Fluxbox, un Window Manager per Computer con poche risorse: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:55, 27 apr 2011

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Introduzione

Questa guida mostra come installare il Window Manager Fluxbox su un PC in cui sia stata fatta un'installazione base di Debian, senza server grafico X. Fluxbox è un Window Manager leggero, che consuma poche risorse di sistema e che può dare nuova vita a macchine obsolete

Installazione

Come al solito in Debian l'installazione consta di pochi comandi:

# aptitude install xserver-xorg
# aptitude install fluxbox

Configurazione

Ora che abbiamo installato Fluxbox, dobbiamo copiare il menu esempio di default e farlo diventare il nostro primo menu di sistema:

# cp /etc/X11/fluxbox/system.fluxbox-menu /etc/X11/fluxbox/fluxbox-menu

e quindi copiarlo nella nostra Home, per poterlo poi modificare a piacere:

$ cp /etc/X11/fluxbox/fluxbox.menu-user $HOME/.fluxbox/menu

Programmi utili

Sebbene Fluxbox e il nostro server grafico X siano già funzionanti, abbiamo bisogno ancora di alcuni programmi, prima di poter utilizzare con profitto il nostro nuovo Window Manager:

# aptitude install xterm fbdesk

Per apprendere come aggiungere programmi al Menu di Fluxbox si veda la sezione apposita della guida.

Avvio di Fluxbox

Si noti che in questa installazione di Fluxbox non è stato installato alcun Login Manager; pertanto sarà necessario effettuare il login in maniera testuale da shell e poi avviare Fluxbox.
Prima di poterlo fare, però, è necessario creare il file di avvi oper startx:

$ echo "exec startfluxbox" > ~/.xinitrc

Se preferite, è possibile installare un Login Manager come gdm, xdm, kdm.
L'avvio di fluxbox dal gestore di login kdm avviene andando a leggere il file /usr/share/xsessions/fluxbox.desktop il cui contenuto è il seguente:

[Desktop Entry]
Name=Fluxbox
Comment=Highly configurable and low resource X11 Window manager
Exec=/usr/bin/startfluxbox
Terminal=false
TryExec=/usr/bin/startfluxbox
Type=Application

[X-Window Manager]
SessionManaged=true

Abbellimento del Desktop

Prima di installare altre applicazioni ci dedicheremo a rendere più gradevole l'ambiente di lavoro, installando:

# apt-get install conky

Per fare in modo che conky appaia sul desktop di Fluxbox è necessario creare il suo file di configurazione:

$ conky -C > $HOME/.conkyrc

modificando poi al suo interno la linea

own_window yes

in

own_window no

Per avere conky che si avvia insieme a Fluxbox modificate invece il file:

$ nano $HOME/.fluxbox/startup

aggiungendo la linea

conky &

prima della linea

exec /usr/bin/fluxbox

che deve essere sempre l'ultima.

Software per vecchi Laptop

Installiamo adesso alcuni software leggeri, adatti per notebook non proprio giovanissimi:

# aptitude install wifi-radar cpufreqd

Quindi avviamo il demone appena installato:

# /etc/init.d/cpufreqd start

Se il demone non partisse, occorre caricare il corretto modulo:

  • AMD Sempron/Athlon/MP ( K7 )
# modprobe powernow-k7
  • AMD Duron/Sempron/Athlon/Opteron 64 ( K8 )
# modprobe powernow-k8
  • Intel Core Duo and Intel Pentium M
# modprobe speedstep-centrino
  • Intel Pentium IV
# modprobe acpi-cpufreq

Software applicativo

# aptitude install iceweasel icedove centericq htop vim gftp abiword gnumeric

Dove trovare i temi GTK

È possibile ottenere i temi GTK da xfce-look.org, gnome-look.org, deviantart.com

Per installare i temi c'è solo bisogno di decomprimere questi file in ~/.themes. Quindi:

$ mkdir ~/.themes
$ cd ~/.themes
$ tar -zxvf theme-name-here.tar.gz
$ tar -jxvf theme-name-here.tar.bz2

Alcuni temi sono installabili anche via apt-get:

# apt-get install gtk2-engines-pixbuf

oppure

# apt-get install gtk2-engines-*

Per utilizzare i temi scaricati, basta installare:

# apt-get install gtk-theme-switch

oppure

# apt-get install gtk-chtheme

oppure

  1. gtk-chtheme

Il Menu di Fluxbox

Il file di configurazione del menu di fluxbox di default è ~/.fluxbox/menu.
Il file ha una struttura molto elementare. Di seguito è riportato uno stralcio del file di configurazione del menu di default su debian (/etc/X11/fluxbox/fluxbox-menu):

