Gestire gli HD: stato di salute, badblocks e ripristino dati: differenze tra le versioni

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Questo Wiki vuole essere prima di tutto un punto di raccolta ideale per le conoscenze acquisite dai singoli durante l' uso di Debian GNU/Linux in ambito casalingo e/o lavorativo, in modo che il sapere di uno diventi quello di tutti.
{{Versioni compatibili|Wheezy|Jessie|Testing_2016|Unstable_2016}}
== Introduzione ==
Gli '''Hard Disk''' sono una delle parti più delicate degli odierni PC, ed infatti sono tra le periferiche che più facilmente sono soggette a rompersi.


Le guide ritenute meglio scritte e pi� approfondite, dopo un processo di controllo e revisione a cui tutti siete liberi di partecipare, vengono classificate [[:Categoria:Debianized|Debianized]] e contrassegnate dalla [[Debian Swirl]] http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png.
Fortunatamente ci sono degli strumenti studiati per diagnosticare i malfunzionamenti prima ancora che possano creare danno (speriamo ;-)). Ma ricordate che un backup periodico dei dati importanti è sempre la scelta migliore.


Potete trovare un elenco completo delle guide Debianized [http://guide.debianizzati.org/index.php/Categoria:Debianized qui]
In questa guida vedremo come usare alcuni strumenti come '''smartmontools''' e '''badblocks''' per monitorare lo stato di salute di un hard disk, vedremo come effettuare le basilari operazioni di backup di emergenza e come affrontare un eventuale ripristino dei dati.  
Questa � la lista delle guide attualmente presenti:


== Mondo Debian ==
{{Box|Nota|Questa guida raccoglie le mie (limitate) conoscenze in materia nella speranza che siano utili ad altri. Sentitevi liberi di contribuire con approfondimenti o link ad ulteriori documenti.}}
=== Introduzione a Debian ===
* [[L' Universo Debian]]
* [[La struttura della Distribuzione]]


=== Installazione ===
== DISCLAIMER ==
* http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png [[Guida a Grub]]
* [[Jigdo | '''Jigdo''': Scaricare e Aggiornare le iso di Debian]]
* [[Note sull'installazione di Debian]]


=== Gestione dei Pacchetti ===
Per quanto abbia fatto del mio meglio per verificare l'attendibilità delle informazioni, non posso garantire in alcun modo che alcune delle tecniche illustrate di seguito non possano danneggiare i vostri dati, bruciare la vostra casa o uccidere il vostro gatto.
* [[Introduzione all' Apt System]]
* [[I repository ed il loro utilizzo]]
* http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png [[Pulire Debian]]
* [[Apt-cdrom | '''Apt-cdrom''': aggiunta di cd/dvd nella lista dei repository]]
* [[Apt-file: ricerca all'interno dei pacchetti | '''Apt-file''': ricerca all'interno dei pacchetti]]
* [[Apt-listbugs: come monitorare i bug | '''Apt-listbugs''': come monitorare i bug]]
* [[Apt-zip: aggiornamenti senza una connessione veloce | '''Apt-zip''': aggiornamenti senza una connessione veloce]]
* [[Apt-spy: trovare i mirror pi� veloci | '''Apt-spy''': trovare i mirror pi� veloci]]
* [[APT uso avanzato: mixare releases diverse]]
* http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png [[Impedire l' aggiornamento di un pacchetto]]
* [[Aptitude | '''Aptitude''': come amministrare i pacchetti]]


=== Creazione e modifica dei pacchetti ===
Faccio notare, inoltre, che il ripristino dei dati da una partizione corrotta è più una specie di magia nera che una scienza esatta, e richiede oltre che doti da chiromante anche una buona dose di fortuna. Quindi, e non lo ripeterò più, fate backup sistematici dei vostri dati o non lamentatevi se doveste perderli accidentalmente e non riuscire più a recuperarli!
* http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png [[Make-jpkg: Pacchettiziamo Java Sun| '''Make-jpkg''': Pacchettiziamo Java Sun]]
* [[Pacchetti binari e sorgenti]]
* [[Applicare una patch ad un pacchetto Debian]]
* [[Apt-build: ottimizzazione dei pacchetti | '''Apt-build''': ottimizzazione dei pacchetti]]
* [[Dpkg-sig: Firma dei packages .deb |  '''Dpkg-sig''': Firma dei packages .deb]]
* [[Pacchetizzare un tema per Bootsplash]]
* [[Backport da unstable in testing]]


=== Gestione dei pacchetti Lato Server ===
== Controllare lo stato di salute di un HD: smartmontools ==
* [[Apt-Proxy: un proxy per i pacchetti Debian| '''Apt-Proxy''': un proxy per i pacchetti Debian]]
* [[Debmirror: creiamo un mirror Debian |'''Debmirror''': creiamo un mirror Debian]]
* [[Creare un Repository Debian]]
* [[Gestione di un repository con debarchiver]]
* [[Usare apt-cacher per creare una cache dei pacchetti usabile in una LAN]]
* [[Dupload per l'upload dei pacchetti Debian]]


==Configurazione Sistema==
Gli ''smartmontools'' permettono di usare la funzionalità [http://en.wikipedia.org/wiki/Self-Monitoring%2C_Analysis_and_Reporting_Technology SMART] di tutti i moderni HD grazie alla quale è possibile prevedere con 24 ore di anticipo la rottura di un HD.
===Kernel===
* http://guide.debianizzati.org/images/swirl.png [[Debian Kernel Howto]]
* [[Esempio configurazione kernel]]
* [[Kernel2.6.10 - Framebuffer - Gensplash Patch]]
* [[Kernel 2.6 su Debian Woody]]
* [[Compilazione Kernel 2.6.11 con Bootsplash]]
* [[Pagina di manuale di module-assistant|Pagina di manuale di '''<tt>module-assistant</tt>''']]
* [[Low-latency 2.6 kernel per applicazioni audio realtime]]
* [[Script: Confronto Configurazioni Kernel]]


