Creare un Repository Debian: differenze tra le versioni

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==Introduzione==
{{Repository
Questa guida � dedicata all'installazione dei modem USB contenenti il chipset Conexant su Debian Sarge, ma pu� essere utile anche per l'installazione in release diverse (o, con opportune modifiche di configurazione, in distribuzioni diverse).
|precedente=Immagini iso Debian da usare come repository
I driver utilizzti provengono dal progetto [http://accessrunner.sourceforge.net/ Accessrunner], sono stati rilasciati con licenza GPL e recentemente inclusi nell'albero principale del kernel Linux (dalla versione 2.6.13).
|successivo=Gestione di un repository con debarchiver
}}
{{Versioni compatibili|Squeeze|Wheezy|Jessie}}
== Introduzione ==
La creazione di un repository Debian personale può essere utile nel caso si vogliano rendere disponibili per l'installazione tramite l'[[Introduzione all'APT System|APT System]] i pacchetti <code>.deb</code> creati da noi. Il repository così creato può essere utilizzato all'interno della nostra LAN, oppure reso accessibile a un gran numero di utenti tramite Internet.


I modem con questo chipset necessitano per funzionare di un modulo del kernel (prima chiamato driver) di nome cxacru che � stato scritto per versioni del kernel Linux dalla 2.6.10 in poi.
Esistono fondamentalmente due diversi approcci alla creazione di un repository:
Esistono versioni precedenti dello stesso progetto funzionanti per kernel della serie 2.4 e anche qualche adattamento per kernel della serie 2.6 precedenti al 2.6.10, ma non sono pi� mantenuti e pertanto se ne consiglia l'utilizzo solo ad utenti esperti o molto coraggiosi.
* '''Repository Automatico''': ha una struttura complessa, gestisce un pool di pacchetti e supporta architetture (i386, sparc, ecc.) multiple. A fronte di un maggior lavoro lato server permette un uso altamente automatizzato lato client;
* '''Repository Semplice''': gestisce una sola architettura. È il più indicato per i piccoli repository, specie quelli personali, perché richiede un minor lavoro lato-server.


Oltre al driver, questi modem necessitano per funzionare anche di un firmware, che in questo caso non � altro che un sistema operativo real-time (si, potrebbe funzionare anche linux, esiste un progetto a riguardo, ma al momento nessuno ha avuto successo con esso. Trovate qualche riferimento alla homepage gi� citata).
In questa guida vedremo come realizzare il secondo tipo di repository.
A complicare il tutto c'� il fatto che sono state rilasciate, sotto forma di binari gi� compilati, due versioni differenti di questo firmware: una usa "celle ATM impacchettate in frame USB" mentre l'altra usa "frame ethernet su USB". Il progetto Accessrunner supporta solo il primo di questi protocolli.
Se vi capitasse di avere un modem che viene equipaggiato solo con il firmware del secondo tipo (di solito nei CD di installazione ci sono tutti e due), allora per usare il driver accessrunner dovete procurarvi un firmware del primo tipo da qualche parte in rete (eventualmente provate a postare nel forum).


==Verificare se il modem � supportato==
== Repository semplice ==
Prima di iniziare l'installazione � necessario verificare che il modem in possesso sia supportato dal progetto. Per fare questo � necessario collegare il modem ad una porta usb. In un terminale digitiamo
=== La Struttura ===
 
Per prima cosa dovremo scegliere dove risiederà fisicamente il nostro repository. Una buona scelta può essere una directory all'interno della nostra home, come anche una directory all'interno di <code>/usr/share</code>. In questa guida creeremo il repository nella nostra home, ma sentitevi liberi di posizionarlo dove più vi aggrada.
<pre>$ less /proc/bus/usb/devices </pre>
 
si otterr� una serie di informazioni su tutte le periferiche usb che avete nel pc.
La parte che ci interessa � questa:
<pre>
T: Bus=01 Lev=01 Prnt=01 Port=00 Cnt=01 Dev#= 2 Spd=12 MxCh= 0
D: Ver= 1.10 Cls=00(>ifc ) Sub=00 Prot=00 MxPS=64 #Cfgs= 1
P: Vendor=0572 ProdID=cb00 Rev= 0.01 
S: Manufacturer=-
S: Product=ADSL USB MODEM
S: SerialNumber=55473201
C:* #Ifs= 1 Cfg#= 1 Atr=80 MxPwr=500mA
I: If#= 0 Alt= 0 #EPs= 7 Cls=00(>ifc ) Sub=00 Prot=00 Driver=none
E: Ad=81(I) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=01(O) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=82(I) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=02(O) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=83(I) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=03(O) Atr=02(Bulk) MxPS= 64 Ivl=0ms
E: Ad=84(I) Atr=03(Int.) MxPS= 8 Ivl=200ms
</pre>
 
Prendiamo nota dalla riga <tt>P:</tt> dei campi <tt>Vendor</tt> e <tt>ProdID</tt> che identificano il chipset del modem e notiamo che alla voce <tt>Driver</tt> c'� scritto <tt>none</tt>, segno che in effetti state seguendo questa guida per qualcosa ;-).  
Controllate se Vendor e Product ID del vostro modem corrispondono ad uno dei [http://accessrunner.sourceforge.net/modems.shtml modem supportati].
Se corrispondono ad un modem non supportato, provate a fare una ricerca nella [http://sourceforge.net/mailarchive/forum.php?forum_id=43894 mailing list del progetto] per vedere se (ed eventualmente come) qualcun altro � riuscito a risolvere il vostro problema.
 
