APT: Errori (non così) frequenti: differenze tra le versioni

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{{Debianized}}
{{Versioni compatibili}}
 
== Introduzione ==
== Introduzione ==


Questa � una guida generica (non specifica per Debian) su '''Grub''' che
Questa pagina ha lo scopo di raccogliere i casi più frequenti di errori legati all'utilizzo degli strumenti [[APT]] di Debian, quali [[apt-get]], [[dpkg]], ed altri.
comprende argomenti quali l'installazione e la configurazione da zero
di grub, trattati in modo semplice (si spera) in modo da non spaventare
i principianti. La guida � rivolta quindi a tutti coloro i quali per
necessit� o diletto vogliano imparare ad usare questo
versatile [[boot loader]].
 
== Perch� Grub ==
 
La ragione per cui consiglio anche ai newbie '''Grub''' � la
caratteristica, unica, di poter scrivere da zero o modificare, in fase di boot, i comandi per fare
partire un kernel, il tutto con
l'ausilio dell'autocompletamento. Adesso provo a spiegarmi meglio.
 
Se '''Grub''' � installato, al boot comparir� il classico men� con le voci per ogni sistema operativo installato. A questo punto premendo "'''e'''" si entra in modalit� editing e si possono modificare le voci del menu iniziale oppure si possono inserire i comandi per
fare partire un altro kernel non presente nel menu. '''Grub'''
pu� leggere le varie
partizioni e visualizzare i nomi dei file, e grazie
all'autocompletamento si �
sicuri di non sbagliare il percorsi o i nomi dei file. In questo modo � facile fare velocemente molte prove con kernel o
parametri di boot diversi, al volo, senza dover modificare alcun file.
Per confronto, con lilo (altro [[boot loader]] diffuso), per modificare un
parametro di boot o fare partire un nuovo kernel (anche solo per prova)
� necessario avviare il sitema, modificare
<tt>lilo.conf</tt>, eseguire il comado lilo e riavviare. Con '''Grub''' basta invece scrivere le modifiche al boot: se c'� un errore ed il kernel non si
carica basta resettare il sistema e provare di nuovo. Trovati i
parametri giusti si possono salvare in '''<tt>/boot/grub/menu.lst</tt>''' in modo che non sia pi� necessario inserirli a mano.
 
== Installazione di Grub ==
 
Normalmente '''Grub''' � gi� installato in Debian. Se per� si �
installato, per ultimo, un S.O. (come MS-Windows) che ignora la presenza di altri
sistemi sul disco e vuole monopolizzare il nostro pc, ci si trova nella
necessit� di installare nuovamente '''Grub''' per riappropriarci della libert� di scegliere. Pu� anche succedere di aver provato un altro boot loader e di voler ritornare a '''Grub''': anche in questo caso basta seguire quanto segue.
 
Per usare '''Grub''' � necessario installarlo nel [[MBR]] (in realt� � anche possibile [[Guida_a_Grub#Installare_Grub_su_floppy|installarlo solo in un floppy]]) con il seguente comando:
 
<pre>
# grub-install --no-floppy /dev/hda
</pre>
 
in questo modo ogni altro [[boot loader]] verr� sovrascritto e all'avvio apparir� grub che permetter� di avviare ogni sistema presente su hard disk. Non � necessario avere tanti [[boot loader]] anche se si installano tante distribuzioni,
ne basta uno che le faccia partire tutte.
 
Se si � installato windows, gli altri S.O. non saranno pi� avviabili. Come si fa allora a eseguire il precedente comando per ripristinare grub? Basta usare un livecd per avviare il sistema, non � neanche necessario che ci sia grub in tale cd. Dopo l'avvio, monteremo la partizione di root del sistema linux installato su hard disk:
<pre>
# mkdir /mnt/root
# mount /dev/hda3 /mnt/root
</pre>
 
dove si � fatta l'ipotesi che sia <tt>/dev/hda3</tt> la partizione di root. Ora con <tt>chroot</tt> si pu� cambiare al volo la partizione di root del nostro livecd:
 
<pre>
# chroot /mnt/root
</pre>
 
Adesso abbiamo sotto di noi la root del sistema installato su disco. Montiamo anche la partizione di boot, se questa � posta in una partizione separata. A questo punto possiamo eseguire <tt>grub-install</tt> come visto prima per ripristinare grub. Se si vuole si pu� anche generare automaticamente un menu di avvio con il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]].
 
Vediamo ora di capire un poco meglio quali sono i vari componenti di grub.
 