===Sistema===
In Debian basta installare il pacchetto '''smartmontools'''. Con [[privilegi di amministrazione]] è sufficiente:
* [[SysV | Il sistema SysV per la gestione dei Runlevel]]
<pre>
* [[Udev e Debian]]
# apt-get install smartmontools
* [[Configurare il server X in Debian GNU/Linux]]
</pre>
* [[Linux Admin Quick Reference]]
* [[Debian: accelerare GTK con Cairo e Glitz]]


===Applicazioni Esterne===
=== Analizzare lo stato dell'HD ===
* [[Pacchettizzare ed installare Xorg su Debian Sid]]
Possiamo usare l'utility <code>'''smartctl'''</code> per analizzare lo stato dell'HD.
* [[Installazione Qemu con supporto accelerazione Kqemu]]
{{Box | Hard disk SATA |Se avete dei dischi SATA dovete ricordarvi di attivare l'opzione:
* [[ePSXe Emulatore Playstation]]
<pre>
* [[Installare OpenOffice2 su Debian Etch]]
-d ata
* [[DVD Backup: xDVDShrink per Debian]]
</pre>
utilizzando l'utility <code>smartctl</code>, altrimenti riceverete un messaggio d'errore.
}}
Innanzitutto vediamo alcune informazioni generiche sul nostro HD:


===Altro===
<pre>
* [[Dual Boot Debian-Altra distribuzione Linux]]
# smartctl -i /dev/hda
* [[Dual Boot Linux-Windows|Dual Boot Linux-Windows: usare il bootloader di windows]]
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
* [[Logging su MySQL]]
Home page is https://www.smartmontools.org/
* [[Password sicure: la base della sicurezza informatica]]
* [[Script Bash per Avvio e Visualizzazione dati Seti@home]]


===Tips and Tricks===
=== START OF INFORMATION SECTION ===
====Bash====
Model Family:    Western Digital Caviar family
* [[Bash tips]]: un elenco di trucchetti sull'uso interattivo e sullo scripting Bash
Device Model:    WDC WD600BB-00CAA1
* [[Colorare bash]]
Serial Number:    WD-WMA8F1747570
* [[Come abilitare il completamento automatico 'avanzato']]
Firmware Version: 17.07W17
* [[Un logout con schermo pulito]]
User Capacity:   60,022,480,896 bytes
* [[Bash Script: Cambiare i permessi ricorsivamente]]
Device is:        In smartctl database [for details use: -P show]
* [[Due simpatici login: welcome2l e linuxlogo]]
ATA Version is:  5
ATA Standard is:  Exact ATA specification draft version not indicated
Local Time is:    Tue Jan 31 17:36:07 2006 CET
SMART support is: Available - device has SMART capability.
SMART support is: Enabled
</pre>


====Firefox====
oltre alle informazioni generiche, dalle ultime due righe si capisce che l'HD supporta la tecnologia SMART e che il supporto è attivato. Se non fosse attivato basterebbe questo comando:
* [[Firefox: Disattivare la ricerca con il tasto centrale]]
<pre>
* [[Velocizzare Firefox per la banda larga]]
# smartctl -s on /dev/hda
* [[Il vostro motore di ricerca da Firefox]]
</pre>
* [[Aggiungere un motore di ricerca al quicksearch di Firefox]]
per attivare il supporto SMART.


====Altro====
Per controllare lo stato di salute attuale:
* [[Convertire immagini .nrg in immagini .iso]]
* [[Nautilus: navigare con una sola finestra]]
* [[Associare a thunderbird il browser preferito]]
* [[Antispam in Evolution con Bogofilter]]
* [[Impostare la lingua italiana per Gnome]]
* [[Impostare  e modificare data e ora]]
* [[Impostare e modificare il layout della tastiera]]
* [[Abilitare_Xinerama | Multi monitor con Xinerama]]
* [[Abilitare ESound con ALSA in Gnome]]
* [[Cambiare il Tema dei Cursori per il Mouse]]
* [[XFCE e shutdown da utente]]
* [[Personalizzare il comportamento delle finestre con Devil's Pie]]


==Networking==
<pre>
===Debian Server===
# smartctl -H /dev/hda
====Condivisione risorse====
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
* [[Directory shared tra macchine linux (nfs)]]
Home page is https://www.smartmontools.org/
* [[Condivisione risorse con Samba]]


====Mailing====
=== START OF READ SMART DATA SECTION ===
* [[Mail Server Sicuro con Postfix]]
SMART overall-health self-assessment test result: PASSED
</pre>


====Http====
L'ultima riga ci dice che la salute sembra buona e nessuno dei parametri interni controllati da SMART ha superato il livello di guardia.
* [[Server Web Casalingo]]
* [[LAMP: Linux, Apache, MySQL e PHP]]
* [[XAMPP: Linux, Apache, MySQL e PHP facili]]
* [[Debian MapServer/MapScript]]