==L'occorrente per l'installazione==
Se il � modem supportato possiamo procedere, ma saranno necessarie ancora alcune cose:
*Il compilatore gcc funzionante. Se non l'avete installatelo (� presente nel primo cd di installazione, non vi serve internet):
<pre>
aptitude install gcc
</pre>
*Il driver per Wi.. (mi spiace non riesco a scriverlo ;-)) che dovreste avere in dotazione al modem. Se non l'avete cercate in rete un firmware compatibile per esempio alla Hamlet e saltate il prossimo punto.
*L'utility per estrarre il firmware dal driver Wi... (� pi� forte di me :-D). Se avete una connessione ad internet funzionante potete mettervi in una directory in cui avete diritto di scrittura e digitate
<pre>
$ cvs -z3 -d:server:anonymous@cvs.sourceforge.net:/cvsroot/accessrunner co -P utils
</pre>
altrimenti dovrete usare un'altro computer connesso ad internet, aprire [http://cvs.sourceforge.net/viewcvs.py/accessrunner/ questa pagina] (che � la simulazione web del cvs) e scaricare i quattro file contenuti nella cartella <tt>utils</tt>.
Ad ogni modo dopo esserci procurati le utils dobbiamo compilarle:
<pre>
$ cd utils  # o dovunque avete messo i file
$ make
</pre>
*Nel caso in cui il modem si identifichi con il'ID <tt>0xcafe</tt> (<tt>0x</tt> sta per esadecimale), vi serve anche la ROM di boot che scaricate ad esempio cos�
<pre>
$ wget http://www.olitec.com/pub/USBADSLV151-1008fr.tar.gz
</pre>
ora estraete il file WBoot.hex
<pre>
$ tar xvfz USBADSLV151-1008fr.tar.gz && cp USBADSL/WBoot.hex .
</pre>
e poi create un programmino C per convertire il file esadecimale in binario cos�:
<pre>
<pre>
$ echo "int main(int argc, char ** argv)
$ mkdir ~/debian
{
unsigned int bp[] = {
#include "WBoot.hex"
};
write(1, bp, sizeof(bp));
}
" > programmino.c
</pre>
</pre>
compilatelo e rendetelo eseguibile:
Ora dobbiamo creare le due sottodirectory <code>binary</code> e <code>source</code> che conterranno rispettivamente le versioni binarie e sorgenti dei nostri pacchetti:
<pre>
<pre>
$ gcc programmino.c -o programmino
$ mkdir ~/debian/binary
$ chmod +x programmino
$ mkdir ~/debian/source
</pre>
</pre>
ed eseguitelo in questo modo:
In questo modo avremo una struttura di questo tipo:
<pre>
<pre>$ tree debian
./programmino > cxacru-bp.bin
debian
|-- binary
`-- sources
</pre>
</pre>
*Purtroppo nella attuale stable (sarge) trovate il kernel 2.6.8 quindi, a meno che non abbiate gi installato un kernel 2.6.13 o superiore dovrete usare un PC connesso ad internet per scaricare uno dei seguenti pacchetti:
**il sorgente di un kernel >=2.6.10 nella forma di un pacchetto kernel-source (o linux-source, nella nomenclatura pi recente)
**un pacchetto kernel-image >=2.6.10 (o linux-image) gi compilato, e il pacchetto linux-headers corrispondente, per compilare il modulo fuori dal kernel
**un pacchetto linux-image >=2.6.13 da installare direttamente
*Nel caso si decida per la compilazione di un kernel <2.6.13 (ma, ribadisco, sempre >=2.6.10) o anche del solo modulo cxacru necessario scaricare la patch usbatm che trovate [http://sourceforge.net/project/showfiles.php?group_id=47406 qui]. Conviene sempre prendere l'ultima versione disponibile, che al momento il file usbatm-20050216.tar.bz2.


Se siete poco pratici di debian, e installare il modem � una delle prime cose che fate sulla vostra nuova sarge, devo avvisarvi che il fatto di aggiornare il kernel da 2.6.8 a 2.6.12 o superiori comporta qualche difficolt� tecnica. A breve vedr� di scrivere una piccola guida per questa migrazione, ma nel frattempo, prima di avventurarvi per questa strada: cercate informazioni nel forum ;-)
=== I file di indice ===
Ultimata la creazione della struttura del repository e popolati binary e source (se abbiamo anche le versioni sorgenti) con i nostri pacchetti, dobbiamo creare i relativi file di indice. Questi file vengono scaricati da APT quando impartiamo il comando <code>'''apt-get update'''</code> e contengono la lista di tutti i pacchetti presenti in un repository. Quando effettuiamo la ricerca di un pacchetto o quando desideriamo installarlo, APT consulta questi file per stabilire in quale repository esso è contenuto.


Da questo punto in avanti supporremo di aver messo tutti i file necessari all'installazione in una directory di lavoro all'interno della vostra home: ~/work/
La creazione dei file di indice è ottenuta tramite due utility: <code>'''dpkg-scanpackages'''</code> e <code>'''dpkg-scansources'''</code>. Il funzionamento dei due programmi è identico, ma il primo esamina i file binari ed il secondo quelli sorgenti.


==Installazione di linux-image==
Entrambi gli strumenti restituiscono i loro risultati sullo standard output (<code>stdout</code>): questo significa che di default vedremo l'output a schermo. Per questo motivo è necessario reindirizzare il risultato di <code>dpkg-scanpackages</code> e <code>dpkg-scansources</code> su file appositi. Per convenzione questi file sono compressi in formato <code>gzip</code> e chiamati <code>'''Packages.gz'''</code> all'interno di <code>binary</code> e <code>'''Sources.gz'''</code> all'interno di <code>source</code>.
Nel caso abbiate optato per l'installazione di un pacchetto linux-image non vi resta altro da fare che installarlo (da root):
<pre>
# dpkg -i ~/work/linux-image-2.6.x-xx-xxx.deb
</pre>


Nota: qui si � supposto che il modem in questione rappresenti il vostro unico collegamento ad internet. Se invece avete accesso direttamente ad internet potete fare affidamento per l'installazione ad [[Indice_Guide#Gestione_dei_Pacchetti | apt]], che gestir� automaticamente le eventuali dipendenze.  
Nell'esempio di questa guida il nostro repository contiene due pacchetti di tipo binario (apt e apt-best) ed un pacchetto di tipo sorgente (apt). Vedremo ora come creare i relativi file <code>Packages.gz</code> e <code>Sources.gz</code>


Verificate che il bootloader, lilo o grub, punti alle giuste immagine del kernel e dell'initrd (vedi  [[Debian_Kernel_Howto#Installazione_nuovo_kernel | installazione nuovo kernel]]) e fate un reboot con il nuovo kernel.
La struttura del repository di esempio è questa:
Se non ci sono errori, a seconda della versione del kernel che avete installato, potete continuare con la compilazione del modulo cxacru, o passare all'installazione del firmware.
 
==Compilazione e installazione del solo modulo cxacru==
Se il kernel che avete installato non comprende ancora il modulo cxacru, potete compilarlo e installarlo a parte. Per questo sono sufficienti gli headers del kernel, ma vanno bene anche i sorgenti completi.
 
Nota: alcuni kernel tendono ad essere particolarmente esigienti riguardo la versione del compilatore con cui compilate il modulo, e rifiuteranno di caricarlo se usate una versione di gcc diversa da quella con cui � stato compilato il kernel (controllate con <tt>cat /proc/version</tt> per il kernel corrente). In particolare il 2.6.12 richiede che usiate il gcc-3.3.
 
