Guida ai comandi da terminale

Da Guide@Debianizzati.Org.
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Introduzione

Quale utente Linux non ha mai avuto bisogno di una raccolta di comandi base per gestire il suo sistema operativo al migliore dei modi da terminale?
Questa pagina nasce in loro supporto. Qui proverò a creare una raccolta dei comandi base più utili, in modo da venire in aiuto di coloro che ne cercano uno per compiere la rispettiva operazione.

Gestione di repository e pacchetti

Definizione di repo (repository)

Il repository è un archivio ordinato dove sono raccolti i pacchetti software della vostra distribuzione(siano essi pacchetti binari o sorgenti) ,in modo ben organizzato e costantemente aggiornato. Da questi repository è possibile installare tutto il software che vi occorre per la vostra Debian. Per ottenere più informazioni potete dirigervi qui: http://guide.debianizzati.org/index.php/Indice_Guide#Gestione_dei_Pacchetti

Modifica della lista dei repository

La lista dei repository configurati per il vostro sistema si trova nella directory /etc/apt/sources.list. Per modificarla basta aprire il file con un qualsiasi editor di testo. Quindi, se vogliamo aprirlo con Gedit (editor di testo visuale; occorre avere un ambiente grafico installato) digiteremo:

gedit /etc/apt/sources.list

Se vogliamo aprirlo con Nano (editor di testo su console) digiteremo:

nano /etc/apt/sources.list

Con Vim (altro editor di testo per console):

vim /etc/apt/sources.list

E così via. Vi ricordo che questo file ha i permessi di scrittura riservati all’amministratore (root) o ad un sudoer. Se avete impostato al vostro utente i permessi di sudoer, o siete su Ubuntu, vi basterà aggiungere sudo prima di ogni comando (sudo gedit invece di gedit, ad esempio) per avere i permessi di scrittura e poter salvare il file. Se siete root, potete copiare ed incollare i comandi citati sopra sul terminale senza modificarli nella sintassi.

Aggiornamento del sistema operativo

Per aggiornare Debian con gli ultimi pacchetti disponibili per la vostra versione dovrete lanciare due comandi:

apt-get update
apt-get upgrade

Queste operazioni possono essere fatte solo da un sudoer o da un root.

Installazione di un programma o di un pacchetto

Se vogliamo installare un programma o un pacchetto presente nei repo a vostra disposizione, ci basterà semplicemente digitare da terminale:

apt-get install programma

oppure

aptitude install programma

Se vogliamo installare, ad esempio, VLC, digitiamo:

apt-get install vlc

Il nome del programma, e la possibilità di installarlo in questo modo, dipendono dalla presenza dei pacchetti nella vostra lista repo e dal loro nome. Una lista completa dei pacchetti repo presenti nel vostro sistema la avete andando su Sistema –> Amministrazione –> Gestore pacchetti Synaptic, e per poterli installare ovviamente avrete bisogno di permessi di sudoer o di root. Se il vostro programma non compare nell’elenco, ma avete trovato in giro dei repository che lo includono (righe di testo), per utilizzarle dovrete integrarle nella vostra lista repo, seguite il paragrafo “Modifica della lista dei repo”.

Disinstallazione base di un programma o di un pacchetto

Si utilizza lo stesso strumento visto prima per l'installazione dei pacchetti. Digitiamo quindi:

apt-get remove programma

Se vogliamo rimuovere VLC:

apt-get remove vlc

Questo tipo di disinstallazione disinstalla il programma, ma lascia all’interno del sistema i files di configurazione del programma. Per poter eseguire il comando di disinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.

Disinstallazione completa di un programma o di un pacchetto

La differenza tra questa disinstallazione e quella base consiste nella liberazione completa dello spazio occupato dal programma che vogliamo rimuovere dal sistema. Con questo tipo di disinstallazione, infatti, oltre a disinstallare il programma dal sistema, cancelleremo anche i pacchetti e i relativi files di configurazione, che altrimenti non verrebbero rimossi, e che occuperebbero spazio inutile nel caso in cui non avessimo alcuna intenzione di reinstallare in futuro il programma. Digitiamo:

apt-get remove --purge programma

Oppure:

apt-get purge programma

Oppure:

aptitude purge programma

Se vogliamo rimuovere VLC:

apt-get remove --purge vlc

O in alternativa:

apt-get purge vlc

Per poter eseguire il comando di disinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.

Reinstallazione di un programma o di un pacchetto

Se abbiamo un programma già installato nel sistema, ma per un qualsiasi motivo volessimo reinstallarlo, il comando è:

apt-get install --reinstall programma

Se vogliamo reinstallare VLC:

apt-get install --reinstall vlc

Per poter eseguire il comando di reinstallazione descritto avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.

Rimozione di un pacchetto non disinstallato completamente

Per rimuovere completamente i pacchetti già disinstallati che, per qualche motivo, non riuscite a eliminare con apt, digitare:

dpkg -P programma

Se volessimo “purgare” VLC:

dpkg -P vlc

Pulizia della cache dei pacchetti

Per ripulire la cache dei pacchetti scaricati si utilizzano i comandi:

apt-get clean

O anche:

apt-get autoclean

Per poter eseguire il comando di “purga” descritto, anche per lo script, avrete bisogno di permessi di sudoer o di root.