Il "primo pezzo di grub" (detto stage1) risiede nel [[MBR]], il "secondo pezzo di grub" (stage2) ed i file di configurazione risiedono nella '''partizione di root di grub''': questa sar� la partizione montata in <tt>/boot</tt> se si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, altrimenti sar� la '''partizione di root del sistema''' (montata in /). La ''cartella'' in cui risiede lo stage2 e tutti i file di configurazione di grub � in ogni caso <tt>/boot/grub/</tt>.
 
Il menu iniziale del '''Grub''' � configurato nel file <tt>/boot/grub/menu.lst</tt>, basta modificarlo ed all'avvio '''Grub''' legger� la nuova configurazione. Il [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|comando <tt>update-grub</tt>]] genera automaticamente appunto questo file, anche se con alcune limitazioni (per maggiori informazioni vedere la sezione [[Guida_a_Grub#Usare_update-grub|<tt>'''update-grub'''</tt>]]).
 
Dopo l'installazione di grub, lo stage1 rester� sempre immutato e punter� allo stage2. Lo stage2, caricher� i file di configurazione che potranno essere modificati a piacimento senza mai dover modificare il settore di avvio ([[MBR]]).
 
== Far partire il sistema principale ==
 
Chiameremo sistema principale il sistema sotto il quale avete installato '''Grub'''. Vediamo i comandi necessari per fare partire un kernel, questi possono essere inseriti interattivamente all'avvio di '''Grub'''. Successivamente vedremo come inserirli in '''/boot/grub/menu.lst''' per creare una voce nel menu di grub.
 
Innanzi tutto dobbiamo dire a '''Grub''' qual'� la '''sua''' partizione di root, che � <tt>/boot</tt> (ci siamo?). Ma in che partizione � '''/boot'''? E' la partizione montata in '''/boot''' quando avete dato '''grub-install'''. Controllate il file '''/etc/fstab''' per vedere qual'�. Se fosse '''/dev/hda3''', dovremmo scrivere al ''prompt di grub'' (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
<pre>
root (hd0,2)
</pre>
 
fate attenzione perch� '''Grub''' numera sia i dischi che le partizioni, e lo fa partendo da 0, quindi il disco hda corrisponde ad hd0, e il numero della partizione � di una unit� in meno rispetto al numero che ha sotto linux.
 
Se fosse '''/dev/hda1''' dovremmo dare: '''root (hd0,0)''', chiaro?
 
{{Box | Nota |Ricordate che con la tastiera italiana, all'avvio, le parentesi si fanno con <big><tt>shift+0</tt></big> e <big><tt>shift+9</tt></big> mentre lo slash (<big><tt>/</tt></big>) con il tasto <big><tt>-</tt></big> ed il segno di uguale con �.}}
 
Ora carichiamo il kernel. Poniamo che il file sia '''/boot/vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel'''. Supponiamo che la ''partizione di root del kernel'' (cio� proprio la root del sistema) sia '''/dev/hda4''', scriveremo nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c') come secondo comando:
<pre>
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
</pre>
 
vedete? Partendo dalla ''root di grub'', che � '''/boot''' sotto linux, il file del kernel � semplicemente in '''/'''. In ogni caso � qui che l'autocompletamento (premendo <tt>TAB</tt>, lo sapete no?) gioca il suo ruolo migliore, e permette di scegliere il file corretto. Gli ultimi due parametri sono:
 
* '''ro''': accede inizialmente alle partizioni in sola lettura. E' buona norma inserirlo sempre.
* '''vga=791''': fa partire il sistema in ''frame buffer'' (console ad alta risoluzione). Per maggiore informazione leggete pi� avanti il capitolo dedicato.
 
A questo punto basta dare il comando '''boot''' per fare partire (si spera) il sistema.
 
{{Box| Nota |Se non si ha una partizione separata per <tt>/boot</tt>, bisogner� indicare la partizione di root del sistema come root di grub. In questo caso per�, il kernel non si trover� in <tt>/vmlinuz</tt> ma in <tt>/boot/vmlinuz</tt>.}}
 
== Far partire un secondo sistema ==
 
Se avete il kernel di una seconda distro sempre nella partizione di boot '''/dev/hda3''', basta cambiare il nome del file del kernel e l'opzione '''root=/dev/hda4''' per indicare la corretta ''partizione di root della seconda distro''.
Se invece il file del kernel della seconda distro risiede in un'altra
partizione che non sia la boot della prima distro (potrebbe essere una
seconda partizione di boot creata dalla seconda distro o direttamente
la partizione di root della seconda distro), basta indicare il percorso
completo a grub. Supponiamo che la partizione contenete l'altro kernel
sia '''/dev/hda7''' e che questa sia la root della seconda distro, per caricare il kernel scriveremo:
<pre>
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
</pre>
 
ovviamente avvelendoci il pi� possibile dell'autocompletamento per
facilitare le cose. Notate come in questo caso abbiamo inserito '''/boot''' perch� non c'� una partizione di boot ma solo una sotto-directory di root nella medesima partizione ovvero '''(hd0,6)''' ('''/dev/hda7''' in gergo linux).
 