Se avete scaricato i pacchetti deb con gli headers (di solito sono due pacchetti: uno generico e uno relativo alla vostra architettura) dovete installarli:
<pre>
<pre>
# dpkg -i ~/work/linux-headers*.deb
$ tree debian
debian
|-- binary
|  |-- apt-best-0.3.deb
|  |-- apt-doc_0.5.28.6_all.deb
|  |-- apt-utils_0.5.28.6_i386.deb
|  |-- apt_0.5.28.6_i386.deb
|  |-- libapt-pkg-dev_0.5.28.6_i386.deb
|  `-- libapt-pkg-doc_0.5.28.6_all.deb
`-- source
    |-- apt_0.5.28.6.dsc
    `-- apt_0.5.28.6.tar.gz
</pre>
</pre>
 
Procediamo con la creazione del file <code>Packages.gz</code>:
ora si pu� procedere con la compilazione e installazione del modulo, dopo averlo scompattato:
<pre>
<pre>
# cd ~/work/
$ cd ~/debian
# tar xvfj ~/work/usbatm-20050216.tar.bz2
$ dpkg-scanpackages binary /dev/null | gzip -9c > binary/Packages.gz
# cd ~/work/drivers/usb/atm
  apt apt-best apt-doc apt-utils libapt-pkg-dev libapt-pkg-doc
# make -C /usr/src/linux-headers-2.6.1x M=$PWD CONFIG_USB_CXACRU=m modules
Wrote 6 entries to output Packages file.
# install -g root -o root -m 644 cxacru.ko usbatm.ko \
$ ls ~/debian/binary/ |grep Packages
/lib/modules/2.6.1x/kernel/drivers/usb/atm/
Packages.gz
# depmod -a
</pre>
</pre>
 
Per la creazione del file indice <code>Packages.gz</code> in Wheezy:
Se tutto � andato bene potete saltare il paragrafo sulla compilazione e passare all'installazione del firmware.
 
==Compilazione e installazione del kernel==
Nel caso abbiate deciso di compilare un nuovo kernel installate il pacchetto <tt>kernel-source</tt> (<tt>linux-source</tt>).
Qui supporremo che un utente non privilegiato non abbia diritto di scrittura nella directory <tt>/usr/src</tt> (come imho dovrebbe essere), quindi tutti i comandi successivi devono essere dati da root oppure usando un programma che vi dia pari diritti per queste azioni (per es. <tt>sudo</tt>).
<pre>
<pre>
# dpkg -i ~/work/linux-source-2.6.x-xx-xxx.deb
$ cd ~/debian
$ apt-ftparchive packages binary | gzip > binary/Packages.gz
$ ls ~/debian/binary/ |grep Packages
Packages.gz
</pre>
</pre>
questo installer� un archivio compresso contenente il kernel nella directory <tt>/usr/src/</tt>. Andiamo a scompattarlo e applichiamo la patch:
e del file <code>Sources.gz</code>
<pre>
<pre>
# cd /usr/src
$ cd ~/debian
# tar xvfj linux-source-2.6.x-xx-xxx.tar.bz2
$ dpkg-scansources source /dev/null | gzip -9c > source/Sources.gz
# cd linux-source-2.6.x-xx-xxx
$ ls ~/debian/source/ |grep Sources
# tar xvfj ~/work/usbatm-20050216.tar.bz2
Sources.gz
</pre>
</pre>


C'� chi sostiene che scompattare il file usbatm direttamente nel kernel sia assolutamente sbagliato, per il rischio di sovrascrivere qualcosa. Ma considerando che l'operazione ha senso solo per 3 versioni del kernel, e successivamente i file contenuti nel pacchetto sono stati inclusi nell'albero dei sorgenti esattamente nella stessa posizione in cui li abbiamo messi noi, penso che siano timori infondati, a patto di non sbagliare la versione del kernel ;-).
=== I file di Release ===
Se volete poter usare il [[pinning]] o permetterne l'uso agli utenti del vostro repository, una volta creati i file <code>Packages.gz</code> e <code>Sources.gz</code>, dovete necessariamente creare un file apposito in ciascuna directory del vostro repository.


'''nota bene''': mentre sperimentate con la compilazione del kernel <u>non usate mai</u> la directory <tt>/usr/src/linux</tt> che dovrebbe essere un link simbolico (<tt>man ln</tt>) ai sorgenti del kernel attualmente in uso. Se tutto il nostro procedimento funzioner�, alla fine cambierete il link in modo che punti ai sorgenti giusti. Per approfondimenti sull'argomento vedere il [[Debian_Kernel_Howto | debian kernel howto]]
Questi file sono chiamati file <code>'''Release'''</code>, sono normali file di testo ed hanno una struttura del tipo:
<pre>
Archive: archivio
Component: componente
Origin: origine
Label: etichetta
Architecture: architettura
</pre>
dove:
* <code>archivio</code>: è l'archivio Debian a cui i pacchetti appartengono (ad es.: stable, testing. ecc.);
* <code>componente</code>: indica il tipo di componente (ad es.: main, contrib, non-free);
* <code>origine</code>: specifica il proprietario del repository;
* <code>etichetta</code>: identifica il repository: potete inserire descrizioni, ecc.;
* <code>architettura</code>: l' architettura dei pacchetti contenuti nel repository (ad es.: i386, sparc, source, ecc.).
Vediamo i file Release per i repository di questa guida.


Invece di compilare un kernel da zero (impresa a dir poco titanica) conviene recuperare il config relativo al kernel che state usando, che dovrebbe essere presente nella directory <tt>/boot</tt>, e dovrebbe chiamarsi <tt>config-<versione del kernel></tt> o simili: sempre dalla directory principale dei sorgenti del kernel digitate
Per l' archivio ''binary'' abbiamo:
<pre>
<pre>
# cp /boot/config<qualcosa> .config
$ cat ~/debian/binary/Release
Archive: unstable
Component: main
Origin: keltik
Label: Repository di esempio
Architecture: i386
</pre>
</pre>
in questo modo avrete un albero dei sorgenti configurato esattamente come il vostro attuale kernel, e da qui potete fare solo le modifiche che vi servono.
e per quello ''source'':
 
A questo punto prima di compilare dobbiamo abilitare alcune opzioni del kernel. Digitate
<pre>
<pre>
# make menuconfig
$ cat ~/debian/source/Release
Archive: unstable
Component: main
Origin: keltik
Label: Repository di esempio
Architecture: source
</pre>
</pre>


Andate alla voce <tt>Device Drivers -> USB support -> USB DSL modem support</tt> ed attivate <tt>USB DSL modem support</tt> e <tt>Conexant AccessRunner USB support</tt>.
=== Uso del repository ===
==== Uso in locale ====
Finalmente è venuto il momento di mettere alla prova il nostro repository.


