I repository ed il loro utilizzo: differenze tra le versioni

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m (dimenticato un pezzo :))
(spostamento del punto 6-7-8 prima del 2; l'aggiunta di contrib e non-free va contro la politica Debian, spieghiamo subito che si usano per scelta personale e non è un obbligo come sembra essere ora)
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= Introduzione =
= Introduzione =
Il [[repository]] è a tutti gli effetti un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti Debian (siano essi pacchetti binari o sorgenti) in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. In ogni sistema Debian i repository utilizzati vengono indicati nel file <code>/etc/apt/sources.list</code>. Vedi anche [[Faq#Repository|FAQ: Cos'è un '''repository'''?]].
Il [[repository]] è a tutti gli effetti un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti Debian (siano essi pacchetti binari o sorgenti) in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. In ogni sistema Debian i repository utilizzati vengono indicati nel file <code>/etc/apt/sources.list</code>. Vedi anche [[Faq#Repository|FAQ: Cos'è un '''repository'''?]].
= La Struttura dei repository =
Un repository è suddivisibile, grossomodo, in due sezioni:
* '''dists''' in questo ramo sono contenuti i file di controllo, che permettono il funzionamento del sistema di pacchettizzazione. Infatti sono presenti i file che descrivono i pacchetti presenti nell'archivio (divisi per la release di appartenenza);
* '''doc''' raccoglie la documentazione di base per Debian (segnalazioni di Bug, Faq, il Contratto Sociale ed altro);
* '''indices''' contiene l'indice di tutti i file contenuti in tutti i pacchetti. Queste informazioni sono usate da [[Apt-file: ricerca all'interno dei pacchetti|<code>apt-file</code>]];
* '''non-US''' a causa di problemi legali dovuti al divieto di esportazione di materiale per la difesa (tra cui materiale crittografici, utilizzati anche in PGP e SSH). Per ovviare a questi problemi, i pacchetti sono stati posti in una sezione a parte, la cui distribuzione è legata a server non statunitensi;
* '''pool''' questo è l'archivio vero e proprio, dove sono contenuti i pacchetti, raggruppati per lettera iniziale;
* '''project''' contiene materiale per sviluppatori. Degne di nota la directory experimental, che contiene i pacchetti in fase di sviluppo e perfezionamento;<br/>
* '''tools''' contiene degli strumenti Dos per la creazione di dischetti di boot, partizionamento e lancio di Linux.
= La Suddivisione del repository =
Navigando un po' tra gli archivi Debian, si nota subito una particolare suddivisione: i repository, infatti, sono divisi in '''main''', '''contrib''' e '''non-free''', nel modo seguente:
* '''main''' è la sezione principale, che contiene il 90% dei pacchetti presenti in Debian;
* '''contrib''' raccoglie i pacchetti coerenti con i punti 5 e/o 6 delle [[DFSG]], ma che dipendono da pacchetti che non la rispettano;
* '''non-free''' contiene dei pacchetti che possiedono delle limitazioni nella distribuzione (ad esempio perché non utilizzabili in ambito commerciale o perché dipendenti da applicazioni o pacchetti che non rispettano la [[DFSG|Debian Free Software Guidelines]])
'''Nota: Debian promuove e percorre il sentiero del software totalmente libero; l'uso delle sezioni '''contrib''' e '''non-free''' è una scelta personale e non un obbligo.'''
= Sources.list =
== Il ruolo fondamentale ==
Il file <code>'''/etc/apt/sources.list'''</code> è forse il più importante file di configurazione del sistema di gestione dei pacchetti Debian. Esso, infatti, contiene l'elenco e gli indirizzi dei repository a cui apt accede.
== Ordine di Inserimento ==
È importante inserire i repository con un giusto ordine: i primi in elenco, infatti, sono i più importanti (o favoriti). Per migliorare le performance, è consigliabile ordinarli per velocità (es. prima il CD-ROM, poi la rete locale, poi internet, ecc.).
== Sintassi ==
Ogni riga che descrive un repository ha una ben determinata sintassi:
<pre>
deb[-src] <URI> <distribuzione> [componente/i]
</pre>
Analizziamo i singoli componenti:
* <code>'''deb o deb-src'''</code>: serve ad indicare se il repository indicato contiene pacchetti binari o pacchetti sorgenti (se li contiene entrambi, è necessario specificarlo usando due righe diverse);
* <code>'''URI'''</code>: indica l'indirizzo a cui è possibile trovare il repository; è possibile scegliere tra i seguenti metodi di accesso ai pacchetti:
** <code>'''file'''</code>: permette di inserire un repository presente sul disco rigido del computer;
** <code>'''cdrom'''</code>: permette di inserire un repository presente su un cd-rom;
** <code>'''http'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo HTTP (se è impostata una variabile di ambiente <code>'''http_proxy'''</code> col formato <code>'''http://server:port/'''</code> verranno usate queste opzioni per accedere al repository; in caso di necessità di autenticazione, è possibile specificare l'indirizzo del proxy, nella variabile d'ambiente <code>'''http_proxy'''</code>, nel seguente modo: <code>'''http://user:pass@server:port/'''</code>, anche se risulta non essere un modo sicuro di autenticazione);
** <code>'''ftp'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo FTP; è possibile specificare un proxy nello stesso modo indicato per http al punto precedente, sostituendo alla variabile <code>'''http_proxy'''</code> <code>'''ftp_proxy'''</code>;
** <code>'''copy'''</code>: è identico a file, ma i file utilizzati vengono salvati nella cache di apt; utile nel caso di supporti removibili quali chiavette USB, floppy, memorie SD, ecc.;
** <code>'''rsh, ssh'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo SSH. Non è possibile, però, effettuare alcuna autenticazione interattiva, ma solo tramite lo scambio di chiavi RSA;
* <code>'''distribuzione'''</code>: indica la [[La struttura della Distribuzione|distribuzione (o release)]] utilizzata, è possibile usare il nome in codice (<code>lenny</code>, <code>squeeze</code>, <code>sid</code>) o il nome generico (<code>stable</code>, <code>testing</code>, <code>unstable</code>);
* <code>'''componente/i'''</code>: indica le sezioni (<code>main</code>, <code>contrib</code>, <code>non-free</code>) del repository da inserire; sono possibili scelte multiple.
== Alcuni esempi ==
Non c'è niente di meglio, per capire la sintassi del file <code>sources.list</code>, di un po' di esempi.
I repository ufficiali (binari e sorgenti) presi da un mirror italiano:
<pre>
deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main
</pre>
Ecco come invece si presenta la riga se si sceglie di aggiungere le sezioni contenenti software non totalmente libero.<br>
solo contrib:
<pre>
deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib
</pre>
anche non-free:
<pre>
deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib non-free
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib non-free
</pre>
Il repository di apt-build (Rif. 7.1 Pag. [*]):
<pre>
deb file:/var/cache/apt-build/repository apt-build main
</pre>
Un repository 'artigianale' accessibile tramite un webserver:
<pre>
deb http://repos.debianizzati.org ./
</pre>
Un repository situato nella home dell'utente maxer, creato con <code>dpkg-scanpackages</code>:
<pre>
deb file:/home/maxer/repos ./
</pre>
Per altri repository vedere: [[I repository ed il loro utilizzo#Lista repository ufficiali Debian|Lista repository ufficiali Debian]] e [[Repository non ufficiali]].
== Sources.list aggiuntivi ==
A volte può capitare di avere l'esigenza di avere più di un file contenente la lista dei repository da cui scaricare i pacchetti. Questo può capitare nel caso il file <code>sources.list</code> inizi a contenere un numero molto elevato di righe oppure perché si vogliono utilizzare dei repository diversi per le normali operazioni sui pacchetti.
Per far ciò è possibile creare dei semplici file di testo, contenenti gli indirizzi dei repository, nella directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code> . La sintassi da utilizzare al loro interno è uguale a quella del file <code>sources.list</code>; si può scegliere liberamente il nome da assegnare ai file purché termini con l'estensione <code>.list</code>
Una volta creati i file aggiuntivi, questi verranno considerati da APT come se le righe al loro interno fossero presenti all'interno del file <code>sources.list</code>.
È possibile anche specificare un file, contenente gli indirizzi dei repository, che non si trova all'interno della directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code>. Ad esempio, se il repository da cui abitualmente scarichiamo/aggiorniamo i pacchetti è irraggiungibile, basta creare un file (nell'esempio chiamato <code>nomefile.list</code>) contenente dei repository appartenenti ad un diverso mirror ed eseguire:
<pre># apt-get -o Dir::Etc::SourceList=/percorso/del/file/nomefile.list update
</pre>
Bisogna specificare obbligatoriamente il percorso completo del file se questo non si trova nella directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code>