Se avete un kernel che usa l'initrd (di solito tutti i kernel
ufficiali delle distro, ma io sconsiglio di usare l'initrd se invece vi
ricompilate il kernel) prima di dare il comando '''boot''' dovrete caricare anche l'immagine del ramdisk. Ovvero scrivere (dopo aver caricato il kernel) il seguente comando nel prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
<pre>
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
</pre>
 
oppure
 
<pre>
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
</pre>
 
a seconda di dove si trova l'immagine (si trova sempre nella stessa partizione/directory del suo kernel).
 
{{Warningbox|Un kernel partir� solo con
la sua immagine initrd, se provate ad usare immagini initrd di altri
kernel il sistema non partir� dando un ''Kernel Panic''. Analogamente se cercate di fare partire un kernel che necessita di initrd, senza initrd il sistema andr� ancora in ''Kernel Panic''.}}
 
== Configurare il Men� di grub ==
 
Il menu di grub si imposta tramite il file '''/boot/grub/menu.lst'''.
L'intestazione di questo file pu� contenere molti comandi. Noi
vedremo solo un esempio semplicissimo ma pienamente sufficiente ai
nostri scopi:
<pre>
default 0
timeout 5
color light-gray/blue yellow/blue
</pre>
 
Inserendo queste righe all'inizio del '''menu.lst''' diremo a grub
che all'avvio dovr� attendere 5 secondi (timeout) e dopo di che
scegliere il primo kernel dell'elenco (il numero 0, ricordate che Grub
inizia a contare da zero?). Il men� sar� presentato con i colori
indicati, secondo il seguente schema: caretteri/sfondo rispettivamente
per il testo normale e per il testo evidenziato.
 
Adesso, inseriamo i blocchi per i vari kernel. Come visto per fare partire un kernel servono tre comandi: ''root, kernel, boot'' (oppure nel caso ci sia l'initrd ''root, kernel, initrd, boot''). Nel '''menu.lst''' bisogna inserire in pi� soltanto un primo comando ('''title''')
che specifica il nome che apparira all'avvio per quel kernel nel men�
del grub. In pratica, usando gli esempi precedenti dei due kernel,
dovremmo avere un '''menu.lst''' del genere:
<pre>
default   0
timeout   5
color    light-gray/blue yellow/blue
 
title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
boot
 
title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
boot
</pre>
 
Seguendo questo schema portrete aggiungere quanti kernel volete, ma
ricordate che potrete provare prima i comandi interattivamente dal prompt di grub (Linea di comando di grub - Appare al boot premendo il tasto 'e' seguito da 'c')
 
Nel caso i kernel abbiano bisogno dell'initrd il '''menu.lst''' dovrebbe semplicemente contere un comando in pi� per ogni kernel:
<pre>
default   0
timeout   5
color    light-gray/blue yellow/blue
 
title    Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
boot
 
title    Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
root      (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
boot
</pre>
 
Ovviamente, il blocco di un kernel potrebbe contere il comando
initrd ed il blocco di un altro no, a seconda che il kernel in oggetto
lo richieda o meno.
 
A questo punto, se avete appreso i concetti di base dovreste essere
in grado di configurare il menu di grub per qualsiasi esigenza. Per i
pi� intraprendenti aggiungo un ultima chicca. Se nel blocco di ogni
kernel inserite, prima del comando '''boot''', il comando '''savedefault''' e modificate il comando '''default 0''' in '''default save''', all'avvio grub (dopo il timeout) sceglier� il kernel che avete scelto nel precedente avvio (vedi nota).
 
== Avviare altri sistemi operativi ==
 
=== Windows, BeOS, OpenBSD ===
 
Per alcuni sistemi operativi l'avvio tramite
bootloader � pi� delicato, perch� hanno bisogno che la partizione da cui
partono sia "resa attiva" (e in molti casi questa deve essere anche una
partizione primaria). Oltretutto, mentre con linux Grub pu� caricare direttamente il kernel e avviare il sistema, con altri sistemi operativi il kernel pu� essere avviato solo dal bootloader nativo e quindi Grub non pu� fare altro che richiamare il bootloader nativo (''chainloading'') che a sua volta caricher� il kernel e avvier� il sistema.
 