'''Nota''': il driver cxacru deve essere compilato come modulo perch�, probabilmente a causa di un bug, se compilato nel kernel in molti casi viene inizializzato prima che il firmware sia disponibile, e restituisce l'errore "<tt>firmware not found</tt>" anche se in realt� l'avete messo nel posto giusto. Il fatto � che non potendo fare "<tt>rmmod cxacru && modprobe cxacru</tt>", per farlo reinizializzare non vi resterebbe che staccare fisicamente il modem dalla porta usb e riattaccarlo, dopo ogni reboot, e questo pu� essere parecchio seccante!
Già fin d'ora possiamo utilizzarlo così com'è in locale sulla nostra macchina: tutto quello che dobbiamo fare consiste nell'aggiungere al nostro file <code>/etc/apt/sources.list</code> l'[[URI]] attraverso il quale reperire i pacchetti.


Il resto della configurazione dovrebbe essere gi� a posto, ma controllate per sicurezza.
In questo esempio abbiamo creato il repository nella directory <code>~/debian</code> e cioè nella directory <code>debian</code> all'interno della nostra home. Dovremo quindi aggiungere al file <code>/etc/apt/sources.list</code> due linee così composte:
Alla voce <tt>Device Drivers -> Networking support </tt>
<pre>
<pre>
<M> PPP support
deb file:///home/utente/debian binary/
<M>  PPP support for async serial ports
deb-src file:///home/utente/debian source/
<M>  PPP support for sync tty ports
<M>  PPP deflate compression
<M>  PPP BSD-Compress compression
<M>  PPP over ATM
</pre>
</pre>
dove, alla parola ''utente'' dovete sostituire lo username dell'utente nella cui home risiede il repository.


Ala voce <tt>Networking options</tt>
Una volta fatto questo lanciate:
<pre>
<pre> # apt-get update</pre>
<M> Asyncronous Transfer Mode
per rigenerare la lista degli indici di APT.
<M>  Classical IP over ATM
[*]    Do NOT send ICMP if no neighbour
</pre>


A questo punto uscite salvando la configurazione attuale e costruite il pacchetto <tt>kernel-source-2.6.x-xx-xxx-Custom.deb</tt> (per approfondimenti vedere [[Debian_Kernel_Howto#Compilazione_del_kernel | Compilazione del kernel]] nel Debian kernel howto):
Ora vediamo se il nostro repository funziona. Iniziamo con il cercare il pacchetto '''apt'''. Il comando da impartire è:
<pre>
<pre>
# make-kpkg clean
$ apt-cache show apt
# make-kpkg --initrd kernel-image
</pre>
e installate il pacchetto ottenuto:
<pre>
# dpkg -i ../kernel-image-2.6.x.xx.xxx-Custom.deb
</pre>
</pre>


Ora verificate che il bootloader (lilo o grub) punti alle immagini giuste di kernel e initrd e poi riavviate.
Se tutto ha funzionato dovremmo ottenere come risultato due diversi pacchetti: entrambi si chiamano apt, entrambi hanno numero di versione 0.5.28.6, ecc. Per capire se e quale proviene dal nostro repository dobbiamo andare a controllare la voce <code>Filename</code>.


 
Nel caso del pacchetto proveniente dal repository ufficiale di Debian avremo:
'''Aggiornamento''': solo recentemente (23/11/2005) sono riuscito nell'intento di far funzionare correttamente il driver cxacru anche se � compilato all'interno del kernel :-D. Questo permette di costruire un kernel monolitico e di disabilitare il supporto per i moduli, cosa senz'altro desiderabile nelle situazioni in cui � necessario un certo grado di sicurezza (per es. per un PC che fa da firewall-router).
Poich� la cosa non � per niente banale, e comporta la compilazione di un kernel recente (minimo 2.6.12, ma io ho testato il 2.6.14) e la creazione di un initramfs personalizzato (oltre a qualche configurazione minore in udev), consiglio la cosa solo ad utenti particolarmente avventurosi. Chi vuole cimentarsi mi pu� contattare sul forum.
 
==Installazione del firmware==
Qualunque metodo abbiate seguito, dopo il reboot dovreste trovare disponibile il modulo <tt>cxacru</tt>, verificate con
<pre>
<pre>
# modprobe -l |grep cxacru
[ ... omissis ...]
Filename: pool/main/a/apt/apt_0.5.28.6_i386.deb
[ ... omissis ...]
</pre>
</pre>
il comando dovrebbe restituire un output simile a:
mentre per il pacchetto proveniente dal nostro repository avremo:
<pre>
<pre>
/lib/modules/2.6.x/kernel/drivers/usb/atm/cxacru.ko
[ ... omissis ...]
Filename: binary/apt_0.5.28.6_i386.deb
[ ... omissis ...]
</pre>
</pre>
se non restituisce nulla significa che c' stato un errore nei precedenti passaggi.


Se tutto � andato per il meglio proseguiamo andando a recuperare il CD dei driver per w... ehm, quell'altro S.O.
Per fare in modo che il nostro repository sia usato come preferenziale rispetto agli altri possiamo inserire nel file <code>/etc/apt/sources.list</code> le linee ad esso relativo all'inizio del file, prima di tutti gli altri repository.
Cercate nel CD il file <tt>CnxEtU.sys</tt> e copiatelo nella Cartella di lavoro. Ora estraete il firmware e copiatelo nella directory dove hotplug (o udev se usate un sistema pi� recente) si aspetta di trovarlo:
<pre>
# cd ~/work
# ./utils/cxacru-fw CnxEtU.sys cxacru-fw.bin
# cp ~/work/cxacru-fw.bin /lib/firmware
</pre>
Se il vostro modem ha il chipset <tt>0xcafe</tt> copiate nella stessa directory anche la ROM di boot, cio� il file <tt>cxacru-bp.bin</tt>.