===Amministrazione===
{{Warningbox| Se il precedente comando non riporta '''PASSED''' smontate immediatamente tutte le partizioni presenti su quell'HD ed effettuate un backup dei dati: la rottura definitiva ed irreversibile del disco è prevista nelle successive 24 ore!}}
====Gestione Remota/Locale====
* [[Wake On Lan | '''Wake On Lan''' per accendere i propri PC a distanza tramite la LAN]]
* [[Debian e il controllo di servizi e demoni]]
* [[Gestione della banda in Apache]]
* [[Ssh e autenticazione tramite chiavi]]
* [[Inetd e i servizi di rete]]


====Connettivita'====
Per avere tutte le informazioni possibili sul nostro HD diamo:
* [[Condividere la connessione a internet]]
<pre>
# smartctl -a /dev/hda
</pre>


===Sicurezza===
L'output, abbastanza lungo (<code>-a</code> sta per "all"), è diviso in quattro sezioni. Il primo blocco rappresenta le informazioni generiche sull'HD (le stesse ottenute prima con <code>-i</code>), la seconda sezione riporta le informazioni sul supporto SMART. La terza sezione elenca i parametri interni monitorati da SMART e se hanno mai superato il livello di guardia, nel mio caso:
====Firewalling====
* [[Debian e iptables]]
* [[Firewall Builder]]
* [[Parametri a run-time per Netfilter]]


====Monitoraggio & Scanning====
<pre>
* [[Monitoriamo il Sistema]]
SMART Attributes Data Structure revision number: 16
* [[Mrtg: monitoriamo la banda]]
Vendor Specific SMART Attributes with Thresholds:
* [[Cacti | Cacti: monitor di rete, per pi� computer]]
ID# ATTRIBUTE_NAME          FLAG    VALUE WORST THRESH TYPE      UPDATED  WHEN_FAILED RAW_VALUE
* [[Munin]]
  1 Raw_Read_Error_Rate    0x000b  200  200  051    Pre-fail  Always      -      0
  3 Spin_Up_Time            0x0007  099  091  021    Pre-fail  Always      -      4108
  4 Start_Stop_Count        0x0032  098  098  040    Old_age  Always      -      2590
  5 Reallocated_Sector_Ct  0x0033  200  200  140    Pre-fail  Always      -      0
  7 Seek_Error_Rate        0x000b  200  200  051    Pre-fail  Always      -      0
  9 Power_On_Hours          0x0032  092  092  000    Old_age  Always      -      6494
10 Spin_Retry_Count        0x0013  100  100  051    Pre-fail  Always      -      0
11 Calibration_Retry_Count 0x0013  100  100  051    Pre-fail  Always      -      0
12 Power_Cycle_Count      0x0032  098  098  000    Old_age  Always      -      2435
196 Reallocated_Event_Count 0x0032  200  200  000    Old_age  Always      -      0
197 Current_Pending_Sector  0x0012  200  200  000    Old_age  Always      -      0
198 Offline_Uncorrectable  0x0012  200  200  000    Old_age  Always      -      0
199 UDMA_CRC_Error_Count    0x000a  200  200  000    Old_age  Always      -      19
200 Multi_Zone_Error_Rate  0x0009  200  200  051    Pre-fail  Offline      -      0
</pre>


====Proxy====
I parametri indicati come <code>''Pre-fail''</code> sono quelli che superano la soglia di guardia nelle 24 ore che precedono la rottura dell'HD, mentre quelli <code>''Old_age''</code> sono i parametri che superano la soglia di guardia quando ormai l'HD è vecchio e non è considerato più affidabile dal costruttore. Nel mio esempio si vede che nessun parametro ha mai superato la soglia di guardia.
* [[Privoxy: navigazione sicura a prova di spam]]


====Tunneling====
L'ultima sezione del comando <code>smartctl -a /dev/hda</code> riguarda il log dei test manualmente effettuati sull'HD:
* [[Openvpn]]


== Hardware ==
<pre>
=== Fotocamere digitali e dispositivi di memorizzazione di massa removibili ===
SMART Error Log Version: 1
* [[Usare Fotocamere Digitali|Usare Fotocamere Digitali (libgphoto2)]]
No Errors Logged
* [[Usare Fotocamere Digitali (usb-storage)]]
* [[UsbMount: Gestione automatizzata delle periferiche usb di memorizzazione]]
* [[Debian e iPod]]


=== Modem e periferiche di rete ===
SMART Self-test log structure revision number 1
Num  Test_Description    Status                  Remaining  LifeTime(hours)  LBA_of_first_error
# 1  Short offline      Completed without error      00%      952        -
# 2  Conveyance offline  Completed without error      00%      951        -
# 3  Short offline      Completed without error      00%      951        -
# 4  Short offline      Completed without error      00%      875        -
</pre>


* [[Debian e i Modem ADSL]]
Nell'esempio si può vedere che sono stati effettuati 4 test, di cui tre di tipo <code>''short''</code> e uno di tipo <code>''conveyance''</code>. Nessuno di loro ha dato esito positivo (cioè non sono stati rilevati malfunzionamenti).