I sistemi operativi che devono essere avviati in questo
modo sono fondamentalmente tre: Windows, BeOS e OpenBSD. Il pi�
versatile, anche per quanto riguarda l'installazione in partizione non
primaria, � sicuramente BeOS. Per avviare uno di questi sistemi
operativi basta scrivere (prendiamo come esempio Windows, assumendo che
sia sulla prima partizione di un secondo disco):
<pre>
title Windows
rootnoverify (hd1,0)
makeactive
chainloader +1
boot
</pre>


Il primo comando (<tt>rootnoverify</tt>) dice sostanzialmente qual �
== apt-get ==
la partizione di windows (nel nostro caso la prima partizione del
secondo disco � hd1,0, corrispondente, in Linux, a <tt>/dev/hdb1</tt>), il
secondo comando, invece, rende la partizione attiva (condizione
essenziale per Windows), il terzo comando istruisce, sostanzialmente,
sul fatto di leggere la prima traccia di tale partizione, e l'ultimo
comando fa si che il sistema parta, eseguendo in ordine tutte le scelte
precedenti.


=== FreeBSD ===
=== Problema con la firma GPG ===


Uno dei motivi per cui Grub ha una nomenclatura tutta particolare
Con l'introduzione, da Etch in poi, di una nuova forma di autenticazione dei pacchetti, può capitare di trovarsi davanti ad un messaggio del genere:
dei dischi � dovuto al fatto che il programma � stato pensato per
avviare anche kernel non-linux, uno su tutti, quello di FreeBSD.
FreeBSD ha, infatti, un sistema di organizzazione delle directory
abbastanza particolare. Nell'esempio assumiamo che FreeBSD sia
installato nella seconda partizione del secondo disco:
<pre>
<pre>
title FreeBSD
W: GPG error: http://ftp.debian-unofficial.org sarge Release: \
root (hd1,1,a)
The following signatures couldn't be verified because the public key is not available: \
kernel /boot/loader
NO_PUBKEY F82E5CC04B2B2B9E</pre>
</pre>


Per approfondire il sistema di partizionamento di FreeBSD consultare la BSD-FAQ-it.
Questo avviso indica che la chiave gpg usata per firmare l'archivio non è disponibile sul computer in uso.


== Installare Grub su floppy ==
Per ovviare a questo problema, è sufficiente eseguire i seguenti comandi:
=== Metodo 1 ===
Installare Grub su un floppy vi permetter� di fare partire qualsiasi sistema anche con [[MBR]] corrotto. Per installare grub su di un floppy baster� eseguire i seguenti comandi:
<pre>
<pre>
# cd /lib/grub/i386-pc
# gpg --recv-keys #numerochiaveindicatonelmessaggio
# dd if=stage1 of=/dev/fd0 bs=512 count=1
# gpg --armor --export #numerochiaveindicatonelmessaggio | apt-key add -
1+0 records in
1+0 records out
# dd if=stage2 of=/dev/fd0 bs=512 seek=1
153+1 records in
153+1 records out
#
</pre>
</pre>


Su una distro non debian i percorsi potrebbero essere leggermente differenti.
{{Box|Aggiornamento:|per risolvere questo problema è sufficiente installare il pacchetto debian-keyring.deb dando il comando:<pre> # apt-get install debian-keyring</pre>}}


=== Metodo 2 ===
=== Problema con la Dynamic MMap ===
Un metodo pi� comodo che consente di salvare sul floppy anche il menu di avvio di grub (<tt>[[Guida_a_Grub#Configurare il Men� di grub|menu.lst]]</tt>) � il seguente.
 
Formattiamo il floppy usando il filesystem ext2:
 
# mkfs.ext2 /dev/fd0
 
montiamolo e creiamo una directory di nome <tt>grub</tt>:
 
# mount -t ext2 /dev/fd0 /media/floppy
# mkdir /media/floppy/grub
 
Copiamo i file di grub ed il menu di avvio:
 
# cp /boot/grub/stage* /media/floppy/grub/
# cp /boot/grub/menu.lst /media/floppy/grub
 
Installiamo lo stage1 nel [[MBR]] del floppy:
 
# grub
 
e dalla shell di grub digitiamo i seguenti comandi:
 
> root (fd0)
> setup (fd0)
> quit
 
Fatto. Non ci resta che smontare il floppy
 
# umount /media/floppy
 
e provare il nostro dischetto di avvio.
 
== Usare update-grub ==
 
Quando installate un nuovo kernel (binario o ricompilato che sia) contenuto in un pacchetto debian, verr� eseguito lo script '''update-grub''' che cercher� nuovi kernel in <tt>/boot</tt> e li inserir� in <tt>menu.lst</tt>.
Questo script pu� anche essere eseguito a mano se si ricompila un
kernel senza creare un pacchetto debian o se vuole ripristinare
velocemente il <tt>menu.lst</tt>.
 