 [ begin] (Fluxbox)
 # Automatically generated file. Do not edit (see /usr/share/doc/menu/html/index.html)
 [submenu] (Aiuto) {}
   [exec] (Debian Reference) {/usr/bin/debian-reference} 
   [exec] (Info) { x-terminal-emulator -T "Info" -e info} 
   [exec] (Xman) {xman} 
 [end]
 [submenu] (Applicazioni) {}
   [submenu] (Editor) {}
    [exec] (Nano) { x-terminal-emulator -T "Nano" -e /bin/nano} 
   [end]
   [submenu] (Emulatori di terminale) {}
    [exec] (XTerm) {xterm} 
    [exec] (XTerm (Unicode\)) {uxterm} 
   [end]
   [submenu] (Grafica) {}
    [exec] (X Window Snapshot) {xwd | xwud} 
    [end]
   [submenu] (Navigazione web) {}
    [exec] (w3m) { x-terminal-emulator -T "w3m" -e /usr/bin/w3m /usr/share/doc/w3m/MANUAL.html} 
   [end]
 [end]  

Le principali caratteristiche di questo file di testo sono:

  1. Ogni riga ha una sintassi molto intuitiva e semplice;
  2. L'indentatura del codice permette di "immaginarsi" il risultato finale.
  3. Ogni riga ha una sintassi di questo tipo:
 [tag] (label o nome del file) {comando o nomefile}

L'indentatura del file è una caratteristica molto importante che semplfica l'operazione di generazione del menu e della sua successiva modifica, perciò è bene mantenere questa struttura gerarchica ogni volta che si mette mano al menu.

Sintassi generica delle righe del file

Ciascuna riga del file di configurazione del menu di fluxbox ha una struttura di questo tipo:

[tag] (label o nome del file) {comando o nomefile}

Perciò a ciascuna coppia di parentesi corrisponde un significato ben preciso e questo aiuta molto a far risparmiare tempo in fase di modifica del file.
Il menu inizia sempre con una riga di codice simile alla seguente:

[begin] (Titolo_Menu)

il tag [begin] deve essere presente nel file, altrimenti fluxbox cerca il file di configurazione di default del sistema, mentre (Titolo_Menu) può essere omesso. Titolo_Menu è il testo che verrà visualizzato in cima al menu di fluxbox.
Per la chiusura del menu viene utilizzata il tag [end]. Questo può essere utilizzato sia per chiudere un menu che un sottimenu. In ogni menu deve essere presente un tag [end] per ogni tag [submenu] più uno che comunque è presente e che corrisponde al tag [begin]. Quindi un menu ha la seguente struttura:

 [begin] (Titolo Menu)
 ...
 ...
 ...
 [end]

Per creare un sottomenu nel menu principale si usa il tag [submenu]. Ogni sottomenu viene chiuso dal tag [end]. Il tag [submenu] deve essere seguito dagli attributi (label) e . Il secondo attributo è opzionale e se omesso viene assunto uguale a (label). Riassumendo un sottomenu avrà il seguente aspetto.

 [submenu] (label) 
 ...
 ...
 ...
 [end]

dove tra [submenu] e [end] vengono incluse tutte le voci del menu.
Dal momento che flubxbox legge i menu in maniera ricorsiva non c'è limite al numero di sottomenu che possono essere annidati, praticamente vi consiglio di non esagerare per non complicare troppo la ricerca di una applicazione.

Item del menu (Eseguibili)

Per popolare ciascun menu di voci che corrispondono all'esecuzione di un programma si utilizza il seguente statement:

[exec] (label) {command}

A questa riga viene associata nel menu una voce che viene chiamata "label" e che esegue il comando "command".

Item del menu (Files e directory)

Per inserire il collegamento ad un file o ad una directory all'interno del menu di fluxbox si usa la seguente riga:

[include] (nome_file_o_dir)

Separatore

A volte, per aumentare la chiarezza del menu può essere utile inserire un separatore. Questo può essere aggiunto inserendo una riga contenente lo statement [separator]:

[separator]

Statement aggiuntivi

Fluxbox mette a disposizione una serie di statement addizionali per personalizzare ulteriormente il menu. I principali sono:

  • Inserimento di una voce che permette la chiusura e l'uscita da fluxbox
[exit] (label)
  • Inserimento di una voce "estetica nel menu". In altre parole: inserimento di una voce che se selezionata non comporta l'esecuzione di nessun comando. La sintassi è:
[nop] (label)

se label viene omessa di default viene inserita una voce vuota.