==== Modem USB ADSL ====
=== Effettuare manualmente i test ===
* [[Installare i driver conexant accessrunner]]
* [[Installare i driver eagle-adsl]]
* [[Installare i driver eci-adsl]] ''(stub)''
* [[Installare i driver unicorn (BeWAN)]] ''(stub)''
* [[Modem adsl Telindus ND220]]
* [[Modem adsl Aethra Starmodem]]
* [[Modem adsl Fastrate 100 USB]]


==== Modem Ethernet ====
È possibile effettuare dei test più o meno approfonditi sul disco. Alcuni test si possono effettuare con l'HD montato e funzionante, ed il test stesso avrà un impatto minimo o nullo sulle prestazioni del sistema.
* ''Inserire qui eventuali guide su modem ethernet''


==== Modem dial-up 56K ====
Per effettuare un test:
* ''Inserire qui eventuali guide su modem a 56K''
<pre>
# smartctl -t tipo_test /dev/hda
</pre>
dove ''<code>tipo_test</code>'' può essere:


==== Schede di rete Wireless ====
;<code>short</code>: effettua un test sul disco di durata inferiore a 10 minuti, può essere eseguito durante il normale funzionamento e non ha alcun impatto sulle prestazioni. Questo test controlla le performance meccaniche ed elettriche del disco, oltre che le performance in lettura;
* [[Wireless Support | Informazioni sul supporto alle periferiche Wireless]]
* [[Script Bash abilitazione scheda wireless]]
* [[Intel PRO/Wireless 2200BG]]
* [[NdisWrapper | NdisWrapper: Usiamo i driver di Windows per il WLan con GNU/Linux]]


=== Schede Video ===
;<code>long</code>: effettua un test di durata da 40 minuti ad un ora (a seconda del disco). Può essere effettuato durante il normale funzionamento del disco e non ha impatto sulle prestazioni. Questo test è una versione più estesa dello <code>''short test''</code>;
* [[Installazione Driver ATI per schede ATI RADEON MOBILITY 9700 SE]]


=== Stampanti ===
;<code>conveyance</code>: effettua un test di alcuni minuti atto a scoprire difetti dovuti ad incurie nel trasporto dell'HD. Può essere eseguito durante il normale funzionamento dell'HD.
==== Stampanti USB ====
* ''Inserire eventuali guide su come far funzionare stampanti con porta USB''


==== Stampanti con porta parallela ====
Esistono anche altri tipi di test per i quali si rimanda alla simpatica pagina di manuale: '''<code>man smartctl</code>'''.
* [[Introduzione all'installazione di stampanti con porta parallela]]


==== Stampanti bluetooth ====
I risultati di questi test vengono riportati nella parte finale dell'output di <code>smartctl -a /dev/hda</code>, come notato in precedenza.
* [[Introduzione all'installazione di stampanti bluetooth]]


=== Scanner ===
=== Controllo automatizzato ===
* [[Epson Perfection 2480 photo - usb scanner]]
È possibile attivare il demone '''<code>smartd</code>''' fornito dal pacchetto <code>smartmontools</code> per monitorare in continuazione lo stato di salute dell'HD e notificare ogni anomalia immediatamente tramite syslog.
* ''Inserire qui eventuali altre guide su come far funzionare scanner con Debian''


=== Palmari e cellulari ===
Normalmente il demone è disabilitato. Per abilitarlo bisogna editare il file <code>/etc/default/smartmontools</code> e decommentare le righe:
* [[Debian e Nokia 7210: uso di gnokii e gestione degli sms]]
<pre>
* [[UMTS/GPRS PCMCIA card (3g)]]
start_smartd=yes
* [[Usare lcd4linux con un Palm]]
smartd_opts="--interval=1800"
</pre>
Dobbiamo inoltre configurare smartd per deciderne il suo comportamento. A tal scopo editiamo il file <code>/etc/smartd.conf</code>. Leggendo i commenti nel file e l'amichevole pagina di manuale (<code>man smartd.conf</code>) è possibile scegliere quali parametri <code>smartd</code> debba monitorare, programmare dei test automatici, e decidere quali azioni intraprendere in caso di errore.


=== Altro hardware ===
Nel mio caso ho inserito solo le seguenti linee:
* [[I2c e lm-sensors|'''I2c e lm-sensors''': usare i sensori della scheda madre]]
<pre>
* [[Gestire gli HD: stato di salute, badblocks e ripritino dati|'''Gestire gli HD:''' stato di salute, badblocks e ripritino dati]]
/dev/hda -a -o on -S on
/dev/sda -a -d ata -m root
</pre>
che attivano il monitoraggio di tutti (<code>-a</code>) i parametri, abilitano l'''automatic online data collection'' (<code>-o on</code>), inviano una mail a root (<code>-m root</code>) in caso di errori e abilitano il salvataggio degli attributi (<code>-S on</code>) in modo che le informazioni di log di SMART vengano memorizzare nella FLASH del disco e siano disponibili anche dopo il riavvio.
<br/><br/>
Nel caso si stesse usando un server '''HP Proliant con controller RAID E200i''' è possibile monitorare lo stato dei dischi inserendo in <code>/etc/smartd.conf</code> le seguenti linee:
<pre>
/dev/cciss/c0d0 -T permissive -f -M daily -m yourmail@somehost.com -d cciss,0 -a -s L/../../7/04
/dev/cciss/c0d0 -T permissive -f -M daily -m yourmail@somehost.com -d cciss,1 -a -s L/../../7/04
</pre>
dove:
* <code>/dev/cciss/c0d0</code> indica l'unità RAID logica creata dal controller
* <code>-d cciss,0</code> indica il primo disco fisico del set RAID
* <code>-d cciss,1</code> indica il secondo disco fisico del set RAID


==Portatili==
== Verifica di settori corrotti ==
===Laptop Debianizzati===
Troverete di seguito i resoconti d'installazione di Debian su dei portatili:


* [[Debian on an HP nx8220 | Debian on an HP nx8220]]
L'utility <code>'''badblocks'''</code> permette di fare un controllo di basso livello per vedere se su una partizione sono presenti dei settori danneggiati.
* [[Debian on a presario 2141EU | Compaq Presario 2100 (2141EU)]]
* [[Debian on a compaq Presario 2154EA | Compaq Presario 2100 (2154EA)]]
* [[Debian on a Toshiba Satellite M30X-113| Toshiba M30x-113]] ''(stub)''
* [[Debian on a HP Compaq NX6110| HP Compaq NX6110]]
* [[Debian on an HP pavilion zv5422EA| HP pavilion zv5000 (zv5422EA)]]