= Lista repository ufficiali Debian =
= Lista repository ufficiali Debian =
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<pre>
<pre>
   ## Debian Stable (Squeeze)
   ## Debian Stable (Squeeze)
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main contrib non-free
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main contrib non-free
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main
   
   
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   deb http://security.debian.org/ squeeze/updates main contrib non-free
   deb http://security.debian.org/ squeeze/updates main
   #deb-src http://security.debian.org/ squeeze/updates main contrib non-free
   #deb-src http://security.debian.org/ squeeze/updates main
</pre>
</pre>


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<pre>
<pre>
   ## Debian Testing (Wheezy)
   ## Debian Testing (Wheezy)
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main contrib non-free
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main contrib non-free
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main
   
   
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   deb http://security.debian.org/ wheezy/updates main contrib non-free
   deb http://security.debian.org/ wheezy/updates main
   #deb-src http://security.debian.org/ wheezy/updates main contrib non-free
   #deb-src http://security.debian.org/ wheezy/updates main
</pre>
</pre>


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<pre>
<pre>
   ## Debian Unstable (Sid)
   ## Debian Unstable (Sid)
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main contrib non-free
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main contrib non-free
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main
</pre>
</pre>
Per '''Sid''' non c'è il repository per la sicurezza dato che eventuali falle vengono corrette semplicemente con l'aggiornamento del pacchetto incriminato.
Per '''Sid''' non c'è il repository per la sicurezza dato che eventuali falle vengono corrette semplicemente con l'aggiornamento del pacchetto incriminato.
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<pre>
<pre>
   ## Debian old-stable (Lenny)
   ## Debian old-stable (Lenny)
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main contrib non-free
   deb http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main contrib non-free
   #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main
   
   
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   ## Aggiornamenti della sicurezza
   deb http://security.debian.org/ lenny/updates main contrib non-free
   deb http://security.debian.org/ lenny/updates main
   #deb-src http://security.debian.org/ lenny/updates main contrib non-free
   #deb-src http://security.debian.org/ lenny/updates main
</pre>
</pre>


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<pre>
<pre>
# proposed updates per la prossima point release (stabile)
# proposed updates per la prossima point release (stabile)
deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-proposed-updates main contrib non-free
deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-proposed-updates main
</pre>
</pre>
* Debian old-stable
* Debian old-stable
<pre>
<pre>
# proposed updates per la prossima point release (old-stable)
# proposed updates per la prossima point release (old-stable)
deb http://ftp.us.debian.org/debian oldstable-proposed-updates main contrib non-free
deb http://ftp.us.debian.org/debian oldstable-proposed-updates main
</pre>
</pre>
Alcuni aggiornamenti per determinati pacchetti vengono rinviati al rilascio della successiva [[point-release]] della versione stabile (o vecchia stabile) di Debian. Se non si vuole aspettare la point-release si può utilizzare questo repository per installare immediatamente gli aggiornamenti proposti.<br/>
Alcuni aggiornamenti per determinati pacchetti vengono rinviati al rilascio della successiva [[point-release]] della versione stabile (o vecchia stabile) di Debian. Se non si vuole aspettare la point-release si può utilizzare questo repository per installare immediatamente gli aggiornamenti proposti.<br/>
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== Debian updates ==
== Debian updates ==
<pre>
<pre>
deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-updates main contrib non-free
deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-updates main
</pre>
</pre>
Questo archivio sostituisce l'archivio "Volatile" a partire dal rilascio di Debian 6.0 "Squeeze". I pacchetti contenuti in questo repository soddisfano le seguenti caratteristiche:
Questo archivio sostituisce l'archivio "Volatile" a partire dal rilascio di Debian 6.0 "Squeeze". I pacchetti contenuti in questo repository soddisfano le seguenti caratteristiche:
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<pre>
<pre>
   ## Debian experimental
   ## Debian experimental
   deb http://ftp.debian.org/debian experimental main contrib non-free
   deb http://ftp.debian.org/debian experimental main
</pre>
</pre>