A questo punto togliete il modulo <tt>cxacru</tt>, nel caso sia caricato:
In questo modo, quando impartiamo il comando:
<pre>
<pre> # apt-get install nome_pacchetto</pre>
# rmmod cxacru
APT provvederà ad installare quello fornito dal repository elencato per primo in <code>/etc/apt/sources.list</code>. Ecco l'esempio sempre relativo ad ''apt'':
</pre>
staccate il modem dalla porta USB nel caso sia attaccato, e poi riattaccate il modem alla porta usb e ricaricate il driver. Tutto questo perche � sempre megio togliere il modulo dal kernel prima di staccare il modem.
Ora controllate che sia stato trovato il firmware:
<pre>
<pre>
$ dmesg | tail
# apt-get install apt -s
Lettura della lista dei pacchetti in corso... Fatto
Generazione dell'albero delle dipendenze in corso... Fatto
Pacchetti suggeriti:
  aptitude apt-doc
I seguenti pacchetti saranno aggiornati:
  apt
1 aggiornati, 0 installati, 0 da rimuovere e 1 non aggiornati.
Inst apt [0.5.28.6] (0.5.28.6 Repository di esempio:unstable)
Conf apt (0.5.28.6 Repository di esempio:unstable)
</pre>
</pre>
il comando dovrebbe restituire qualcosa di simile a
Nelle ultime due linee possiamo notare come la provenienza del pacchetto sia '''Repository di esempio:unstable''' come indicato nel nostro file '''Release'''.
<pre>
usbcore: registered new driver cxacru
cxacru 1-1:1.0: found firmware cxacru-fw.bin
</pre>
Nel caso, una volta caricato il firmware, riceviate, sempre in <tt>dmesg</tt>, il messaggio:
<pre>
cxacru 1-1:1.0: poll status: error -5
</pre>
significa che occorre una versione pi� recente del vostro firmware. In effetti non � assolutamente detto che i driver forniti dal produttore del modem siano aggiornati, ma potete senz'altro trovare un firmware aggiornato in rete (o eventualmente postando nel forum).  


Ora il driver del modem dovrebbe gi� essere in funzione e il led relativo alla linea ADSL dovrebbe lampeggiare, segno che sta cercando la sincronizzazione con la linea. Mentre il led lampeggia avrete che:
==== Uso in rete (http) ====
<pre>
Rendere disponibile in rete il repository che abbiamo appena creato è un'operazione estremamente semplice. Non dovremo fare altro che copiare la root del repository in una directory accessibile al nostro server web ed indicare l'[[URI]] corretto nei file <code>/etc/apt/sources.list</code> delle macchine che dovranno accedere ad esso.
$ cat /proc/net/atm/cxacru\:0
ADSL USB MODEM (usb-0000:00:07.2-1)
MAC: xx:yy:zz:bla bla bla
AAL5: tx 9363 ( 0 err ), rx 14299 ( 0 err, 0 drop )
Line down
</pre>
e anche:
<pre>
$ tail /var/log/messages
Oct 5 08:06:00 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: attempting to activate
Oct 5 08:06:10 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: down
Oct 5 08:06:15 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: attempting to activate
Oct 5 08:06:35 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: down
Oct 5 08:06:40 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: attempting to activate
Oct 5 08:08:00 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: channel analysis
Oct 5 08:08:05 muretto kernel: ATM dev 0: ADSL line: up (4832 kb/s down | 320 kb/s up)
</pre>
qui alle 8.08.00 il modem si � sincronizzato con il segnale ADSL .


Una volta agganciato il segnale ADSL si avr�:
Nel caso in cui stiamo usando Apache e la DocumentRoot sia <code>/var/www</code> sarà sufficiente impartire:
<pre>
<pre>
$ cat /proc/net/atm/cxacru\:0
# cp -R /home/utente/debian/ /var/www/
appariranno di seguito queste informazioni
ADSL USB MODEM (usb-0000:00:07.2-1)
MAC: xx:yy:zz:bla bla bla
AAL5: tx 9363 ( 0 err ), rx 14299 ( 0 err, 0 drop )
Line up
</pre>
</pre>
Ci siamo: il driver del modem perfettamente funzionante.


==Impostazione della connessione==
Ora dobbiamo modificare i file <code>/etc/apt/sources.list</code> in modo che puntino a questo repository.
Prima di iniziare dovete sapere:
*userid e password forniti dal provider (di solito per Telecom Alice l'userid e la password sono entrambi uguali a <tt>aliceadsl</tt>)
*VPI e VCI del provider (nel caso di Telecom Alice sono 8 e 35).
*IP e DNS del nostro provider nel caso di una connessione con IP statico.


Iniziamo con la configurazione.
Poniamo che il server che mette a disposizione il repositry abbia il [[FQDN]] debian.prova.net. La sintassi da utilizzare in <code>/etc/apt/sources.list</code> è la seguente:
Create il file <tt>/etc/ppp/peers/adsl</tt> in questo modo:
<pre>
<pre>
# echo "noauth
deb http://debian.prova.net/debian/ binary/
noipdefault
deb-src http://debian.prova.net/debian/ source/
usepeerdns
defaultroute
persist
plugin pppoatm.so 8.35
user \"userid\"
" > /etc/ppp/peers/adsl
</pre>
</pre>
oppure copiate nella directory <tt>/etc/ppp/peers/</tt> il file <tt>/usr/share/doc/ppp/examples/peers-pppoa</tt>
Dobbiamo fare '''estrema''' attenzione agli slash ("/") perché hanno un uso preciso all'interno di <code>/etc/apt/sources.list</code>. Nel nostro caso è '''necessario''' che sia l'URL (http://debian.prova.net/debian) sia l' archivio (binary o source) termini con un "/", altrimenti otterremo un errore di questo tipo:
<pre>
<pre>
# cp /usr/share/doc/ppp/examples/peers-pppoa /etc/ppp/peers/
# apt-get update
E: La linea x in /etc/apt/sources.list (dist parse) non è corretta
</pre>
</pre>
In entrambi i casi modificate la riga <tt>user "userid"</tt> mettendo il vostro userid ;-), con o senza le virgolette: non ha importanza.
Se abbiamo invece scritto correttamente, quando lanceremo <code>apt-get update</code>, vedremo APT dialogare con il nostro web server e reperire l'elenco dei nostri pacchetti:
 