  • Reload del menu e di tutti i files di configurazione e di stile di fluxbox
[reconfig] (label)

Questa voce è utile per creare nuovi temi e stili e non dover rilanciare fluxbox tutte le volte che è necessario testare il tema.

  • Riavvio di fluxbox
[restart] (label) {command}

Verrà creata una voce nel menu con il nome "label" e quando verrà selezionata fluxbox verrà arrestato e all'uscita da fluxbox verrà eseguito il comando "command". Comunemente il comando fornito è quello necessario ad avviare un altro windows manager. Il parametro "command" è opzionale.

  • Voce per la configurazione di fluxbox
[config] (label)

Viene inserita una voce nel menu chiamata "label" che permette di accedere a numerose opzioni di configurazione riguardanti il comportamento delle finestre.

  • Directory dei Wallpapers

E' possibile inserire una voce all'interno del menu permetta di cambiare rapidamente lo sfondo di fluxbox attraverso la seguente riga:

[wallpapers] (directory) {command}

Cliccando su una immagine questa viene immediatamente settata come sfondo. Ovviamente directory è la directory contenente le immagini.

Windowmenu

Windowmenu è il menu che si ottiene con un click desto del mouse sulla barra del titolo di una finestra, premere il tasto menu sulla barra del titolo, utilizzare il :WindowMenu keybind o anche dal menu delle aree di lavoro. Di default ha opzioni per massimizzare, minimizzare, nascondere la finestra ecc, inviare a diversi layer o aree di lavoro e ricordare le opzioni delle finestre.

Preparativi

Prima di tutto, bisogna sapere che Fluxbox è un WindowManager personalizzato. Apri ~/.fluxbox/init e cerca la linea

session.screen0.windowMenu:

Cambiala in

session.screen0.windowMenu: ~/.fluxbox/windowmenu

Ricaricando la configurazione di Fluxbox si dovrebbe essere pronti per iniziare la modifica del menu.

Modificare il menu

Windowmenu è come il rootmenu, eccetto alcune voci speciali che il menu normale non ha. Il menu dovrebbe iniziare con [begin] e finire con [end]. Si può usare il normale menuitems oppure quelli speciali della lista sottostante. Notare che (label) è facoltativo, senza di esso sarà utilizzato quello di dafault:

[shade]  (label)
Questa opzione ombreggia la finestra, la barra del titolo sarà visibile solo a sinistra.

Lo stesso effetto cliccando due volte sul titolo, premendo il tasto ombra, utilizzando un tasto veloce o forse anche lo scorrimento con la rotellina del mouse.

[close]  (label)
Chiude la finestra. Proprio come premendo il tasto X nell'angolo.
[stick]  (label)
Attiva e disattiva l'attaccamento (stickiness) della finestra. Quando è appiccicosa, è visibile in tutti i workspace.
[maximize] (label) 
Massimizza e ripristina la finestra.
[iconify]  (label)
Minimizza (riduce a icona) la finestra.
[raise]  (label)
Solleva la finestra ad un layer superiore.
[lower]  (label)
Abbassa la finestra di un layer.
[sendto]  (label)
Mostra il menu “Send to..” , permette l'invio delle finestre ad un altro workspace.
[layer]  (label)
Mostra il menu “Layer..” , permette all'utente di cambiare facilmente il layer della finestra.
[extramenus]
Mostra il menu “Remember..” , per ricordare i parametri di finestra nelle sessione.
[alpha]  (label)
Un sottomenu contenente varie opzioni per la trasparenza della finestra.
[separator]
Linea di separazione orizzontale, non fa altro che creare una linea divisoria.

Dopo la modifica del menu, salvarlo, e scegliere Reload config dal menu di Fluxbox, o non si vedranno le modifiche.

Esempi

Questo dovrebbe creare un menu simile a quello di default:

# ~./fluxbox/windowmenu
[begin]
      	[shade]  (Shade)
      	[stick]  (Stick)
      	[maximize]
      	[iconify]  (Iconify)
      	[raise]
      	[lower]
      	[sendto]
      	[layer]
      	[extramenus]
      	[separator]
      	[close]	(Close)
[end]

Questo è un pò differente:

[begin]
      	[exec]	(terminal)  {xterm}
        [maximize]  (maximize)
      	[iconify]  (minimize)
      	[submenu]  (advanced)
      	[layer]  (layer)
      	[extramenus]  (remember)
      	[sendto]  (send to)
[end]
[separator]
[close]  (close)
[end]

Filemanager

Fluxbox non integra un filemanager perciò, per semplificarsi la vita nell'utilizzo quotidiano del window manager, sarebbe consigliato installarne uno. I file manager tra i quali si può scegliere sono veramente molti, comunemente la scelta ricade sempre su un numero limitato di alternative che soddisfino contemporaneamente le esigenze di compattezza, funzionalità e leggerezza apprezzate dagli utenti di fluxbox. I filemanager più popolari che rispettano questi requisiti sono: ROX-Filer, Thunar, Worker e Gentoo.