Riga 94: Riga 187:
<pre>
<pre>
   ## Debian Volatile (lenny)
   ## Debian Volatile (lenny)
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile main contrib non-free
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile main
</pre>
</pre>


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<pre>
<pre>
   ## Debian Volatile (Etch)
   ## Debian Volatile (Etch)
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile etch/volatile-sloppy main contrib non-free
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile etch/volatile-sloppy main
   ## Debian Volatile (Lenny)
   ## Debian Volatile (Lenny)
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile-sloppy main contrib non-free
   deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile-sloppy main
</pre>
</pre>


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= Lista repository non ufficiali =
= Lista repository non ufficiali =
Per una lista dei repository non ufficiali più diffusi vedere: [[Repository non ufficiali]].
Per una lista dei repository non ufficiali più diffusi vedere: [[Repository non ufficiali]].
= La Struttura dei repository =
Un repository è suddivisibile, grossomodo, in due sezioni:
* '''dists''' in questo ramo sono contenuti i file di controllo, che permettono il funzionamento del sistema di pacchettizzazione. Infatti sono presenti i file che descrivono i pacchetti presenti nell'archivio (divisi per la release di appartenenza);
* '''doc''' raccoglie la documentazione di base per Debian (segnalazioni di Bug, Faq, il Contratto Sociale ed altro);
* '''indices''' contiene l'indice di tutti i file contenuti in tutti i pacchetti. Queste informazioni sono usate da [[Apt-file: ricerca all'interno dei pacchetti|<code>apt-file</code>]];
* '''non-US''' a causa di problemi legali dovuti al divieto di esportazione di materiale per la difesa (tra cui materiale crittografici, utilizzati anche in PGP e SSH). Per ovviare a questi problemi, i pacchetti sono stati posti in una sezione a parte, la cui distribuzione è legata a server non statunitensi;
* '''pool''' questo è l'archivio vero e proprio, dove sono contenuti i pacchetti, raggruppati per lettera iniziale;
* '''project''' contiene materiale per sviluppatori. Degne di nota la directory experimental, che contiene i pacchetti in fase di sviluppo e perfezionamento;<br/>
* '''tools''' contiene degli strumenti Dos per la creazione di dischetti di boot, partizionamento e lancio di Linux.
= La Suddivisione del repository =
Navigando un po' tra gli archivi Debian, si nota subito una particolare suddivisione: i repository, infatti, sono divisi in '''main''', '''contrib''' e '''non-free''', nel modo seguente:
* '''main''' è la sezione principale, che contiene il 90% dei pacchetti presenti in Debian;
* '''contrib''' raccoglie i pacchetti coerenti con i punti 5 e/o 6 delle [[DFSG]], ma che dipendono da pacchetti che non la rispettano;
* '''non-free''' contiene dei pacchetti che possiedono delle limitazioni nella distribuzione (ad esempio perché non utilizzabili in ambito commerciale o perché dipendenti da applicazioni o pacchetti che non rispettano la [[DFSG|Debian Free Software Guidelines]])
= Sources.list =
== Il ruolo fondamentale ==
Il file <code>'''/etc/apt/sources.list'''</code> è forse il più importante file di configurazione del sistema di gestione dei pacchetti Debian. Esso, infatti, contiene l'elenco e gli indirizzi dei repository a cui apt accede.
== Ordine di Inserimento ==
È importante inserire i repository con un giusto ordine: i primi in elenco, infatti, sono i più importanti (o favoriti). Per migliorare le performance, è consigliabile ordinarli per velocità (es. prima il CD-ROM, poi la rete locale, poi internet, ecc.).
== Sintassi ==
Ogni riga che descrive un repository ha una ben determinata sintassi:
<pre>
deb[-src] <URI> <distribuzione> [componente/i]
</pre>
Analizziamo i singoli componenti:
* <code>'''deb o deb-src'''</code>: serve ad indicare se il repository indicato contiene pacchetti binari o pacchetti sorgenti (se li contiene entrambi, è necessario specificarlo usando due righe diverse);
* <code>'''URI'''</code>: indica l'indirizzo a cui è possibile trovare il repository; è possibile scegliere tra i seguenti metodi di accesso ai pacchetti:
** <code>'''file'''</code>: permette di inserire un repository presente sul disco rigido del computer;
** <code>'''cdrom'''</code>: permette di inserire un repository presente su un cd-rom;
** <code>'''http'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo HTTP (se è impostata una variabile di ambiente <code>'''http_proxy'''</code> col formato <code>'''http://server:port/'''</code> verranno usate queste opzioni per accedere al repository; in caso di necessità di autenticazione, è possibile specificare l'indirizzo del proxy, nella variabile d'ambiente <code>'''http_proxy'''</code>, nel seguente modo: <code>'''http://user:pass@server:port/'''</code>, anche se risulta non essere un modo sicuro di autenticazione);
** <code>'''ftp'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo FTP; è possibile specificare un proxy nello stesso modo indicato per http al punto precedente, sostituendo alla variabile <code>'''http_proxy'''</code> <code>'''ftp_proxy'''</code>;
** <code>'''copy'''</code>: è identico a file, ma i file utilizzati vengono salvati nella cache di apt; utile nel caso di supporti removibili quali chiavette USB, floppy, memorie SD, ecc.;
** <code>'''rsh, ssh'''</code>: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo SSH. Non è possibile, però, effettuare alcuna autenticazione interattiva, ma solo tramite lo scambio di chiavi RSA;
* <code>'''distribuzione'''</code>: indica la [[La struttura della Distribuzione|distribuzione (o release)]] utilizzata, è possibile usare il nome in codice (<code>lenny</code>, <code>squeeze</code>, <code>sid</code>) o il nome generico (<code>stable</code>, <code>testing</code>, <code>unstable</code>);
* <code>'''componente/i'''</code>: indica le sezioni (<code>main</code>, <code>contrib</code>, <code>non-free</code>) del repository da inserire; sono possibili scelte multiple.
== Alcuni esempi ==
Non c'è niente di meglio, per capire la sintassi del file <code>sources.list</code>, di un po' di esempi.
I repository ufficiali (binari e sorgenti) presi da un mirror italiano:
<pre>
deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main non-free contrib
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main non-free contrib
</pre>
Il repository di apt-build (Rif. 7.1 Pag. [*]):
<pre>
deb file:/var/cache/apt-build/repository apt-build main
</pre>
Un repository 'artigianale' accessibile tramite un webserver:
<pre>
deb http://repos.debianizzati.org ./
</pre>
Un repository situato nella home dell'utente maxer, creato con <code>dpkg-scanpackages</code>:
<pre>
deb file:/home/maxer/repos ./
</pre>
Per altri repository vedere: [[I repository ed il loro utilizzo#Lista repository ufficiali Debian|Lista repository ufficiali Debian]] e [[Repository non ufficiali]].
== Sources.list aggiuntivi ==
A volte può capitare di avere l'esigenza di avere più di un file contenente la lista dei repository da cui scaricare i pacchetti. Questo può capitare nel caso il file <code>sources.list</code> inizi a contenere un numero molto elevato di righe oppure perché si vogliono utilizzare dei repository diversi per le normali operazioni sui pacchetti.
Per far ciò è possibile creare dei semplici file di testo, contenenti gli indirizzi dei repository, nella directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code> . La sintassi da utilizzare al loro interno è uguale a quella del file <code>sources.list</code>; si può scegliere liberamente il nome da assegnare ai file purché termini con l'estensione <code>.list</code>
Una volta creati i file aggiuntivi, questi verranno considerati da APT come se le righe al loro interno fossero presenti all'interno del file <code>sources.list</code>.
È possibile anche specificare un file, contenente gli indirizzi dei repository, che non si trova all'interno della directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code>. Ad esempio, se il repository da cui abitualmente scarichiamo/aggiorniamo i pacchetti è irraggiungibile, basta creare un file (nell'esempio chiamato <code>nomefile.list</code>) contenente dei repository appartenenti ad un diverso mirror ed eseguire:
<pre># apt-get -o Dir::Etc::SourceList=/percorso/del/file/nomefile.list update
</pre>
Bisogna specificare obbligatoriamente il percorso completo del file se questo non si trova nella directory <code>/etc/apt/sources.list.d</code>
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[[User:MaXeR|MaXeR]]
[[User:MaXeR|MaXeR]]

Versione delle 22:50, 1 apr 2011

Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Tutte le versioni supportate di Debian

Introduzione

Il repository è a tutti gli effetti un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti Debian (siano essi pacchetti binari o sorgenti) in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. In ogni sistema Debian i repository utilizzati vengono indicati nel file /etc/apt/sources.list. Vedi anche FAQ: Cos'è un repository?.