Le voci per i vari kernel inserite da '''update-grub''' sono racchiuse tra la linea:


[[Introduzione all'APT System | APT]] usa un file di cache, in cui vengono archiviate le informazioni disponibili sui pacchetti, che al momento dell'utilizzo viene mappato in memoria (RAM) in un'area di grandezza fissata, chiamata "Dynamic MMap".
Aggiungendo dei repository al <code>/etc/apt/sources.list</code> può succedere che la grandezza fissata di default non sia più sufficiente a contenere le informazioni ottenute, e APT restituisce il seguente errore:
<pre>
<pre>
### BEGIN AUTOMAGIC KERNELS LIST
Error: Dynamic MMap ran out of room
</pre>
</pre>


e la linea:
Per ovviare all'inconveniente è sufficiente inserire (o modificare) una riga nel file <code>/etc/apt/apt.conf</code>, creandolo se non esiste, in cui viene specificato un limite più alto per la Dynamic MMap: la riga
 
<pre>
<pre>
### END DEBIAN AUTOMAGIC KERNELS LIST
APT::Cache-Limit 16777216;
</pre>
</pre>
imposta il limite a 16 MB, che nei moderni PC è un valore ragionevole.


al di fuori di questo blocco potrete inserire tutte le vostre configurazioni che non volete siano modificate da '''update-grub''' (ad. kernel fissi, o qualsiasi altro comando grub).
Per controllare al volo quanta RAM avete disponibile al momento potete usare <code>cat /proc/meminfo</code>.
 
La voce interessante è quella che inizia con <code>Active</code> (non con <code>Free</code>), infatti Linux è solito usare la memoria libera per mantenere una cache, cosa che permette di velocizzare le operazioni più comuni, e la libera al volo in caso di necessità: la memoria attiva è la memoria totale usata, meno quella impiegata come cache ;-)
Nel blocco "automagico" non vengono inseriti solo le voci dei vari
kernel ma anche dei commenti che servono a personalizzare il
comportamento di '''update-grub'''. Baster� modificare i commenti che cominciano con un solo '''#''' (quelli che cominciano con '''##'''
vengono ignorati anche da update-grub). Se ad esempio vogliamo che ogni
nuovo kernel sia inserito solo una volta (senza la seconda voce
recovery) e che venga sempre usato il framebuffer basta modificare le
apposite righe di <tt>menu.lst</tt> nel seguente modo:
 
<pre>
# kopt=root=/dev/hda9 ro vga=791
... ... ...
# alternative=false
</pre>  
 
ovviamente quella partizione (<tt>/dev/hda9</tt>) deve essere la root dei kernel che si vuole inserire automagicamente. Notare che '''non''' si deve decommentare la linea altrimenti update-grub lo ignorer� e verr� considerato un comando grub.
 
== Impostare una password ==


Impostare una password in Grub non � operazione semplicissima,
Vedere anche: [[Introduzione all'APT System]]
tuttavia una volta imparato il metodo risulter� abbastanza semplice.
Prima di procedere con la spiegazione di come si utilizza la password
all'interno del file <tt>menu.lst</tt> (che, lo ricordiamo, si trova in <tt>/boot/grub</tt>), conviene spiegare in dettaglio il codice da utilizzare.
Per impostare una password, infatti, � sufficiente scrivere:


=== Aggiornamento al cambio di release ===
Il seguente messaggio:
<pre>
<pre>
password vostrapassword
Il repository "nome" ha modificato il valore "Suite" da "testing" a "stable"
N: Ciò deve essere accettato prima di poter applicare gli aggiornamenti da questo repository. Per maggiori informazioni consultare la pagina man apt-secure(8).
</pre>
</pre>
 
o anche:
Tuttavia una password di questo tipo ha il difetto di essere
visibile in chiaro (anche all'avvio stesso di Grub), ed � quindi poco
utile; fortunatamente Grub pensa a voi e vi permette di impostare una
password criptata con l'algoritmo MD5. Per fare ci� dovete, prima di
tutto ottenere la password codificata in tale modo; niente di pi�
semplice, avviate dalla shell il comando <tt>grub-md5-crypt</tt>,
inserite due volte la password (una � di conferma) e copiate il
risultato ottenuto. Per utilizzare la password dovrete utilizzare il
seguente codice, leggermente differente dal precedente:
 