Inserite userid e password nei file <tt>/etc/ppp/pap-secrets</tt> e <tt>/etc/ppp/chap-secrets</tt>:
<pre>
<pre>
# echo "userid  *  password" >> /etc/ppp/pap-secrets
# apt-get update
# echo "userid  *  password" >> /etc/ppp/chap-secrets
Get:1 http://debian.prova.net binary/ Packages [1377B]
Get:2 http://debian.prova.net binary/ Release [97B]
Get:3 http://debian.prova.net source/ Sources [412B]
Get:4 http://debian.prova.net source/ Release [100B]
</pre>
</pre>
Per il test e l'ordine con cui i pacchetti vengono installati da APT, vi rimando alla lettura del [[#Uso_in_locale|paragrafo precedente]]


A questo punto fate partire la connessione con il comando
== Repository ufficiale ==
<pre>
=== Configurazione repository ===
# pon adsl
Per creare un repository ufficiale (fatto a regola d'arte, come quello di debian) per prima cosa installiamo il programma reprepro con il comando:
<pre># apt-get install reprepro</pre>
in seguito scegliamo il percorso dove creare il nostro repo (nella guida sarà indicato come ~/debian/) quindi creiamo la cartella e posizioniamovici dentro:
<pre>$ mkdir ~/debian/
$ cd ~/debian/</pre>
Ora dobbiamo creare un file di configurazione per reprepro quindi:
<pre>$ mkdir conf
$ cd conf</pre>
dentro creiamo un file chiamato distributions e riempiamolo nel seguente modo:
<pre>Origin: nomeMioRepo
Label: Etichetta nomeMioRepo
Suite: unstable
Codename: sid
Architectures: amd64
Components: main
Description: Unofficial Debian packages
SignWith: myKeyId
</pre>
</pre>
ed il gioco � fatto.  
{{Warningbox|Al posto di myKeyId bisogna insere l'id della chiave GPG creata appositamente per firmare i pacchetti.}}
ora riposizioniamoci nella cartella debian dando il comando:
<pre>cd ~/debian</pre>
facciamo creare i file necessari con:
<pre>reprepro check</pre>
per aggiungere un pacchetto al repo:
<pre>reprepro includedeb unstable /tmp/mypackage_1.1.1-1_all.deb</pre>
per rimuoverlo:
<pre>reprepro remove unstable mypackage</pre>
 
Provvedere a mettere online il repository rendendo accessibile da un server web la cartella debian escludendo le directory db e conf, quindi modificare il file <code>/etc/apt/sources.list</code> aggiungendo la seguente riga:
<pre>deb http://www.tuSito.do/debian/ sid main</pre>
{{Suggerimento|Per impedire l'accesso alle directory db e conf si potrebbe creare all'interno di ciascune di essa un file .htaccess contentente:<pre>deny from all</pre>}}


Controllate in <tt>/var/log/messagges</tt> se tutto funziona regolarmente:
=== Creazione pacchetto chiave GPG ===
Per prima cosa esportiamo la nostra chiave con
<pre>gpg --export myKeyId > myrepo-debian-key.gpg</pre>
In seguito creiamo il seguente alvero di directory (si ricorda che control e myrepo-debian-key.gpg sono files):
<pre>
<pre>
# tail /var/log/messagges
├── DEBIAN
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5101]: Plugin /usr/lib/pppd/2.4.2/pppoatm.so loaded.
│   └── control
Jun 3 00:07:40 localhost kernel: PPP generic driver version 2.4.2
└── etc
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5101]: PPPoATM plugin_init
    └── apt
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5101]: PPPoATM setdevname_pppoatm - SUCCESS:8.35
        └── trusted.gpg.d
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5126]: pppd 2.4.2 started by root, uid 0
            └── myrepo-debian-key.gpg
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5126]: Using interface ppp0
Jun 3 00:07:40 localhost pppd[5126]: Connect: ppp0 <--> 8.35
Jun 3 00:07:43 localhost pppd[5126]: PAP authentication succeeded
Jun 3 00:07:43 localhost pppd[5126]: local IP address 82.59.0.222
Jun 3 00:07:43 localhost pppd[5126]: remote IP address 192.168.100.1
Jun 3 00:07:43 localhost pppd[5126]: primary DNS address 80.17.212.208
Jun 3 00:07:43 localhost pppd[5126]: secondary DNS address 151.99.125.1
</pre>
</pre>
 
Inserire all'interno del file control:
Controllate in <tt>/etc/resolv.conf</tt> se i DNS sono corretti altrimenti li dovrete inserire a mano. Per esempio un <tt>/etc/resolv.conf</tt> con i DNS di libero sarebbe:
<pre>Package: myrepo-archive-keyring
Version: 2014.4
Architecture: all
Maintainer: yourNick <mail@domain.do>
Depends: gpgv
Recommends: gnupg
Breaks: apt (<< 0.7.25.1)
Section: misc
Priority: important
Multi-Arch: foreign
Description: GnuPG archive keys of the archive archive
The archive project digitally signs its Release files. This package
contains the archive keys used for that.
</pre>
Il file myrepo-debian-key.gpg è il file precedentemente creato con GPG.
Posizionarsi all'esterno della directory pkg e lanciare i seguenti comandi:
<pre>
<pre>
$ cat /etc/resolv.conf
# chown -R root:root ./pkg
search libero.it
$ dpkg-deb -b ./pkg myrepo-archive-keyring_2014.4_all.deb
nameserver 193.70.192.25
nameserver 193.70.152.25
</pre>
</pre>
Il pacchetto contiene la chiave per autenticare il repository.
{{Autori
|Autore=[[Utente:Keltik|Keltik]] 09:20, Giu 26, 2005 (EDT)
|Verificata_da=
: [[Utente:Tima|Tima]] 10:41, 16 mag 2013 (CEST)
: [[Utente:Marcomg|marcomg]] 17:50, 23 mag 2014 (CEST)
|Estesa_da=
: [[Utente:Marcomg|marcomg]]
|Numero_revisori=2
}}


Buona navigazione!
[[Categoria:Creare repository]]
----
: [[Utente:Tindal|Tindal]]

Versione delle 17:38, 10 dic 2017

I repository
Arrow left.png

Introduzione ai repository

Repository ufficiali di Debian

Repository esterni

Extra

Arrow right.png



Edit-clear-history.png Attenzione. Questa guida è da considerarsi abbandonata, per via del tempo trascorso dall'ultima verifica.

Potrà essere resa obsoleta, previa segnalazione sul forum, se nessuno si propone per l'adozione.


Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Debian 6 "squeeze"
Debian 7 "wheezy"
Debian 8 "jessie"

Introduzione

La creazione di un repository Debian personale può essere utile nel caso si vogliano rendere disponibili per l'installazione tramite l'APT System i pacchetti .deb creati da noi. Il repository così creato può essere utilizzato all'interno della nostra LAN, oppure reso accessibile a un gran numero di utenti tramite Internet.