La Struttura dei repository

Un repository è suddivisibile, grossomodo, in due sezioni:

  • dists in questo ramo sono contenuti i file di controllo, che permettono il funzionamento del sistema di pacchettizzazione. Infatti sono presenti i file che descrivono i pacchetti presenti nell'archivio (divisi per la release di appartenenza);
  • doc raccoglie la documentazione di base per Debian (segnalazioni di Bug, Faq, il Contratto Sociale ed altro);
  • indices contiene l'indice di tutti i file contenuti in tutti i pacchetti. Queste informazioni sono usate da apt-file;
  • non-US a causa di problemi legali dovuti al divieto di esportazione di materiale per la difesa (tra cui materiale crittografici, utilizzati anche in PGP e SSH). Per ovviare a questi problemi, i pacchetti sono stati posti in una sezione a parte, la cui distribuzione è legata a server non statunitensi;
  • pool questo è l'archivio vero e proprio, dove sono contenuti i pacchetti, raggruppati per lettera iniziale;
  • project contiene materiale per sviluppatori. Degne di nota la directory experimental, che contiene i pacchetti in fase di sviluppo e perfezionamento;
  • tools contiene degli strumenti Dos per la creazione di dischetti di boot, partizionamento e lancio di Linux.

La Suddivisione del repository

Navigando un po' tra gli archivi Debian, si nota subito una particolare suddivisione: i repository, infatti, sono divisi in main, contrib e non-free, nel modo seguente:

  • main è la sezione principale, che contiene il 90% dei pacchetti presenti in Debian;
  • contrib raccoglie i pacchetti coerenti con i punti 5 e/o 6 delle DFSG, ma che dipendono da pacchetti che non la rispettano;
  • non-free contiene dei pacchetti che possiedono delle limitazioni nella distribuzione (ad esempio perché non utilizzabili in ambito commerciale o perché dipendenti da applicazioni o pacchetti che non rispettano la Debian Free Software Guidelines)

Nota: Debian promuove e percorre il sentiero del software totalmente libero; l'uso delle sezioni contrib e non-free è una scelta personale e non un obbligo.

Sources.list

Il ruolo fondamentale

Il file /etc/apt/sources.list è forse il più importante file di configurazione del sistema di gestione dei pacchetti Debian. Esso, infatti, contiene l'elenco e gli indirizzi dei repository a cui apt accede.

Ordine di Inserimento

È importante inserire i repository con un giusto ordine: i primi in elenco, infatti, sono i più importanti (o favoriti). Per migliorare le performance, è consigliabile ordinarli per velocità (es. prima il CD-ROM, poi la rete locale, poi internet, ecc.).

Sintassi

Ogni riga che descrive un repository ha una ben determinata sintassi:

deb[-src] <URI> <distribuzione> [componente/i]

Analizziamo i singoli componenti:

  • deb o deb-src: serve ad indicare se il repository indicato contiene pacchetti binari o pacchetti sorgenti (se li contiene entrambi, è necessario specificarlo usando due righe diverse);
  • URI: indica l'indirizzo a cui è possibile trovare il repository; è possibile scegliere tra i seguenti metodi di accesso ai pacchetti:
    • file: permette di inserire un repository presente sul disco rigido del computer;
    • cdrom: permette di inserire un repository presente su un cd-rom;
    • http: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo HTTP (se è impostata una variabile di ambiente http_proxy col formato http://server:port/ verranno usate queste opzioni per accedere al repository; in caso di necessità di autenticazione, è possibile specificare l'indirizzo del proxy, nella variabile d'ambiente http_proxy, nel seguente modo: http://user:pass@server:port/, anche se risulta non essere un modo sicuro di autenticazione);
    • ftp: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo FTP; è possibile specificare un proxy nello stesso modo indicato per http al punto precedente, sostituendo alla variabile http_proxy ftp_proxy;
    • copy: è identico a file, ma i file utilizzati vengono salvati nella cache di apt; utile nel caso di supporti removibili quali chiavette USB, floppy, memorie SD, ecc.;
    • rsh, ssh: permette di accedere ad un repository tramite il protocollo SSH. Non è possibile, però, effettuare alcuna autenticazione interattiva, ma solo tramite lo scambio di chiavi RSA;
  • distribuzione: indica la distribuzione (o release) utilizzata, è possibile usare il nome in codice (lenny, squeeze, sid) o il nome generico (stable, testing, unstable);
  • componente/i: indica le sezioni (main, contrib, non-free) del repository da inserire; sono possibili scelte multiple.