<pre>
<pre>
password --md5 vostrapasswordmd5
Il repository "nome" ha modificato il valore "Suite" da "buster" a "testing"
N: Ciò deve essere accettato prima di poter applicare gli aggiornamenti da questo repository. Per maggiori informazioni consultare la pagina man apt-secure(8).
</pre>
</pre>
 
o simile potrebbe comparire durante l'aggiornamento se si è verificato un rilascio con conseguente cambio dell'associazione [[codename]]/release (ad esempio [[buster]] è diventata stable e non è più testing).<br(>
Adesso bisogna spiegare come utilizzare la parola chiave password;
Questo messaggio andrà via dopo un:
esistono due modi, uno � quello di metterla dopo i codici iniziali,
prima della lista dei vari sistemi operativi, l'altro � di mettere
l'attributo anche per ogni sistema operativo avviato, dopo la riga
title. Mentre la seconda password ha effetto solamente sul sistemi
operativo in cui � inserito, la prima ha un effetto pi� generale, e
blocca l'accesso solo per quei sistemi operativi che contengono la
parola chiave lock dopo la riga title. Un esempio riassuntivo chiarir�
l'uso delle password e di tutte le opzioni viste finora:
 
<pre>
<pre>
default 0
# apt --allow-releaseinfo-change update
timeout 5
splashimage=(hd0,2)/grub/splash.xpm.gz
password --md5 vostrapasswordmd5#1
title Prima Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
lock
root (hd0,2)
kernel /vmlinuz-2.6.6s26-mio-kernel root=/dev/hda4 ro vga=791
initrd /initrd.img-2.6.6-s26-mio-kernel
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#2
boot
 
title Seconda Distribuzione (puoi scrivere quello che vuoi)
lock
root (hd0,2)
kernel (hd0,6)/boot/vmlinuz-2.6.6-altra-distro root=/dev/hda7 ro vga=791
initrd (hd0,6)/initrd.img-2.6.6-altra-distro
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#3
boot
 
title Windows
lock
rootnoverify (hd1,0)
makeactive
chainloader +1
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#4
boot
 
title FreeBSD
lock
root (hd1,2,a)
kernel /boot/loader
savedefault
password --md5 vostrapasswordmd5#5
boot
</pre>
</pre>
oppure rispondendo "s" e non "N" o [INVIO] se viene posta la domanda di accettare il cambio di informazioni sulla reelase.


== Riconoscimento modalit� video ==
== dpkg ==
 
Una funzionalit� forse poco nota, ma utile in certi casi � la capacit� di grub di riconoscere al volo le modalit� supportate in ''frame buffer'' dalla scheda video tramite il comando '''vbeprobe'''. E' anche possibile testare una modalit� video tramite il comando '''testvbe''':
Grub mostrer� delle sfumature orizzontali multicolori che scorrono,
alla risoluzione del modo scelto. Scelto un modo (ad esempio 0x103), si
potr� fare partire il sistema in quella modalit� aggiungendo il
parametro '''vga=''numero''''' alla linea del kernel, dove ''numero''
� il numero del modo pi� 200 esadecimale (indicato con 0x200). Questa
operazione � molto semplice: basta aggiungere 2 alla prima cifra del
modo, ad esempio se vogliamo il modo '''0x103''' dovremo passare al kernel '''vga=0x303'''.
Si pu� anche inserire la modalit� video in decimale convertendo con una
calcolatrice scientifica il numero passato al kernel: nell'esempio �
equivalente scrivere '''vga=0x303''' o '''vga=771'''.
 
Ricordo che per usare il ''frame buffer'' deve essere abilitato
il supporto nel kernel. Tutti i kernel binari delle distribuzioni hanno
questo supporto attivato, ma se vi ricompilate un vostro kernel dovrete
ricordarvi di attivare il supporto ''frame buffer''.
 
== Usare una splashimage ==
 
Con Grub � possibile utilizzare un'immagine di sfondo per l'avvio
del PC. Questa immagine deve essere a 640x480 pixel, con una profondit�
di soli 14 colori, in formato [http://www.w3.org/People/danield/xpm_story.html XPM] (un formato immagine che � possibile modificare come un semplice testo) e deve essere compressa in formato gzip.
 
I modi con cui, partendo da un'immagine in png o jpeg, � possibile
ottenere un'immagine con tali requisiti, sono fondamentalmente due. Si
pu� decidere di utilizzare GIMP; aprendo l'immagine di partenza, questa
deve essere ridimensionata a 640x480 ed i colori devono essere
impostati (premendo <tt>ALT+I</tt>) a 14, quindi si deve provvedere a salvarla direttamente in <tt>/boot/grub</tt> con l'estensione .xpm.gz (generalmente <tt>splash.xpm.gz</tt>).
Oppure si pu� decidere di utilizzare i seguenti comandi dalla shell:
 
<pre>$ su
- inserire la password di root -
# convert - geometry 640x480 -colors 14 wall.jpg splash.xpm
# gzip splash.xpm
# cp splash.xpm.gz /boot/grub
#</pre>
 
Volendo � possibile cercare su internet splashimage gi� pronti. Segnalo gli indirizzi degli archivi pi� noti:
 
* [http://ruslug.rutgers.edu/~mcgrof/grub-images/images/?page=1 ruslug.rutgers.edu/~mcgrof/grub-images/images/?page=1]
* [http://fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub  fabrizio.ciacchi.it/guide.php?pagina=grub].
 