===Altro===
I moderni HD IDE fanno un controllo automatico degli errori e sono in grado di segnare dei settori corrotti che di conseguenza non verranno più usati. Questo rende in parte inutile <code>badblocks</code>, ma se si effettua un controllo e dei settori risultano danneggiati vuol dire che probabilmente la superficie del disco contiene così tanti settori danneggiati che la circuiteria di controllo non è più in gradio di gestirli.
* [[Powernowd: CpuScaling per AMD]]
* [[Cpufreqd: Cpuscaling per Intel Pentium M]]
* [[ACPI e DSDT]]
* Inserire qui anche link a risorse in italiano sui portatili


==Debian Live==
Per effettuare un controllo con <code>badblocks</code> smontiamo la partizione ed eseguiamo:
* [[Rimasterizzare una knoppix]]
<pre>
* [[Damn Small Linux su chiavetta usb]]
# badblocks -b dimensione_blocco /dev/sdaX
</pre>
dove <code>/dev/sdaX</code> è la partizione da controllare. Il parametro <code>dimensione_blocco</code> è la dimensione del blocco usata dal filesytem espresso in byte. Di solito è 4096 (ovvero 4KB), per controllare potete usare:
<pre>
# dumpe2fs -h /dev/sdaX | grep -i "block size"
</pre>
Per le ulteriori opzioni di <code>badblocks</code> si rimanda all'amichevole pagina di manuale, ma '''attenzione: l'opzione <code>-w</code> distruggerà tutti i dati sulla vostra partizione'''. Non usatela se non volete che ciò accada.


==Crittografia==
Se trovate dei settori danneggiati conviene cambiare immediatamente HD. Sebbene ci sia una piccola probabilità che l'errore sia isolato (dovuto ad esempio ad uno sbalzo di tensione) è molto più probabile che l'HD si stia progressivamente danneggiando e presto ci saranno dei nuovi settori danneggiati. Comunque se volete giocare alla roulette russa con i vostri dati siete liberi di farlo :-P.
* [[Crittografia e Steganografia - L'Arte di nascondere le informazioni]]
* [[Chiavi simmetriche e chiavi pubbliche]]


==Varie==
== Backup di emergenza ==
* [[Debian Fun]]
Per effettuare un backup di emergenza di una partizione corrotta il tool più efficace è '''[http://www.gnu.org/software/ddrescue/ddrescue.html GNU ddrescue]''' (da non confondere con il simile ma meno potente <code>[http://www.garloff.de/kurt/linux/ddrescue/ dd_rescue]</code>). Per installare GNU ddrescue in Debian basta installare il pacchetto <code>gddrescue</code>.
 
GNU ddrescue può effettuare backup di singoli file o di intere partizioni, riconoscendo ed aggirando i settori danneggiati. Può essere interrotto in qualsiasi momento, riprendere la copia da punto in cui è stato interrrotto e può fare il ''merge'' dei file se si hanno più copie degli stessi file corrotti.
 
Il suo uso è vagamente simile al classico '''<code>dd</code>''':
<pre>
# ddrescue [OPTIONS] INFILE OUTFILE [LOGFILE]
</pre>
Per una lista completa delle opzioni si rimanda al manuale: <code>info ddrescue</code>.
 
Riporto un semplice esempio di utilizzo:
<pre>
# ddrescue -r3 /dev/hda3 /dev/hdb2 logfile
</pre>
Il precedente comando copierà la partizione hda3 in hdb2 (distruggendo gli eventuali dati ivi presenti) provando a leggere tre volte i settori danneggiati e usando <code>logfile</code> come file di log.
 
Ora possiamo eseguire sulla copia i normali tool di ripristino del nostro filesystem (<code>fsck.*</code>).
 
:''Vedere anche'':
:*[[Recuperare i dati da un Hard Disk danneggiato]]
 
== Strumenti per il ripristino dei dati ==
{{Box|Nota|In questa sezione verrà accennato il problema del ripristino dati. Lo scopo è solo quello di dare una panoramica iniziale del problema che possa servire come orientamento per ulteriori approfondimenti.}}
 
Prima di ogni operazione di ripristino dati è fortemente consigliato effettuare una copia della partizione (vedi sezione precedente) e operare sulla copia.
 
La metodologia per il ripristino dei dati può variare a seconda del filesytem utilizzato e del modo in cui si sono perduti i dati. Ad esempio se si vogliono recuperare dei file cancellati accidentalmente da una partizione ext2 ci sono delle buone possibilità di usare il tool <code>recover</code> (presente nei repository fino a Debian 7). Il tool <code>recover</code> non può essere usato su partizione ext3/ext4, dove invece si può usare il tool <code>extundelete</code> (disponibile anch'esso nei repository Debian).
 
In mancanza di strumenti automatici si usa la così detta ''Unix Way''. Ovvero si usano i tradizionali strumenti Unix per accedere direttamente al device ed estrarre i dati utili. Ad esempio se si devono recuperare file di testo o documenti non binari (per intenderci non foto o musica o programmi compilati) si possono usare <code>egrep</code> e <code>strings</code>.
 