Alcuni esempi

Non c'è niente di meglio, per capire la sintassi del file sources.list, di un po' di esempi.

I repository ufficiali (binari e sorgenti) presi da un mirror italiano:

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main

Ecco come invece si presenta la riga se si sceglie di aggiungere le sezioni contenenti software non totalmente libero.
solo contrib:

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib 

anche non-free:

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib non-free
deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ stable main contrib non-free

Il repository di apt-build (Rif. 7.1 Pag. [*]):

deb file:/var/cache/apt-build/repository apt-build main

Un repository 'artigianale' accessibile tramite un webserver:

deb http://repos.debianizzati.org ./

Un repository situato nella home dell'utente maxer, creato con dpkg-scanpackages:

deb file:/home/maxer/repos ./

Per altri repository vedere: Lista repository ufficiali Debian e Repository non ufficiali.

Sources.list aggiuntivi

A volte può capitare di avere l'esigenza di avere più di un file contenente la lista dei repository da cui scaricare i pacchetti. Questo può capitare nel caso il file sources.list inizi a contenere un numero molto elevato di righe oppure perché si vogliono utilizzare dei repository diversi per le normali operazioni sui pacchetti.

Per far ciò è possibile creare dei semplici file di testo, contenenti gli indirizzi dei repository, nella directory /etc/apt/sources.list.d . La sintassi da utilizzare al loro interno è uguale a quella del file sources.list; si può scegliere liberamente il nome da assegnare ai file purché termini con l'estensione .list

Una volta creati i file aggiuntivi, questi verranno considerati da APT come se le righe al loro interno fossero presenti all'interno del file sources.list.

È possibile anche specificare un file, contenente gli indirizzi dei repository, che non si trova all'interno della directory /etc/apt/sources.list.d. Ad esempio, se il repository da cui abitualmente scarichiamo/aggiorniamo i pacchetti è irraggiungibile, basta creare un file (nell'esempio chiamato nomefile.list) contenente dei repository appartenenti ad un diverso mirror ed eseguire:

# apt-get -o Dir::Etc::SourceList=/percorso/del/file/nomefile.list update

Bisogna specificare obbligatoriamente il percorso completo del file se questo non si trova nella directory /etc/apt/sources.list.d

Lista repository ufficiali Debian

Di seguito troverete l'elenco dei repository ufficiali da inserire nel file /etc/apt/sources.list per le varie versioni di Debian. Il mirror è quello italiano. I repository dei pacchetti sorgente sono commentati. Per ulteriori informazioni leggere la sezione: Sources.list.

Stabile: Debian Squeeze

  ## Debian Stable (Squeeze)
  deb http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main
  #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ squeeze main
 
  ## Aggiornamenti della sicurezza
  deb http://security.debian.org/ squeeze/updates main
  #deb-src http://security.debian.org/ squeeze/updates main

Per avere pacchetti più aggiornati su Squeeze si possono usare i backport:

Testing: Debian Wheezy

  ## Debian Testing (Wheezy)
  deb http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main
  #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ wheezy main
 
  ## Aggiornamenti della sicurezza
  deb http://security.debian.org/ wheezy/updates main
  #deb-src http://security.debian.org/ wheezy/updates main

Instabile: Debian Sid

  ## Debian Unstable (Sid)
  deb http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main
  #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ unstable main

Per Sid non c'è il repository per la sicurezza dato che eventuali falle vengono corrette semplicemente con l'aggiornamento del pacchetto incriminato.