Per utilizzare lo splashimage appena creato � necessario aprire il file <tt>menu.lst</tt> ed inserire, dopo timeout:


=== ldconfig e start-stop-daemon non in PATH ===
È possibile che, a partire da [[Buster]] in poi, appaia il seguente messaggio d'errore durante un aggiornamento:
<pre>
<pre>
splashimage=(hd0,0)/boot/grub/splash.xpm.gz
dpkg: attenzione: "ldconfig" non è stato trovato in PATH o non è un eseguibile
dpkg: attenzione: "start-stop-daemon" non è stato trovato in PATH o non è un eseguibile
dpkg: errore: 2 programmi attesi non sono stati trovati in PATH o non sono eseguibili
Nota: la variabile PATH di root dovrebbe contenere /usr/local/sbin, /usr/sbin e /sbin
E: Sub-process /usr/bin/dpkg returned an error code (2)
</pre>
</pre>
Ciò è dovuto al cambiamento del comportamento del comando "su": adesso la [[variabili d'ambiente|variabile d'ambiente]] [[Esecuzione di programmi: la variabile PATH|PATH]] non viene più preservata.<br/>
La soluzione consiste nell'utilizzare il comando:
<pre>$ su -</pre>
anziché:
<pre>$ su</pre>
per ottenere i [[Privilegi di amministrazione|privilegi di amministrazione]].


== Note finali ==
Si veda anche questo link<sup>[[#Link utili|[1]]]</sup>.
 
Per ulteriori approfondimenti rimando alla documentazione ufficiale di '''Grub'''. Nei sistemi Debian si trova nel pacchetto '''grub-doc''' e si consulta con il comando '''info grub''' (ricordate che in queste pagine basta premere 'u' per salire di un livello).
 
=== Nota #1 ===
 
L'opzione '''savedefault''' all'interno della configurazione di un
sistema operativo, fa in modo che, se selezionato, quello sia il
prossimo sistema operativo di default all'avvio. Ci� viene ignorato se
all'inizio del file <tt>menu.lst</tt> � stata messa la voce '''default=''x''''', dove '''''x''''' identifica il numero del sistema operativo di default (partendo da 0 anzich� da 1).
 
=== Nota #2 ===
 
In alcuni sistemi, ad esempio Redhat o Fedora, il file <tt>'''menu.lst'''</tt> potrebbe chiamarsi <tt>'''grub.conf'''</tt>.
Quindi, prima di operare sulle impostazioni di Grub, verificare il nome
esatto del file utilizzato. Se anche il sistema utilizzasse tale file,
la guida rimane valida, basta tenerne presente il diverso nome.
 
==Ringraziamenti==
 
Si ringraziano le seguenti persone:


* [http://fabrizio.ciacchi.it Fabrizio Ciacchi] per aver scritto i paragrafi su come bootare sistemi non Linux, sull'inserimento delle splashimage e sull'uso della password.
== Link utili ==
[1] [https://bugs.debian.org/cgi-bin/bugreport.cgi?bug=904988 ldconfig e start-stop-daemon non in PATH] ([[BTS]])<br/>


* Mattew East (del [http://www.ubuntulinux.org/wiki/ItalianDocumentation wiki italiano di Ubuntu]) per avere wikizzato la guida.
{{Autori
|Autore=[[Utente:S3v|S3v]] 16:55, 7 lug 2019 (CEST)<br/>
(guida originariamente scritta da Maxer)
|Verificata_da=
:[[Utente:HAL 9000|HAL 9000]] 20:14, 3 nov 2019 (CET)
:[[Utente:Marcomg|HAL 9000]] 21:22, 23 lug 2020 (CET)
|Numero_revisori=2
}}


----
[[Categoria:Apt]]
Autore: [[Utente:TheNoise|~ The_Noise]]

Versione attuale delle 19:26, 23 lug 2020

Debian-swirl.png Versioni Compatibili

Tutte le versioni supportate di Debian

Introduzione

Questa pagina ha lo scopo di raccogliere i casi più frequenti di errori legati all'utilizzo degli strumenti APT di Debian, quali apt-get, dpkg, ed altri.

apt-get

Problema con la firma GPG

Con l'introduzione, da Etch in poi, di una nuova forma di autenticazione dei pacchetti, può capitare di trovarsi davanti ad un messaggio del genere:

W: GPG error: http://ftp.debian-unofficial.org sarge Release: \ 
The following signatures couldn't be verified because the public key is not available: \
NO_PUBKEY F82E5CC04B2B2B9E

Questo avviso indica che la chiave gpg usata per firmare l'archivio non è disponibile sul computer in uso.