Se si vogliono recuperare foto in formato JPEG è possibile usare <code>'''recoverjpeg'''</code> (presente nell'omonimo pacchetto Debian) che cerca di identificare gli header JPEG in una immagine di file system.
È fortemente consigliata la lettura dei documenti elencati di seguito nella sezione ''Links->Articoli'' per degli esempi pratici sul recupero dati da filesystem ext2 e reiserfs (ma le informazioni possono servire da spunto per operare anche su altri file system).
 
== Links ==
=== Sul wiki ===
* [[Recuperare i dati da un Hard Disk danneggiato]]
 
=== Articoli ===
* [http://www.linuxquestions.org/linux/answers/Hardware/ReiserFS_Data_Recovery_Tips ReiserFS Data Recovery Tips]
* [http://www.pluto.it/sites/default/files/ildp/HOWTO/Ext2fs-Undeletion/Ext2fs-Undeletion.html Linux Ext2fs Undeletion mini-HOWTO]
* [http://www.linuxjournal.com/article/8366 How a Corrupted USB Drive Was Saved by GNU/Linux]
 
=== Strumenti Utili ===
* [https://www.smartmontools.org/ smartmontools Home Page]
* [http://www.gnu.org/software/ddrescue/ddrescue.html GNU ddrescue]
* [http://www.partimage.org/index.en.html Partimage]
* [http://www.cgsecurity.org/index.html?testdisk.html TestDisk]
 
 
{{Autori
|Autore= [[Utente:TheNoise|~ The Noise]] 05:31, Feb 4, 2006 (EST)
|Estesa_da=
|Verificata_da=
: [[Utente:HAL 9000|HAL 9000]] 20:45, 10 apr 2016 (CEST)
|Numero_revisori=1
}}
 
[[Categoria:Monitoraggio]]
[[Categoria:Hard Disk]]

Versione delle 22:17, 15 mar 2017

Edit-clear-history.png Attenzione. Questa guida è da considerarsi abbandonata, per via del tempo trascorso dall'ultima verifica.

Potrà essere resa obsoleta, previa segnalazione sul forum, se nessuno si propone per l'adozione.


Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 7 "wheezy"
Debian 8 "jessie"

Introduzione

Gli Hard Disk sono una delle parti più delicate degli odierni PC, ed infatti sono tra le periferiche che più facilmente sono soggette a rompersi.

Fortunatamente ci sono degli strumenti studiati per diagnosticare i malfunzionamenti prima ancora che possano creare danno (speriamo ;-)). Ma ricordate che un backup periodico dei dati importanti è sempre la scelta migliore.

In questa guida vedremo come usare alcuni strumenti come smartmontools e badblocks per monitorare lo stato di salute di un hard disk, vedremo come effettuare le basilari operazioni di backup di emergenza e come affrontare un eventuale ripristino dei dati.

Info.png Nota
Questa guida raccoglie le mie (limitate) conoscenze in materia nella speranza che siano utili ad altri. Sentitevi liberi di contribuire con approfondimenti o link ad ulteriori documenti.


DISCLAIMER

Per quanto abbia fatto del mio meglio per verificare l'attendibilità delle informazioni, non posso garantire in alcun modo che alcune delle tecniche illustrate di seguito non possano danneggiare i vostri dati, bruciare la vostra casa o uccidere il vostro gatto.

Faccio notare, inoltre, che il ripristino dei dati da una partizione corrotta è più una specie di magia nera che una scienza esatta, e richiede oltre che doti da chiromante anche una buona dose di fortuna. Quindi, e non lo ripeterò più, fate backup sistematici dei vostri dati o non lamentatevi se doveste perderli accidentalmente e non riuscire più a recuperarli!

Controllare lo stato di salute di un HD: smartmontools

Gli smartmontools permettono di usare la funzionalità SMART di tutti i moderni HD grazie alla quale è possibile prevedere con 24 ore di anticipo la rottura di un HD.

In Debian basta installare il pacchetto smartmontools. Con privilegi di amministrazione è sufficiente:

# apt-get install smartmontools

Analizzare lo stato dell'HD

Possiamo usare l'utility smartctl per analizzare lo stato dell'HD.

Info.png Hard disk SATA
Se avete dei dischi SATA dovete ricordarvi di attivare l'opzione:
-d ata

utilizzando l'utility smartctl, altrimenti riceverete un messaggio d'errore.

Innanzitutto vediamo alcune informazioni generiche sul nostro HD:

# smartctl -i /dev/hda
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
Home page is https://www.smartmontools.org/

=== START OF INFORMATION SECTION ===
Model Family:     Western Digital Caviar family
Device Model:     WDC WD600BB-00CAA1
Serial Number:    WD-WMA8F1747570
Firmware Version: 17.07W17
User Capacity:    60,022,480,896 bytes
Device is:        In smartctl database [for details use: -P show]
ATA Version is:   5
ATA Standard is:  Exact ATA specification draft version not indicated
Local Time is:    Tue Jan 31 17:36:07 2006 CET
SMART support is: Available - device has SMART capability.
SMART support is: Enabled

oltre alle informazioni generiche, dalle ultime due righe si capisce che l'HD supporta la tecnologia SMART e che il supporto è attivato. Se non fosse attivato basterebbe questo comando:

# smartctl -s on /dev/hda

per attivare il supporto SMART.

Per controllare lo stato di salute attuale:

# smartctl -H /dev/hda
smartctl version 5.34 [i686-pc-linux-gnu] Copyright (C) 2002-5 Bruce Allen
Home page is https://www.smartmontools.org/

=== START OF READ SMART DATA SECTION ===
SMART overall-health self-assessment test result: PASSED

L'ultima riga ci dice che la salute sembra buona e nessuno dei parametri interni controllati da SMART ha superato il livello di guardia.