Vecchia stabile: Debian Lenny

  ## Debian old-stable (Lenny)
  deb http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main
  #deb-src http://ftp.it.debian.org/debian/ lenny main
 
  ## Aggiornamenti della sicurezza
  deb http://security.debian.org/ lenny/updates main
  #deb-src http://security.debian.org/ lenny/updates main

I repository speciali

Debian proposed updates

  • Debian stable
# proposed updates per la prossima point release (stabile)
deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-proposed-updates main
  • Debian old-stable
# proposed updates per la prossima point release (old-stable)
deb http://ftp.us.debian.org/debian oldstable-proposed-updates main

Alcuni aggiornamenti per determinati pacchetti vengono rinviati al rilascio della successiva point-release della versione stabile (o vecchia stabile) di Debian. Se non si vuole aspettare la point-release si può utilizzare questo repository per installare immediatamente gli aggiornamenti proposti.
Prima di entrare in questo archivio, tutti i pacchetti proposti dagli sviluppatori sono controllati dallo "Stable Release Team" di Debian che decide se accettarli o respingerli.

Debian updates

deb http://ftp.it.debian.org/debian stable-updates main

Questo archivio sostituisce l'archivio "Volatile" a partire dal rilascio di Debian 6.0 "Squeeze". I pacchetti contenuti in questo repository soddisfano le seguenti caratteristiche:

  • aggiornamenti urgenti di pacchetti non legati alla sicurezza. Questi ultimi continuano ad essere forniti dal repository security
  • aggiornamenti per pacchetti che devono essere aggiornati tempestivamente
  • aggiornamenti di pacchetti rotti da sopraggiunti cambiamenti esterni
  • aggiornamenti di pacchetti che necessitano di essere costantemente aggiornati (es. Clamav antivirus)

Tutti i pacchetti contenuti in questo repository saranno anche inclusi nella successiva point-release (es. nella 6.0.1).

Debian experimental

Come lascia intuire già il nome, in questo repository si trovano pacchetti appena rilasciati o in una fase iniziale di sviluppo. Non si dovrebbero scaricare pacchetti da qui a meno che non si sappia esattamente cosa si sta facendo.
Per citare le Debian FAQ, questi pacchetti possono essere pericolosi e dannosi anche per i più esperti.. La loro installazione può portare all'instabilità o inusabilità dell'intero sistema oppure introdurre serie falle alla sua sicurezza.

  ## Debian experimental
  deb http://ftp.debian.org/debian experimental main


Debian Volatile

Warning.png ATTENZIONE
Il repository Debian volatile non è più mantenuto a partire dal rilascio di Debian Squeeze ed è stato sostituito da squeeze-updates Vedere qui per l'annuncio ufficiale.


Cos'è debian-volatile? Alcuni pacchetti (come quelli per il filtraggio dello spam e per la scansione dei virus) dovendo usare dati aggiornati tendono ad essere dei bersagli mobili che non funzionano al meglio per tutto il ciclo di vita di una release stable. Lo scopo principale di volatile è di permettere agli amministratori di aggiornare i loro sistemi in maniera semplice ed ordinata, senza dover affrontare gli svantaggi dati dall'uso di unstable. Per cui debian-volatile contiene solo i cambiamenti a programmi stabili che permettono di mantenerli intatti, funzionali e aggiornati.

  ## Debian Volatile (lenny)
  deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile main

Debian Volatile/Sloppy

Cos'è debian-volatile/sloppy? Per i pacchetti che finiscono nella sezione debian-volatile, si cerca di assicurare che le nuove versioni non introducano modifiche funzionali ai programmi o che necessitino della supervisione degli amministratori dei file di configurazione per essere installati. Quei programmi che non rispettano questi requisiti per essere aggiornati finiscono nell'archivio volatile-sloppy. Notare che per usare volatile-sloppy è necessario attivare anche l'archivio volatile.

  ## Debian Volatile (Etch)
  deb http://volatile.debian.org/debian-volatile etch/volatile-sloppy main
  ## Debian Volatile (Lenny)
  deb http://volatile.debian.org/debian-volatile lenny/volatile-sloppy main

Link utili

Per maggiori informazioni, visitare la pagina: http://www.debian.org/volatile/
Una lista dettagliata dei mirror dell'archivio volatile si può trovare qui: http://www.debian.org/volatile/volatile-mirrors

Vecchie distribuzioni

Se si ha la necessità di accedere ai repository per distribuzioni antecedenti la Debian 5.0 (Lenny), si può visitare la pagina dedicata agli Archivi Debian
Per queste release non sono più previsti aggiornamenti di sicurezza (repository security).

Lista repository non ufficiali

Per una lista dei repository non ufficiali più diffusi vedere: Repository non ufficiali.


MaXeR

Corretto l'8/2/2011 da Ernestus