Esistono fondamentalmente due diversi approcci alla creazione di un repository:

  • Repository Automatico: ha una struttura complessa, gestisce un pool di pacchetti e supporta architetture (i386, sparc, ecc.) multiple. A fronte di un maggior lavoro lato server permette un uso altamente automatizzato lato client;
  • Repository Semplice: gestisce una sola architettura. È il più indicato per i piccoli repository, specie quelli personali, perché richiede un minor lavoro lato-server.

In questa guida vedremo come realizzare il secondo tipo di repository.

Repository semplice

La Struttura

Per prima cosa dovremo scegliere dove risiederà fisicamente il nostro repository. Una buona scelta può essere una directory all'interno della nostra home, come anche una directory all'interno di /usr/share. In questa guida creeremo il repository nella nostra home, ma sentitevi liberi di posizionarlo dove più vi aggrada.

$ mkdir ~/debian

Ora dobbiamo creare le due sottodirectory binary e source che conterranno rispettivamente le versioni binarie e sorgenti dei nostri pacchetti:

$ mkdir ~/debian/binary
$ mkdir ~/debian/source

In questo modo avremo una struttura di questo tipo:

$ tree debian
debian
|-- binary
`-- sources

I file di indice

Ultimata la creazione della struttura del repository e popolati binary e source (se abbiamo anche le versioni sorgenti) con i nostri pacchetti, dobbiamo creare i relativi file di indice. Questi file vengono scaricati da APT quando impartiamo il comando apt-get update e contengono la lista di tutti i pacchetti presenti in un repository. Quando effettuiamo la ricerca di un pacchetto o quando desideriamo installarlo, APT consulta questi file per stabilire in quale repository esso è contenuto.

La creazione dei file di indice è ottenuta tramite due utility: dpkg-scanpackages e dpkg-scansources. Il funzionamento dei due programmi è identico, ma il primo esamina i file binari ed il secondo quelli sorgenti.

Entrambi gli strumenti restituiscono i loro risultati sullo standard output (stdout): questo significa che di default vedremo l'output a schermo. Per questo motivo è necessario reindirizzare il risultato di dpkg-scanpackages e dpkg-scansources su file appositi. Per convenzione questi file sono compressi in formato gzip e chiamati Packages.gz all'interno di binary e Sources.gz all'interno di source.

Nell'esempio di questa guida il nostro repository contiene due pacchetti di tipo binario (apt e apt-best) ed un pacchetto di tipo sorgente (apt). Vedremo ora come creare i relativi file Packages.gz e Sources.gz

La struttura del repository di esempio è questa:

$ tree debian
debian
|-- binary
|   |-- apt-best-0.3.deb
|   |-- apt-doc_0.5.28.6_all.deb
|   |-- apt-utils_0.5.28.6_i386.deb
|   |-- apt_0.5.28.6_i386.deb
|   |-- libapt-pkg-dev_0.5.28.6_i386.deb
|   `-- libapt-pkg-doc_0.5.28.6_all.deb
`-- source
    |-- apt_0.5.28.6.dsc
    `-- apt_0.5.28.6.tar.gz

Procediamo con la creazione del file Packages.gz:

$ cd ~/debian
$ dpkg-scanpackages binary /dev/null | gzip -9c > binary/Packages.gz
   apt apt-best apt-doc apt-utils libapt-pkg-dev libapt-pkg-doc
 Wrote 6 entries to output Packages file.
$ ls ~/debian/binary/ |grep Packages
Packages.gz

Per la creazione del file indice Packages.gz in Wheezy:

$ cd ~/debian
$ apt-ftparchive packages binary | gzip > binary/Packages.gz
$ ls ~/debian/binary/ |grep Packages
Packages.gz

e del file Sources.gz

$ cd ~/debian
$ dpkg-scansources source /dev/null | gzip -9c > source/Sources.gz
$ ls ~/debian/source/ |grep Sources
Sources.gz

I file di Release

Se volete poter usare il pinning o permetterne l'uso agli utenti del vostro repository, una volta creati i file Packages.gz e Sources.gz, dovete necessariamente creare un file apposito in ciascuna directory del vostro repository.

Questi file sono chiamati file Release, sono normali file di testo ed hanno una struttura del tipo:

Archive: archivio
Component: componente
Origin: origine
Label: etichetta
Architecture: architettura

dove:

  • archivio: è l'archivio Debian a cui i pacchetti appartengono (ad es.: stable, testing. ecc.);
  • componente: indica il tipo di componente (ad es.: main, contrib, non-free);
  • origine: specifica il proprietario del repository;
  • etichetta: identifica il repository: potete inserire descrizioni, ecc.;
  • architettura: l' architettura dei pacchetti contenuti nel repository (ad es.: i386, sparc, source, ecc.).

Vediamo i file Release per i repository di questa guida.

Per l' archivio binary abbiamo:

$ cat ~/debian/binary/Release
Archive: unstable
Component: main
Origin: keltik
Label: Repository di esempio
Architecture: i386

e per quello source:

$ cat ~/debian/source/Release
Archive: unstable
Component: main
Origin: keltik
Label: Repository di esempio
Architecture: source

Uso del repository

Uso in locale

Finalmente è venuto il momento di mettere alla prova il nostro repository.

Già fin d'ora possiamo utilizzarlo così com'è in locale sulla nostra macchina: tutto quello che dobbiamo fare consiste nell'aggiungere al nostro file /etc/apt/sources.list l'URI attraverso il quale reperire i pacchetti.

In questo esempio abbiamo creato il repository nella directory ~/debian e cioè nella directory debian all'interno della nostra home. Dovremo quindi aggiungere al file /etc/apt/sources.list due linee così composte:

deb file:///home/utente/debian binary/
deb-src file:///home/utente/debian source/

dove, alla parola utente dovete sostituire lo username dell'utente nella cui home risiede il repository.

Una volta fatto questo lanciate:

 # apt-get update

per rigenerare la lista degli indici di APT.

Ora vediamo se il nostro repository funziona. Iniziamo con il cercare il pacchetto apt. Il comando da impartire è:

$ apt-cache show apt

Se tutto ha funzionato dovremmo ottenere come risultato due diversi pacchetti: entrambi si chiamano apt, entrambi hanno numero di versione 0.5.28.6, ecc. Per capire se e quale proviene dal nostro repository dobbiamo andare a controllare la voce Filename.