Warning.png ATTENZIONE
Se il precedente comando non riporta PASSED smontate immediatamente tutte le partizioni presenti su quell'HD ed effettuate un backup dei dati: la rottura definitiva ed irreversibile del disco è prevista nelle successive 24 ore!


Per avere tutte le informazioni possibili sul nostro HD diamo:

# smartctl -a /dev/hda

L'output, abbastanza lungo (-a sta per "all"), è diviso in quattro sezioni. Il primo blocco rappresenta le informazioni generiche sull'HD (le stesse ottenute prima con -i), la seconda sezione riporta le informazioni sul supporto SMART. La terza sezione elenca i parametri interni monitorati da SMART e se hanno mai superato il livello di guardia, nel mio caso:

SMART Attributes Data Structure revision number: 16
Vendor Specific SMART Attributes with Thresholds:
ID# ATTRIBUTE_NAME          FLAG     VALUE WORST THRESH TYPE      UPDATED  WHEN_FAILED RAW_VALUE
  1 Raw_Read_Error_Rate     0x000b   200   200   051    Pre-fail  Always       -       0
  3 Spin_Up_Time            0x0007   099   091   021    Pre-fail  Always       -       4108
  4 Start_Stop_Count        0x0032   098   098   040    Old_age   Always       -       2590
  5 Reallocated_Sector_Ct   0x0033   200   200   140    Pre-fail  Always       -       0
  7 Seek_Error_Rate         0x000b   200   200   051    Pre-fail  Always       -       0
  9 Power_On_Hours          0x0032   092   092   000    Old_age   Always       -       6494
 10 Spin_Retry_Count        0x0013   100   100   051    Pre-fail  Always       -       0
 11 Calibration_Retry_Count 0x0013   100   100   051    Pre-fail  Always       -       0
 12 Power_Cycle_Count       0x0032   098   098   000    Old_age   Always       -       2435
196 Reallocated_Event_Count 0x0032   200   200   000    Old_age   Always       -       0
197 Current_Pending_Sector  0x0012   200   200   000    Old_age   Always       -       0
198 Offline_Uncorrectable   0x0012   200   200   000    Old_age   Always       -       0
199 UDMA_CRC_Error_Count    0x000a   200   200   000    Old_age   Always       -       19
200 Multi_Zone_Error_Rate   0x0009   200   200   051    Pre-fail  Offline      -       0

I parametri indicati come Pre-fail sono quelli che superano la soglia di guardia nelle 24 ore che precedono la rottura dell'HD, mentre quelli Old_age sono i parametri che superano la soglia di guardia quando ormai l'HD è vecchio e non è considerato più affidabile dal costruttore. Nel mio esempio si vede che nessun parametro ha mai superato la soglia di guardia.

L'ultima sezione del comando smartctl -a /dev/hda riguarda il log dei test manualmente effettuati sull'HD:

SMART Error Log Version: 1
No Errors Logged

SMART Self-test log structure revision number 1
Num  Test_Description    Status                  Remaining  LifeTime(hours)  LBA_of_first_error
# 1  Short offline       Completed without error       00%       952         -
# 2  Conveyance offline  Completed without error       00%       951         -
# 3  Short offline       Completed without error       00%       951         -
# 4  Short offline       Completed without error       00%       875         -

Nell'esempio si può vedere che sono stati effettuati 4 test, di cui tre di tipo short e uno di tipo conveyance. Nessuno di loro ha dato esito positivo (cioè non sono stati rilevati malfunzionamenti).

Effettuare manualmente i test

È possibile effettuare dei test più o meno approfonditi sul disco. Alcuni test si possono effettuare con l'HD montato e funzionante, ed il test stesso avrà un impatto minimo o nullo sulle prestazioni del sistema.

Per effettuare un test:

# smartctl -t tipo_test /dev/hda

dove tipo_test può essere:

short
effettua un test sul disco di durata inferiore a 10 minuti, può essere eseguito durante il normale funzionamento e non ha alcun impatto sulle prestazioni. Questo test controlla le performance meccaniche ed elettriche del disco, oltre che le performance in lettura;
long
effettua un test di durata da 40 minuti ad un ora (a seconda del disco). Può essere effettuato durante il normale funzionamento del disco e non ha impatto sulle prestazioni. Questo test è una versione più estesa dello short test;
conveyance
effettua un test di alcuni minuti atto a scoprire difetti dovuti ad incurie nel trasporto dell'HD. Può essere eseguito durante il normale funzionamento dell'HD.

Esistono anche altri tipi di test per i quali si rimanda alla simpatica pagina di manuale: man smartctl.

I risultati di questi test vengono riportati nella parte finale dell'output di smartctl -a /dev/hda, come notato in precedenza.

Controllo automatizzato

È possibile attivare il demone smartd fornito dal pacchetto smartmontools per monitorare in continuazione lo stato di salute dell'HD e notificare ogni anomalia immediatamente tramite syslog.

Normalmente il demone è disabilitato. Per abilitarlo bisogna editare il file /etc/default/smartmontools e decommentare le righe:

start_smartd=yes
smartd_opts="--interval=1800"

Dobbiamo inoltre configurare smartd per deciderne il suo comportamento. A tal scopo editiamo il file /etc/smartd.conf. Leggendo i commenti nel file e l'amichevole pagina di manuale (man smartd.conf) è possibile scegliere quali parametri smartd debba monitorare, programmare dei test automatici, e decidere quali azioni intraprendere in caso di errore.