Installazione dei sorgenti dei pacchetti

A volte può esserci utile il download di codici sorgente, magari per correggere da noi una compilazione errata, o ricompilarlo reindirizzando delle dipendenze, o qualsiasi altro motivo. Possiamo farlo da aptitude, semplicemente con il comando:

apt-get source programma

Se volessimo ottenere i source di VLC:

apt-get source vlc

Non sono richiesti particolari permessi, per cui potete farlo anche da semplici user, il risultato non cambia.

Operazioni con programmi non presenti nei repository

Premessa

A mio parere, prima di procedere con l'installazione di un programma, è sempre bene verificare attentamente che non sia già presente nei repository ufficiali o in qualche repository aggiuntivo messo a disposizione, ad esempio, dagli sviluppatori del programma stesso. Installando da repository, infatti, si mantiene il sistema pulito e, soprattutto, si mantiene un archivio unico e completo di tutti i programmi installati, con la possibilità di rimuoverli utilizzando pochi strumenti nativi di Debian.

Installazione di un file .bin

Se abbiamo scaricato un installer in .bin, per avviare la sua installazione da terminale non si deve fare altro che dirigersi nella directory in cui il .bin è stato salvato e lanciarlo scrivendo il nome del file. L’unico problema può nascere quando l’installer non da nativamente i permessi di esecuzione all’utente normale, la cosa si risolve con il comando chmod.
Se, per esempio, abbiamo scaricato il programma mio_programma.bin dobbiamo compere le seguenti operazioni.
L'installer avrà bisogno prima di tutto di una rettifica sui permessi. Entriamo nella cartella in cui si trova il file e lanciamo questi comandi:

chmod +x mio_programma.bin

e successivamente

./mio_programma.bin

Installazione di un file .rpm

Se abbiamo scaricato un installer con estensione .rpm (RedHat Package Manager, sistema di gestione dei pacchetti originario di Red Hat Linux), per installarlo dalla nostra distro dovremo per forza convertirlo in .deb . Il programma che ci consente di farlo è alien. Quindi installiamolo digitando:

apt-get install alien

Successivamente, dopo esserci diretti da terminale nella cartella in cui è presente il file .rpm scaricato, lanciamo:

alien -k nomefile.rpm

Avrete ottenuto un file .deb, che potrete utilizzare seguendo le istruzioni del paragrafo successivo.

Installazione di un file .deb

Se abbiamo scaricato o creato un installer con estensione .deb (che, come il nome suggerisce, è stato creato per Debian e sistemi derivati come Ubuntu), per installarlo basterà dirigerci nella directory dove risiede il file e digitare:

dpkg -i nomefile.deb

Per disinstallarlo possiamo normalmente seguire una delle strade per la disinstallazione viste in precedenza, utilizzando apt.

Scompattare un file .tar

Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:

apt-get install tar

Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:

tar xvf nomearchivio.tar

dove

  • tar è il nome del programma decompressore
  • x significa “estrazione”
  • v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
  • f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.

Lanciando il comando

tar --help

avrete una lista completa delle opzioni che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.

Scompattare un file .tar.bz2

Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar.bz2, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:

apt-get install tar

Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar.bz2 dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:

tar jxvf nomearchivio.tar.bz2

dove

  • tar è il nome del programma decompressore
  • j indica che il file da decomprimere è in formato compresso .bz2
  • x significa “estrazione”
  • v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
  • f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.

Lanciando il comando

tar --help

avrete una lista completa delle sintassi che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.

Scompattare un file .tar.gz

Se abbiamo un archivio in formato compresso .tar.gz, per decomprimerlo dovremo usare lo strumento tar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:

apt-get install tar

Adesso che abbiamo lo strumento, per decomprimere un pacchetto in formato .tar.bz2 dobbiamo prima dirigerci, sempre da terminale, nella cartella in cui l’archivio è presente, e poi dobbiamo lanciare:

tar zxvf nomearchivio.tar.gz

dove

  • tar è il nome del programma decompressore
  • z indica che il file da decomprimere è in formato compresso .gz
  • x significa “estrazione”
  • v sta per "verbose", e serve per ottenere informazioni dettagliate durante il processo di estrazione
  • f infine salva i file nella stessa posizione dell’archivio.

Lanciando il comando

tar --help

avrete una lista completa delle sintassi che potete usare col programma.
Attenzione ai permessi: se lanciate il comando tar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.

Scompattare un file .rar

Se siamo in possesso di un archivio .rar , per decomprimerlo avremo bisogno dello strumento unrar. Se non lo abbiamo, digitiamo da terminale:

apt-get install unrar

La differenza tra tar e unrar è che il pacchetto tar è tuttofare, e consente sia l’archiviazione che la decompressione dei file su cui è in grado di lavorare. unrar invece è in grado soltanto di decomprimere, e se volessimo creare un archivio .rar avremmo bisogno di un altro pacchetto, chiamato rar.
Per decomprimere il file .rar digitiamo ora semplicemente:

unrar nomearchivio.rar

Attenzione ai permessi: se lanciate il comando unrar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.

Scompattare un file .zip

Se siamo in possesso di un file .zip, possiamo decomprimerlo con lo strumento “unzip. Se non abbiamo dovremo installarlo con:

apt-get install unzip

Come per gli archivi .rar, unzip è in grado soltanto di decomprimere, e la compressione può avvenire grazie a zip che si installa allo stesso modo.
Per decomprimere un file .zip, digitiamo semplicemente:

unzip nomearchivio.zip

Attenzione ai permessi: se lanciate il comando unrar da sudoer o da root, i permessi dei file decompressi saranno attribuiti a quell’utenza.

Gestione di files e directory

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