ROX-Filer

ROX-Filer è un file manager attorno al quale è stato realizzato l'ambiente desktop ROX desktop. Questo programma nasce per essere particolarmente leggero in quanto basato sulle librerie GTK+, inoltre, a differenza di quanto avviene per molti filemanager, poiché non utilizza alcuna libreria condivisa ha una lista di dipendenze veramente contenuta.
Le principali caratteristiche di ROX-Filer sono:

  • Supporto per il drag and drop (XDND, XDS)
  • Memorizzazione delle preferenze dell'utente nel file ~/.config (questa impostazione può essere cambiata settando la variabile di ambiente XDG_CONFIG_HOME)
  • Supporto per directory applicative (In altre parole supporta applicazioni che possono essere installate e disintallate semplicemente attraverso drag and drop)
  • Possibilità di personalizzare i temi delle icone
  • Visualizzazione di miniature/anteprima delle immagini

Thunar

Thunar è il filemanager dell'ambiente desktop xfce e, come xfce, è basato quasi solamente sulle librerie grafiche GTK+. Questo software è estremamente più leggero in termini di richiesta di risorse rispetto ai più comuni filemanager (anche rispetto a rox-filer !).
Altra caratteristica che lo rende interessante è la possibilità di personalizzarlo attraverso dei plugin. L'unico neo di Thunar è la folta lista di dipendenze. Infatti questo software è stato sviluppato e pensato come parte integrante dell'ambiente grafico xfce, perciò l'installazione di thunar comporta la soddisfazione di un numero elevato di dipendenze che per lo più sono librerie di xfce.

Worker

Worker File Manager è un file manager per i sistemi operativi unix-like scritto da Ralf Hoffmann. Al momento della scrittura dell'articolo l'ultima versione rilasciata è la 2.17.5 e viene distribuito sotto licenza GNU GPL v2 (o successiva). La sua caratteristica principale è la sua esigua lista di dipendenze, infatti dipende unicamente dai pacchetti del sistema X Window nel caso in cui venga scaricato come pacchetto, mentre nel caso in cui si voglia compilare il software da sorgente le dipendenze si estendono a gcc e alle librerie -dev del sistema grafico X-11.
Tra le dipendenze opzionali ci sono:

  • AVFS (utilizzato per il supporto per filesystem virtuali, ad esempio archivi, FTP ...)
  • libmagic (Per migliorare il riconoscimento dei file)
  • imagemagick (utilizzato per la visualizzazione delle immagini)

Worker incorpora molte funzioni per la manipolazione dei file e delle directory. Le principali sono quelle che si occupano della creazione, eliminazione, spostamento di file e directory. Oltre a queste ci sono molte altre funzioni di utilità che permettono bookmarking di directory e file (utile per i files e le directory utilizzate più frequentemente) e la visualizzazione di testi. L'aspetto grafico è molto minimalista e permette la navigazione nel filesystem in due pannelli separati.

Gentoo

Gentoo è un filemanager scritto in c e basato sulle librerie GTK+.
Le sue dimensioni contenute e la sua bassa richiesta di risorse sono i suoi due punti di forza. Chiaramente va tutto a scapito dell'estetica che è un po' "grezza" e che ha molto da invidiare a filemanager leggermente più "pesanti" (ma sempre molto leggeri se confrontati con nautilus) come rox-filer e thunar. Gentoo permette di operare le principali operazioni di gestione dei files e quasi tutte le sua impostazioni sono settabili graficamente. L'aspetto ricorda molto worker file manager e personalmente penso che gentoo sia una alternativa valida a worker solamente perchè l'interfaccia minimalista di worker, alla lunga, finisce per stancare. Va da se che mentre worker dipende quasi solamente dalle librerie grafiche del server grafico, la lista delle dipendenze di gentoo è leggermente più estesa.

Altri File Manager



--Ferdybassi 18:11, 10 mar 2010 (CET)