Nel caso del pacchetto proveniente dal repository ufficiale di Debian avremo:

[ ... omissis ...]
Filename: pool/main/a/apt/apt_0.5.28.6_i386.deb
[ ... omissis ...]

mentre per il pacchetto proveniente dal nostro repository avremo:

[ ... omissis ...]
Filename: binary/apt_0.5.28.6_i386.deb
[ ... omissis ...]

Per fare in modo che il nostro repository sia usato come preferenziale rispetto agli altri possiamo inserire nel file /etc/apt/sources.list le linee ad esso relativo all'inizio del file, prima di tutti gli altri repository.

In questo modo, quando impartiamo il comando:

 # apt-get install nome_pacchetto

APT provvederà ad installare quello fornito dal repository elencato per primo in /etc/apt/sources.list. Ecco l'esempio sempre relativo ad apt:

# apt-get install apt -s
Lettura della lista dei pacchetti in corso... Fatto
Generazione dell'albero delle dipendenze in corso... Fatto
Pacchetti suggeriti:
  aptitude apt-doc
I seguenti pacchetti saranno aggiornati:
  apt
1 aggiornati, 0 installati, 0 da rimuovere e 1 non aggiornati.
Inst apt [0.5.28.6] (0.5.28.6 Repository di esempio:unstable)
Conf apt (0.5.28.6 Repository di esempio:unstable)

Nelle ultime due linee possiamo notare come la provenienza del pacchetto sia Repository di esempio:unstable come indicato nel nostro file Release.

Uso in rete (http)

Rendere disponibile in rete il repository che abbiamo appena creato è un'operazione estremamente semplice. Non dovremo fare altro che copiare la root del repository in una directory accessibile al nostro server web ed indicare l'URI corretto nei file /etc/apt/sources.list delle macchine che dovranno accedere ad esso.

Nel caso in cui stiamo usando Apache e la DocumentRoot sia /var/www sarà sufficiente impartire:

# cp -R /home/utente/debian/ /var/www/

Ora dobbiamo modificare i file /etc/apt/sources.list in modo che puntino a questo repository.

Poniamo che il server che mette a disposizione il repositry abbia il FQDN debian.prova.net. La sintassi da utilizzare in /etc/apt/sources.list è la seguente:

deb http://debian.prova.net/debian/ binary/
deb-src http://debian.prova.net/debian/ source/

Dobbiamo fare estrema attenzione agli slash ("/") perché hanno un uso preciso all'interno di /etc/apt/sources.list. Nel nostro caso è necessario che sia l'URL (http://debian.prova.net/debian) sia l' archivio (binary o source) termini con un "/", altrimenti otterremo un errore di questo tipo:

# apt-get update
E: La linea x in /etc/apt/sources.list (dist parse) non è corretta

Se abbiamo invece scritto correttamente, quando lanceremo apt-get update, vedremo APT dialogare con il nostro web server e reperire l'elenco dei nostri pacchetti:

# apt-get update
Get:1 http://debian.prova.net binary/ Packages [1377B]
Get:2 http://debian.prova.net binary/ Release [97B]
Get:3 http://debian.prova.net source/ Sources [412B]
Get:4 http://debian.prova.net source/ Release [100B]

Per il test e l'ordine con cui i pacchetti vengono installati da APT, vi rimando alla lettura del paragrafo precedente

Repository ufficiale

Configurazione repository

Per creare un repository ufficiale (fatto a regola d'arte, come quello di debian) per prima cosa installiamo il programma reprepro con il comando:

# apt-get install reprepro

in seguito scegliamo il percorso dove creare il nostro repo (nella guida sarà indicato come ~/debian/) quindi creiamo la cartella e posizioniamovici dentro:

$ mkdir ~/debian/
$ cd ~/debian/

Ora dobbiamo creare un file di configurazione per reprepro quindi:

$ mkdir conf
$ cd conf

dentro creiamo un file chiamato distributions e riempiamolo nel seguente modo:

Origin: nomeMioRepo
Label: Etichetta nomeMioRepo
Suite: unstable
Codename: sid
Architectures: amd64
Components: main
Description: Unofficial Debian packages
SignWith: myKeyId
Warning.png ATTENZIONE
Al posto di myKeyId bisogna insere l'id della chiave GPG creata appositamente per firmare i pacchetti.


ora riposizioniamoci nella cartella debian dando il comando:

cd ~/debian

facciamo creare i file necessari con:

reprepro check

per aggiungere un pacchetto al repo:

reprepro includedeb unstable /tmp/mypackage_1.1.1-1_all.deb

per rimuoverlo:

reprepro remove unstable mypackage

Provvedere a mettere online il repository rendendo accessibile da un server web la cartella debian escludendo le directory db e conf, quindi modificare il file /etc/apt/sources.list aggiungendo la seguente riga:

deb http://www.tuSito.do/debian/ sid main
Bulb.png Suggerimento
Per impedire l'accesso alle directory db e conf si potrebbe creare all'interno di ciascune di essa un file .htaccess contentente:
deny from all


Creazione pacchetto chiave GPG

Per prima cosa esportiamo la nostra chiave con

gpg --export myKeyId > myrepo-debian-key.gpg

In seguito creiamo il seguente alvero di directory (si ricorda che control e myrepo-debian-key.gpg sono files):

├── DEBIAN
│   └── control
└── etc
    └── apt
        └── trusted.gpg.d
            └── myrepo-debian-key.gpg

Inserire all'interno del file control:

Package: myrepo-archive-keyring
Version: 2014.4
Architecture: all
Maintainer: yourNick <mail@domain.do>
Depends: gpgv
Recommends: gnupg
Breaks: apt (<< 0.7.25.1)
Section: misc
Priority: important
Multi-Arch: foreign
Description: GnuPG archive keys of the archive archive
 The archive project digitally signs its Release files. This package
 contains the archive keys used for that.

Il file myrepo-debian-key.gpg è il file precedentemente creato con GPG. Posizionarsi all'esterno della directory pkg e lanciare i seguenti comandi:

# chown -R root:root ./pkg
$ dpkg-deb -b ./pkg myrepo-archive-keyring_2014.4_all.deb

Il pacchetto contiene la chiave per autenticare il repository.



Guida scritta da: Keltik 09:20, Giu 26, 2005 (EDT) Swirl-auth60.png Debianized 60%
Estesa da:
marcomg
Verificata da:
Tima 10:41, 16 mag 2013 (CEST)
marcomg 17:50, 23 mag 2014 (CEST)

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