canale di callback.
; <code>nfs.callback_tcpport=port</code> : Specifica la porta TCP di NFSv4 su cui il canale di callback dovrebbe ascoltare. La porta deve essere un valore valido di porta TCP.
==='''nfs.idmap_cache_timeout'''===
Imposta il massimo tempo di vita per le voci di cache idmapper.
; <code>nfs.idmap_cache_timeout=n</code> : Specifica il massimo tempo di vita per le voci di cache idmapper. n è misurato in secondi.
=='''Opzioni specifiche per l'hardware'''==
Queste opzioni specificano differenti parametri, che dipendono dall'hardware presenti nel sistema.
èsono associati.
Tutti questi parametri sono sensibili ai caratteri maiuscoli e minuscoli.
=='''Opzioni specifiche per modulo'''==
In aggiunta alle opzioni elencate in questo capitolo, i parametri per i moduli che sono compilati nel kernel possono essere anche passati via linea di comando. (Moduli caricati dinamicamente, ovviamente, non sono in memoria quando il kernel si avvia e non possono quindi essere passati come parametri all'avvio.) La sintassi per passare parametri consiste nel nome del modulo seguito da un punto (.) e il parametro.
Per esempio, il modulo ''usbcore'' accetta il parametro ''blinkenlights'' per visualizzare le luci lampeggianti in tutti gli hub 2.0 supportati (non dite mai che gli sviluppatori del kernel non hanno senso degli humor). Per impostare questo parametro quando si carica il modulo dinamicamente, inserireste:
<pre>$ modprobe usbcore blinkenlights=1</pre>
Se il modulo ''usbcore'' è compilato nel kernel, ottenete lo stesso effetto invocando il kernel con la seguente opzione:
<code>usbcore.blinkenlights=1</code>
La maggior parte delle opzioni per i moduli che sono compilati nel kernel possono anche essere cambiate scrivendo in file nelle sottocartelle chiamate in base al modulo, nella cartella ''/sys/module''. Così, l'opzione ''blinkenlights'' è rappresentata del file ''/sys/module/usbcore/blinkenlights''.


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