Per ovviare a questo problema, è sufficiente eseguire i seguenti comandi:

# gpg --recv-keys #numerochiaveindicatonelmessaggio
# gpg --armor --export #numerochiaveindicatonelmessaggio | apt-key add - 
Info.png Aggiornamento:
per risolvere questo problema è sufficiente installare il pacchetto debian-keyring.deb dando il comando:
 # apt-get install debian-keyring


Problema con la Dynamic MMap

APT usa un file di cache, in cui vengono archiviate le informazioni disponibili sui pacchetti, che al momento dell'utilizzo viene mappato in memoria (RAM) in un'area di grandezza fissata, chiamata "Dynamic MMap". Aggiungendo dei repository al /etc/apt/sources.list può succedere che la grandezza fissata di default non sia più sufficiente a contenere le informazioni ottenute, e APT restituisce il seguente errore:

Error: Dynamic MMap ran out of room

Per ovviare all'inconveniente è sufficiente inserire (o modificare) una riga nel file /etc/apt/apt.conf, creandolo se non esiste, in cui viene specificato un limite più alto per la Dynamic MMap: la riga

APT::Cache-Limit 16777216;

imposta il limite a 16 MB, che nei moderni PC è un valore ragionevole.

Per controllare al volo quanta RAM avete disponibile al momento potete usare cat /proc/meminfo. La voce interessante è quella che inizia con Active (non con Free), infatti Linux è solito usare la memoria libera per mantenere una cache, cosa che permette di velocizzare le operazioni più comuni, e la libera al volo in caso di necessità: la memoria attiva è la memoria totale usata, meno quella impiegata come cache ;-)

Vedere anche: Introduzione all'APT System

Aggiornamento al cambio di release

Il seguente messaggio:

Il repository "nome" ha modificato il valore "Suite" da "testing" a "stable"
N: Ciò deve essere accettato prima di poter applicare gli aggiornamenti da questo repository. Per maggiori informazioni consultare la pagina man apt-secure(8).

o anche:

Il repository "nome" ha modificato il valore "Suite" da "buster" a "testing"
N: Ciò deve essere accettato prima di poter applicare gli aggiornamenti da questo repository. Per maggiori informazioni consultare la pagina man apt-secure(8).

o simile potrebbe comparire durante l'aggiornamento se si è verificato un rilascio con conseguente cambio dell'associazione codename/release (ad esempio buster è diventata stable e non è più testing).<br(> Questo messaggio andrà via dopo un:

# apt --allow-releaseinfo-change update

oppure rispondendo "s" e non "N" o [INVIO] se viene posta la domanda di accettare il cambio di informazioni sulla reelase.

dpkg

ldconfig e start-stop-daemon non in PATH

È possibile che, a partire da Buster in poi, appaia il seguente messaggio d'errore durante un aggiornamento:

dpkg: attenzione: "ldconfig" non è stato trovato in PATH o non è un eseguibile
dpkg: attenzione: "start-stop-daemon" non è stato trovato in PATH o non è un eseguibile
dpkg: errore: 2 programmi attesi non sono stati trovati in PATH o non sono eseguibili
Nota: la variabile PATH di root dovrebbe contenere /usr/local/sbin, /usr/sbin e /sbin
E: Sub-process /usr/bin/dpkg returned an error code (2)

Ciò è dovuto al cambiamento del comportamento del comando "su": adesso la variabile d'ambiente PATH non viene più preservata.
La soluzione consiste nell'utilizzare il comando:

$ su -

anziché:

$ su

per ottenere i privilegi di amministrazione.

Si veda anche questo link[1].

Link utili

[1] ldconfig e start-stop-daemon non in PATH (BTS)




Guida scritta da: S3v 16:55, 7 lug 2019 (CEST)

(guida originariamente scritta da Maxer)

Swirl-auth60.png Debianized 60%
Estesa da:
Verificata da:
HAL 9000 20:14, 3 nov 2019 (CET)
HAL 9000 21:22, 23 lug 2020 (CET)

Verificare ed estendere la guida | Cos'è una guida Debianized