Nel mio caso ho inserito solo le seguenti linee:

/dev/hda -a -o on -S on
/dev/sda -a -d ata -m root

che attivano il monitoraggio di tutti (-a) i parametri, abilitano l'automatic online data collection (-o on), inviano una mail a root (-m root) in caso di errori e abilitano il salvataggio degli attributi (-S on) in modo che le informazioni di log di SMART vengano memorizzare nella FLASH del disco e siano disponibili anche dopo il riavvio.

Nel caso si stesse usando un server HP Proliant con controller RAID E200i è possibile monitorare lo stato dei dischi inserendo in /etc/smartd.conf le seguenti linee:

/dev/cciss/c0d0 -T permissive -f -M daily -m yourmail@somehost.com -d cciss,0 -a -s L/../../7/04
/dev/cciss/c0d0 -T permissive -f -M daily -m yourmail@somehost.com -d cciss,1 -a -s L/../../7/04

dove:

  • /dev/cciss/c0d0 indica l'unità RAID logica creata dal controller
  • -d cciss,0 indica il primo disco fisico del set RAID
  • -d cciss,1 indica il secondo disco fisico del set RAID

Verifica di settori corrotti

L'utility badblocks permette di fare un controllo di basso livello per vedere se su una partizione sono presenti dei settori danneggiati.

I moderni HD IDE fanno un controllo automatico degli errori e sono in grado di segnare dei settori corrotti che di conseguenza non verranno più usati. Questo rende in parte inutile badblocks, ma se si effettua un controllo e dei settori risultano danneggiati vuol dire che probabilmente la superficie del disco contiene così tanti settori danneggiati che la circuiteria di controllo non è più in gradio di gestirli.

Per effettuare un controllo con badblocks smontiamo la partizione ed eseguiamo:

# badblocks -b dimensione_blocco /dev/sdaX

dove /dev/sdaX è la partizione da controllare. Il parametro dimensione_blocco è la dimensione del blocco usata dal filesytem espresso in byte. Di solito è 4096 (ovvero 4KB), per controllare potete usare:

# dumpe2fs -h /dev/sdaX | grep -i "block size"

Per le ulteriori opzioni di badblocks si rimanda all'amichevole pagina di manuale, ma attenzione: l'opzione -w distruggerà tutti i dati sulla vostra partizione. Non usatela se non volete che ciò accada.

Se trovate dei settori danneggiati conviene cambiare immediatamente HD. Sebbene ci sia una piccola probabilità che l'errore sia isolato (dovuto ad esempio ad uno sbalzo di tensione) è molto più probabile che l'HD si stia progressivamente danneggiando e presto ci saranno dei nuovi settori danneggiati. Comunque se volete giocare alla roulette russa con i vostri dati siete liberi di farlo :-P.

Backup di emergenza

Per effettuare un backup di emergenza di una partizione corrotta il tool più efficace è GNU ddrescue (da non confondere con il simile ma meno potente dd_rescue). Per installare GNU ddrescue in Debian basta installare il pacchetto gddrescue.

GNU ddrescue può effettuare backup di singoli file o di intere partizioni, riconoscendo ed aggirando i settori danneggiati. Può essere interrotto in qualsiasi momento, riprendere la copia da punto in cui è stato interrrotto e può fare il merge dei file se si hanno più copie degli stessi file corrotti.

Il suo uso è vagamente simile al classico dd:

# ddrescue [OPTIONS] INFILE OUTFILE [LOGFILE]

Per una lista completa delle opzioni si rimanda al manuale: info ddrescue.

Riporto un semplice esempio di utilizzo:

# ddrescue -r3 /dev/hda3 /dev/hdb2 logfile

Il precedente comando copierà la partizione hda3 in hdb2 (distruggendo gli eventuali dati ivi presenti) provando a leggere tre volte i settori danneggiati e usando logfile come file di log.

Ora possiamo eseguire sulla copia i normali tool di ripristino del nostro filesystem (fsck.*).

Vedere anche:

Strumenti per il ripristino dei dati

Info.png Nota
In questa sezione verrà accennato il problema del ripristino dati. Lo scopo è solo quello di dare una panoramica iniziale del problema che possa servire come orientamento per ulteriori approfondimenti.


Prima di ogni operazione di ripristino dati è fortemente consigliato effettuare una copia della partizione (vedi sezione precedente) e operare sulla copia.

La metodologia per il ripristino dei dati può variare a seconda del filesytem utilizzato e del modo in cui si sono perduti i dati. Ad esempio se si vogliono recuperare dei file cancellati accidentalmente da una partizione ext2 ci sono delle buone possibilità di usare il tool recover (presente nei repository fino a Debian 7). Il tool recover non può essere usato su partizione ext3/ext4, dove invece si può usare il tool extundelete (disponibile anch'esso nei repository Debian).

In mancanza di strumenti automatici si usa la così detta Unix Way. Ovvero si usano i tradizionali strumenti Unix per accedere direttamente al device ed estrarre i dati utili. Ad esempio se si devono recuperare file di testo o documenti non binari (per intenderci non foto o musica o programmi compilati) si possono usare egrep e strings.

Se si vogliono recuperare foto in formato JPEG è possibile usare recoverjpeg (presente nell'omonimo pacchetto Debian) che cerca di identificare gli header JPEG in una immagine di file system. È fortemente consigliata la lettura dei documenti elencati di seguito nella sezione Links->Articoli per degli esempi pratici sul recupero dati da filesystem ext2 e reiserfs (ma le informazioni possono servire da spunto per operare anche su altri file system).

Links

Sul wiki

Articoli

Strumenti Utili




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