Accademia:Variabili

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I concetti fondamentali

Innanzitutto un'occhiata alla relativa voce su Wikipedia può essere un ottimo punto di partenza per farsi una prima idea del concetto. Deve essere chiaro che non si tratta di un qualcosa di astratto, ma che al contrario ad una variabile corrisponde una parte precisa di RAM.

In generale si possono distinguere due fasi: dichiarazione e assegnazione.

Durante la prima fase viene allocata una parte di RAM, alla quale si accederà in genere attraverso il nome che si assegna alla variabile; durante questa fase, inoltre, nei linguaggi tipizzati si decide anche il tipo di dati che potranno essere inseriti nella variabile.

Nella seconda fase si inseriscono i dati, che saranno a questo punto disponibili per successive elaborazioni fino alla fine dell'esecuzione del programma.

Variabili in Python

Col Python le variabili non vanno dichiarate, in quanto questo passaggio viene fatto in automatico.

L'assegnazione, come in molti altri linguaggi, avviene per mezzo del segno di uguaglianza '=' .

Possiamo eseguire delle assegnazioni dirette:

a = 1                   # assegnamo un intero
string = "stringa"      # assegnamo una stringa
Info.png Nota
È indifferente l'uso degli apici singoli o doppi.
string1 = "stringa 1"
string2 = 'stringa 2'

Sono scritture equivalenti e sempre assegnano del testo. È possibile utilizzare anche le virgolette ripetute tre volte; in questo caso anche gli a capo sono accettati:

"""Questo
        è un testo che vedi
formattato      così come'è
"""

Oppure può essere ottenuto dal valore restituito da una funzione:

eta = input("Inserisci i tuoi anni: ")

che memorizzerà il valore scritto da tastiera appena dato l'invio.

Booleana: può assumere 2 valori: True e False, rispettivamente indicate col numero 1 e 0

Info.png Nota
La T e la F devono necessariamente essere maiuscole.


Prova da terminale:

>>> vero = True     # deve essere maiuscolo
>>> falso = False   # sempre maiuscole
>>> a + a
2
>>> b + b
0

Il nostro primo script

Proviamo a creare un piccolo script, che utilizzi le conoscenze che abbiamo appena acquisito

#!/usr/bin/env python3

# Questo è un commento

name = input("Inserisci nome e cognome: ")
date = input("Inserisci la data di nascita: ")
luogo = input("Inserisci il luogo di nascita: ")

print("Ciao", name)
print("Sei nato il %s a %s" % (date, luogo))

Analisi dello script

La prima riga invoca l'interprete. Funziona solo sui sistemi Unix o unix-like (tra cui Debian); negli altri viene semplicemente ignorata ed interpretata come riga di commento.

Abbiamo assegnato 3 variabili: name, date e luogo; con la funzione print() abbiamo stampato a schermo il contenuto di queste tre variabili.

Tutti ciò che è preceduto dal simbolo "#" non viene preso in considerazione dall'interprete.

Un breve sguardo alla funzione input()

La funzione input() cattura quanto digitato con la tastiera; è importante notare che input() restituisce sempre un valore stringa:

>>> numero1 = input("Quanti anni hai?\n> ")
Quanti anni hai?
> 46
>>> type(numero1)
<class 'str'>
Info.png Nota
La funzione type() restituisce il tipo della variabile usata come argomento.


Se vogliamo un numero (intero) lo possiamo convertire con la funzione int():

numero2 = int(numero1)
type(numero2)
<class 'int'>

Se vogliamo un numero con decimali (float) lo possiamo convertire con la funzione float():

numero3 = float(numero1)
type(numero3)
<class 'float'>

Possiamo anche decidere subito che tipo di numero vogliamo ricevere dall'utente:

numero1 = int(input("inserisci un numero>")) # numero intero
numero2 = float(input("inserisci un numero>")) # numero con decimali

Tipizzazione

Python non è un linguaggio tipizzato. Cosa significa? In parole semplici significa che le variabili possono contenere in tempi successivi tipi diversi; per far questo è sufficiente assegnare un nuovo oggetto alla stessa variabile.

Esempio:

>>> pippo = 1
>>> type(pippo)
<class 'int'>
>>> pippo = "Ciao"
>>> type(pippo)
<class 'str'>
>>> pippo = 2.3
>>> type(pippo)
<class 'float'>

Riferimenti